lunedì 30 novembre 2015

November Favorites/ I preferiti di Novembre (beauty edition)

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle!
Dopo i preferiti "random", arrivano quelli di cosmesi, e questo mese solo e solamente makeup.
Lo so, non è mai successo!
Ma ho ricominciato a truccarmi regolarmente, e questo è il risultato.
Iniziamo dalla palette occhi "The Essentials" di Clarins (€40), che non vi ho ancora mostrato in un post ma di cui h caricato gli swatches sulla pagine FB del blog e sul mio account IG.
L'ho usata ogni giorno da quando è arrivata, e l'adoro!
I colori sono ricchi, coprenti e si sfumano alla perfezione, ed è una palette davvero versatile, perfetta sia per il giorno che per la sera.
Come base ho riscoperto uno dei miei Color Tattoo di Maybelline NY, in una tonalità rosata luminosa che mi piace molto più ora di quando l'ho acquistata.
E' molto bello anche portato da solo, ma come base è perfetto.
Il blush Essence della collezione Brit-Tea è tutto fuorchè nuovo, e direi che si vede dallo stato in cui è ridotto, ma ultimamente l'ho usato spesso e lo trovo il rosa perfetto per dare giusto un minimo di colore senza strafare.
Ve l'ho mostrato sui vari social ma non ancora sul blog, ed eccolo qui.
Sono arrivati da Esselunga i lipbalm EOS, e questo profuma di sorbetto alla fragola.
Buonissimo, e lascia le labbra belle morbide.
Avendo ricevuto in omaggio a un evento due cosmetici Lancome, ho deciso di iniziare a usare subito il mascara "Hypnose Volume-à-porter". STREPITOSO.
Scovolino splendido, che allunga senza appiccicare, e un colore nero come pochi altri.
Mi piace da matti, e questo sì che lo acquisterò in taglia piena!
Non so a voi, ma a me il freddo qualche rossore lo provoca sempre, e quindi sotto alla BB cream ch sto usando in questo periodo stendo sempre il primer anti-rossori di KIKO.
Ormai l'ho quasi finito, ma è un prodotto che ora uso quasi ogni giorno, e credo proprio lo riacquisterò: posto che non mi viene un brufolo da mesi, ormai è appurato che alla mia pelle problemi non ne dà. Aiuta anche la base ad aderire meglio al viso, e vale sicuramente il prezzo.

Bene, questi i miei sei preferiti di Novembre!
Non c'è nemmeno uno smalto, altra stranezza di questo periodo...
Ma a Dicembre sarà diverso, lo so!

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3

November Favorites/ I preferiti di Novembre (lifestyle edition)

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Un altro mese è finito, ed è il momento di scoprire i preferiti degli ultimi trenta giorni.
Stavolta, udite udite, c'è persino una serie TV:
"Reign" è una serie che ho iniziato a vedere su Netflix, durante il mese di abbonamento gratuito, e la prima stagione mi è piaciuta molto.
Dal punto di vista della ricostruzione è ridicola, su questo non si può non concordare, ma la trama è avvincente e c'è anche un bello-bellissimo di tutto rispetto il che non guasta mai.
Che dire di "Hunger Games - Il canto della rivolta 2" se non che è STREPITOSO?
Ho adorato vederlo in anteprima, e ancora di più la bellissima maglietta che è stata distribuita alla fine. E' stata una delle piccole gioie del mese, e quindi finisce dritta tra i preferiti senza alcuna esitazione!
Riordinando il mio armadio a inizio Novembre ho riscoperto questa sciarpa di H&M che non usavo da un bel po', e ho finito per metterla quasi ogni giorno.
Risale alla fase "teschi, borchie e via dicendo", ma è stato bello indossarla anche con un abbigliamento più sobrio.
Queste sono forse le due letture che aspettavo con ansia questo mese: "Accade a Natale" di Sarah Morgan, ovvero il terzo volume della trilogia dei fratelli O'Neil, e "Wool" di Hugh Howey che avevo in libreria da mesi e non mi ero ancora decis a leggere.
Trovate la recensione entusiasta del secondo qui, mentre del libro di Sarah Morgan vi parlerò a breve (sarà una delle mie "Letture sotto l'albero", durante Blogmas).
Domani apriremo tutti la prima caselina del nostro calendario dell'avvento, e io quest'anno ho scelto questo, dedicato a quello che forseè il film più atteso dell'intero anno.
Esiste in due versioni, e infatti l'altra è passata a mio fratello. 
Quest'anno ci siamo coordinati!
La canzone del mese è stata senza dubbio "November 9" di Griffin Peterson, rilasciata in occasione del romanzo omonimo di Colleen Hoover.
Il romanzo è sul mio iPad2 dall'uscita ma devo ancora leggerlo, e mi regalerò il cartaceo appena potrò. nel frattempo ci ha pensato la voce di Griffin Peterson a farmi emozionare!
La trovate su iTunes (su YT non c'è ancora, purtroppo!), e potete ascoltarne un pezzetto gratuitamente.

Novembre è stato un buon mese, ricco di soddisfazioni, e spero che Dicembre sia magico e natalizio più che mai!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

sabato 28 novembre 2015

"Wool" di Hugh Howey

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Wool" di Hugh Howey, edito da Fabbri Editori ed ora in edizione economica BUR (brossurato a 12€):
In un futuro apocalittico, in cui l'aria è diventata tossica e uccide, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Questo è il mondo di Wool: sottoterra uomini e donne vivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Ma da cosa, esattamente? Lo sceriffo Holston, un uomo lucido e malinconico che vive nel ricordo della moglie scomparsa, dopo anni di servizio decide di infrangere il tabù più grande di tutti: uscire, e andare incontro alla morte. Questa, decisione fatidica dà inizio a una serie di eventi terribili: gli abitanti di Wool dovranno presto imparare quanto sia malato il loro mondo.

Questo mese il Domino Letterario mi ha portata a leggere un libro che era nella mia pila TBR da mesi, perché mi sono agganciata a Federica e al suo "Ancients: il grande freddo" di Luigi Claudio Viagrande con cui condivideva i colori sul rosso/arancio/marrone scuro della copertina e l'idea di un mondo desolato.
Ho acquistato a scatola chiusa l'intera Trilogia del Silo appena è uscita in edizione economica, e quindi eccomi qui mesi dopo a parlarvene.

