La chiacchiera librosa di oggi è dedicato a "Figlie sagge" di Angela Carter, edito da Fazi Editore (brossurato a 18€):
È il 23 aprile – data di nascita di Shakespeare – e le gemelle Dora e Nora, attrici e ballerine di seconda categoria, si apprestano a festeggiare i loro settantacinque anni. Suonano alla porta: su un cartoncino bianco arriva l’invito alla festa del padre, il celebre attore Melchior Hazard, che nello stesso giorno di anni ne compie cento, e che di riconoscerle non ne ha mai voluto sapere. C’è da decidere cosa indossare!
Così si apre "Figlie sagge", la storia di due donne libere ed eternamente giovani che, nate nel lato sbagliato della città, quello più misero, sono sempre state attratte dal bagliore del mondo dello spettacolo. Dall’infanzia anticonvenzionale, alla strampalata carriera, fino ai vibranti settant’anni, la vita delle due gemelle è un susseguirsi di episodi grotteschi: fra identità scambiate, fidanzati presi in prestito, spettacoli improvvisati e feste che culminano in incendi, quello di Dora e Nora è un mondo dove le regole non sono ammesse e la spregiudicatezza regna sovrana. Un mondo popolato di personaggi improbabili, con l’ingombrante presenza di una bizzarra famiglia allargata: una compagine di teatranti dalle alterne fortune, in cui le coppie di gemelli si moltiplicano in maniera inestricabile e spesso incestuosa.
Un romanzo dalle mille sfaccettature: un libro intriso di grande letteratura, di amore per l’arte e di un senso dell’umorismo pungente, un’ardita provocazione contro il tabù sessuale e la distinzione fra legittimo e illegittimo, ma soprattutto un inno alla spensieratezza, al piacere, alla gioia di vivere.
Questo romanzo è apparso quest'anno nel contesto della meritevole iniziativa di Fazi Editore, che sta ripubblicando con nuove traduzioni alcuni importanti romanzi della letteratura anglosassone del diciannovesimo e ventesimo secolo, ingiustamente scomparsi per decenni dalle librerie: è il caso, ad esempio, di “Shirley”, “Villette” e “Il professore” di Charlotte Brontë, oppure de “La pietra di Luna”, “Armadale” e “La donna in bianco” di Wilkie Collins.
Il nome di Angela Carter era molto noto nel mondo culturale inglese: è stata una grande giornalista, un’attivista per i diritti delle donne e ha scritto opere di vario genere, tra cui romanzi erotici e di fantascienza, drammi teatrali e sceneggiature cinematografiche.
“Figlie sagge” è stato il suo ultimo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1991, pochi mesi prima della sua morte prematura, ed è considerato un capolavoro del “realismo magico”: raccontare una storia realistica, ma inserendovi elementi fantastici in modo tale che appaiano del tutto plausibili agli occhi del lettore.
«D. Perché Londra e Budapest sono uguali?
R. Perché un fiume le divide in due città.
Buongiorno! Lasciate che mi presenti.
Mi chiamo Dora Chance.
Benvenuti nel lato sbagliato della città.»
Così esordisce Dora, la vivacissima voce narrante del romanzo.
È il giorno del suo settantacinquesimo compleanno, che Dora si appresta a festeggiare con la sorella gemella Nora, con cui ha formato per decenni una celebre coppia di ballerine del varietà, le Gemelle Chance. Ma è anche il 23 aprile, giorno natale di Shakespeare e di Melchior Hazard, icona del teatro inglese e grande interprete shakespeariano, che oggi compie cento anni.
Dora e Nora sono invitate alla grande festa di compleanno che si terrà quella sera nella sontuosa dimora dell’attore, che si trova nel lato giusto di Londra, quella dove loro non sono mai riuscite ad approdare. Per inciso, Melchior è il loro padre naturale, anche se non le ha mai riconosciute, lasciandole crescere con la nonna materna Chance dopo che la giovane madre è morta dandole alla luce.
Il romanzo si svolge durante questa curiosa giornata di compleanno, nel corso della quale, in attesa di recarsi alla festa del padre, Dora ci racconta la sua vita curiosa e un po’ strampalata, vissuta sempre in coppia con Nora tra palcoscenici, balli e canzoni, trasferte nella ruggente Hollywood degli anni Trenta e svariati amori, seguendo da lontano l’esistenza altrettanto turbolenta, anche se su un piano diverso, di Melchior, dedito non solo a Shakespeare, ma anche a collezionare mogli e figli.
Altri personaggi importanti emergono dal racconto di Dora, che con frequenti stacchi temporali ricostruisce l’ascesa della famiglia Hazard, come lo zio Peregrine, fratello gemello di Melchior, o la fantastica nonna Chance, grande maestra di vita. Moltissimi sono anche i riferimenti al teatro di Shakespeare, a partire dal tema ricorrente dei gemelli, che ricorda “La dodicesima notte”, e continuando con le ossessioni di Melchior per alcuni ruoli che ha interpretato, o non è riuscito a interpretare, nel corso della sua lunga carriera teatrale.
Della storia non si può dire altro, perché il racconto di Dora è un flusso vivace, anche se un po’ discontinuo, nel suo continuo passare dalle rievocazioni di un passato lontano alle riflessioni sul presente, mentre moltissimi personaggi secondari ruotano attorno alle due protagoniste (Utilissimo il riepilogo di nomi e ruoli posto alla fine del libro, nel caso si perda un po’ il filo). Lo zio Peregrine, grande giramondo pieno di risorse, ma al tempo stesso premuroso padre putativo di Dora e Nora, è senz’altro il mio personaggio preferito.
Tutto il romanzo può costituire una lettura molto piacevole, a patto di lasciarsi abbandonare al ritmo un po’ folle della vita avventurosa delle fantastiche gemelle Chance: non è consigliato a chi cerca il realismo totale, e neppure a chi ama le storie d’amore ultraromantiche, perché Dora e Nora si comportano con gli uomini in modo ben poco convenzionale.
Per loro, in definitiva, una sola cosa è davvero importante: «Che gioia ballare e cantare!»
Un romanzo dal fascino d'altri tempi ma, allo stesso tempo, straordinariamente moderno: se siete in cerca di qualcosa di singolare e accattivante per l'estate, fateci un pensierino ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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