domenica 31 gennaio 2016

"Una mattina di Ottobre" di Virginia Baily

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Una mattina di Ottobre di Virginia Baily, edito da Nord (rilegato a 16,90€):
L'alba color acciaio è fredda come la pioggia sottile che si deposita silenziosa tra i suoi capelli e le scivola lungo il collo. Chiara Ravello però ha smesso di farci caso nell'istante in cui si è inoltrata nel quartiere ebraico. Ha come la sensazione che quei vicoli siano stati svuotati di vita e non rimanga che l'eco di una sofferenza muta. Quando sbuca in una piazza, Chiara vede un camion sul quale sono ammassate diverse persone. Tra di esse, nota una madre seduta accanto al figlio. Le due donne si fissano per alcuni secondi. Non si scambiano nemmeno una parola, basta quello sguardo. Chiara capisce e, all'improvviso, incurante del pericolo, inizia a gridare che quel bambino è suo nipote. Con sua grande sorpresa, i soldati fanno scendere il piccolo e mettono in moto il camion, lasciandoli soli, mano nella mano. Sono passati trent'anni dal rastrellamento del ghetto di Roma e, all'apparenza, Chiara conduce un'esistenza felice. Abita in un bell'appartamento in centro, ha un lavoro che ama, è circondata da amici sinceri. Tuttavia su di lei grava il peso del rimpianto per quanto accaduto con Daniele, il bambino che ha cresciuto come se fosse suo e che poi, una volta adulto, è svanito nel nulla, spezzandole il cuore. E, quando si presenta alla sua porta una ragazza che sostiene di essere la figlia di Daniele, per Chiara arriva il momento di fare i conti con gli errori commessi, con le scelte sbagliate, con i segreti taciuti troppo a lungo.

Se dovessi dire in due parole di cosa parla il libro di Virginia Baily, forse non direi che parla di guerra, nè che parla di famiglia, o di amore.
Direi che parla di "seconde occasioni".

Il romanzo si apre con Chiara che passeggia da sola per Roma, illuminata dal primo sole della giornata ma presto oscurata dallo spettro della deportazione: il suo sguardo incrocia quello di una madre, e nel giro di un istante si trova a salvarne il figlio, additandolo come suo nipote.
Il bambino non assomiglia al resto della sua famiglia, e Chiara, sebbene si trovi nel ghetto, non è ebrea: per questo le forze dell'ordine le permetto di portare via il bambino, il piccolo Daniele Levi.
Questa decisione cambierà radicalmente la sua vita, per poi stravolgerla nuovamente decine di anni dopo, quando una ragazza di nome Maria si presenta alla sua porta dichiarando di essere figlia di Daniele e di essere sulle sue tracce.
Solo che Chiara non può esserle d'aiuto, perchè Daniele è sparito senza lasciare traccia.

Potremmo dire che quella di Virginia Baily è una saga famigliare, a modo suo: abbiamo tre generazioni di una stessa famiglia, per quanto i legami di sangue e affettivi non siano quelli tradizionali. E questo è il primo aspetto del romanzo ad avermi fatta riflettere, perchè alal fine cosa vuol dire "famiglia"?
E' una famiglia solo se i suoi membri condividono lo stesso sangue, o l'amore conta di più?
Io propendo da sempre per la seconda possibilità, e quindi per me Chiara e daniele sono madre e figlio, anche se la biologia la penserebbe diversamente.
Viceversa, Maria cerca disperatamente un padre che non conosce per poi realizzare che lei, un padre, lo ha sempre avuto nell'uomo che la cresciuta e al quale vuole bene.
Tutti loro, nel corso degli anni, imparano a rimediare ai loro errori, a perdonare e a perdonarsi, fino a un epilogo che, sono sicura, soddisferà voi quanto ha soddisfatto me. 
La bravura di Virginia Baily è anche quella di un'autrice che riesce a farci conoscere un personaggio fino in fondo sebbene la sua essenza rimanga esclusa dall'intero romanzo.
Daniele è in assoluto il mio preferito dell'intero libro, ed è anche il personaggio che lotta di più: contro la tristezza, le difficoltà, la droga nella quale ricade fino al giorno in cui riesce a dire "Adesso basta". Il suo rapporto con Chiara è pieno di conflitti, perchè è la donna che lo ha portato via dalla sua famiglia ma è anche la donna che lo ha cresciuto con amore: la odia senza poterla odiare, e questo lo porta molto vicino all'autodistruzione.
Il suo è un percorso in salita, e mi ha appassionata dall'inizio alla fine.

Questo è un romanzo speciale, che mi ha coinvolta ad emozionata, che mi ha portata a spasso per Roma fin dalle prime pagine e che si è lasciato chiudere con il sorriso a lettura finita.
Lo consiglio a tutti, ma soprattutto a chi ama le storie sulla famiglia.

E se vi ho incuriositi almeno un po', perchè non dare un'occhiata all'intervista che ho potuto fare all'autrice durante il suo passaggio a Milano?
Ci troverete qualcosa di più sui personaggi e il rapporto che ha Virginia Baily con alcuni di loro, qualcosa sulla sua vita da scrittrice e le sue considerazioni su libri, famiglia e amore.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

sabato 30 gennaio 2016

"Il patto" di Jodi Picoult

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il patto" di Jodi Picoult, edito da HarperCollins Italia (brossurato a 14,90€):
Fino a quella telefonata alle tre del mattino di una giornata di novembre, i Gold e i loro vicini di casa, gli Harte, sono sempre stati inseparabili. Per ben diciotto anni. Non è stata una sorpresa per nessuno, dunque, quando i loro figli adolescenti, Chris ed Emily, da semplici amici sono diventati qualcosa di più. Ma adesso la diciassettenne Emily è morta uccisa da un colpo di pistola alla testa sparatole da Chris, in un apparente patto suicida lasciando le due famiglie devastate e alla disperata ricerca di risposte su un gesto inimmaginabile, di due figli che forse non conoscevano bene come credevano. È rimasta una sola pallottola nella pistola che Chris ha preso dall'armadio del padre, una pallottola che secondo la sua versione era destinata a se stesso. Cos'è successo veramente? Un detective della polizia del luogo nutre più di un dubbio sul patto suicida descritto dal ragazzo e inizia un'indagine che terrà il lettore col fiato sospeso fino all'ultima pagina.

Mi ci è voluta una settimana per scrivere questa recensione, perchè il romanzo di Jodi Picoult mi ha lasciato un mix di emozioni contrastanti che ho dovuto metabolizzare.
La storia di Chris ed Emily mi ha commossa nel profondo, e spero solo di riuscire a rendere loro giustizia.

È la storia di due bambini nati da due coppie di amici, insieme fin dai loro primi istanti di vita: Chris viene messo a pochi mesi nella culla di Emily appena nata, e subito la bambina gli stringe una mano nel sonno.
Crescono come amici e complici, per poi innamorarsi profondamente: un amore difficile da comprendere per i loro coetanei ma che rappresenta il coronamento dei sogni dei loro genitori.
Solo che non è tutto oro ciò che luccica, e quando Emily si uccide il castello di carte delle aspettative e delle speranze di Chris, degli Harte e dei Gold crolla inesorabilmente sul tavolo.

Un romanzo intenso, emozionante, intriso di passione e di struggimento, e che offre così tanti spunti che è davvero difficile decidere da dove cominciare.
Ma forse è giusto partire dicendo che nulla di ciò che leggerete in questo libro ha una sola chiave di lettura: quello tra i due ragazzi è amore?
Sì, ma anche codipendenza.
Quello tra i genitori e i ragazzi è un buon rapporto, basato sull'affetto reciproco?
Sì, ma è anche oppresso dalle troppe aspettative.

Emily sotto la pressione di queste aspettative soccombe: non riesce più a essere un'artista eccellente, una studentessa modello e la figlia che i genitori credono di avere.
Ha un segreto, un segreto orribile e doloroso che le corrode il cuore fin dall'infanzia, e quando la sua famiglia aprirà gli occhi ormai sarà troppo tardi.
Quando volterete l'ultima pagina, vi troverete a rivalutare tutto la storia dei due ragazzi in una luce completamente diversa, e buona parte di ciò che sembrava dolce e romantico si tingerà di paura e confusione.
Grazie ad HarperCollins Italia per la copia cartacea del romanzo <3
Chris, da parte sua, ama Emily più di ogni altra cosa al mondo.
Non riesce a concepire un futuro di cui la ragazza non faccia parte, ed è essenzialmente questa la realtà con la quale si scontra fin dall'inizio del romanzo: un mondo in cui Emily non esiste più.
Nel suo caso, una volta chiuso il volume, a restarvi nel cuore è la consapevolezza di cosa sia l'amore assoluto, quello che ti porta a fare anche l'impensabile per chi ami.
Mi si è spezzato il cuore più volte durante la lettura, per questo ragazzo innamorato distrutto dal suo stesso amore e dal realizzare che a volte l'amore non basta.
Perlomeno non il suo e non ad Emily.

