La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Calendar Girl" di Audrey Carlan, edito da Mondadori (cartaceo a 14,90€) in uscita il 14 Giugno:
Avevo bisogno di soldi, tanti soldi. In ballo c'era la vita di mio padre. Io però non avevo un centesimo, per arrivare a fine mese facevo la cameriera. Non avevo un amore e, diciamolo, all'amore, quello con la a maiuscola, non ci credevo neanche più tanto. Le mie storie fino ad allora erano state solo fonti di guai e delusioni.
Mi hanno offerto un lavoro. Recitare il ruolo della fidanzata di uomini di successo. In pratica per un mese dovevo fingere di essere la loro compagna davanti agli occhi di tutti e in cambio ognuno di loro sarebbe stato disposto a pagarmi centomila dollari. 12 mesi, 12 città, 12 uomini ricchi, famosi, inarrivabili, 12 ambienti esclusivi, 12 guardaroba diversi. Più di un milione di dollari. Il sesso, chiariamoci, non faceva parte degli accordi. Quello dipendeva e dipende sempre solo da me.
L'amore neanche quello faceva parte del piano. Ma intanto quello non dipende da nessuno...
Gennaio, Los Angeles, uno sceneggiatore con un corpo sexy quanto la sua mente.
Febbraio, Seattle, un artista francese in cerca della sua musa.
Marzo, Chicago, un ex pugile imprenditore dal cuore spaventato.
Tutti uomini da sogno. Che poi sono persone. Intriganti, fragili, che hanno paure, segreti e verità nascoste. Loro hanno scelto me. Per un mese sono entrati nella mia vita. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. E uno mi sta chiedendo di cambiare le regole del gioco... ma l'amore, tutti lo sanno, di regole non ne ha.
Ho intrapreso questo viaggio perché era l'unico modo per salvare la vita di mio padre.
Mi sono fidata, ho buttato il cuore oltre l'ostacolo. Ed è iniziata la favola.
Il viaggio ha salvato la mia, di vita.
Ve ne ho parlato su Instagram e su Facebook, perchè ho avuto la possibilità di partecipare alla presentazione della serie e di leggere i primi tre mesi (gennaio, Febbraio e Marzo) in anteprima.
Ma ora eccomi qui a proporvi il mio pensiero su quella che promette di essere la serie dell'estate, e che ha tutte le carte in regola per intrattenervi sotto l'ombrellone.
Mia è nei guai: il padre si è pesantemente indebitato con le eprsone sbagliate, e ora è in coma in ospedale in seguito a un'aggressione.
La ragazza ha poco tempo per risarcire un debito enorme, e deve farcela in fretta se vuole tenere se stessa e soprattutto la sorella minore al sicuro.
Da qui l'idea di lavorare per zia Millie, che gestisce un'agenzia di escort di alto livello: uomini soli che necessitano di essere accompagnati ad eventi importanti, star che hanno bisogno di un'apparente relazione stabile per migliorare la propria immagine, uomini spaventosamente ricchi con gusti eccentirici sono all'ordine del giorno per Millie e le sue ragazze sodddisfano ognuna di queste esigenze.
Mia è bellissima, e si imbarca in un progetto alquanto bizzarro, nonchè ambizioso: per dodici mesi, ogni mese sarà a disposizione di un uomo diverso, per il modesto compenso di 100'000 dollari.
Abiterà con loro, avrà a disposizione un guardaroba adatto al suo ruolo, presenzierà a qualsiasi evento sia necessario.
Il sesso è qualcosa di non previsto dal contratto, ma è lasciato alla sua libera volontà: nulla le vieta di concedere qualcosa di più della sua compagnia, qualora volesse farlo.
Sebbene riluttante, Mia parte diretta al suo primo "incarico" senza sapere che per lei inizia il viaggio più importante della sua vita: i suoi dodici clienti la cambieranno profondamente, la faranno crescere e le insegneranno qualcosa su se stessa e su ciò che desidera.
Ora che la premessa è inquadrata, parto col dire che questa serie si è rivelata da subito molto diversa da come l'avevo immaginata.
Lo dico subito, così poi mi concentro sugli aspetti a mio dire positivi: i primi due mesi sono, di fatto, due brevi romanzi erotici.
La velocità con la quale Mia raggiunge la piena intimità fisica con i primi due clienti è disarmante, e il livello di dettaglio che si raggiunge nel raccontarne le numerose acrobazione dentro e fuori dal letto li rendono decisamente erotici, come "romanzi rosa".
Sesso che, nonostante tutti i possibili giri di parole, è a pagamento, e questo ci porta al mio secondo "no".
Possiamo chiamarlo come vogliamo, ma se c'è una clausola che prevede un compenso in caso di prestazione sessuale, è prostituzione. Consenziente, ma lo è.
