Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a “Noi, gli unici al mondo” di Siobhan Vivian, edito da Newton Compton (rilegato a 10€):
Cosa puoi fare se la tua città si sta inabissando, sommersa dall’acqua, e a tutti è stato ordinato di fare i bagagli e andarsene? Mentre gli adulti sono impegnati a pensare a come sarà il futuro, a mettere al sicuro i propri beni e a cercare nuovi luoghi in cui poter vivere, Keeley Hewitt e i suoi amici vogliono invece trovare il modo per rendere indimenticabili le ultime ore che trascorreranno insieme ad Aberdeen. E allora ecco che cominciano a organizzare feste d’addio incredibili per chi è in partenza per sempre, balli di fine anno in case abbandonate. Per Keeley, lasciare quel posto significa anche dire addio al ragazzo che ha sempre amato. Ma proprio quando crede di aver perso tutto, ecco che il destino le regala un incontro inaspettato. E forse la fine di Aberdeen coinciderà con l’inizio della sua prima storia d’amore...
Una città che rischia di essere letteralmente spazzata via, o meglio, sommersa.
Una famiglia sul punto di spezzarsi per sempre.
Un primo amore che potrebbe essere quello giusto... o forse no.
Siobhan Vivian costruisce su queste tre premesse un romanzo YA accattivante e dal ritmo coinvolgente, che accompagna il lettore dalla prima all’ultima pagina incuriosendolo e suscitando in lui molte domande.
“Noi, gli unici al mondo” è la storia della città di Aberdeen, una sonnacchiosa cittadina di provincia che, incapace di contenere le piene del fiume che scorre troppo vicino, si trova nella situazione di dover evacuare completamente la popolazione e a diventare un non-luogo: verrà costruita una grande diga in cui dirottare gli eccessi idrici del fiume, e quando la diga si aprirà la città finirà sott’acqua.
Keeley, però, non è affatto disposta a lasciare per sempre la sua casa, e tutti i suoi ricordi, e così suo padre: quest’ultimo diventerà ben presto il leader di un movimento di protesta, e mentre piano piano Aberdeen si svuota e si trasforma in una città-fantasma, Keeley si trova a gestire anche nuove amicizie che fioriscono, vecchie amicizie che sembrano sul punto di finire e, soprattutto, un insperato primo amore...
Premetto che ero davvero molto, molto curiosa di leggere questo romanzo (ci era stato presentato a Gennaio e sostanzialmente era uno dei 4/5 che mi ero segnata come irrinunciabili), al punto da richiederne immediatamente una copia digitale appena possibile.
Avendo molte letture arretrate (ehm) evito di chiedere se non so di poter leggere il titolo a breve, e questo l'ho iniziato subito.... per bloccarmi dopo pochi capitoli.
Poi l'ho ripreso in treno, diretta a Napoli e nel giro di poche ore lo avevo finito.
La storia di Keeley non è solo quella di una ragazza che non vuole perdere la sua casa e i suoi ricordi: è quella di un'adolescente che diventa una giovane donna.
Attraverso un primo amore insperato (ma sarà davvero amore? O è solo bisogno di distrazione?) e la fine di quella che sembrava un'amicizia indistruttibile e destinata durare per sempre, Keeley lascia il regno dell'infanzia per entrare nell'età adulta, il tutto con sullo sfondo una città che, inesorabilmente, affonda.
Sappiamo del destino di Aberdeen fin dalle prime pagine, che vedono Keeley su una barca intenta a raggiungere la casa semi-allagata della sua migliore amica di sempre, Morgan: l'intero romanzo ci racconta cos'ha portato Keeley a trovarsi lì e soprattutto, cosa sta cercando.
La copertina fa pensare a un romanzo dalle note romantiche, ma la verità è che questa non è una storia d'amore. È una storia di crescita personale (tra vari scivolonie capitomboli), di errori (tantissimi) e di seconde occasioni.
Per Keeley di riparare ai danni arrecati a un'amicizia a cui non vuole rinunciare, per i suoi genitori di suoerare una crisi che sembra irreversibile, e per Levi, il ragazzo sempre sullo sfondo, di dimostrare quanto vale.
Io tifavo per Levi sin dall'inizio, sicura che il secchione rompiscatole iperdiscoplinato avesse, in realtà, molto per cui farsi apprezzare: sono stata davvero felice di scoprire che non mi sbagliavo.
Tenetelo d'occhio ;)
Uno young adult diverso, poco romantico ma molto, molto "vero", che merita sicuramente almeno tre stelline e mezza. C'è qualche imprecisione nella traduzione, facilmente riscontrabile se pensate alla sintassi inglese, ma a parte questo, il romanzo è sicuramente promosso.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
mercoledì 3 maggio 2017
“Noi, gli unici al mondo” di Siobhan Vivian
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