Questo romanzo è straordinario.
La cura nel dettaglio, la perfezione che caratterizza l'incastro di ogni ingranaggio, i dialoghi efficaci, le descrizioni pressochè perfette: Hugh Howey non avrebbe potuto fare di meglio, con il mondo desolante e frustrante in cui ha confinato ciò che resta dell'umanità.
Un mondo fatto di metallo, che sprofonda nelle viscere della Terra per centinaia di piani, e dal quale uscire equivale a una vera e propria condanna a morte.
Anzi, il desiderio stesso di uscire è considerato un atto di grave insubordinazione, e come tale viene punito proprio con l'espulsione dal Silo.

Ciò che del mondo esterno è dato di vedere è... Il nulla, o meglio una specie di landa aperta priva di qualsiasi variante, e d'altronde là fuori si muore d'intossicazione dopo poco tempo: come potrebbe mai esserci qualcosa di diverso dal nulla?
Questo squarcio di vita in superficie è possibile vederlo grazie a quelli che potremmo definire degli enormi cannocchiali, le lenti dei quali vengono pulite ogni volta che qualcuno vine condannato all'esilio dal Silo.
Sostanzialmente non solo vieni mandato a morire, ma l'ultima cosa che fai è dare una mano a chi ti sta condannando a morte: una logica crudele, ma che in fondo sembra aver garantito la sopravvivenza della comunità per decenni, nonostante occasionali rivolte.

Ed è proprio da qui che parte la nostra storia, dal momento in cui, attraverso i pensieri dello sceriffo Holston e i suoi ricordi di frammenti di conversazioni con la moglie, morta da tempo, iniziamo a sospettare che ci sia sotto qualcosa.
Che non sia proprio tutto com'è presentato, e che forse la verità dietro al Silo, e alle sue regole, è più terrificante del previsto.

Protegonisti della storia sono peronaggi unici, che ho apprezzato dalla prima all'ultima pagina, a  cominciare da Juliette: genio della meccanica, una storia famigliare non proprio rose e fiori e un carattere forte, che nemmeno un amore finito tragicamente ha potuto annientare.
Si trova immersa nelle oscure trame del Silo e ciò che scoprirà del suo mondo la destabilizzerà...
Dandole però la spinta necessaria a lottare sul serio per ciò in cui crede.
Ad esempio per Lukas, che sogna di vedere le stelle e che è l'unico a non smettere per un solo secondo di lottare per lei.
Lukas mi è piaciuto TANTO, e non vedo l'ora di ritrovarlo nel volume seguente.

Il ruolo del cattivo spetta all'ambiguo e viscido Bernard, che però...
Sarà davvero lui, il responsabile di un sistema così atroce?
O forse anche lui è solo una pedina su una scacchiera talmente grande da rendere impossibile a chiunque di vederla?
Il suo personaggio mi ha affascinata, perchè se da un lato è molto facile condannare ogni sua azione fredda e calcolatrice, dall'altra....
Dall'altra c'è troppo di non detto, e soprattutto c'è troppo che lui non rivela per poterlo davvero inquadrare.
La vita nel Silo è sostanzailmente l'incubo di ogni claustrofobico (presente!), in quanto dal Silo NON SI ESCE. Si sale e si scende, ci si muove da una stanza all'altra, ma sempre al chiuso e sempre con la consapevolezza di essere nel sottosuolo.
Per il resto, esiste una gerarchia basata sulle diverse competenze, che relega minatori e meccanici sul fondo, gestione informatico-elettronica nel mezzo e potere esecutivo e militare in alto.
Ogni fascia ha un suo vicesceriffo, che garantisce l'ordine della sua parte di piani, e tutti fanno rapporto allo Sceriffo con la S maiuscola, che lavora con il Sindaco perchè tutto fili liscio come l'olio senza il minimo intoppo.
Ogni disordine è pericoloso, e pertanto viene sopito in fretta e con freddezza, senza perdere tempo in convenevoli.

Riuscite a immaginare qualcosa di peggio?
Un mondo diventato tossico per chiunque, vivere sottoterra in quelli che sostanzialmente sono grossi scatoloni di cemento e metallo blindati...
Senz'alcuna possibilità di scelta, perchè qui TUTTO è controllato: per diventare genitori bisogna vincere alla Lotteria la possibilità di fare un figlio (una forma rigidissima di controllo delle nascite, ma necessaria per non sovraffollare il Silo) e questo accade, ovviamente, ogni volta che qualcuno muore; le relazione di tipo sentimentale sono proibite se non ufficiali, e questo vuol dire sostanzialmente che nella vita avrai un partner solo, e devi solo sperare di aver scelto bene da subito perchè non hai margine di errore; ogni malessere è un pericolo per tutti.

Da questa situazione non può venir fuori nulla di buono, e infatti...
Non volendo svelare nulla della trama, dico solo che il ritmo del libro è decisamente sostenuto, e vi troverete sul bordo della sedia incapaci di smettere di leggere.
Howey è bravissimo nel seminare ovunque piccole e grandi rivelazioni, colpi di scena, cambi di prospettiva, e questo senza mai perdere il filo del discorso.
Credo di non aver mai letto 552 pagine così in fretta, ma DOVEVO sapere.
Dovevo sapere cosa sarebbe successo a Juliette, a Lukas, a Bernard.
Dovevo sapere se davvero l'umanità sul pianeta fosse tutta lì, dovevo sapere cosa fosse successo di così terribile da ridurre gli uomini a dei topi industriosi relegati nel sottosuolo.

