La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Volevo tanto che fossi tu" di Megan Maxwell, edito da Tre60 (rilegato a 16,40€):
A trent’anni anni Marta Rodriguez può dire di aver raggiunto l’equilibrio che cercava, sebbene si sia ritrovata a crescere una figlia da sola e abbia avuto un passato tutt’altro che facile. Insieme a Patricia e Adrian, i suoi amici inseparabili, lavora da Lola Herrera, l’atelier di abiti da flamenco più famoso di Madrid. Marta vive da sola con la figlia Vanesa, ha appena chiuso una relazione tormentata e di uomini non ne vuole proprio sapere. Ma non ha fatto i conti con l’arrivo di Philip Martínez, un uomo d’affari inglese, biondo e con l’aria da bravo ragazzo: esattamente l’opposto del tipo di uomo da cui Marta si sente attratta… Per questo è certa di non correre il rischio di innamorarsi di lui. Eppure Philip è l’uomo più attento e gentile che lei abbia mai conosciuto, e il suo sorriso è davvero irresistibile. Se soltanto Vanesa non lo trovasse insopportabile, e lui non fosse il figlio del cliente più importante dell’atelier…
Ve lo ricordate "Il mio destino sei tu"?
Era carino, vero?
Ecco, Megan Maxwell è tornata, e lo fa con la storia di Marta e Philip.
Marta è una ragazza madre (a trent'anni ha una figlia di quindici, Vanesa), che ha faticosamente superato il dolore di una vita sregolata e raggiunto un buon risultato dal punto di vista professionale, conquistandosi un'ottima posizione dell'atelier di Lola Herrera.
Ha ancora tanta rabbia da smaltire, però, indirizzata soprattutto contro il suo ex-compagno, soprannominato con ben poco affetto dagli amici di lei "Sorcio".
Per questo, quando conosce Philip sembra proprio che i due non possano andare d'accordo: lei lo tratta malissimo, e lui davvero non ne vuole sapere di questa spagnola isterica e melodrammatica capace di dargli sui nervi in meno di cinque minuti.
Se non fosse che tutto questo apparente nervosismo e disprezzo reciproco si trasforma ben presto in passione rovente: i due non sanno portare avanti una conversazione senza beccarsi, però tra le lenzuola fanno i fuochi d'artificio.
Può bastare la passione a far nascere un sentimento?
Nel mio WWW WEDNESDAY #11 anticipavo la mia iniziale difficoltà con questo romanzo, dovuta alla sua natura profondamente spagnola.
Ed è solo colpa mia, perchè ho letto davvero poco di narrativa spagnola ed erano quasi sempre classici, quindi con la loro narrativa contemporanea non ho confidenza.
Mi è stato anche suggerito di leggere i lavori dell'autrice in lingua originale, ma purtroppo è una lingua che non ho studiato.
Tuttavia, superate le prime pagine, la storia che mi sembrava facesse fatica a ingranare ha preso il via.
Mi sono affezionata a Marta nonostante il suo pessimo carattere, o chissà, forse proprio per questo. Marta è sicuramente una donna vera: una che quando si irrita o si sente insicura dice un sacco di stupidaggini che nemmeno pensa; una che quando litiga con la figlia poi ricorre a un trucchetto per ottenere un bacio e fare pace; una che di fronte a una forte attrazione per qualcuno che, in fondo, non conosce nemmeno bene è a metà tra l'incuriosito e lo spaventato.
E in fondo come darle torto? Il suo ultimo compagno si è fatto beccare a vendere erba a un amico della figlia, santo cielo! Non si può biasimarla se portare un altro uomo in casa sia l'ultimo dei suoi pensieri.
Philip, dal canto suo, ha un padre di una certa età che sta per convolare a nuove nozze e un'ex-fidanzata insopportabile che minaccia di trascinarlo ancora una volta al centro di uno scandalo.
Non gli serve proprio l'irritante spagnola ubriaca (la prima volta) o isterica (la seconda) che, nonostante gli faccia perdere le staffe ogni due per tre, in fondo lo incuriosisce da matti.
Per non contare che con nessuna a letto si è mai sentito così.
Il cast di supporto, poi, è semplicemente perfetto: Patricia e Adrian sono degni compari di Marta, Vanesa è proprio la tipica adolescente che alterna dolcezza e musi lunghi, Lola è quel mix di capo e madre che non si può fare a meno di ammirare.
Mi è piaciuto che la storia di ognuno di loro avesse una sua chiusura nel finale del romanzo, e che nonostante al centro ci fossero senza dubbio Marta e Philip, i personaggi-spalla fossero così ben delineati e così tanto presenti da permettere al lettore di affezionarsi anche a loro.
Grazie a Tre60 per la copia cartacea del romanzo <3 |
Alcune conversazioni non sono molto realistiche, e rallentano il ritmo del romanzo nel suo complesso.
Ma è, come sempre, una percezione soggettiva e che nulla toglie al mio essermi goduta molto la lettura.
Ho apprezzato il messaggio di fondo che l'amore possa arrivare davvero nei momenti e nei luoghi più inaspettati, e che i fosse una crescita e una maturazione sia dei protagonisti che del loro rapporto.
Non è un caso di insta-love, anzi: i du, per innamorarsi, ci mettono un po'.
Non ho mai faticato a torvare realistica un'immediata attrazione fisica, perchè è davvero così, ma l'amore è un sentimento profondo che non si può risolvere in due occhiate e tre sorrisi.
Megan Maxwell non lo ha fatto, e anzi, la storia di Marta e Philip mi ha convinta del tutto.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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