I genitori sono però i personaggi ai quali Jodi Picoult regala le personalità più interessanti: dalla sempre impeccabile Melanie al rigido James, dal gentile Micheal all'impetuosa Gus.
Nemmeno le loro vite, personali e di coppia, resisteranno all'onda d'urto provocata dal suicidio di Emily: le loro insicurezze e debolezze verranno allo scoperto, così come la loro capacità di mentire e ferire il prossimo quando si crede di non avere un'alternativa.
La storia dei due figli è strettamente legata all'evoluzione dell'amicizia tra le due coppie di genitori, e troppe volte nel corso della lettura ci si chiede come sarebbe stato il rapporto tra Chris ed Emily se i genitori fossero stati dei semplici conoscenti.

Jodi Picoult è sempre riuscita ad emozionarmi, ed ogni suo romanzo mi ha scossa nel profondo: questo non fa eccezione, ma anzi, direi che è uno dei suoi migliori.
Impossibile da mettere giù, in attesa di scoprire cosa sia accaduto davvero quella notte in cui dalla pistola di Chris partì un colpo ed Emily morì.
Fu un suicidio? Un omicidio? Un incidente?
La risposta arriva solo nelle ultime pagine, in un crescendo di rivelazioni e segreti svelati, mentre la narrazione alterna presente e passato per raccontarci la storia della coppia da prima della loro nascita ad oggi: una struttura che l'autrice padroneggia appieno, e con la quale ci fa entrare a fondo nella testa e nel cuore di entrambi i ragazzi.
Le storie di Chris ed Emily scorrono in parallelo, fino a quello che per la ragazza è il noto epilogo: il punto è scoprire come finirà la storia di Chris, se da vittima o da carnefice.

Consigliatissimo, e degnissimo delle 5/5 stelline!
Una delle letture più coinvolgenti del mese di Gennaio, senza dubbio.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3


venerdì 29 gennaio 2016

Cambiare è facile #3: 5 podcast salva-tempo (e salva-portafoglio)

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Torna "Cambiare è facile", con il terzo post della serie ispirata al manuale di Gretchen Rubin.
Nel primo vi consigliavo 5 app pronte a sostenervi nel vostro proposito di acquisire o perdere un'abitudine, nel secondo 5 letture che considero complementari al bellissimo "Cambiare è facile" di Gretchen Rubin.
Oggi invece parliamo di... Podcast.
Parliamo di contenuti gratuiti, scaricabili sui vostri tablet e smartphone, perfetti per venire incontro alle vostre esigenze ed aiutarvi nella vita di ogni giorno.
Quando si tratta di formare un'abitudine, ogni aiuto è bene accetto, giusto?

Il primo che vi consiglio è perfetto per chi volesse migliorare il suo inglese e se lo fosse posto come obbiettivo.
L'unico modo è prendere l'abitudine di esercitarsi ogni singolo giorno, e quale momento migliore che non in auto o sui mezzi pubblici?
Bellissime le tre puntate dedicate agli "idioms", che vi aiuteranno non poco nella lettura in lingua o nella visione di film e telefilm senza sottotitoli.
Gli audiolibri sono una bellissima risorsa per chi vedesse poco o per chi volesse ascoltare una storia mentre svolge altre mansioni, ma sono molto costosi ed il catalogo di audiolibri in italiano è molto ridotto rispetto a quello in lingua inglese.
Ho trovato questo podcast che propone i classici della letteratura letti da attori di cinema o teatro, il che vuol dire voci espressive e più coinvolgenti. Ogni opera prende diverse puntate, ma i libri già disponibili per intero sono diversi.
Mai fantasticato di avere un'azienda vostra?
Ma anche senza arrivare a questo, vi siete mai ripromessi di capirci qualcosa quando leggete i giornali?
Questo podcast è perfetto per darvi un'infarinatura generale, e non solo di marketing: imparerete qualcosa di economia, di diritto, di pubblicità.
Da mettere in pratica sul lavoro, e perchè no, anche per proporre voi stessi come un prodotto vincente.
Andando oltre quest'immagine che non mi fa impazzire, questo podcast si chiama "Audiofiabe per bambini" ed è esattamente questo: una raccolta di fiabe per bambini, lette ad alta voce.
Perfette per intrattenere il vostro bambino, e darvi modo di fare qualcosa per quei 10/15 minuti.
Quel cassetto da sistemare, la tavola da apparecchiare, la lavatrice da caricare.
In più sul sito www.audiofiabe.it ci sono i testi di tutte le fiabe narrate.
Come non segnalarvi il podcast dell'autrice di "Cambiare è facile"?
Gretchen Rubin ha già sfornato 49 puntate, e in ognuna discute passaggi dei suoi libri, offre consigli e trucchi, parlando di abitudini, sì, ma anche e soprattutto di felicità.
E chi non vorrebbe essere più felice?

Torno ancora una volta a consigliarvi il suo libro, "Cambiare è facile", edito da Sonzogno, perchè nonostante le app, le letture e i podcast quello che serve quando si vuole cambiare la propria vita è un aiuto per conoscere se stessi. non me ne viene in mente uno migliore di quello offerto da gretchen Rubin.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"Prima del futuro" di Jay Asher e Carolyn Mackler

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Prima del futuro" di Jay Asher e Carolyn Mackler, edito da Giunti (rilegato a 12€):
"È il 1996, la velocità di connessione arranca rumorosamente a 56kb, la rete è quasi vuota, è ancora uno strumento per pochi, una sorta di nuova stregoneria tecnologica. 
Emma e Josh si conoscono fin da quando erano piccoli, sono sempre stati amici inseparabili, poi Josh ha tentato di baciarla e le cose si sono complicate. È parecchio tempo che non si vedono, ma un giorno Josh si presenta a casa di Emma e le porge imbarazzato un cd rom per connettersi a internet, è arrivato a sua madre come omaggio, ma loro non hanno il computer. Emma invece ha un fiammante pc con Windows 95 e quando riesce finalmente a connettersi accade qualcosa di inspiegabile. Per una strana alterazione nella barriera spazio-temporale appare sullo schermo una misteriosa pagina bianca e blu, con una scritta sconosciuta: facebook. E c’è la foto di una donna sui trent’anni con un volto familiare, troppo familiare. Si è aperto un pericolosissimo portale sul futuro in grado di cambiare, in un’indimenticabile settimana di delirio, il presente, i sentimenti e il destino di Emma e Josh.
Una storia irresistibile che conquisterà chi è nato con facebook e prima di facebook."

Oggi vi propongo un "recupero", dovuto in parte al mio avere in wishlist da una vita questo romanzo e in parte all'averlo scovato a 6€ al Libraccio a fine Dicembre, in ottime condizioni. Dico solo che aveva alcune pagine ancora attaccate, quindi probabilmente non era mai stato aperto.

Ho trovato la storia di Emma e Josh molto intrigante, perchè pensateci: immaginate di avere la possibilità di scoprire come sarete da qui a quindici anni, e di realizzare che cambiando anche una piccolissima cosa oggi siete in grado di cambiare il futuro in meglio o in peggio. Il tutto perchè dal vostro computer avete accesso a qualcosa che si chiama Facebook, che non sapete cosa sia ma che a quanto pare tra quindici anni andrà fortissimo.
Non sarebbe eccitante, e anche un po' spaventoso?
Per loro lo è: Josh si scopre sposato con quella che ora è la ragazza più bella e corteggiata del liceo, padre di tanti bambini e in grado sia di fare il lavoro che gli piace che di vivere in una splendida casa sul lago.
Niente male, eh?
Emma invece si scopre in un matrimonio infelice e senza prospettive luminose dal punto di vista lavorativo, ed è questo a farle desiderare di "aiutare" la Emma del futuro ad avere di più.
Senza pensare, però, che ogni cosa fatta in modo diverso oggi non influisce solo sul suo futuro ma su quello di tutti gli altri.
Sarà poi una fortuna, avere una finestra sul domani, o è qualcosa che ti impedisce di vivere sul serio il presente?