Vengono date molte rispsote, ma tantissime questione restano volutamente apert e non chiarite, quindi vi consiglio vivamente di avere a portata di mano "Shift", secondo volume della trilogia, perchè vorrete davvero iniziarlo un secondo dopo aver voltato l'ultima pagina.
E' uno dei romanzi distopici migliori che abbia mai letto, e si porta a casa cinque stelline senza alcuna fatica. Dovessi consigliare a qualcuno un romanzo distopico ora, gli direi questo.
E quindi lo consiglio a voi!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

giovedì 26 novembre 2015

PUPA Milano e i suoi gattini natalizi

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle!
Il post italiano di oggi è una carrellata di makeup e... Gattini!
PUPA Milano per Natale ci propone una serie di dolcissime palette dal look felino, che so già entreranno nelle vostre wishlist.
In quattro misure e in quattro varianti di colore (gattino dorato, roso, bianco o nero), ce n'è davvero per tutti i gusti, a cominciare da PUPACAT 1 (8,90€), che contiene tre lipgloss in diverse combinazioni di colore:



Poi abbiamo PUPACAT 2 (12,90€), che contiene tre ombretti e due lipgloss:



PUPACAT 3 (15,90€) contiene invece un blush, un illuminante, un primer occhi, quattro ombretti e tre lipgloss:
Infine, PUPACAT 4 (22,90€) che contiene un blush, due illuminanti e un corretore, un primer occhi e sei ombretti con applicatore, nove gloss:
Io lo dico: potrebbe scattare l'autoregalo!
Sono troppo carine per non prenderle almeno in considerazione.

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3

"Alzaia" di Erri De Luca

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Alzaia" di Erri De Luca, edito da Feltrinelli (brossurato a 7€):
L'alzaia è la fune che serviva a tirare dalla riva di fiumi e canali chiatte e battelli controcorrente. E qui è la corda che trascina pensieri, frasi, spunti, accadimenti. "Alzaia" diventa così un prezioso quaderno di riflessioni, un esercizio per non perdere la memoria. Si procede per "voci" in ordine alfabetico come in un vocabolario. Voci come Agguati, Compiti, Confini, Emigranti, Esecuzioni, Indifferenza, Maternità, Nuvole, Operai, Ricordo, Rondine, Sazietà, Sono io. Testimoni, Vacci piano, Yiddish, Zingari. E in ogni voce c'è un dettaglio, un segmento di verità, un appunto da non dimenticare. Walter Benjamin, scrive De Luca, "immaginava di scrivere un libro di sole citazioni, il cui senso fosse dato dall'accostamento, il cui valore d'autore risultasse dal montaggio. Questo libretto, "Alzaia", che ammucchia frasi lette e vi appende un commento, è seguace di quell'intuizione".

Non è un romanzo e non è nuovo, anzi.
La mia copia arriva dritta dritta dallo scambio-libri di quartiere (ma vi ho lasciato l'immagine dell'edizione economica, più recente e più diffusa).
Ma ogni tanto mi piace proporvi qualcosa che mi ha colpita anche se non è l'ultimissima uscita, e quindi oggi parliamo di Erri De Luca in veste di giornalista.

Il volumetto raccoglie infatti gli articoli che scrisse per il quotidiano "Avvenire" dal 2/4/1996 al 31/7/1996: articoli su letteratura, filosofia, storia e cultura in generale che ho letto con interesse anche oggi.
E continuo a pensare che De Luca sia una penna migliore in veste di giornalista, piuttosto che di romanziere: a oggi, questo è il suo libro che mi è piaciuto di più, e mi è piaciuto tanto.
La mia copia è l'edizione del maggio 1997
Con un'ottima prosa, scorrevole e priva di fronzoli, De Luca va dritto al punto senza che però questo renda l'articolo privo di sentimento.
Riesce a essere diretto ma non freddo, cosa assolutamente non comune.
Parla di poesia, narrativa e filosofia con la voce del giornalista ma soprattutto dell'appassionato, creando così un legame anche con il suo lettore, che rivede nel pensiero di De Luca anche un po' di se stesso.
Pur trattandosi di articoli di giornale, sono PIENI di bellissime frasi, che sono un po' il marchio di fabbrica di De Luca: se c'è una cosa che gli riesce davvero bene sono quelle frasi che ti restano nel cuore  nella testa, e ti ricordi a distanza di mesi, se non anni.
Come ad esempio questa, una delle mie preferite:

"Cerco nei libri la lettera, anche solo la frase che è stata scritta per me e che perciò sottolineo, ricopio, estraggo e porto via. Non mi basta che il libro sia avvincente, celebrato, né che sia un classico: se non sono anch’io un pezzo dell’idiota di Dostoevskij, la mia lettura è vana. Perché il libro, anche il sacro, appartiene a chi lo legge e non per il diritto ottenuto con l’acquisto. Perché ogni lettore pretende che in un rotolo di libro ci sia qualcosa scritto su di lui…"

Non è da tutti emozionare così anche in un contesto non narrativo, e quindi io non solo vi consiglio il libro, ma vi dico di andare a caccia di questo volumetto in libreria o tra bancarelle e mercatini, passando magari anche per Libraccio perché è sicuramente un titolo da scoprire se vi fosse sfuggito!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

mercoledì 25 novembre 2015

"La Pinella a colori" di Alessia Marcuzzi, e il mio approccio al trend degli album da colorare

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi parliamo di carta, colore e creatività, e se cercate una chiacchiera librosa vi rimando alla recensione di "Olga di carta" di Elisabetta Gnone, dove trovate anche i consigli dell'autrice sulla scrittura.
Detto questo, io vi voglio parlare di un italianissimo album da colorare.
Sono la moda degli ultimi mesi, e chi mi conosce sa che non c'è come far diventare una cosa di moda per far sì che io me ne tenga lontana.
Ma ho avuto la possibilità di partecipare al bellissimo lancio dell'album "La Pinella a colori" (14,90€), creato da Alessia Marcuzzi e Damiano Groppi per Rizzoli, e quindi eccomi qui a colorare.

