Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi vi propongo l'intervista a Minna Lindgren, autrice della Trilogia di Helsinki della quale Sonzogno ha già proposto i primi due capitoli:
Trovate qui la recensione del primo volume, "Mistero a Villa del Lieto Tramonto", e qui la mia tappa del blogtour dedicato al seguito: non c'è la mia recensione, ma c'è una ricetta golosa per i biscotti speziati di gusto "nordico" (ok, la ricetta era svedese, ma l'ho comunque ritoccata quindi... Voi provateli XD).
Ma veniamo a noi, o meglio, a Minna!
1) Come mai questa scelta così particolare di tre protagoniste in età avanzata, che pongono tutta una serie di problemi legati alla loro età e di impedimenti che ovviamente non avremmo con un detective più giovane?
Volevo scrivere di anziani e dei problemi legati alla terza età perché si tratta di un problema importante, che riguarda tutti noi. La terza età è infatti l’unica età che non può essere illuminata dalla patina della nostalgia, come succede per esempio con la giovinezza, in cui tutto è edulcorato.
Nei media finlandesi gli anziani vengono rappresentati in chiaroscuro, molto in negativo, mentre io ho un’idea molto allegra della terza età. Ho un’immagine dell’anziano decisamente diversa da quella che viene proposta.
2) A proposito di come descrive la vita degli anziani in questa casa di riposo, che in definitiva ci appare abbastanza terrificante, le cose stanno davvero così, in Finlandia, oppure lei ha reso la situazione un po’ più grottesca?
Purtroppo è tutto vero, ma la letteratura non va letta cercando ciò che è vero o falso.
Da giornalista mi sono occupata per circa due anni del mondo degli anziani, e mentre lo facevo ho cominciato a ricevere telefonate e lettere da parte delle persone e mi sono resa conto la realtà era peggiore di quella che potevo descrivere nei miei articoli.
La situazione era molto drammatica, ma le cose più scioccanti io non le avevo ancora raccontate e non lo potevo fare. Per questo ho seguito il consiglio di una mia insegnante che mi ha detto “quando vuoi raccontare la verità scrivi un romanzo”. Questo è un romanzo, ma è tutto basato sulla realtà, sulla verosimiglianza, quindi quello che è scritto è passibile di verosimiglianza.
Sono andata molto in giro a presentare il libro in Finlandia, anche nelle fondazioni che si occupano degli anziani e la cosa più gratificante è stata che alla fine delle presentazioni gli anziani venivano a stringermi la mano e a dirmi “questo è più vero della verità”.
3) Questi romanzi sembrano essere una critica sociale del sistema sanitario e assistenziale della Finlandia, ad esempio pensando anche alle infermiere giovani e impreparate, oppure al disinteresse dei parenti. Come si è arrivati a questa situazione? Esiste una possibilità di miglioramento?
La Finlandia è un paese di ingegneri, molto efficaci e molto tecnici.
Tutto deve essere molto efficiente e basato sui documenti.
Tu guardi i documenti, vedi quello che c’è da fare, e lo fai.
Nessuno ha progettato di arrivare a questo punto, ma questo è il risultato dell’agire nella maniera più efficace, facendo in modo che il deficit di bilancio sia il minimo possibile.
Poi si arriva all’estremo che nella cura non servono più le persone capaci.
4) In entrambi i libri è molto forte il tema di come gli anziani affrontano la morte, soprattutto nel secondo libro si parla di eutanasia. Volevo sapere qual è la sua posizione su questo argomento, e se il suo pensiero è quello dei protagonisti.
Ho scritto un articolo sulla morte di mia madre, che desiderava morire di vecchiaia, ma in questa società finlandese di ingegneri la morte dev’essere sempre controllata, dev’essere qualcosa messo da parte e non si può parlare di avere una “bella morte”.
Nel 2015 è stato detto che da quel momento in poi in Finlandia si poteva morire semplicemente di vecchiaia, ma fino a quel momento questa non era ammessa come causa di morte: ci voleva una motivazione di decesso. A me sembrava una cosa ridicola, che non si potesse morire di vecchiaia.
In tutti i miei libri c’è qualcosa di divertente e un argomento serio: qui l’eutanasia è l’argomento serio. Quando si parla di morte degli anziani l’eutanasia non è nemmeno messa in discussione: la si associa a una persona che ha un male terminale, come un tumore ai polmoni, che può avere un decorso lungo e doloroso. Negli anziani, dopo una certa età, la morte diventa un desiderio.
In questo secondo libro ho messo questo personaggio che ha completamente perso la sua personalità: la moglie parla di eutanasia perché non sopporta di vedere il marito in quelle condizioni.
5) Nei libri c’è qualcosa di lei? Un personaggio, oppure quei viaggi in tram da cui traggono spunto per le riflessioni sulla città e renderla protagonista?
Qualunque libro di qualunque scrittore parla di lui e del suo mondo, e io mangio lo stesso cibo, ascolto la stessa musica e prendo gli stessi tram dei miei personaggi.
Scrivendo di loro, io prendo queste anziane e le faccio uscire nel mondo.
E quando sono al computer a scrivere con la musica d’opera in sottofondo, anch’io esco fuori ed entro nel loro mondo.
Mia nonna a vent’anni è rimasta vittima di un incidente: è finita sotto un tram e ha perso una gamba. Aveva una protesi che era un aggeggio molto pesante, che non si piegava, ma mia nonna non voleva a rinunciare a fare quello che facevamo noi, a stare con noi bambini.
