lunedì 4 luglio 2016

"Ti ho trovato tra le pagine di un libro" di Xavier Bosch

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Ti ho trovato tra le pagine di un libro" di Xavier Bosch, edito da Sperling&Kupfer (rilegato a 17,90€):
«Ci sono decenni in cui non accade nulla, e settimane in cui accadono decenni.
Questa è la nostra.»
Quattro giorni per vivere una vita intera.
A Paulina e Jean-Pierre non è stato concesso un solo istante in più.
Ma in quei quattro giorni hanno abbattuto tutte le barriere delle loro esistenze, per aprirsi a un amore e una felicità mai conosciuti prima. E ineguagliati in seguito.
Paulina Homs è una ragazza dalla vita tranquilla quando arriva a Parigi nel 1981 per il matrimonio della cugina.
Jean-Pierre è già un uomo maturo, un gallerista della Rive Gauche colto e affascinante, amante della letteratura e delle librerie.
A conquistarlo è la sete di avventura che avverte sotto l'aria innocente di Paulina.
A incantare lei sono i mondi nuovi che Jean-Pierre sa aprirle con le sue parole e i suoi gesti.
Insieme, imparano a vivere ogni istante come se fosse l'ultimo quarto d'ora prima della fine del mondo. Prima del ritorno di Paulina alla sua vita di sempre, a Barcellona, da suo marito e dalla sua bambina.
La loro passione breve e bruciante resterà un segreto sconosciuto ai più.
Di certo una sorpresa per Gina, la figlia di Paulina, quando trent'anni dopo, ormai adulta, viene a conoscenza di alcune lettere nascoste: senza mittente, scritte in francese e indirizzate a sua madre.
Lettere che forse hanno qualcosa a che vedere con un biglietto da visita della stessa Paulina che un perfetto estraneo aveva trovato anni prima dentro un romanzo, in una libreria inglese, con un messaggio scritto a mano sul retro: «Appelle-moi», Chiamami.
Ora, seguendo quegli indizi, Gina cercherà di capire chi fosse davvero sua madre, di cui conserva un ricordo sfocato, avendola persa troppo presto.
E in quella ricerca proverà a ritrovare se stessa.
La attende un viaggio nelle più belle librerie del mondo, dove sono disseminati i pegni misteriosi e struggenti di quell'amore, e un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta di quei quattro giorni unici, indimenticabili. Eterni.

Un amore segreto ed indimenticabile, un viaggio tra le librerie più belle del mondo: come potevo nno leggere questo romanzo? Come?!
Xavier Bosch ci regala una delle letture a cinque stelle del 2016, e l'amore tra Pauline e Jean-Pierre vi lascerà un senso di vuoto nel cuore una volta girata l'ultima pagina.

Paulina è una giovane donna sposata e madre di una bambina ancora piccola, Gina, quando giunge a Parigi in occasione del matrimonio della cugina Julie.
Il suo matrimonio non è infelice, e adora essere mamma, ma niente e nessuno le ha mai fatto provare un'emozione simile a quella che sente crescere nel petto all'incontro con Jean-Pierre.
Un affascinante gallerista, che gira il mondo collezionando libri sulle farfalle e che le fa scoprire, in quattro giorni, la "sua" Parigi. Quella di ristoranti incantevoli, del fois gras e della libreria "Shakespeare & Co.", di un ballo improvvisato e dell'amore.
Un amore che divampa come un vero e proprio incendio, abbattendo ogni inibizione di entrambi: Paulina e Jean-Pierre si amano senza riserve e senza freni, per poi salutarsi all'aeroporto prima che la donna salga sull'aereo che la riporterà a casa, da Gina e dal marito.
Salto in avanti di decenni, e troviamo Gina ormai adulta che scopre alcune lettere d'amore in francese indirizzate alla madre, morta quando lei era ancora bambina e che non ha quindi avuto modo di conoscere davvero.
Sarà proprio il suo viaggio per ritrovare il mittente di quelle lettere a farle comprendere un po' meglio quella donna di cui conserva un ricordo sbiadito, e a portarla qualche passo più vicina alla donna che vorrebbe diventare.

