La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Leaving" di Jodi Picoult, edito da Corbaccio (rilegato a 18,60€):
Sono passati dieci anni da quando Alice Metcalf, etologa presso il Rifugio per elefanti del New England, è misteriosamente scomparsa in seguito a un grave incidente.
La figlia Jenna aveva tre anni all'epoca e da allora, a dispetto della ostinata rassegnazione di sua nonna e della totale assenza di suo padre, non ha mai smesso di pensare a sua madre e di sperare di vederla ricomparire all'improvviso.
Finché un giorno si fa coraggio e decide di chiedere l'aiuto di due improbabili alleati: Serenity, una sensitiva ormai non più sulla cresta dell'onda, e Virgil, il detective che conduceva le indagini sul caso e che ora, tra un whisky e l'altro, svolge in proprio inchieste di ogni tipo.
Jenna cerca gli indizi di una possibile traccia nel diario di sua madre, e apprende che Alice era particolarmente interessata a studiare il rapporto che gli elefanti femmina instaurano con i loro figli, a come elaborano il lutto e a come è organizzata la loro memoria.
Pur temendo di averla persa per sempre, si convince ancora di più che sua madre non può averla abbandonata di sua volontà, che il legame che aveva instaurato con lei da bambina era speciale e che qualcosa l'ha indotta a fuggire.
Ma per scoprire cosa è successo veramente ad Alice, si renderanno conto che dare una risposta a domande difficili implica anche essere pronti ad affrontare risposte ancora più difficili da accettare...
Un romanzo conturbante, forse il più singolare dell'autrice di "La custode di mia sorella" e di "Il patto" (due tra i miei preferiti), che strizza l'occhio al paranormale in quello che però resta uno splendido romanzo di narrativa contemporanea.
È anche un "recupero" tra i vari arretrati che avevo perciò doppio evviva!
Jenna è un'intrepida e solitaria ragazzina di 13 anni, che stanca di non sapere cosa ne sia stato della madre scomparsa ormai da dieci anni decide di cercarla da sè.
Si rivolge alle due persone che, secondo lei, potranno meglio di ogni altro aiutarla nella sua ricerca: una sensitiva caduta in disgrazia dopo una serie di previsioni errate, e Virgil Stanhope, il detective che allora seguì il caso e lo lasciò senza soluzione.
Ora è un mezzo alcolista, ma a Jenna non importa: vuole solo riuscire a capire dove sia finita sua madre Alice, con la quale aveva un rapporto magico e speciale.
Quello che troverà non sarà però ciò che si aspettava, e soprattutto non sarà ciò che ci aspetteremmo noi.
Jodi Picoult ha costruito un romanzo pressochè perfetto, offrendoci da un lato la possibilità di seguire Jenna attraverso la sua voce narrante (e quindi non solo di "seguirla" nel vero senso della parola a livello spaziale, ma anche di essere a conoscenza dei suoi pensieri e dei suoi ricordi, popolati dalla madre e, soprattutto, dagli elefanti) e dall'altro quello di comprendere meglio i costanti riferimenti ai pachidermi fatti dalla ragazzina grazie alla seconda voce narrante del libro, quella di Alice.
Alice ci fa un vero e proprio corso accelerato sul comportamento e sulla storia degli elefanti, e io l'ho trovato interessantissimo, soprattutto pensando a come Jodi Picoult è riuscita a incastrarlo alla perfezione tra un capitolo e l'altro della storia di Jenna.
Grazie a Corbaccio per la copia cartacea del romanzo <3 |
L'autrice riesce a trasmetterci il senso di impotenza di Jenna, la frustrazione di Serenity e la disperazione di Virgil al punto da lasciarci senza parole quando, a un quarto di romanzo dalla fine, scopriamo che nulla è come sembra.
Jodi Picoult con questo romanzo si è superata, creando un finale che non è solo a sorpresa: di più.
Perciò leggetelo con attenzione, immergetevi a fondo nella storia e fatevi sorprendere da Jenna, Alice e dagli elefanti.
Dai quali, ormai ne sono convinta, potremmo e dovremmo imparare moltissimo.
Uno dei punti di forza del libro è dato sicuramente dal messaggio, nascosto tra le righe, che il legame tra madre è figlia è quello più difficile da spezzare, anche arrivando ad un livello in cui dobbiamo abbandonare la nostra razionalità e affidarci esclusivamente alla fede e alle emozioni.
Alice e Jenna ci riescono, aprendo il loro cuore, e forse potremo riuscirci anche noi.
Consigliatissimo ai fan dell'autrice, ma soprattutto a chi debba ancora scoprirla: questo è forse il suo lavoro più audace e peculiare, ma non potrà non stupirvi!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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