lunedì 20 giugno 2016

"Le sorelle" di Claire Douglas

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Le sorelle" di Claire Douglas, edito da Nord (rilegato a 16,90€):
La vede ovunque: al tavolino di un bar, alla fermata dell'autobus, al supermercato. Ogni volta, per un istante Abi dimentica l'incidente, dimentica che sua sorella Lucy è morta, dimentica il dolore che la consuma da oltre un anno. E, ogni volta, Abi rimane inevitabilmente delusa. Ha tagliato i ponti con la famiglia, si è isolata dagli amici e si è trasferita in un'altra città, nella speranza di cominciare una nuova vita, però è stato inutile: nessuno dovrebbe mai sopravvivere alla propria gemella. Eppure, quando incontra Bea, Abi ha l'impressione che il destino le stia finalmente dando una seconda occasione. Perché quella ragazza non solo è fisicamente identica a Lucy, ma le assomiglia pure nel modo di parlare e di vestirsi. Inoltre anche lei ha un gemello, Ben, perciò più di chiunque altro comprende il vuoto che sente Abi. E si propone di colmarlo, accogliendola nella grande casa che divide col fratello. Se con Bea è stata un'affinità istantanea, con Ben è amore a prima vista. Tuttavia, più tempo passa insieme con loro, più Abi si convince che ci sia qualcosa che non vada. All'inizio era solo una sensazione, ma poi sono arrivate le fotografie strappate e gli oggetti spariti dalla sua camera. Sono opera di Bea, gelosa per la relazione del fratello?
Abi quasi spera che sia così. Altrimenti vorrebbe dire che qualcuno ha scoperto il suo segreto...

Una lettura che non avevo previsto di fare, ma che mi ha catturata dalle prime pagine per non lasciarmi più.
Ho letto le prime 90 pagine aspettando un'amica fuori da un negozio, e il resto è stata un'unica, ansiosa maratona lunga 243 pagine.
Potrebbe bastare questo, a far capire quanto l'ho apprezzato, ma...

Ma Claire Douglas mi ha saputa prendere dall'inizio e non perdermi per strada nemmeno per un secondo, e questo perchè la sua storia è di quelle che ti entrano sottopelle e nella testa, rendendoti impossibile fare qualunque cosa prima di sapere come andrà a finire.

Abi è, prima di tutto, una ragazza profondamente sola e ancor più profondamente triste.
Dal giorno in cui ha perso la sua gemella Lucy in un tragico incidente, non solo non ha mai smesso per un solo istante di attribuirsene la colpa, ma ha anche sviluppato una sorta di ossessione disperata che la porta a ricercare la sorella in ogni donna giovane, snella, alta e bionda che incontra.
Ogni giovane donna che potrebbe essere Lucy, se solo fosse viva.
Quando incontra Beatrice, Abi ritrova nella sua gentilezza e nel suo sorriso solare qualcosa della sorella perduta, e questo la porta ad avvicinarsi a quella giovane artista bella e ben vestita sempre più, arrivando persino ad accettare un invito a vivere con lei, il fratello gemello Ben e altre due artiste.
Per Abi è tutto perfetto: non solo con Bea sembra proprio stia nascendo una bella amicizia, ma Ben le fa battere il cuore come non succedeva da anni.
Il ragazzo ricambia, facendola sentire speciale... Forse troppo.
Più Ben e Abi si avvicinano, più Bea si indispone, allontanandosi dalla ragazza.
La casa che prima era piena di risate e di volti amici diventa il teatro di sparizioni, scherzi di cattivo gusto, minacce neanche troppo velate.
Abi non sa più a cosa o a chi credere: e se fosse davvero tutto nella sua testa?
Se l'unico nemico di Abi fosse lei stessa, come Bea e Ben ripetono costantemente?

Abi, Bea e Ben sono tre personaggi che non dimenticherete molto facilmente.
Sebbene i tre ragazzi siano davvero diversi, ad accumunarli è la fitta rete di segreti e di bugie che caratterizza le loro vite.
Bea è il personaggio femminile più ambiguo e complesso che io abbia mai incontrato in un thriller psicologico, e l'autrice riesce con sapienza a trasmetterci ogni sua emozione: la voglia di aiutare Abi, il suo provare gelosia quando scopre dell'interesse di Ben per lei, il suo lottare per reprimere pensieri che sa essere profondamente sbagliati.
Ben, dal canto suo, è il ragazzo perfetto e il fratello amorevole che ogni ragazzo vorrebbe... Se non fosse che poi nasconde, omette, mente a ripetizione, disorientando Abi, Bea e, forse, anche se stesso.
Grazie a Nord per la copia cartacea del romanzo <3
L'unica critica che potrei fare è che, a tratti, i tre sembrano comportarsi come persone molto più giovani della loro età: Abi, in particolar modo, è molto ingenua.
Ma resta una persona reduce da un'esperienza traumatica e da una forte depressione ancora in cura, quindi in un certo senso ho trovato alcuni suoi atteggiamenti adolescenziali più come un segno della sua "rinascita" e "uscita" dallo stato catatonico in cui era precipitata.
La sua reazione di fronte alla bellezza di Ben è sì quella di una ragazzina, ma è giusto che sia così, almeno secondo me.
Ho trovato meno convincente, a voler essere completamente sinceri (e qui lo siamo sempre), l'evoluzione troppo rapida e forse non del tutto giustificabile di Ben nell'ultimo quarto di romanzo.
Non ha inficiato il mio parere assolutamente positivo sul libro, ma avrei gradito che si corresse leggermente meno.

Claire Douglas riesce a rendere una tranquilla casetta a tre piani con cortile sempre più cupa e inospitale, al punto da suscitare nel lettore un senso di claustrofobia.
Vogliamo Abi fuori di lì, e soprattutto vogliamo uscirne noi, prima che qualsiasi cosa si stia preparado nell'aria accada.
Il senso di angoscia e di crescente confusione di Abi esce letteralmente dalla carta, e non stupitevi se anche voi vi troverete a leggerlo tutto d'un fiato: è uno di quei romanzi lì, quelli che non riesci a mettere giù.

Ho apprezzato moltissimo la capacità dell'autrice di creare tre personaggi davvero a tutto tondo, con una storia complessa alle spalle ma ben strutturata e che incuriosisce il lettore pagina dopo pagina.
La storia di Bea e Ben viene a galla lentamente ma inesorabilmente, e si intreccia a quella di Abi su più di un livello, portando i tre (e il lettore insieme a loro) verso un finale che non poteva essere diverso da questo.
Consigliato a chi avesse apprezzato "Una famiglia quasi perfetta" di Jane Shemilt e "La gemella silenziosa" di S.K. Tremayne, perchè lo inserisco sicuramente in quel genere di romanzo cupo dall'atmosfera intrisa da un'ansia crescente che mi catturano ogni volta senza mai deludermi.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

2 commenti :

  1. Bellissima recensione! Non vedo l'ora di leggerlo :D

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  2. L'ho letto in una notte complice un'insonnia da caffeina. Questo l'ha reso ancora più cupo e angosciante

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