L'album rispecchia il blog "La Pinella", quindi poco ha a che fare con l'immagine televisiva di Alessia Marcuzzi. Il che per me è un bene, visto che non guardo la tv.
L'album riprende quelli che sono i suoi interessi, i suoi gusti, la sua vita di ogni giorno, e questo lo rende molto femminile e pieno di bellissimi spunti.
Tè, scarpe a tacco alto, pomeriggi al parco giochi, Disneyland, libri: il mondo privato di Alessia Marcuzzi è quello di tantissime altre donne, e ha dei punti di contatto persino con il mio.
Che dire di questa pagina, ad esempio?
Un trionfo di rossetti e lucidalabbra, che tanto ricordano quelli che affollano le mie cassettiere del make-up, che mi sto divertendo a colorare, nonostante mi venga l'ansia all'idea di uscire dai margini.
Diciamo che a me forse colorare non rilassa, però mi diverte.
Mi divertiva da bambina, e mi diverte ora.
Non potevo non mostrarvi la doppia pagina librosa, giusto?
Adoro la ragazza che legge a sinistra, e ho amato ritrovare alcuni dei titoli della mia libreria sulla pagina a destra. Ho sicuramente sentito alcune pagine di questo album come "mie", e questo me lo ha fatto apprezzare di più.

Damiano Groppi è un illustratore davvero capace, e spero di scoprire presto altri suoi lavori.
Ha curato ogni dettaglio, e alcune pagine sono così belle che quasi è un peccato colorarle.

Ve lo consiglio come regalo di Natale se avete un'amica modaiola, amante dei trucchi e molto femminile, perché le pagine con scarpe, borse e make-up sono meravigliose.
Ovviamente aggiungete una bella confezione di matite colorate!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"Olga di carta" di Elisabetta Gnone, e un bellissimo incontro con l'autrice

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Olga di carta" di Elisabetta Gnone, edito da Salani (rilegato a 14,90€):
Olga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d'aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Vero? Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell'infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno tanto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi. Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta che un giorno partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di essere trasformata in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: s'imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare remando. Più volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare...

Scoprire il mondo di Olga è stata un'avventura fin dalla prima pagina.
Olga cantastorie e Olga di carta sono protagoniste di due storie che accompagnano il lettore in parallelo, dall'inizio alla fine: se una è la storia di una bambina esile che cerca di rassicurare e incoraggiare un amico vittima delle angherie dei compagni, l'altra è la storia di una bambina di carta che trascina con sé il lettore in un vero e proprio viaggio straordinario.

Quella della carta è ovviamente una metafora, perché la carta è sia fragile che resistente al tempo stesso, esattamente come il corpo umano.
Potete costruire un mobile in carta, ma allo stesso tempo cosa ci vuole a strappare un foglio?
Per il corpo umano è lo stesso: è forte ed è senza dubbio una macchina perfetta, ma basta un capitombolo per procurarsi una frattura.

Su questa metafora si regge la storia di Olga Papel, che racconta una bellissima favola all'amico di sempre Bruco, timido e impacciato e per questo deriso da tutti.
Quello che la ragazzina prova a fare è aiutare il suo compagno a farsi coraggio, e cosa c'è di meglio  di una favola?
Soprattutto se a raccontarla è lei, che se ha un dono è proprio quello di saper raccontare storie così belle che il paese intero si ferma ad ascoltarle.

La storia della piccola Olga di carta, bidimensionale e sempre in pericolo a causa di acqua, fuoco e strappi, è proprio la storia che ci vuole.
Olga di carta non si lascia scoraggiare dalla sua fragilità, anzi: si mette in viaggio, decisa a raggiungere la maga Ausolia e ottenere di diventare una bambina normale.
Incontrerà personaggi di ogni tipo: da un venditore di tracce, che le disegnerà una mappa per trovare la strada, ad un tasso parlante, per poi scoprire il circo nella sua forma più magica, e chissà.
Forse raggiungerà anche la maga...

Oltre ad essere una splendida favola, nella quale Elisabetta Gnone ha saputo miscelare con abilità la giusta dose di magia ed umorismo, "Olga di carta" è qualcosa di più, perché ci porta a riflettere su un quesito importante: cosa vuol dire, in fondo, essere normali?
La piccola Olga di carta non lo sa: si è sempre interrogata su come sarebbe stato essere una bambina normale, ma ora scopre che forse questa normalità non esiste.
Sarebbe alta? Bassa? Magra? Grassa? Bionda? Mora?
Le possibilità sono infinite, e nessuna sempre più giusta delle altre.
E se la normalità non esiste, allora forse ciò che conta è l'unicità. Ciò che fa di noi "noi".
Il desiderio di normalità di Olga di carta altro non è che quello di Bruco, che si sente diverso e per questo fa fatica a sentirsi accettato e accettare se stesso. Grazie alla favola imparerà che è proprio ciò che è a renderlo unico e speciale, e che va bene così.
Più che bene, in effetti.

Il viaggio straordinario altro non è che il viaggio che ci porta a conoscere ed accettare noi stessi.
Un viaggio che facciamo tutti, in fondo, così come lo fa la piccola Olga di carta.
Questa è solo una delle splendide illustrazioni di carta del libro <3
Oltre a dire qualcosa sulla storia, e sui temi che affronta, quello che ci tenevo a fare era riportare per voi qualche spunto dall'incontro con l'autrice tenutosi a Milano, alla libreria Hoepli.
Elisabetta Gnone ha risposto a tantissime domande, e vorrei riportare per voi quelle che riguardano il processo creativo e il lavoro che hanno portato "Olga di carta" a passare da idea a libro.

1) Olga è un progetto ambizioso, sia a livello di ricchezza dei contenuti sia a livello di struttura narrativa. Quanto ci è voluto perché prendesse forma?
Olga è stato un lunghissimo lavoro, perché ci sono tantissimi personaggi, e tantissime vicende che dovevano incastrarsi alla perfezione.
Se la domanda è "quanti anni ci hai messo?", la risposta è "troppi". Tre, quattro anni che lavoro solo su Olga.
Ma questo per dire che il lavoro dello scrittore è un processo lungo.
Prima di arrivare a quella che è la fase effettiva di scrittura, c'è tutta una parte preparatoria che è lunga. Una parte di studio, di preparazione della trama, che prende tantissimo tempo.
Faletti diceva che faceva fatica a convincere sua moglie che quando stava per ore a naso in su, a guardare il nulla, stava lavorando. Ed è vero: stai pensando.
Tante volte sembra che tu non stia facendo nulla, e invece stai incastrando nella tua testa i vari pezzi del tuo racconto.
E poi la cura del dettaglio, durante l'editing! Anche su argomenti semplici, che sembrano noti, non si può sbagliare. Nonostante l'attenzione e la cura, prima o poi capita a tutti. E' capitato anche a me.
Se vuoi descrivere un luogo, quel luogo devi conoscerlo bene.
Nel descrivere una fioritura, ad esempio, devi sapere quali fiori fioriscono in quella determinata zona e stagione. Altrimenti la tua scena non sta in piedi, e non funziona.