Non so se questo libro avesse avuto successo o no al momento dell'uscita, ma io l'ho trovato incredibilmente attuale e pieno di spunti di riflessione, nonchè divertente e un tuffo negli anni 90.
Vi ricordate com'era il 1996?
Le musicassette, il rumore che faceva il modem della connessione 56K, lo skateboard, le monete sempre in tasca per poter chiamare da una cabina telefonica.
Ecco, quanto vi sarebbe sembrato strano condividere online quello che avete mangiato a pranzo ("Perchè saremo tutti qui a dire cos'abbiamo consumato a colazione? Ma a chi interessa?" commenta una confusa Emma all'inizio del libro), le foto delle vacanze o dettagli intimi come il divorzio che vi rattrista o il travaglio della moglie in corso d'opera.
Scoprire che "Toy Story" ha avuto due seguiti, che a quanto pare vi piacerà da matti un film di nome "Titanic", che avrete due gemelli che non vi assomiglieranno minimamente o che invierete messaggi dalla vostra auto ("Avremo i computer in auto? Aspetta che lo dica a Josh!", e questo perchè per Emma contemplare un telefono cellulare che possa andare online è impossibile) è sconvolgente, perchè quel futuro è lontanissimo e troppo diverso dal presente.
Mi è piaciuto avere sia la voce narrante di Emma che quella di Josh, e nonstante quello dei due ragazzi sia un percorso che per la maggior parte dl libro va in senso opposto (a Josh il suo futuro piace da matti e fà di tutto perchè non cambi, incoraggiandolo addirittura a realizzarsi prima del tempo, Emma invece fà il possibile per evitare che si verifichi anche la più piccola cosa che potrebbe portarla in quella direzione) alla fine si trovano dalla stessa parte della barricata: forse è meglio non sapere.
È meglio vivere appieno il presente, ed è di sicuro meglio tenere gli occhi puntati su chi ti circonda adesso piuttosto che su quello che mangerai a colazione tra quindici anni.
Anche se, a quanto pare, starai mangiando il miglior muffin di New York.

È un romanzo scorrevole, pieno di personaggi divertenti come lo sconclusionato Josh, la spigliata Kellan, il suo ragazzo on-off Tyson, la mai contenta Emma, ai quali ci si affeziona e per i quali si desidera fin da subito un futuro che, in qualsiasi forma, li renda felici. Da un lato avrei voluto un finale meno aperto, ma penso che sia stata una scelta deliberata degli autori quella di non farci vedere come saranno effettivamente i ragazzi quindici anni dopo: il futuro cambia ogni minuto in base alle decisioni che prendiamo nel presente, ed è bello pensare che i quattro amici potrebbero avere il lavoro dei loro sogni oppure no, essere sposati oppure no, ma che il tutto sarà frutto di una serie di scelte consapevoli e non fatte per paura come quelle di Emma all'inizio del libro quando cerca freneticamente di cambiare una vita sconosciuta che non le piace.

Di Jay Asher avevo già apprezzato "13" (in lingua originale "13 reasons why"), che mi aveva fatta piangere come una fontana ma anche pensare molto, soprattutto perchè quando l'ho letto mi sentivo molto vicina alla protagonista; è stato bello scoprire che sa scrivere anche un romanzo più leggero e divertente ma senza perdere la capacità di far riflettere il lettore.
Davvero, se lo scovate in libreria o al Libraccio prendetelo: per me è stata una sopresa.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

giovedì 28 gennaio 2016

Skincare Routine (sample edition)

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle!
Oggi voglio parlarvi di quella che è stata la mia skincare routine degli ultimi dieci giorni, interamente composta da campioncini e minitaglie:
Avevo davvero TROPPI campioncini, e ne ho ancora troppi (parliamo di quattro grossi cassetti pieni al punto da chiudersi a fatica) ma vedere come fosse possibile usarne diversi insieme creando una routine completa mi ha fatto capire che forse questo può essere il modo per modificare nel tempo quello che uso adattandolo al massimo alle esigenze del momento.
Tutto ciò che vede in foto, a parte lo spray in alto al centro, è finito ed è stato smaltito, e di tutto sono riuscita a farmi un'opinione di dieci giorni.
Lo struccante express di Clarins mi è piaciuto moltissimo: rimuove anche il trucco occhi più ostinato, compreso l'eyeliner nero waterproof che si attacca più della colla millechiodi.
Era tanto che non usavo uno struccante bifasico, e credevo di essermi pienamente convertita all'acqua micellare, ma co questo mi sono trovata davvero molto bene quindi chissà.
Potrei anche pensare di acquistarlo!

Invece la nota dolente è arrivata con il peeling delicato di Clarins, che non mi è proprio piaciuto. Mi è sembrato che non si riuscisse a sciacquare del tutto dal viso senza sfregare eccessivamente, vanificando il fatto che fosse "delicato". Non ho nemmeno finito il tubetto, gli ho dato due possibilità e ho buttato quello che è rimasto.

Amore a sorpresa per l'olio di Orchidea Blu di Clarins, invece: avevo usato in passato uno dei loro oli per il viso, ma non questo, e si è rivelato davvero perfetto come coccola serale prima del siero.
Probabilmente ne acquisterei nuovamente uno, tra questo o quello per pelli miste/grasse provato in precedenza.
Mi serviva un siero, e per fortuna ne avevo uno abbastanza capiente da durare una decina di giorni: il siero di correzione avanzata di Lancôme mi è piaciuto davvero molto.
Fresco, leggero, perfetto su tutto il viso sia al mattino che alla sera: se non fosse molto al di sopra del mio budget lo acquisterei subito.

E poi la crema viso che mi ha accompagnata per tutto il periodo: avevo la bellezza di dieci bustine di questa crema confortevole leggera di L'Occitane En Provence, e ognuna di esse mi è bastata per il mattino e la sera. Avevo paura che non fosse adatta per la mia pelle mista, e invece mi sono svegliata ogni mattina con la pelle morbida e priva di lucidità.
Promossa a tutti gli effetti, e quando avrò finito la mia crema viso da giorno potrei farci un pensierino.
Menzione d'onore alla lacca per capelli Bumble&Bumble che è ancora nella mia borsa, pronta a fissare ciocche sfuggite alla coda o alla treccia, a dare volume alle radici e a bloccare la smagliatura di un collant all'occorrenza.
E' davvero un'ottima lacca, e sono contenta di averla potuta provare.

Invece il fissatore per trucco spray di Urban Decay è un vecchio amore, che ho avuto sia in taglia piena che in minitaglia prima, e quindi non è stata una sorpresa trovarmici bene.
Ho provato la variante per pelli miste/grasse oltre a questa, ma mi sono trovata benissimo con entrambe quindi non saprei eleggerne una preferita.
Resta il mio fissatore preferito in assoluto, al quale ritorno ciclicamente.

Devo dire che, ad eccezione del peeling delicato, per il resto è stata una prova più che positiva e non vedo l'ora di scavare nei miei cassetti e scoprire altre chicche dimenticate.

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3

Chiacchierata con Virginia Baily, a spasso nella "sua" Roma in una mattina di Ottobre

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La scorsa settimana ho avuto modo di incontrare Virginia Baily, e di farle qualche domanda sul suo romanzo "Una mattina di Ottobre", appena uscito per Nord. Qui tutte le informazioni sul libro.
E' stata una chiacchierata improvvisata, perchè l'autrice è una persona squisita che ha accettato d'incontrarmi al termine di una lunga giornata di impegni e ha risposto a tutte le mie domande in perfetto italiano: abbiamo parlato di "Una mattina di ottobre", ma anche di scrittura, di famiglia...

1) Partiamo da questa splendida copertina, e dal fatto che parli di Roma in modo tale da portare letteralmente il lettore a passeggio con te.
La camminata di Chiara per le strade del ghetto al mattino presto è riuscita davvero a portarmi là, sebbene io non sia di Roma.
So che tu hai vissuto a Roma: dovendo dire a qualcuno "ti porto a Roma con me", dove lo porteresti?
Di sicuro lo porterei in tutti gli angoli di Roma che ho inserito nel romanzo.
Sono i luoghi che preferisco, soprattutto perchè la zia che mi ospitava quando venivo in Italia abitava proprio in un appartamento nel ghetto: quella di Chiara è anche la "mia" camminata, che arrivava fino a Campo dei Fiori.
Prima di completare il romanzo volevo trovare la casa perfetta per Chiara e sua sorella, e girando qua e là finalmente ho trovato quella giusta in via dei Cappellari.
Ho immaginato l'interno dell'appartamento, ovviamente.
Ho fatto quel percorso davvero tante volte, ben prima di pensare di poterne trarre una storia.
Durante la stesura del romanzo ho abitato per tre mesi a Roma e ho abitato in un appartamento vicino alla chiesa di San Giovanni, e pensavo che l'appartamento di Simone nel romanzo fosse esattamente come il mio.
Quindi questo viaggio a Roma, fatto per arricchire il tuo romanzo, ha arricchito anche te stessa.
Sì, mi ha fatto scoprire angoli nuovi della città e mi sono sicuramente innamorata un po' di più.