Che nel caso di Mia ci sia anche un coinvolgimento emotivo non cambia la realtà oggettiva della cosa, e anche se per me non è assolutamente un problema (stiamo comuqnue aprlando di un romanzo) forse da questo punto di vista si poteva fare qualcosa di meglio.
Faccio fatica a immaginare una zia che dialoga amabilmente con lanipote dicendole quanto guadagna se va aletto con un cliente e quale percentuale sarà sua equale dell'agenzia, ecco.
Ma è ovviamente un'opinione meramente personale.
Grazie a Mondadori per la bozza copertinata del romanzo <3 |
L'idea di un viaggio lungo un anno, in dodici diverse città, per cominciare.
Se nel corso dei mesi successivi Audrey Carlan ci mostrerà di più delle città toccate da Mia sarò felicissima, perchè credo che sia irresistibile per tutti l'idea di conoscere così tante differenti realtà nel giro di una manciata di mesi. Io farei la valigia oggi stesso.
L'idea di poter fare un viaggio simile con la fantasia, distesa sul lettino al sole, poi, è semplicemente troppo allettante per non essere colta.
Sui dodici guardaroba, che posso dire se non che parliamo di un vero e proprio sogno?
Mi piace il fatto che rispecchione i diversi partner di Mia e i loro gusti, oltre che la diversa città e le diverse occasioni: Mia potrebbe indossare un prendisole svolazzante, un abito lungo da gran sera, una camicia da uomo macchiata di pittura: le possibilità sono infinite!
Sono decisamente curiosa di sbirciare nei prossimi nove armadi (e nelle prossime nove scarpiere, ma non c'è bisogno che io lo dica).
Promossa anche l'idea di un percorso di crescita personale anticonvenzionale, perchè la Mia che troviamo all'inizio del primo volume è una ragazza bella e sveglia, ma che non sa ancora cosa voglia davvero.
Dice di voler fare l'attrice, ma in fondo non sta combinando nulla, e quindi questo viaggio insolito e questo lavoro singolare non solo le permettono di vivere in tante realtà diverse ed esplorare mondi distanti dal suo, ma fanno sì che Mia impari qualcosa da ognuno dei suoi clienti.
Ma due parole sui suoi primi tre clienti, le vogliamo spendere?
Senza esagerare perchè non voglio guastarvi la lettura, ma ci tengo a dire che, ad oggi, il mio preferito resta Wes.
Wes è il primo cliente di Mia, uno sceneggiatore di successo dal carattere apparentemente non facile ma che si rivela pieno di sorprese e con il quale nasce un rapporto davvero speciale.
Sono stata più che felice di ritrovarne la presenza anche nei due mesi successivi.
Ha una famiglia a dir poco singolare, se partiamo dal presupposto che Mia è stata scelta dalla madre di lui come "compagna" del figlio, ma anche divertente e sinceramente affettuosa.
Mi è piaciuto decisamente più di Alec, un artista francese in cui Audrey Carlan ha concentrato tutti i clichè sull'arte contemporanea possibili ed immaginabili, più una buona dose di perle di saggezza da pseudo-intellettuale.
Ciò che doveva risultare sexy a me ha infastidito e quindi, sebbene il suo mese sia sicuramente bollente e piccante, purtroppo è anche stato quello che ho gradito meno.
Invece le cose si sono risollevate con Marzo, perchè Anthony Fasano mi è stato simpatico da subito.
Lui, la sua famiglia rumorosa e Hector Chavez (che non posso anticiparvi chi sia e che ruolo abbia senza fare uno spoiler grande così, ma che vi consiglio di tenere d'occhio) hanno reso la lettura di Marzo veramente piacevole e scorrevole.
Nonostante la mia perplessità iniziale, ho letto i primi tre mesi tutti d'un fiato e sono davvero curiosa di conoscere Mason Murphy, il cliente che troveremo nel mese di Aprile.
Dovrò resistere fino a Luglio, e all'uscita del secondo volume (che includerà Aprile, Maggio e Giugno) ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Grazie per la recensione, Eli! Mi incuriosiva questo libro, ma adesso ho le idee più chiare.
RispondiEliminaLa mia rece già programmata esce domani e sono contenta di vedere che la pensiamo uguale anche questa volta. Non ho amato molto il linguaggio da Pretty Woman prima di Edward, per intenderci, e mi riesce difficile pensare che un artista cerchi la sua musa su un catalogo. A parte questo, è stata una lettura diversa dal solito e quindi apprezzata.
RispondiEliminaTeam Wes senza dubbio, eppure la parte su Alec l'ho trovata in alcuni punti molto intensa , cliché inclusi :-)
Queste suocere moderne che preferiscono scegliere una escort al figlio piuttosto che vederli fidanzati o peggio sposati. ��������
RispondiEliminaA pelle è un "nì", vedremo nel corso dell'estate se riesco almeno a leggere il primo e a farmi un'idea più precisa
RispondiEliminaBaci