2) Ci parli un po' del tuo processo creativo? Come costruisci le tue storie?
Partiamo dalla trama. La trama è secondo me l'elemento fondamentale, quello che lega insieme tutti gli eventi più importanti del racconto, in modo coerente.
Quando scrivi, devi aver già capito come funziona la storia e devi già conoscerla tutta fino in fondo.
Non si improvvisa, nei romanzi: devi sapere dove si arriva.
Poi accadono cose, anche improvvise, mentre si scrive, ma un romanzo lo si prepara dal fondo.
Devi conoscerne gli eventi principali, per stabilire il loro ordine, e per capire se stanno bene insieme.
Questo è ciò che ti permette poi di seminare indizi lungo la storia per permettere al lettore di prevedere o meno cos'accadrà, ad esempio, ma puoi farlo solo se sai già come andrà a finire.
Soprattutto se stai scrivendo un romanzo giallo, tutto ciò diventa essenziale.
Quando hai messo in ordine i tuoi argomenti, e hai capito quale sia il filo conduttore che li lega tutti insieme, ecco che puoi iniziare a scrivere.

3) E durante la fase creazione? Quando l'ispirazione, l'idea, arriva? Come la si butta giù?
Io ho un taccuino, su cui appunto le mie idee.
Mi succede sempre di sera, e a volte dicevo "bellissima, domattina la scrivo!" per poi disperarmi al risveglio perché non me la ricordavo più.
Adesso mi tengo il taccuino sul comodino, sul quale però finiscono solo le idee.
Non inizio subito a buttare giù la storia, così come mi viene.
Indro Montanelli diceva che da idee confuse vengono scritti confusi, ed è assolutamente vero.
Aiuta anche, anzi direi che è fondamentale, avere qualcuno che legga mano a mano ciò che scrivi.
Io ho Alberto, mio marito, che da sempre legge e mi dà un aiuto preziosissimo.
A te sembra tutto chiarissimo, ed è sempre chi viene da fuori e legge a farti notare che una cosa non è chiara, un'altra non è coerente, quell'altra ancora va sviluppata meglio.

4) Siamo arrivati alla fase di stesura: come fai a suddividere un libro in capitoli?
Soprattutto in un libro come questo, in cui succedono davvero moltissime cose e può essere difficile organizzarle.
Hai presente com'è fatta una collana?
Immagino nella mia mente ogni scena, quasi come un regista che allestisca un set cinematografico, e ognuna di quelle scene è un mio capitolo.
Ecco, vediamo ognuna delle perle della collana come i nostri capitoli.
Devi cominciare a pensare a cosa succede in ogni capitolo, e iniziare a mettere tutti gli eventi nelle perle ti fa subito capire se la storia funziona, se c'è coerenza.
Mi piace anche l'idea della collana che si chiude, perché amo le storie che finiscono da dove sono partite.
E' un "tornare a casa" che mi piace molto.

5) Quanto di te c'è in Olga? Sei la Olga cantastorie o la Olga viaggiatrice?
Io per tutto il tempo ho immaginato di essere dove si trovava Olga di carta, perché il mio desiderio era quello di fare un viaggio straordinario. Anche perché io e mio marito viviamo in campagna con due cani e non ci muoviamo mai.
Credo che per caratterizzare bene i personaggi bisogna sempre mettersi nei loro mocassini, immaginando di essere loro.
Come si muovono? Come si siedono? Come parlano?
E le loro espressioni?
Per scriverne i dialoghi, per esempio, credo che aiuti moltissimo leggere i fumetti, perché se sono dei buoni fumetti, con sceneggiature d'autore ben realizzate, i loro dialoghi sono molto efficaci.

6) Oltre ad avere dei bellissimi dialoghi, nel tuo libro hanno un ruolo molto importante le descrizioni.
Gli scrittori tendono ad amarle o odiarle, tu come la vedi?
Le descrizioni...
Per me sono sicuramente molto importanti, e a me piace un sacco descrivere le cose che mi piacciono. Che sembra una frase un po' così, ma ricordo che quando ho scritto i libri di "Fairy Oak" qualcuno mi aveva scritto "Si vede che a te non piacciono le battaglie", e in effetti la mia battaglia di Fairy Oak non è che fosse venuta benissimo.
Non sono molto portata per armi e via dicendo, e quindi ho proprio tagliato via veloce.
A me succede così: inizio a scrivere, e magari sto parlando di un lago. Ed ecco che all'improvviso ci sono un ponte, e un fiume, e un bosco: come se tutto d'un tratto nella tua visuale entrassero cose che non avevi visto prima.
Poi mi metto a pensare all'ora, alla stagione, al clima, a tutto ciò che caratterizza l'ambiente della mia scena.

7) Prima hai detto di esserti messa nei panni di Olga, anche per via del tuo stesso desiderio di viaggiare insieme a lei. Il messaggio di Olga è quindi un po' anche il tuo?
Assolutamente sì. Quello che Olga e la sua storia vogliono raccontare è quel senso di disagio che, a volte, abbiamo provato tutti.
Quando ti sembra di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, di non essere adatto, di non essere "abbastanza" per vivere bene quel momento.
Le persone fragili convivono ogni giorno con questa sensazione, perché al primo problema si sgretolano, soccombendo alle loro stesse insicurezze, ma anche una persona sicura e forte la sensazione di essere "di carta" l'ha provata almeno una volta.
Il racconto è questo, ed è una sensazione che ho provato anch'io: la conosco, e ho certo di darla a Bruco e descriverla al meglio per chi non la conoscesse.
Anche perché Bruco è il personaggio che mi rappresenta di più.
Sono invece molto diversa da Olga: io non so essere così leggera, non so essere trasparente come lei.
Mi piacerebbe, però.