2) Un aspetto decisamente importante del tuo romanzo è il modo in cui affronti e tratti il tema della famiglia. E' un po' il punto centrale della storia: Daniele non è figlio di Chiara ma a un certo punto lo diventa, perchè è stata lei a crescerlo. Anche per il ragazzo si crea una situazione di conflitto nel momento in cui si rende conto che questa mamma "è sua ma non è sua".
C'è qualcosa della tua esperienza personale o di persone vicine a te?
Ho sicuramente pensato molto ai miei figli, perchè il mio ex-marito era già stato sposato prima di me e aveva delle figlie da un'unione precedente. Quindi i miei figli hanno queste sorelle che lo sono solo in parte. Queste ragazze, da parte loro, hanno anche altri fratelli con i quali non hanno un legame di sangue.
Penso che questo abbia sicuramente influito sul mio modo di vedere la famiglia come qualcosa che cambia. In Inghilterra sicuramente è più facile incontrare situazioni come la mia, rispetto a quanto lo sia in Italia.
Tutto questo si accompagna al fatto che mi piaceva l'idea di un'amicizia che superasse ogni ostacolo: nel romanzo, due eprsone come Simone e Chiara si trovano malgrado tutto ciò che potrebbero separarle.
Si dice che tutti abbiamo due famiglie, quella in cui nasciamo e quella che ci costruiamo da soli.
In un certo senso per Chiara la sua famiglia d'origine è ridotta ai minimi termini: i genitori sono già morti quando la storia inizia, c'è una nonna della quale però viene detto che abita "da qualche parte in collina" e poi c'è una sorella della quale deve occuparsi anche da adulta, come una mamma.
Sì, e soprattutto la loro madre non era una donna veramente all'altezza del suo ruolo di genitore, quindi quello delle figlie è un lutto difficile da gestire. Anche il padre, invece molto amato, è scomparso e con lui il suo amore.
Quindi salvando Daniele, per Chiara si apre la possibilità di avere una nuova famiglia. Salva anche se stessa salvando lui.
Assolutamente, e poi con Simone questa piccola famiglia si allarga ulteriormente.

3) Saltiamo una generazione, adesso, perchè un ruolo chiave nel romanzo spetta a Maria, la figlia biologica di Daniele. Mi ha fatto davvero sorridere la scena con la quale introduci il suo personaggio, parlando di lei e del suo primo amore, Brian.
E' divertente vedere come la ragazza passi dall'infatuazione alla consapevolezza che forse non sia quello giusto, passando dalle citazioni di Keats sulle stelle a "No, a lui non piace leggere" e "No, ma poi studia Chimica! Come si fa con uno che studia Chimica?!".
C'è qualcosa dei tuoi figli, in questo amore giovane e un po' indeciso?
No, è un ricordo mio. C'è stato un Brian nella mia adolescenza, che non si chiamava così ma avrebbe potuto.
In Maria c'è l'egoismo dei sedici anni, quando lascia perdere Brian così senza nemmeno una spiegazione. Ma a sedici anni siamo davvero così, si passa da "lui è quello giusto" a "Brian? Chi era Brian?" Le idee assurde che vengono a Maria in quelle pagine sono quelle che ricordo di aver avuto alla stessa età.
Certo non sarebbe stato bello scoprire di avere un padre biologico diverso dal mio, e per fortuna non mi è successo, ma quello che trovavo e trovo attraente è come a quell'età si scopra a volte di essere qualcosa di più, di essere diversi da come si credeva.
Trovo questa scoperta di sè molto attraente.
Ma in fondo lo vogliamo anche da adulti, no?
Siamo sempre alla ricerca del momento in cui scoprirci speciali, e forse trovare la persona giusta è anche trovare quella che te lo fa vedere. Simone è questo per Chiara, è questa persona che aiuta Chiara a vedere che lei non è solo la custode della sorella.
Sì, ed è una persona che mette lì uno specchio e le dice "Guardati, sei una persona bella. Fai quello che puoi, e per i motivi giusti." Simone è questo perchè, semplicemente, la ama: per questo riesce a esserci per Chiara.

4) Parliamo un po' di te, per non rovinare il romanzo a chi ancora deve leggerlo.
Oltre a scrivere, dirigi anche una rivista letteraria ("Riptide", ndr) che pubblica racconti di autori esordienti. Come cambia il tuo approccio, nel momento in cui sei una scrittrice a tua volta e quindi sei abituata a veder giudicato il tuo lavoro, quando ti trovi a giudicare quello dei tuoi "aspiranti colleghi"?
Questo è interessante, perchè penso che essere abituata a stare dall'altra parte qualche volta mi renda più dura nell'esprimere un giudizio.
Se mi spediscono un racconto ed è pieno di errori faccio davvero fatica ad affrontarlo a cuor leggero.
Per fortuna ho una collega con la quale svolgere questo lavoro di lettura e selezione, e confrontarmi con lei mi aiuta.
Però c'è una cosa che faccio sempre, e che trovo utile: ogni volta che qualcosa non è di mio gusto, mi fermo a chiedermi se l'errore che mi infastidisce non sia uno che commetto io stessa.
Mi rende più obbiettiva.
In generale, posso dire che si verificano due situazioni: riceviamo racconti che son o scritti benissimo,  ma nei quali manca "la storia" (succede molto di rado), opure racconti scritti in modo imperfetto, ma con una bellissima idea dietro. Ho capito che posso aiutare questi scrittori ad esprimere al meglio la loro idea.
Lavorare alle idee altrui stimola anche la tua creatività personale?
Sì, e mi insegna in modo profondo come editare il mio stesso lavoro.
Mi ha insegnato per esempio a togliere il superfluo, e a cancellare completamente me stessa dal mio lavoro.

5) Compatibilmente con le altre tue attività, come organizzi il tuo lavoro da scrittrice?
Seguo una rotuine precisa, o meglio, ne ho due: una vera e una ideale.
Raccontaci quella vera.
Ma quella ideale è bellissima!
Scherzo. Quello che cerco di fare è far sì di iniziare la mia giornata con la scrittura.
A volte non riesco perchè sto viaggiando per promuovere il mio romanzo, o sto lavorando a "Riptide" o a "Africa Research Bulletin" (una rivista sull'Africa di cui Virginia Baily è editor da anni, ndr), e quindi non trovo molto tempo per scrivere.
Cerco comunque di dedicare almeno mezz'ora alla scrittura, per mantenere "fluida" la mia storia.
Quando posso permettermi davvero di scrivere, allora inizio subito la mia giornata così, in modo da avere la mente sgombra.
Anche prima del caffè o del tè?
Sì, io inizio la giornata con un bicchiere d'acqua calda e limone, e poi scrivo.
In piedi, perchè sono abituata così.
Te lo chiedo perchè io al mattino non funziono se non ho bevuto almeno il tè o il caffè.
Era così anche per me, ma adesso mi butto subito a scrivere.
L'idea che non ho ancora concretizzato è quella di avere un "vestito da scrittrice", da infilarmi proprio per sottolineare cosa sto facendo.
Come Jo in "Piccole donne"?
Sì, proprio come lei! Non me lo ricordavo, sono passati tantissimi anni da quando ho letto "Piccole donne". Mi ricordo la molletta sul naso di Amy, però!

6) Restiamo in tema "libri": c'è qualche volume  a cui sei particolarmente legata, magari perchè senti di aver imparato molto leggendolo?
In questo mi trovi d'accordo, perchè io non riesco a leggere un libro se non sento di stare imparando qualcosa. Faccio parte di un club del libro, e a volte scelgono dei titoli che io per me stessa non sceglierei mai di leggere. Fare parte di questo gruppo però mi ha fatto scoprire questo lato di me, che non conoscevo: non ero consapevole del mio bisogno di imparare da ciò che leggo.
Non mi viene in mente un titolo specifico, ma sicuramente ad affascinarmi sono quei libri in cui la struttura dell'opera è singolare, da cui posso imparare qualcosa di utile per me stessa come scrittrice.