Xavier Bosch ci racconta, essenzialmente, due storie: quella di Paulina e Jean-Pierre, una splendida e struggente storia d'amore che mi ha fatto battere forte il cuore ed emozionare moltissimo, e quella di Gina, una figlia in cerca della madre mai conosciuta.
Seguiamo le due donne a blocchi alterni, e anche se non sono riuscita ad entrare del tutto in sintonia con Gina ho ADORATO Paulina e Jean-Pierre.
Tutto, dei loro giorni insieme, è perfetto: persino i momenti di disaccordo.
Non posso fare a meno di pensare che Paulina, se non fosse morta, avrebbe cercato Jean-Pierre una volta che Gina fosse stata abbastanza grande e i due avrebbero coronato il loro sogno d'amore. La romantica che c'è (ben nascosta) in me non può evitare di pensarlo.
Grazie a Sperling&Kupfer per la copia cartacea del romanzo <3
Jean-Pierre va oltre il Fidanzato di Carta, perchè è un uomo intelligente, colto, affascinante ed estremamente appassionato. Ama Paulina come ogni donna vorrebbe e dovrebbe essere amata, e a me è bastato che iniziasse a parlare per essere completamente cotta.
Un personaggio splendido, e splendide sono le sue parole quando parla con Paulina di arte e del suo lavoro. Splendide al punto che ve le voglio proporre qui:

«La radio, la televisione, i telegiornali. Messaggi da ogni dove. Siamo bombardati. Opinioni, opinioni, informazioni. Un bombardamento continuo. Ogni giorno, a ogni ora. Alla fine non sappiamo più se le cose le abbiamo pensate con la nostra testa o se sono solo un’eco di quello che abbiamo ascoltato. Ripetiamo quello che sentiamo. L’eco siamo noi e non ci rendiamo conto di esserci trasformati in pappagalli.» 
Jean-Pierre si sbottonò la camicia e si allentò la cravatta, come se lo soffocasse. 
«Io penso che l’arte, cara Pauline, possa aiutarci in un punto chiave: a restituire le persone a se stesse. L’arte allontana le persone dal frastuono, aiutandole a ritrovarsi. Guardi un quadro, ci passi un po’ di tempo davanti e scopri che cos’hai dentro. A poco a poco comprendi cos’hai, cosa pensi, cosa senti. Scopri chi sei e ti rendi conto che, forse, non c’è niente di interessante.
È per questo che ad alcune persone non piace guardare i quadri, intuiscono che potrebbero non piacersi. La cornice non serve per proteggere la tela, forse serve per proteggere l’osservatore da se stesso. È uno scudo. Uno scudo personale.»

Di sicuro Jean-Pierre restituisce Paulina a se stessa: per la prima e l'unica volta nella vita, la donna viene amata per com'è davvero e fino in fondo, e viene amata da un uomo che poi le scriverà le lettere d'amore più appassionate che io abbia mai letto.
L'idea che la donna, anni dopo, semini in giro per le librerie più belle del mondo (che l'autore ci descrive in modo tale da farci credere di esserci entrati noi stessi, insieme alla donna) i suoi biglietti da visita nascondendoli in ogni libro sulle farfalle che riesce a trovare come personale dichiarazione d'amore è dolce e struggente allo stesso tempo, ma ho visto della poesia nel fatto che uno di questi biglietti sia arrivato, invece che a Jean-Pierre e per vie traverse, alla figlia.
Un modo di Paulina per farsi trovare dall'altra persona che ha dovuto lasciare troppo presto, la sua bambina: l'altro grande amore della sua vita.

Il ritmo della narrazione è trascinante, e ci si trova alla fine senza nemmeno accorgersene, aiutati anche dall'ottima prosa di Xavier Bosch.
Sicuramente un autore del quale vorrei leggere altro, e dal quale mi aspetto altri dialoghi scoppiettanti e altri personaggi intriganti quanto Jean-Pierre.
Consigliatissimo, issmo, issimo: è romantico, è intenso, è appassionante.
Non si può non leggerlo.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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