8) Hai parlato di sensazioni, e quindi te lo chiedo: quanto il tuo umore influisce sulla tua scrittura?
O meglio, in che stato d'animo sei di solito quando scrivi?
E' sicuramente difficile mettersi a scrivere quando si è arrabbiati, o particolarmente tristi, perché si è distratti dalle proprie emozioni.
D'altro lato però è anche vero che se non provi emozione mentre scrivi diventa tutto freddo.
Sempre Montanelli diceva che se ti diverti a scrivere si divertiranno a leggerti, ma se ti annoi a scrivere si annoieranno a leggerti.
Ed è vero, devi esserci a livello emozionale, passionale, sentimentale.
Quando, ad esempio, stai scrivendo una scena commovente, la scena deve commuoverti, deve agitarti.
Se questo non succede, probabilmente non commuoverà nessuno.

Spero che questi "consigli di scrittura" dall'incontro con Elisabetta Gnone vi siano piaciuti, e va da sé che vi consiglio questo libro perché, oltre a contenere una favola dolce e piena di fantasia che secondo me si può apprezzare a ogni età, è ricchissimo dal punto di vista grafico, con splendide illustrazioni realizzate interamente di carta come delle vere e proprie sculture.
Prendetelo in mano in libreria, sfogliatelo, e sono sicura che ve lo porterete a casa perché è irresistibile.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

martedì 24 novembre 2015

NOTD: Bottega Verde in "Rosso Tentazione"

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle!
Il marchio italiano che vi propongo oggi è Bottega Verde, e ve lo propongo con uno smalto dal nome "tentatore":
Lo smalto alla luce naturale, non diretta <3
Lui è lo smalto "Rosso Tentazione" (2,99€ per 10ml), e quale giornata migliore che non quella dell'amore e della passione per proporvelo?
Avevo ovviamente già usato smalti di questo marchio in passato (quelli più piccolini), ma andiamo verso Natale e un bel rosso proprio non può mancare nel vostro beauty-case.
Questo è coprente in due passate, lucido ben prima della stesura del top coat, e asciuga in fretta in modo uniforme.
Lo smalto in pieno sole
La mia unica, piccola critica, è di gusto personale: mi piacciono i pennelli più grandi, che si aprono di più e permettono una stesura più veloce del colore. Questo per me è un po' piccolino, soprattutto pensando che il flacone è da 10ml.
Ricorda un po' il pennello dei mini-smalti, ecco.
Però devo dire che il colore si applica facilmente e senza irregolarità, e a parte la prima unghia sulla quale ho preso confidenza con il pennellino, per il resto tutto liscio come l'olio.

Con questo marchio ho una storia lunga, visto che i primi prodotti che ho acquistato quando mi sono avvicinata con curiosità all'universo di creme e cremine sono stati proprio i loro.
Era arrivato a casa questo gigantesco (per me, almeno) catalogo pieno di foto di flaconi e vasetti, e pur ignorando la funzione di tre quarti di loro avevo comunque voluto provare a creare la mia piccola collezione.
Negli anni ho scoperto alcuni prodotti davvero buoni, e ne ho abbandonati alcuni che proprio non funzionavano.
Quello che resta, però, è la cura che mettono ogni anno nelle loro collezioni.
Per Natale ci portano tutte a un ballo, ricordate?
Qui vi avevo mostrato tutti i prodotti nei vari colori disponibili.

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3

PS. Vi ricordo che potete aggiudicarvi un buono Amazon da 5€ sul blog, e vi rimando a "Tentazioni di Argeta Brozi per i dettagli. Giustamente dal rosso tentazione alle tentazioni...

"Il primo bacio a Parigi" di Stephanie Perkins: la playlist

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi vi propongo un post musical, ovvero quella che secondo me è la playlist ideale per leggere "Il primo bacio a Parigi" di Stephanie Perkins, edito da De Agostini.
Rispondo con questo post alla domanda della CE su Facebook riguardo possibili canzoni che accompagnassero al meglio questo libro.
Lo so, questo con la Settimana Italiana non c'entra nulla.
Ma visto che la De Agostini è sostanzialmente LA casa editrice italiana per l'infanzia e per ragazzi, diciamo che è il piccolo strappo della settimana.
Fatemelo passare, le canzoni sono belle ;)

1) The Hellboys - Burn It Down
Prima canzone, ed è di un gruppo francese scoperto due anni fa e che mi piace molto.
E' tutt'ora sul mio iPhone 5s, nel mix di questo mese.

2) Taylor Swift - You Belong With Me
Non vi sembra che questa canzone esprima al meglio i sentimenti di Anna verso Etienne?
A me decisamente sì!

3) PULP - Like A friend
Forse amici, forse no. Ci comportiamo come amici, ma forse c'è di più.
Non potevo non metterla, pensando a questa coppia!

4) The Hellboys - Besoin De Rien
Di nuovo loro, e se non vi hanno convinta con quella prima lo faranno con questa.
Riesco a immaginarmi questa canzone in un negozio a Parigi, o in un locale.

5) Taylor Swift - Jump Then Fall
Qui si parla di avere il coraggio di fare il primo passo, di saltare e di prendersi ciò che si vuole.
Diciamo che Anna ed Etienne ci mettono un po', però alla fine ce la fanno.
Occhi a cuore <3

6) Lady Antebellum - Just A Kiss
Adoro il loro ultimo album, "747", ma qui si parla di baci che potrebbero essere stati solo baci, o che forse potrebbero essere stati qualcosa di più.
Ci ho trovato un po' della confusione di Anna, in questo brano.

7) Juliette Greco - "Sous Le Ciel De Paris"
Premetto che questa è vecchietta, ma pochi anni fa l'hanno usata nella colonna sonora di un film andato agli Oscar, "An Education", quindi potreste conoscerla.
Io ce l'ho su un vecchio CD con le più belle canzoni di questa cantante dalla voce UNICA.

8) Radiohead - Bangers & Mash
Questa lo ammetto, non è il mio genere, MA è la canzone che Staphanie Perkins ha indicato come il brano che l'ha accompagnata durante la stesura della scena del compleanno di Anna, e del ballo suo e di Etienne. Quindi la metto come "bonus", per rispetto all'autrice e al suo gusto personale.
In fondo la storia è sua, giusto?

