venerdì 27 maggio 2016

"Il figlio perfetto" di Barbara Claypole White

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il figlio perfetto" di Barbara Claypole White, edito da Newton Compton (rilegato a 9,90€):
Felix Fitzwilliam, discendente di una antica famiglia inglese, vive con moglie e figlio in North Carolina e potrebbe essere un buon marito e un padre amorevole.
Purtroppo è ossessionato dall’ordine e dalla routine fino a essere diventato prigioniero, lui stesso, della perfezione cui aspira. Incapace di relazionarsi con l’emotività in generale, si tiene alla larga soprattutto da quella della sua famiglia, lasciando da sola la moglie Ella e il giovane Harry, un ragazzino con un forte disturbo del comportamento. Designer di gioielli talentuosa e mamma a tempo pieno, Ella è la roccia della famiglia... fino a quando un attacco di cuore la frena bruscamente e manda in frantumi l’intera organizzazione domestica. Ora Harry, adolescente alle prese con il caos della sindrome di Tourette, deve affrontare una situazione non protetta, le difficoltà in casa e la mancanza del supporto a cui è stato da sempre abituato. Mentre Harry cerca di capire cosa gli riserva il futuro, Ella deve trovare un nuovo equilibrio con la malattia e Felix è costretto a fare i conti con i fantasmi del passato e del presente. Per evitare che la famiglia vada in mille pezzi, ognuno di loro dovrà trovare la forza e l’umiltà per mettersi in gioco, per davvero.

Quando tra le novità Newton Compton sbuca un romanzo di narrativa io drizzo le antenne, perchè di romanzi così ne pubblicano pochi ma quelli che pubblicano sono bellissimi e sempre nelle mie corde.
"Il figlio perfetto" mi ha incuriosita solo leggendo la trama e non mi ha delusa, anzi!

La famiglia Fitzwilliam è apparentamente felice: nonostante il figlio Harry soffra della sindrome di Tourette, la madre Ella si occupa di lui con amore ed intelligenza, permettendo al marito Felix di non affrontare concretamente una situazione che sente di non poter gestire e di fare ciò che gli riesce bene: lavorare ed essere una persona estremamente precisa.
Ha un vero e proprio disturbo ossessivo-compulsivo, e l'inseguire un ordine e una pulizia inarrivabili lo rende ansioso e incapace di relazionarsi davvero con il prossimo, a cominciare dalla sua stessa famiglia.
Ama profondamente sia la moglie che il figlio, ma non è capace di esprimerlo.

Ella, dal canto suo, è Wonder Woman: lavora, si occupa del figlio Harry a tempo pieno, gestisce le ansie del marito, contiva le sue amicizie....
E' una madre e una moglie perfetta, e una vita piena ma che non la rende infelice, anzi.
La condizione del figlio non le ha mai impedito di spronarlo e sostenerlo, fermamente convinta che non sarebbe stato qualche tic a tenere suo figlio lontano dal successo.
Fino a quando un attacco di cuore non le impone di rallentare.
Deve mollare la presa, e lasciare che Felix faccia ciò che ha sempre evitato di fare: prendersi cura di Harry.
Scopre cosa voglia dire tirare giù dal letto un adolescente assonnato, lasciargli fare un pigiama party per il compleanno e dover pensare ai suoi pasti e ai suoi orari ogni giorno, e scopre quanto a disagio lo metta la condizione del ragazzo.
I suoi tic lo innervosiscono, e il suo nervosismo rende teso Harry facendo peggiorare i suoi tic.
Un brutto circolo vizioso dal quale faranno davvero fatica ad uscire.

Se amate i romanzi sulla famiglia, non dovete nemmeno leggere oltre: prendetelo.
In questa storia c'è tutto: un rapporto complesso tra padre e figlio che si evolve e cambia giorno dopo giorno; un matrimonio che vive una serie di scossoni, ma senza mai andare fuori strada; una madre che deve accettare di non poter più essere il centro dell'universo del figlio, perchè semplicemente non è più abbastanza forte; una sindrome complessa come quella di Tourette che viene tradotta nella finzione narrativa con delicatezza e senza esagerazioni, portando il lettore a comprenderne meglio gli effetti senza appesantire la narrazione con troppe descrizioni.
Quella della famiglia Fitzwilliam non è una storia triste, o meglio non solo: è una storia di cambiamento e di crescita, per tutti e tre i suoi membri, perchè vedranno messo in discussione il loro ruolo e dovranno volenti o nolenti fare i conti con un domani che potrebbe essere molto diverso da quello che immaginavano.
Il loro percorso alterna momenti alti e momenti bassi, esattamente come quello di ogni famiglia, ed è decisamente facile per il lettore entrare in sintonia con tutti, almeno un po'.

Un romanzo che ho divorato in ebook (una copia digitale inviata da Newton Compton, che ringrazio) sul mio cellulare e che sto meditando di acquistare in cartaceo perchè lo vorrei assolutamente nella mia libreria.
Consigliatissimo se vi piace anche leggere qualcosa di meno commerciale di tanto in tanto, e se cercate un Buon Romanzo con la B e la R maiuscola.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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