7) Oltre a ciò che ti è stato insegnato dai libri, nel momento in cui hai affrontato il periodo storico di "Una mattina di Ottobre" avevi anche storie di guerra personali a cui rifarti?
Sì e no. Mio padre ha combattuto durante la guerra, ma in Inghilterra.
Volendo parlare anche della Resistenza, che mi affascinava molto, ho fatto ricerche sull'argomento in Francia e in Italia, cercando opere scritte durante l'occupazione. Esistevano in Francia, ma non in Italia, e allora sono andata a fare ricerche all'istituto Gramsci. Ho letto i giornali dei partigiani, e i loro racconti sugli eroi della Resistenza: ora che ci penso, ne ho letti davvero moltissimi.
Non è stato tanto un avere delle storie di famiglia a cui rifarmi, quanto a qualcosa di cui avevo letto molto e con interesse quando ero giovane.
Inoltre all'istituto Gramsci c'erano dei vecchi partigiani, ed erano pronti a chiacchierare e a raccontarmi le loro esperienze, forse anche incuriositi dal fatto che una studentessa inglese fosse davvero interessata.
Però mio padre nel romanzo c'è: nel padre di Chiara c'è sicuramente qualcosa del mio.
Ah, e nel gatto di Chiara c'è il carattere del gatto di mia zia. Lei l'ha riconosciuto subito, appena ha letto il romanzo.

8) L'ultima domanda, poi ti lascio andare a riposare. C'è stato un momento in cui hai pensato a un finale diverso?
Sì! Ho scritto un finale diverso, anzi, più di uno. Ho fatto fatica a trovare quello giusto.
In un momento precedente, ho cercato di scrivere l'epilogo dal punto di vista di Daniele: non funzionava, però, perchè in fondo l'essenza di Daniele è che resti sconosciuto per buona parte del libro.
Avevo anche previsto un finale decisamente più triste, ma che per fortuna non ho scelto.
Senza scendere nel dettaglio, del tuo finale è bello che dia la giusta chiusura ai tuoi personaggi senza però rivelare al lettore cosa effettivamente succederà dopo nelle loro vite.
Tu ci hai pensato?
Ci sono delle cose che so, su Daniele e su Chiara, su ciò che hanno imparato nel corso degli anni.
Io non lo so, cosa succederà dopo, anche se ho provato ad immaginarlo. Non l'ho scritto, però.
Lascio anche ai lettori la possibilità di immaginarlo.
Grazie davvero per questa chiacchierata, e ti faccio tantissimi auguri per i tuoi prossimi lavori!
Grazie a te per essere venuta!

Spero che la chiacchierata vi faccia scoprire qualcosa di più su Virginia Baily e sul suo splendido romanzo, "Una mattina di Ottobre", di cui trovate qui la recensione.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"L'uragano dentro me" di Rhoma G.

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "L'uragano dentro me" di Rhoma G., edito da Tre60 (rilegato a 14,90€):
Tutto, nella vita di Ary, sembra tranquillo. Un matrimonio sereno con Danny, il suo primo amore, un lavoro faticoso ma appagante nella Libreria Wonderland, l'unico vero punto di riferimento per gli amanti dei libri nella cittadina di Gimli, in Canada. Eppure, da qualche tempo, Ary è distante, apatica, nervosa. Forse perché lei e Danny non sono riusciti ad avere un figlio? Forse perché lui si accontenta della routine e pare aver dimenticato cosa significa la passione? Lucas Master è un affascinante manager di successo. La direzione centrale della Wonderland l'ha mandato a Gimli per risollevare le sorti della libreria... o per deciderne la chiusura. Lucas è convinto che il suo incarico si concluderà in fretta, ma non ha fatto i conti con il proprio cuore, e non sa che la sua strada incrocerà quella di Ary... Poi accade il miracolo: Danny torna a essere l'uomo di cui Ary si era innamorata. Gentile, premuroso, appassionato. Ma per Ary è una vera tragedia perché, adesso, è lei a non essere più quella di una volta...

Lo ammetto, non mi aspettavo di leggere questo romanzo: sapete tutti quanto io sia selettiva con la letteratura di genere rosa/romantico, e forse se non mi fosse stato proposto non gli avrei dato la possibilità.
E avrei fatto malissimo, perchè mi è piaciuto molto.

Mi è piaciuto trovarmi in Canada, tanto per cambiare: basta New York ed L.A., che ormai non si parla nemmeno più delle città in sè quanto della loro versione "telefilmica" (passatemi il neologismo) e cinematografica. Ho adorato l'ambientazione del romanzo, una tranquilla cittadina di provincia canadese ancora immersa nella natura, e le descrizioni mai troppo lunghe dell'autrice mi hanno fatto sentire come se fossi davverò lì, a prendere un caffè nel locale di Mel o a pranzare con la buonissima zuppa di pesce preparata da Emma nel suo alberghetto con ristorante annesso.

La storia di Ary e Lucas è un caso di insta-love, questo sì: se guardiamo nel concreto a quanto effettivamente abbiano condiviso prima di arrivare al "ti amo" non c'è moltissimo da vedere, però la vita è anche amore a prima vista. E' anche desiderio improvviso, è anche un trovarsi occhi negli occhi con qualcuno e sentirsi improvvisamente come se tutta la tua vita fosse servita a portarti lì in quel momento, per poter ricambiare quello sguardo.
Lui mi è piaciuto: sfrontato, spesso scorretto, ma molto deciso quando si tratta di dire o fare ciò che vuole. Vuole Ary e non ci gira intorno, e ho apprezzato che fosse coerente con se stesso per l'intero romanzo senza troppi "io vorrei, non vorrei, ma se vuoi".
Gli perdono anche la cavolata a pag. 345, pagina in cui retrocede a primate nel giro di poche righe per poi tornare un essere umano nel capitolo successivo.
Lei, dal canto suo, mi è piaciuta perchè prende una decisione in tempi accettabili, anche se forse non con il tatto appropriato: mi è piaciuto che il suo carattere e la sua storia emergessero dal romanzo un pezzetto alla volta, e che arrivata alla fine mi sembrasse di conoscerla davvero, come se fosse una persona reale. Non succede con molti personaggi, ma con lei sì. Grandissimo punto a favore.

Bellissimi i dialoghi, soprattutto quelli tra Lucas e sua sorella Sharon (che ho AMATO, al punto da dire che forse il suo è il mio personaggio preferito in assoluto: voglio una novella tutta sua!): lei lo tratta come un bambino capriccioso, lui le dà dell'eterna rompiscatole e insomma, io ci ho rivisto me stessa e mio fratello tra qualche anno. Mi è sembrato un vero rapporto tra fratelli, pieno di battibecchi e piccole ripicche, ma anche di amore e comprensione.
Ringrazio l'autrice per aver scritto l'epilogo dal suo punto di vista, e per aver dato il giusto finale al suo ex compagno, che meritava un carico di gavettoni gelidi sul bassoventre a Gennaio.
Grazie a Tre60 per la copia cartacea del romanzo <3
C'è solo una cosa che non ho apprezzato, un dettaglio piccolino sia chiaro, ma sapete che io il pelo nell'uovo lo cerco sempre: non mi è piaciuto il fatto che da una pagina all'altra Danny, che fino a quel momento è stato un buon marito per Ary, diventi violento. Così dal nulla.
L'ha sposata in barba alle critiche della sua famiglia, le ha dato una bella casa, non le ha mai fatto mancare nulla, anzi si è pure impegnato per tornare ad essere romantico e coinvolto quando ha percepito l'infelicità di Ary, e poi di punto in bianco diventa il marito peggiore del mondo?
Mi è sembrato un espediente per sbloccare il balletto di Ary (lo lascio? Non lo lascio?), e non mi ha convinta del tutto. Va anche detto che l'uomo si riscatta nel corso del libro, e questo mi è piaciuto.

Però a parte questa piccola scelta non condivisa, il romanzo mi è piaciuto molto, soprattutto per il modo in cui viene trattato il tema dell'adulterio.
Mi è piaciuto che non si scadesse nel banale o che Ary non buttasse il matrimonio alle ortiche appena incrociati gli occhi azzurri di Lucas, ma che riflettesse e desse una seconda chance alla sua vita prima di decidere di cambiarla.
Mi è piaciuto che riconoscesse che con il marito non era felice a prescindere da Lucas, e che l'uomo fosse la spinta in più a prendere una direzione diversa. Che accelerasse una situazione inevitabile, più che determinarla.