9) 5SOS - If You Don't Know
E' la ballata degli indecisi, questa.
E' un "senti, se ti piaccio sono qui, se no ognuno per la sua strada", e sostanzialmente è la ballata di Anna ed Etienne nel momento in cui tiene il piede in due scarpe senza sapere da che parte propendere. Scegli bene, Etienne, e soprattutto datti una mossa!

Ho cercato di introdurre qualcosa di francese, magari meno conosciuto ma in fondo siamo a Parigi.
Juliette greco ho dovuto metterla perché AMO questa canzone, e vi ho anche messo qualcosa di più commerciale ma in linea con la storia.

Come le altre volte, qui trovate la playlist completa da ascoltare gratis su Youtube.
Spero vi piaccia!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"Tentazioni" di Argeta Brozi

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Tentazioni" di Argeta Brozi, edito da Newton Compton (rilegato a 4,90€):
Ylenia ha venticinque anni ed è già profondamente delusa dagli uomini. Non crede più nell’amore e non ha alcuna fiducia nel genere maschile. Proprio per questo decide insieme alla sua amica Laura di prendersi una rivincita: sedurre i fidanzati delle ragazze che si rivolgono a lei per mettere alla prova la fedeltà dei loro uomini. Comincia tutto come un gioco eccitante, condito da un pizzico di pericolo e spregiudicatezza, ma Ylenia non tarda a rendersi conto che chi scherza col fuoco rischia di bruciarsi… E poi c’è Brian. Un incontro casuale, praticamente amore a prima vista. Ylenia tenta con tutte le proprie forze di ignorare i suoi sentimenti, per evitare l’ennesima delusione, ma l’attrazione è tale che non riesce a resistergli. E proprio quando le sue difese cominciano ad abbassarsi, anche lui, come tutti gli altri, si rivela un ragazzo da cui è meglio stare alla larga. Ylenia è a pezzi, ma c’è ancora un sogno a tenerla viva, ad aiutarla a continuare a sperare: New York…

Ringrazio l'autrice, che mi ha contattata e mi ha inviato una copia cartacea del romanzo, che ho letto e "tenuto da parte" perché era da un po' che volevo concentrarmi sull'Italia e su tutto ciò che rende il nostro Paese speciale.
Detto questo, ora ci siamo e quindi posso chiacchierare con voi di Ylenia, Brian, Lolly, Sammy e chi più ne ha, più ne metta.

Un cast bello variegato, dalla protagonista delusa dagli uomini e che non crede nell'amore all'amica-spalla che invece non sa vivere senza qualcuno accanto a sé, dal ragazzo incontrato per puro caso a tutti quei ragazzi con i quali l'incontro è tutt'altro che casuale.
Il mio personaggio preferito è senza dubbio quello di Brian, perché mi piacciono gli uomini spiritosi, ironici e decisi, e lui è tutto queste cose e molto di più.
Ho adorato anche Lolly, che a tratti oscilla tra il romantico e lo svaporato ma che mi ha regalato un sacco di risate oltre a farmi parecchia tenerezza.

E' un romanzo che presenta degli elementi buoni, che ho apprezzato moto, ma anche qualcosa che non mi è piaciuto granché.
A cominciare dalla trama, che ho trovato sinceramente un po' scontata.
Vero è che comunque sia è difficile che un romanzo del filone romantico abbia una trama particolarmente originale e sconvolgente, e che quelli così si contano sulle dita di una mano, ma ammetto che il non trovarci nulla di nuovo e non già letto altrove mi ha lasciata un po' perplessa.
Con questo non voglio dire che la storia non mi sia piaciuta, anzi.
La storia è sicuramente accattivante, distensiva e mi ha regalato ore di lettura piacevoli: solo, avrei gradito meno prevedibilità.

Purtroppo tra i NI del libro vado a mettere anche la protagonista, Ylenia, perché l'ho trovata...
In realtà faccio fatica a dire cosa non mi abbia convinto, perché il punto è che non mi è sembrata "vera".
Riesco a immaginare un Brian o una Lolly, ma lei...
Da un lato viene presentata come una ragazza matura per la sua età, ma poi si mette a fare giochetti da finta seduttrice che nemmeno alle medie, per poi tornare seria quando pensa alle sue delusioni d'amore... Che vengono presentate come molto più tragiche di quello che poi sono.
Quando finalmente ho letto di cosa fosse successo con questi due fantomatici amori disastrati, mi è scappato un "tutto qui?" perché venivano fatte presagire angosce e disastri e invece... NI.
L'ho sicuramente apprezzata molto di più nell'ultimo terzo del libro, però, perché nel corso del romanzo il suo personaggio vive una leggera evoluzione che la porta a maturare un po' e a farci dimenticare che a 25 anni tenda troppo spesso a comportarsi come se ne avesse 15.
Può anche darsi che il problema con questo personaggio sia mio, che a 15 anni ero una ragazzina chiusa, seria e riservata, a 25 idem e quindi certi atteggiamenti proprio non erano nel mio DNA.
Magari una lettrice diversa troverà in Ylenia la sua perfetta rappresentazione su carta.
Ho però apprezzato tante cose di questo libro, primo fra tutti il fatto che fosse scritto BENE.
La prosa è scorrevole, i dialoghi hanno un buon ritmo, e le descrizioni sono ben fatte.
Mi sono piaciuti molto i genitori della protagonista sullo sfondo, perché credo che Argeta Brozi sia stata brava nel rendere il loro rapporto, sia tra di loro che con la figlia.
E come non condividere con Ylenia il sogno di andare a New York?
E' un sogno nel cassetto anche per me, quindi tifavo per lei e speravo davvero che potesse diventare realtà.
Mi è piaciuto anche che non fosse un romanzo triste, che non ci fosse angoscia e sofferenza al quadrato ogni due per tre, perché sono stanca di romanzi melodrammatici e preferisco le storie come questa, che sono intrise di ironia oltre che di emozione.
Ci ho trovato sicuramente l'amore e il desiderio, ma anche il divertimento e la capacità di far ridere e sorridere il lettore, e il tutto perfettamente dosato e miscelato.
Nel complesso resta una lettura distensiva e stuzzicante, e sono convinta che potrebbe piacere a moltissime di voi, soprattutto alle più romantiche e alle più birichine.