Ogni tanto prendeva uno dei nipoti, soprattutto me che abitavo più vicina, e ci portava in giro. Guardava una cartina di Helsinki per decidere dove andare, poi prendevamo i tram e giravamo, mentre lei mi raccontava dei palazzi che ci passavano davanti.
È stato allora che ho imparato e ancora oggi è una cosa che amo molto fare.
6) Mi ha colpito molto la critica negativa che fa al suo paese e di alcune sue scelte di vita, come questa sorta di crudezza che c’è nei confronti delle persone, e soprattutto degli anziani.
Questo romanzo non è una biografia, ma una satira. L’umorismo è uno strumento delicato, perché il riso è molto vicino al pianto, non può essere solo divertimento. Quando fai ridere una persona, subito dopo puoi proporle un argomento difficile, che quella persona è più pronta ad accogliere.
Io sono convinta che la lettura possa influenzare davvero le persone.
In Finlandia noi non abbiamo problemi di soldi ma di atteggiamento.
7) In questo libro si tocca anche il tema dell’immigrazione, che in questo momento è un problema delicato per l’Europa. Qual è la realtà che lei vive nel suo paese a questo proposito?
Credo che le cose non vadano molto bene, e la politica dell’immigrazione è molto criticata.
La prima persona che nel primo libro aiuta le anziane è ai margini della società.
Nel secondo ci sono degli immigrati, con cui loro cucinano insieme, e questo ha quasi una vena erotica. In Finlandia sanno cucinare solo gli anziani e gli immigrati.
Si incontrano i due soggetti che sono ai margini della società.
Frequentando gli anziani mi sono resa conto che sono aperti agli altri, che vanno oltre le apparenze. La vecchiaia si lega a una sorta di apertura dello spirito.
Da una statistica ho appreso che gli anziani hanno due caratteristiche: la curiosità e il senso dell’umorismo. Non si sentono minacciati da niente ma sono molto interessati da quello che gli accade intorno.
8) In fondo le sue tre nonnine è come se non avessero tanto tempo per preoccuparsi per quello che ci sarà dopo. Sono molto ancorate al presente. Questo rispecchia la sua visione delle cose o è stata una scelta precisa per non entrare troppo in un discorso religioso, focalizzandosi su una storia satirica, umoristica?
Lo chiedo perchè in Italia è davvero molto difficile che in un romanzo con protagoniste delle eprsone anziane non si vada a toccare la sfera religiosa.
Il mio è un paese molto laico. L’ottantacinque per cento della popolazione appartiene alla chiesa ma nessuno ci va. Per gli anziani la morte è un fatto naturale e non si lega alla religione.
In Finlandia appartenere alla chiesa significa versare una quota annuale alla congregazione: non come in Italia andare semplicemente a messa, si fa proprio parte della parrocchia.
La quantità di persone che paga e fa parte della comunità è comunque bassa.
Un anziano ancora attivo e vivace come le mie protagoniste vuole sapere cosa succede nel mondo adesso, mentre spesso agli anziani si chiede di parlare della gioventù, del periodo del Depressione. Mio padre era un eroe di guerra, ma negli ultimi anni stava diventando pazzo perché tutte le attività che gli offrivano erano legate al ricordo degli anni passati.
Io comunque ho un amico che ha una suocera italiana, adesso ricoverata in una casa di riposo nell’alta Italia, e ho già deciso che quando sarò vecchia verrò qui: nelle vostre case di riposo si sta meglio, e poi ci sono buon cibo e buon vino.
9) Ora qualcosa su di lei: è la prima volta che viene a Milano?
No, ci sono già stata per portare alla Scala un gruppo di anziani appassionati dell’opera lirica.
E stamattina ho fatto uno dei miei giri in tram: Milano è l’unica città europea in cui ci sono ancora in circolazione tram degli anni Settanta.
10) Lei è lettrice oltre che scrittrice? Quali autori hanno influenzato la sua scrittura?
Non ho un modello particolare però sono sicuramente una lettrice, soprattutto di narrativa finlandese e dei paesi nordici. In finlandese viene tradotto poco, principalmente dalla Russia, dai paesi anglosassoni e dalla Germania. Per quanto riguarda l’aspetto umoristico, c’è un autore finlandese che viene anche citato nel romanzo, ed è Ollie.
11) Ha delle abitudini particolari come scrittrice, o regole che si crea?
Lavoro come giornalista e ho tre figlie...
Sono molto invidiosa di Virginia Woolf che aveva una stanza tutta per sé.
In casa mia c’è un tavolo in sala da pranzo, dove mi metto a scrivere tra un pasto e l’altro.
Però ho un’ottima capacità di concentrazione.
Spero che l'intervista vi sia piaciuta, e presto arriverà anche la recensione di "Fuga da Villa del Lieto Tramonto": è già programmata.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
lunedì 2 maggio 2016
Chiacchierata con Minna Lindgren, su "Fuga da Villa del Lieto Tramonto", la Finlandia e... Molto altro!
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Commenti sul post
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Ciao, ho appena scoperto il tuo blog e in particolare questa intervista. Ho da poco letto "Mistero a Villa del Lieto Tramonto" e l'ho trovato fantastico. Presto leggerò anche il secondo libro.
RispondiEliminaElisa http://unoradisole.blogspot.it
Bellissima intervista, sto amando questa serie e le sue protagoniste!
RispondiEliminaRiconosco le domande :D Brava e precisa come sempre :)
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