La prosa dell'autrice mi ha convinta, così come la doppia voce narrante lei/lui: è stata in grado di proporre una voce maschile credibile, e una voce femminile che non fosse costantemente in preda alle paturnie. Mi sono piaciuti molto entrambi i personaggi, e questo è sicuramente anche per merito delle loro bellissime voci.
Vorrei sicuramente leggere anche i prossimi lavori di Rhoma G., e sono molto felice che abbia avuto la possibilità di vedere la sua storia in libreria.
Inoltre San Valentino si avvicina, e questo potrebbe essere un ottimo regalo per un'eventuale fidanzata romantica a cui piaccia fantasticare un po'... Prendete nota!
Vale anche per l'autoregalo: questo sul vosro comodino ci deve finire.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!!
A presto <3

mercoledì 27 gennaio 2016

Anteprima: "#amorenoncorrisposto" di Sarah Ockler

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'antepirma di "#amorenoncorrisposto" di Sarah Ockler, edito da Newton Compton (rilegato a 12€), in uscita il 16 Febbraio:
Lucy ha imparato un’importante lezione dai giornali di gossip che tanto ama: evitare i riflettori e custodire gelosamente i segreti. Un sistema che ha funzionato per tutto il liceo. Ecco perché, quando la sua migliore amica Ellie si ammala poco prima del ballo di fine anno e le chiede di accompagnare il suo fidanzato Cole, Lucy preferisce non dirle che per la serata aveva in mente tutt'altro. E soprattutto che è segretamente innamorata di Cole fin dalla notte dei tempi. Ma quando lui la bacia alla fine del ballo, Lucy sa di dover confessare a Ellie ciò che è successo. Prima ancora che riesca a parlarle, però, qualcuno posta sulla sua pagina Facebook le foto del bacio con Cole, insieme a un sacco di commenti maliziosi. Nel giro di due giorni, Lucy ha già la fama di una poco di buono, una narcisista, una che pugnala gli amici alle spalle. Cosa potrà fare per tenersi Cole e non perdere la faccia?

Questo mi incuriosisce molto, soprattutto perchè sono la prima a trovare i social network esageratamente invadenti. E' un tema molto attuale, e sarà interessante vederlo trattato in un contesto che è quello della storia d'amore young adult.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"Everneath" di Brodi Ashton [BlogTour]

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata alla mia tappa del blogtour di "Everneath" di Brodi Ashton, edito da De Agostini Young Adult (rilegato a 14,90€):
Ma prima del mio contenuto, perchè non dare una sbirciata al romanzo?
Per molte, moltissime settimane Nikki Bennett è scomparsa, svanita nel nulla. Senza nemmeno una parola a una spiegazione. Perché una spiegazione razionale per quello che le è successo non c'è. Nikki è stata risucchiata all'Inferno, imprigionata in un mondo disperato e privata di tutte le emozioni. Adesso, però, le è stata data una possibilità: quella di tornare a casa per sei mesi, sei mesi soltanto. Nikki è decisa a riprendersi la propria vita. Vuole trascorrere ogni singolo minuto con la famiglia e con Jack, il ragazzo che ama più di se stessa. Ma c'è un problema: Cole, l'Eterno dal fascino oscuro che l'ha seguita dall'Oltretomba e che è pronto a tutto pur di riaverla. Nikki sa di avere pochissimo tempo per cambiare il proprio destino. Prima che l'Inferno la reclami... questa volta per sempre.

Presto vi proporrò anche la mia recensione del romanzo, ma intanto eccoci alla nail-art che la lettura dei primi capitoli ha ispirato:
Volevo del rosso, ma anche qualcosa di nero che richiamasse le ombre tentacolari descritte all'inizio del libro e qualcosa di "greco" che richiamasse il mito di Persefone, ed è un periodo che amo le unghie bianche.. Questo è stato il risultato!

Ora veniamo a VOI, perchè questa è la sorpresa che abbiamo pensato per chi seguirà l'intero blogtour:

a Rafflecopter giveaway Il form vi permetterà di divertirvi con noi e scoprire questo libro tappa dopo tappa, seguendo il nostro programma:
Domani vi aspetta un post musicale, su "Camminando tra le pagine": non vorrete mica perdervelo?

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"Il mio appello al mondo" di Dalai Lama (Tenzin Gyatso)

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il mio appello al mondo" di Dalai Lama (nato Tenzin Gyatso), edito da Garzanti (rilegato a 8€):
In queste pagine il quattordicesimo Dalai Lama si rivolge a tutti i cittadini del mondo per offrire il suo messaggio di fratellanza. Superando ogni differenza religiosa, etnica e culturale, ci indica la strada rivoluzionaria basata sull'empatia e la compassione per raggiungere una vita felice e serena, che ponga al centro di tutto il rispetto per l'uomo e la difesa del nostro pianeta. Ne "Il mio appello al mondo" prende vita la speranza di un avvenire senza conflitti, in cui possano sbocciare la pace, la tolleranza e il dialogo, perché "non possiamo cambiare il passato, ma possiamo sempre imparare da esso per creare un futuro migliore".

So che è raro trovare questo tipo di libri sui blog, ma so anche che a me ogni tanto leggere qualcosa che non sia strettamente un romanzo è sempre piaciuto: memorie, autobiografie, biografie, saggistica di vario tipo.
In queste 70 pagine circa è racchiuso non solo il pensiero di un uomo che ha il difficile ruolo di guida spirituale di un popolo intero, ma soprattutto quello di un uomo che si rifiuta di credere che per l'umanità corrotta da guerre ed avidità non ci sia speranza di redenzione.

Leggere questo libro prima di Natale (lo so, la recensione è un po' in ritardo...) è stato bello, perchè non c'è una sola pagina che non sia condivisibile anche da chi, come me, è nato e cresciuto in un contesto cattolico.
Quando il Dalai Lama parla di come il vero male del mondo siano le emozioni negative, perchè diamo ad esse troppo spazio rispetto a quanto ne diamo a quelle negative, è una cosa che fa riflettere.
Pensate a quanto tempo si spreca a spargere malignità online, e quanto poco ne occupiamo per spargere pensieri positivi: pensate a come vivremmo tutti meglio se invece di roderci d'invidia riuscissimo a vedere in chi invidiamo un qualcosa a cui aspirare e uno stimolo a lavorare sodo, invece che l'oggetto di malignità e di commenti acidi.

Leggere che l'avidità è alla base di ogni guerra, e che è un sollievo vedere come oggi ci sia una volontà molto più forte di opporsi ai conflitti violenti perchè vuol dire che l'umanità è sulla strada giusta per diventare meno avida e più generosa è sicuramnte confortante, ma è anche segno che ancora non ci siamo. Ancora non siamo arrivati a capire che la violenza non risolve nulla, e quindi dire "siamo sulla buona strada" dev'essere uno stimolo a farne ancora un po', di quella strada.
Ad andarci ancora più vicino.
La struttura del corpo centrale del libro è quella dell'intervista, ed il testo è il frutto di una conversazione tra il Dalai Lama e il giornalista Franz Alt: vengono affrontati moltissimi temi ed avvenimenti della storia moderna e contemporanea del mondo, e non manca un'interessante riflessione sul rapporto tra la religione e la scienza, passando per la felicità.
Mi è piaciuto anche trovare la storia del Dalai lama, a me conosciuta solo in parte, e iniziare la lettura con il suo appello per un'etica laica e per la pace mi ha permesso di apprezzarne la lucidità di pensiero fin da subito.
Quando parla di eitca "laica" parla di etica che trascenda le singole credenze religiose, le singole tradizioni e le storie personali che sono diverse per ognuno di noi: parla di valori che devono essere validi per tutti se vogliamo che per l'umanità ci sia una possibilità di riscatto, valori come la generosità, il rispetto reciproco, l'altruismo e la tolleranza.
Valori che ognuno di noi deve riconoscere come validi senza che ci sia un Dio a dirglielo.