Vorrei sicuramente leggere altro di quest'autrice, perché è un esordio ben scritto e che si inserisce alla perfezione nel filone romantico. filone di cui anche a me ogni tanto piace scoprire qualcosa, pur non essendo la persona più romantica del pianeta.
E vorrei lo scopriste anche voi, quindi oggi offro a uno di voi un buono Amazon da 5€ che gli permetterà di leggere questa storia, o quello che preferirà.
Ma sarebbe davvero bello che il futuro proprietario desse una chance alle autrici italiane di cui vi ho parlato oggi, se possibile.

Come fare per diventarlo, questo futuro proprietario?
Semplicissimo:

1) essere lettori fissi del blog (avete ben tre modi: GFC, Bloglovin o NetworkedBlogs);
2) commentare entrambi i post, questo e la recensione di "Petali di luna" di R. M. Stuart, dicendomi quale sia la vostra autrice italiana preferita e lasciando la vostra email;
3) condividere uno dei due post taggando la pagina FB del mio blog.

Avete tempo fino a domenica 29/11 alle 23:59, poi il futuro proprietario verrà annunciato sulla suddetta pagina FB del blog (NON QUI) e contattato via email per l'invio del buono.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"Petali di luna" di R.M. Stuart

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Petali di luna" di R.M. Stuart, edito da Dunwich Edizioni (ebook a 0.99€):
In una Londra dalle sfumature gotiche, sospesa nel tempo, un amore tormentato sboccia come un fiore lunare nel cuore della notte. Lei principessa, lui antieroe, un’unione ambigua ma tanto forte che nemmeno la magia può spezzare. Rose e Tristan, cresciuti assieme in una (ir)realtà umana, si amano, si desiderano, finché la vita chiede loro un dazio da pagare. Infatti una maledizione aleggia su Rose, una maledizione fatta di rancore e antichità, anche se Tristan veglia su di lei con incondizionata devozione. Tuttavia l’amore non è una favola, forse è una tragedia. Tristan lo scopre a sue spese, così perfino la fiera Rose che – senza speranza, senza più lacrime, senza aspettative – è vittima del sonno eterno diventando quindi “la bella addormentata”, proprio come Malefica le aveva predetto alla nascita. Sarà la morte più potente della sorte? Passione, sortilegi, viaggi inter-dimensionali: un vortice di musica e sensazioni che avrà inizio e fine a Steamwood.

Torniamo a Steamwood, per il secondo volume della serie "Once Upon a Steam".
Avevo recensito il primo volume, e ringrazio Dunwich Edizioni per la possibilità di leggere questo capitolo dedicato a una reinterpretazione di "La bella addormentata".
Io ve lo dico, non vedo l'ora che arrivi un eventuale volume dedicato a "La bella e la bestia", anche se in quel caso sarei molto, molto critica e timorosa visto che si andrebbe a toccare la mia favola preferita.

R.M. Stuart ci propone un innamorato non del tutto umano, un famiglio in grado di mutare forma da quella umana a quella di lupo, convinto che il suo ruolo sia quello di proteggere la principessa del suo cuore, Rose.
Rose che principessa lo è davvero, e che in Tristan vorrebbe avere un compagno e un amante più che un cane da guardia.
Ho apprezzato quella che è una netta variazione sul tema della favola così come la conosciamo noi, anche se devo ammettere che forse all'inizio avevo trovato più nelle mie corde il lavoro di Ornella Calcagnile nel volume precedente.

Questa è una favola romantica e piena di passione, ed è esattamente ciò che mi aspettavo da quest'autrice che sa scrivere d'amore come poche altre, mettendoci l'anima e il cuore.
Splendida la scena di apertura del capitolo due (intitolato "Momenti di pathos e pause"), con Rose intenta a suonare il violino e Tristan che rievoca per noi il loro essere cresciuti insieme ed il loro essersi innamorati, ciò che bramiamo di sapere fin dalla prima pagina.
Per non parlare del capitolo 3, "L'amore è confusione", che mi ha tenuta incollata alle pagine.
Non voglio raccontarvi tutto il libro, ma voglio dire che questa lettura trabocca di sentimento: la disperazione di Tristan, il suo senso dell'onore, l'amore sconfinato che prova per la sua Rose mi hanno coinvolta ed emozionata.
Tristan darebbe la vita per lei, perché è lei la sua vita.

R.M. Stuart è riuscita a farmi battere il cuore e a farmi commuovere con la sua storia, e io spero di ritrovare questi personaggi più avanti nel corso della serie perché semplicemente mi rifiuto di abbandonarli così. Ecco.

Consigliatissimo alle anime romantiche, a chi non si stanca mai delle favole e delle loro reinterpretazioni, e a chi, come me, crede che non esistano anti-eroi ma solo eroi incompresi.
Anche se Tristan, fidatevi, lo comprenderete benissimo perché parlerà dritto al vostro cuore.

Come ho scritto anche alla fine della recensione di "Tentazioni" di Argeta Brozi, oggi voglio offrire a uno di voi un buono Amazon da 5€ che gli permetterà di leggere queste storie, o quello che preferirà.
Ma vorrei davvero che il futuro proprietario desse una chance alle autrici italiane di cui vi ho parlato oggi, se possibile.

Come fare per diventarlo, questo futuro proprietario?
Semplicissimo:

1) essere lettori fissi del blog (avete ben tre modi: GFC, Bloglovin o NetworkedBlogs);
2) commentare entrambi i post, questo e la recensione di "Tentazioni" di Argeta Brozi, dicendomi quale sia la vostra autrice italiana preferita e lasciando la vostra email;
3) condividere uno dei due post taggando la pagina FB del mio blog.

Avete tempo fino a domenica 29/11 alle 23:59, poi il futuro proprietario verrà annunciato sulla suddetta pagina FB del blog (NON QUI) e contattato via email per l'invio del buono.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3