giovedì 21 luglio 2016

"Fire. Noi siamo il fuoco" di Dorotea De Spirito

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicato a "Fire. Noi siamo il fuoco" di Dorotea De Spirito, edito da Fanucci Editore (rilegato a 14,90€):
In seguito a una guerra il mondo conosciuto è andato distrutto e la popolazione sopravvissuta si è rifugiata a Technè, una città tecnologicamente avanzata dove la vita ha un solo scopo: il mantenimento dell’ordine. Ma l’equilibrio e la pace esigono un caro prezzo: nella nuova società è vietata ogni forma d’arte e creatività, i sentimenti e le passioni sono negati perché capaci di offuscare le menti e indebolire il consenso, mentre i detrattori sono fatti sparire e accusati di Pazzia. Karis, la giovane figliastra del Guardiano la cui madre è scomparsa in circostanza misteriose, non accetta che il ricordo e i sentimenti siano perduti, la creatività imbrigliata e i giovani trattenuti come animali da ammansire. Così, quando a una festa clandestina incontra Sun, non negherà a sé stessa ciò che prova. Attraverso quel ragazzo dall’aspetto angelico ma circondato da un’aura misteriosa, Karis e i suoi amici presto inizieranno a scoprire che fuori dalle belle mura di Technè, e nel cuore stesso della città perfetta, si nasconde qualcosa di temibile e pericoloso...

Dorotea De Spirito non è un'esordiente ma è un'autrice che non avevo ancora avuto modo di scoprire, quindi "Fire. Noi siamo il fuoco" è stato il mio primo approccio al suo lavoro.
Questo romanzo è stato anche il mio ritorno al genere distopico, e aggiungerei un bellissimo ritorno.
Dorotea de Spirito ha scritto quello che è il primo romanzo distopico italiano ad avermi davvero convinta, con una prosa pulita e protagonisti a tutto tondo che saranno capaci di catturare sia il pubblico più giovane che quello più maturo.

Karis è un'adolescente come tante, piena di dubbi e spaventata da ciò che non conosce.
Ma al contrario nostro, la ragazza vive in una città tanto tecnologicamente avanzata quanto emotivamente fredda, in una socità post-bellica che ha rinunciato alle emozioni privilegiando obbedienza e consenso sperando di evitare nuovi conflitti, ed è la figliastra proprio di cui che è a capo di tutto ciò.
Karis ha perso il padre quando era piccola e la madre pochi anni dopo, inghiottita dal misterioso Palazzo di Cristallo dal quale non ha più fatto ritorno a casa.
Arrestata? Uccisa? Nessuno lo sa (e chi lo sa si guarda bene dal parlare).
Pur avendo sempre accettato le regole e le convenzioni che le sono state inculcate a forza durante la crescita, ora la ragazza morde il freno, inizia a farsi delle domande e soprattutto a scoprire che forse, le emozioni, non sono veramente segno di Pazzia.
Forse la pazzia vera è quella di negarle, a se stessi e al prossimo.
Come potrebbe negarsi di provare tutto ciò che Sun suscita in lei con il solo sguardo?
Lotterà per il suo diritto di scegliere di sentire, di emozionarsi, di vivere davvero.

Ero pronta a non farmi coinvolgere da questo romanzo, non lo nego.
Ero curiosa, ma non avevo avuto delle esperienze positive con la distopia italiana e quindi ho iniziato a leggerlo titubante.
Per poi trovarmi in piena notte con un romanzo finito e mille domande in testa.
Un ritmo trascinante, una trama costellata di piccole e grandi rivelazioni e capovolgimenti, un'ambientazione descritta in stile quasi cinematografico rendono "Fire. Noi siamo il fuoco" una lettura veloce, da divorare per poi desiderarne un seguito.
Anche se, da questo punto di vista, ho apprezzato il fatto che il romanzo avesse un effettivo finale: che ci sia un seguito in futuro o che sia finita qui, la storia di Karis, Rick e Sun ha una chiusura.
Grandissimo punto a favore, e complimenti all'autrice perchè, con l'imperversare di saghe e serie diluite che più diluite non si può, ha saputo scrivere una storia accattivante e riuscita in sole 293 pagine.
Grazie a Fanucci Editore per la copia cartacea del romanzo <3
Sun mi ha preso il cuore da subito, e seguirne l'evoluzione mi ha provocato ben più di un colpo al cuore.
È forse il personaggio più riuscito del romanzo, ma Karis non è da meno: una voce nella quale è facile ritrovare i propri sentimenti e le proprie speranze.
Mi ha stretto il cuore ogni suo pensiero rivolto alla madre, e anche non potendovi dire cosa scoprirà la ragazza sulla sua scomparsa, posso però dire che sono stata tanto, tanto contenta della scelta dell'autrice al riguardo.
Non viviamo in una città come Technè, è vero, ma quanto di questo mondo è già realtà?
L'ossessione dallo schermo, il controllo compulsivo della messaggistica istantanea in ogni sua forma, il preferire spesso una versione costruita di se stessi invece di una con le sue vere emozioni: tutto questo è, purtroppo, parte piena del nostro vivere quotidiano.
Quando la sorella minore di Rick strappa di mano il telefono a Karis dicendo che, se non ci fosse lei a trascinare tutti e a spronarli a fare qualcosa, lei e suo fratello passerebbero il tempo a casa a guardare i loro tablet mi è sembrato qualcosa di fin troppo vicino alla realtà di ogni giorno.
Quindi non solo Dorotea De Spirito costruisce una storia avventurosa e piena di movimento, ma offre anche un intelligente spunto di riflessione su un tema quanto mai attuale.

Consigliato a tutti i fan del genere distopico, nessuno escluso: se volete leggere un romanzo del filone italiano-italianissimo, leggete questo. Vi piacerà!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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