Ho trovato questo volumetto una splendida lettura, anche da non credente e non buddista, e mi sento di consigliarlo davvero a tutti, perchè offre un punto di vista singolare ma che può insegnare qualcosa ad ognuno di noi.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

martedì 26 gennaio 2016

Anteprima: "Figli dello stesso fango" di Daniele Amitrano

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Figli dello stesso fango" di Daniele Amitrano, edito da 13Lab (cartaceo a 13€) in uscita il 30 Gennaio:
Una telefonata misteriosa annuncia ad Andrea una morte di overdose. Lui, un giovane e affermato giornalista residente a Milano, decide di tornare nel suo paese dopo circa dieci anni. Il ritorno nella casa dove ha vissuto la sua adolescenza lo fa affondare nell’oscurità del tempo passato e rivivere eventi quasi del tutto dimenticati. Il percorso nel ricordo lo riporta alla fine degli anni novanta. Nel suo flashback ripercorre varie tappe fondamentali: il dramma della malattia del fratello Maurizio, afflitto da schizofrenia; il primo amore tradito; la sua comitiva di un tempo: la Fossa; la ricerca di una via d’uscita dalla monotonia della piccola realtà di provincia e il fascino dei ragazzi più grandi che appaiono imbattibili e rispettati da tutti; la ricerca del prestigio sociale attraverso falsi miti generazionali, come la droga e la violenza; le leggi non scritte del branco. La cecità delle istituzioni e la disattenzione familiare acuiscono ancor di più la precarietà emotiva e psicologica dei protagonisti del romanzo. E’ un periodo di ribellione e di assoluta sete di libertà che induce il protagonista e i suoi amici a un escalation di eventi che li condurrà sull’orlo del baratro. Qualcuno cadrà, qualcuno riuscirà a restare in piedi. Quando Andrea scopre che è uno dei suoi carissimi amici ad aver perso la vita, inizia la sua personalissima indagine. Sa che qualcosa del passato è legato a quella tragica morte. Incontrando gli amici d’infanzia, il giornalista scopre che la droga è sempre il filo conduttore degli eventi ma non è la sola protagonista che porterà all’epilogo inaspettato e drammatico…

Mi sembra davvero interessante, drammatico e pieno di emozione!
Di sicuro bisogna dargli un'occhiata ;)

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"Ricordati di perdonare" di Rachel Van Dyken

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi é dedicata a "Ricordati di perdonare" di Rachel Van Dyken, edito da Nord (rilegato a 16,60€), in uscita il 28 Gennaio:
Ho cercato di rifarmi una vita. Sono fuggita nel cuore della notte dall'altra parte del Paese, mi sono iscritta al college sotto falso nome. Per un po', ha funzionato. Sono diventata Lisa, l'allegra e vivace studentessa, sempre pronta a divertirsi. Eppure, ogni volta che qualcuno si avvicinava troppo a me, sentivo l'impulso di scappare di nuovo. Ogni volta che un ragazzo mi sfiorava, provavo solo una paura disperata. Perché non si può cambiare la propria anima. Non si può cancellare il passato. E gli errori che ho commesso mi tormentano come spiriti inquieti. Ma tutto è cambiato nell'istante in cui ho conosciuto Trevor. Lui è completamente diverso dagli uomini che ho conosciuto. È onesto, leale, buono. Ed è convinto che tutti meritino una seconda occasione. Vorrei potergli credere. Vorrei confidargli il mio segreto. Ma ho paura che così facendo trascinerei anche lui nel baratro…

Questo mese tocca a me aprire le danze del Domino Letterario, la rubrica mensile che vede me e numerosi bookblogger leggere e recensire libri collegati l'uno all'altro come le tessere del famoso gioco da tavolo.
Dopo di me sarà il turno di Virginia, con la sua recensione di "Guida astrologica per cuori infranti" di Silvia Zucca, che si collega in quanto edito dalla stessa casa editrice.

Ma vediamo ai nostri Lisa e Trevor.
Il loro è il volume di chiusura della serie Ruin, e io non vedevo l'ora di scoprire la loro storia. È anche il volume più cupo e meno rosa della trilogia, con ben più di un tocco di suspence e diversi colpi di scena.

Lisa, come Gabe, ha usato il college come via di fuga da una vita complicata.
Nel suo caso anche pericolosa, perchè era coinvolta sentimentalmente con un uomo rivelatosi mentalmente instabile e che abusava di lei ripetutamente.
Dopo il suo suicidio, Lisa è fuggita e si è creata un'identità completamente diversa: dalla ragazza spaventata, triste ed emotivamente bloccata ne è emersa una dalla personalità spumeggiante, solare e divertente.
Ricordate l'apertura di "Ricordati di sognare", con il suo scherzare sulla lampada distrutta in piena notte?
Peccato che ricominciare da capo non sia proprio una passeggiata, soprattutto quando qualcuno del suo passato sembra averla trovata: riceve messaggi inquietanti e minacce non tanto velate ogni singolo giorno, e sebbene cerchi di nasconderlo agli amici per non farli preoccupare, la situazione le sfugge ben presto di mano.

A complicare le cose arriva Trevor, il suo giovane professore e amico di Wes, con il quale vi è immediatamente una forte attrazione nonostante entrambi cerchino di negarla.
Questo perchè Trevor è lì per un motivo molto diverso dall'insegnamento (che gli serve da copertura): suo fratello è infatti l'ex di Lisa, e lui è fermamente intenzionato a scoprire se Lisa l'abbia ucciso e cosa ci sia dietro la vita sregolata del fratello di cui lui è venuto a conoscenza solo quando era troppo tardi.

In questo romanzo Rachel Van Dyken si è superata, tessendo una trama fitta e piena di mistero, per una storia alla quale non manca nulla: la passione infuocata tra Lisa e Trevor, la tensione a mille e il mistero che circondano le minacce sempre più esplicite e spaventose dello stalker della ragazza, gli inquietanti brani del diario del suo ex suicida.
Mi ha tenuta inchiodata alle pagine, confermando la mia opinione favorevole sull'autrice: riesce a gestire sia il romanticismo più dolce e fiabesco, sia la tensione e l'adrenalina di un romanzo che si avvicina molto a un thriller.
Grazie a Nord per la copia cartacea in anteprima <3
Questo romanzo piacerà moltissimo a chi, come me, non ama troppo le svenevolezze e il romanticismo stantio da Bacio Perugina, ma preferisce la sorpresa e l'inaspettato.
Lisa non è la persona che crede Trevor, così come Trevor non è la persona che crede Lisa: ogni capitolo rivela all'una qualcosa dell'altro, e al lettore qualcosa di entrambi, e la coppia che si arriva a conoscere alla fine del romanzo è completamente diversa da quella presentata nelle prime pagine.
Quando tutti i tasselli del puzzle vanno al loro posto, e scopriamo cosa sia successo davvero a Lisa e chi sia il misterioso stalker, in più di momento sembra che per la prima volta Rachel Van Dyken non intenda regalarci un lieto fine.

Dopo aver parlato di lutto, malattie terminali, senso di colpa e paura di fallire, l'autrice affronta il tema dello stalking e del bullismo, della violenza sessuale e dell'instabilità mentale: come sempre, riesce a dribblare ogni clichè e a presentarci ognuno di questi argomenti per quello che è. Difficile, pieno di sfumature, spesso complesso da identificare e oggettivizzare.
A differenza di altre autrici, mi è sembrato che non sia ricorsa solo al sentito dire o al già letto per tratteggiare queste problematiche, ma che si sia documentata: d'altronde il personaggio di Wes nasceva con l'intento di celebrare suo zio, malato terminale e sottoposto a cure mediche molto simili a quelle presentate nel primo romanzo, e anche nel momento in cui aveva affrontato la storia di Gabe il personaggio della fidanzata ridotta ai minimi termini era ispirato a una persona reale.
Sono temi difficili da inserire in un contesto rosa e leggero, ma sono sicuramente argomenti di cui bisognerebbe parlare di più al di là dei luoghi comuni e delle banalità, che vanno fortissimo sui social network ma che nel concreto non aiutano nessuno.
Uno dei messaggi del romanzo, ma di tutta la serie in fondo, è che se vedi qualcuno in difficoltà devi aiutarlo, senza limitarti alle chiacchiere, e forse è l'unico messaggio che abbia davvero senso trasmettere.

Chi ha amato Wes  e Gabe nei precedenti volumi, sarà contento di sapere che anche stavolta hanno tantissimo spazio all'interno del romanzo: Wes è sempre più il Principe Azzurro delle favole, Gabe è sempre più scherzoso e sfrontato, e nonostante siano entrambi uomini sposati (se volete leggere del matrimonio di Wes e Kiersten dovete procurarvi "Fearless", la novella che si colloca tra il secondo e il terzo volume della trilogia. È solo in inglese e solo in digitale, ma leggetela perchè introduce benissimo la storia di Lisa oltre a far sognare con un matrimonio super romantico) sono rimasti gli stessi che avevamo imparato a conoscere.
Quindi va da sè che è consigliatissimo a chi ha seguito la serie dall'inizio, ma è anche un ottimo motivo per consigliare la serie a chi l'avesse lasciata indietro: recuperate i tre volumi e concedetevi una maratona piena di emozioni. Non ve ne pentirete.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

lunedì 25 gennaio 2016

Anteprima: "Infinito+1" di Amy Harmon

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Infinito+1" di Amy Harmon, edito da Newton Compton (rilegato a 12€) in uscita il 15 Febbraio:
Bonnie Rae Shelby è una superstar. È ricca, bellissima e famosa. E desidera morire. Finn Clyde è un signor nessuno. È brillante e cinico. Ma è completamente a pezzi. E tutto ciò che vuole è la possibilità di vivere ancora. Finn ha un passato con cui confrontarsi, Bonnie un futuro che non vuole affrontare. Un ragazzo, una ragazza, una strana serie di circostanze impreviste e una scelta: voltarsi dall’altra parte e ignorare ogni cosa o tendere la mano e rischiare tutto. Così, mentre il ticchettio di un orologio scandisce il tempo della scelta, inizia la loro avventura, un viaggio che cambierà per sempre le loro vite. "Infinito + 1" è un romanzo romantico e struggente sulle infinite possibilità dell’amore, l’ultimo della ormai consacrata e amatissima autrice Amy Harmon.

Amy Harmon è incapace di scrivere un brutto romanzo, e va da sè che sarò il libreria il primo giorno per accaparrarmelo all'istante.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

NOTD: Essie "Shall We Chalet"

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle!
Un veloce post per mostrarvi quello che è stato uno degli smalti provati questo mese, "Shall We Chalet" di Essie:
Un bel rosso pieno, elegante, di quelli che non mi stancano mai e che mi trovo a stendere sia in inverno che in estate perchè classico e senza tempo.
Sebbene questi miniflaconi non abbiano un pennello pari a quello degli smalti Essie in taglia piena, trovo comunque che il colore si stenda con facilità, raggiungendo in due passate leggere la coprenza desiderata senza sbavature o bollicine.
Ogni volta che esce il set di tre miniature legato a una collezione lo sbircio, perchè è decisamente più fattibile finire uno di questi prima che il colore si separi, si alteri o che si secchi tutto quanto.

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3

"Die for Me"/"Until I Die" di Amy Plum

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Die for Me" e "Until I Die" di Amy Plum, entrambi editi da De Agostini Young Adult (rilegati a 9,90€ e 14,90€):
"Mi chiamo Kate, ho sedici anni e ho visto morire i miei genitori in un terribile incidente d'auto. Da quel momento niente è più stato come prima. All'improvviso, mi sono ritrovata con il cuore infranto e la vita impacchettata in una valigia, costretta a lasciare tutto per trasferirmi a casa dei miei nonni. A Parigi. E lì ho incontrato Vincent. Bello, misterioso e spaventosamente affascinante, Vincent Delacroix è apparso dal nulla e ha sconvolto il mio mondo. Di nuovo. Perché Vincent non è un ragazzo come gli altri. Dietro ai suoi occhi blu come il mare si nasconde un segreto che affonda le radici nella notte dei tempi. Un segreto che lo costringe a mettere in pericolo la sua vita ogni giorno, per sempre. Così, proprio ora che le cose sembrano andare finalmente per il verso giusto, mi trovo davanti a una scelta difficilissima: devo proteggere ciò che ancora rimane della mia esistenza - e della mia famiglia - oppure rischiare tutto... per un amore impossibile?"

Oggi parliamo di amore giovane con un tocco di paranormal, il tutto nella splendida cornice di Parigi. Non a caso è una delle città più romantiche del mondo.
Sarà un post su entrambi i volumi usciti finora, dei quali ho FINALMENTE recuperato la lettura all'inizio del mese, quindi preparatevi un tè perchè ne avremo per un po' ;)

Kate Mercier è una ragazza come tante: carina ma non bellissima, amante dell'arte e della lettura, e desiderosa di innamorarsi.
O almeno lo era prima di perdere i genitori in un incidente e trasferirsi con la sorella Georgia a Parigi, per vivere dai nonni.
Adesso nulla di ciò che la emozionava e la faceva sorridere sembra in grado di scuoterla, o almeno questo fino a quando non conosce Vincent e i suoi compagni di vita.
Vincent è bellissimo, divertente, dolce e romantico... Quasi un ragazzo d'altri tempi.
E in effetti lo è: è un Revenant, un immortale.
La sua vita è fatta di settimane senza sonno, incredibile forza fisica e lotte all'ultimo sangue contro i Numa, suoi nemici mortali.
Ma cosa fa, esattamente un Revenant?

Un Revenant è destinato a morire, per poi risvegliarsi tre giorni dopo, ogni volta che così facendo riesce a salvare una vita umana.
Spingere via una donna che sta per essere investita, e morire al suo posto?
Gettarsi in un edificio in fiamme e morire dopo aver portato in salvo due bambini rimasti intrappolati?
Sono solo degli esempi, ma questo è lo scopo di Vincent, così come di tutti i suoi compagni: Charlotte, Jules, Gaspard...
L'amore tra Kate e Vincent ha tutta l'intensità e la totalità del primo amore: farfalle nello stomaco, occhi a cuore e arcobaleni a non finire.
Al punto che Kate farebbe qualunque cosa per trovare un modo che le permetta di restare accanto al ragazzo nonostante la loro differente natura.
Solo per dirne una: ogni volta che Vincent muore si risveglia di nuovo adolescente, mentre Kate naturalmente invecchia. Come sarebbe stare insieme di lî a dieci anni? E dopo venti? Dopo trenta?
Puoi davvero restare insieme a qualcuno per sempre, quando quel per sempre vale solo per uno dei due?
Vincent e Kate se lo chiedono per tutto il primo volume, ma è con il secondo che il gioco inizia a farsi duro sul serio:
"Ero destinata a innamorarmi di Parigi. Fin dal primo momento in cui ho messo piede in questa città incantata, ho capito che tutto sarebbe cambiato. Che avrei perso il mio cuore. E così è stato perché ho incontrato Vincent. Vincent è il ragazzo che tutte vorrebbero. Bello, gentile, affascinante. E immortale. So che innamorarsi di una creatura soprannaturale può sembrare una follia, ma non mi importa. Ho deciso di mettere a tacere la ragione e seguire il mio cuore. Di rischiare tutto, anche la vita, per restare al fianco del ragazzo che amo. Lui ha giurato di proteggermi, da se stesso e dai suoi nemici. Ha anche promesso di resistere alla sua natura per tenermi al sicuro, e sono certa che lo farà. Io però non resterò a guardare seduta in un angolo mentre un destino più grande di noi tenterà di dividerci. Sarò pronta a tutto pur di difendere il nostro amore. A tutto."

Ora, posto che la serie ha i suoi limiti, soprattutto perchè rivolta a un pubblico molto giovane e quindi meno analitico, a me i primi due volumi sono piaciuti molto.
Nonostante il rapporto tra le sorelle e i nonni sia molto, molto poco credibile ("Ma certo, cara. Resta pure a dormire a casa del tuo fidanzato che non conosco nemmeno. Ma usa precauzioni!" Ma che davvero?), ho trovato molto riuscito il carattere di ogni personaggio: abbiamo la sorella bella e assetata di attenzioni, una nonna affettuosa, un nonno appassionato d'arte e di storia, per non dire poi della gang di Vincent.
Charlotte mi è stata simpatica fin da subito, il gemello Charles mi ha fatto venire voglia di poterlo abbracciare attraverso le pagine, Jules mi ha fatto ridere con il suo atteggiamento da Casanova... Ognuno mi è piaciuto a modo suo, ed è bello quando succede perchè ti fa venire voglia di leggere il libro successivo e vedere cos'abbia in serbo il destino per tutti loro.
Grazie a De Agostini per la copia cartacea del romanzo <3
Nel secondo volume della serie ha un ruolo centrale la relazione tra Vincent e Kate, con gli sforzi del ragazzo per evitare di morire e quelli della ragazza per trovare una soluzione al loro problema.
Qualsiasi cosa stia combinando Vincent con i suoi esperimenti, infatti, lo sta indebolendo e Kate non ci sta: non intende restare a guardare mentre l'amore della sua vita si autodistrugg, e queto me l'ha fatta apprezzare moltissimo.
Ho anche apprezzato l'arrivo di due nuovi personaggi, pronti a rompere gli equilibri e a riservare al lettore ben più di un colpo di scena.
A cominciare dal finale: se quello del primo volume era infatti relativamente tranquillo, quello del secondo vi farà torcere le mani dal nervoso al pensiero di non poter leggere subito il terzo.

Sono sicuramente romanzi scorrevoli, che intrattengono, e che soddisferanno sia il desiderio di una storia romantica (ci sono certe scene zuccherine e grondanti cuoricini tra Katie e Vincent...) sia quello di una serie paranormal appassionante.
Muoio dalla voglia di sapere come andrà a finire e spero arrivi presto il terzo volume.
Vi segnalo anche che online si trova (solo in lingua inglese e solo in formato digitale) la novella "Die for Her" che si colloca tra secondo e terzo volume ed è narrata dal punto di vista di Jules.
lui è uno dei personagg più brillanti della serie, quindi vale la pena darle un'occhiata!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3