La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La notte che ho dipinto il cielo" di Estelle Laure, edito da De Agostini Young Adult (rilegato a 14,90€):
Per Lucille, diciassette anni e una passione per l'arte, l'amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo. Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n'è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrenny sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l'una dall'altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l'amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un'altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L'unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi...
Siete pronti a quella che è stata una delle mie letture più emozionanti del 2015?
Sì, avete letto bene.
Ho letto questo libro a Dicembre, e non vedevo l'ora di potervene parlare.
Non vedevo l'ora di parlarvi di Lucille, della sua paura e delle sue emozioni.
Da un giorno all'altro, la sua vita è completamente stravolta: la madre è sparita, la sorellina Wren dipende interamente da lei e gli amici di sempre, Eden e Digby, possono aiutarla solo fino a un certo punto. Di colpo ci sono i conti da pagare, la spesa da fare, una casa che cade a pezzi.
La madre tornerà? E il padre, che fine ha fatto?
Tante domande, quelle di Lucille: ma anche quelle del lettore, che resta da subito ammaliato dalla profondità e dallo struggimento per permea ogni riflessione della ragazza.
I suoi pensieri su cosa voglia dire diventare grandi, essere un genitore, avere la responsabilità di qualcuno sulle proprie spalle, e soprattutto sull'amore.
Sì, perchè a complicare tutto arriva proprio l'amore, un amore puro, travolgente e più brillante di tutte le stelle del firmamento: quello di Lucille per Digby, fratello della sua migliore amica Eden.
Digby è tutto ciò che Lucille crede di non poter avere, e di non meritare: un ragazzo profondamente buono, che cerca sempre di fare la cosa giusta per tutti; una persona leale e fedele, che non l'abbandona mai, nemmeno quando è lei stessa a respingerlo.
Digby legge il cuore di Lucille come un astronomo legge una mappa del cielo, lo stesso cielo che la piccola Wren vorrebbe dipinto sul soffitto della sua stanza.
Lo stesso cielo che Eden e Lucille osservano dal loro posto segreto quando si incontrano di nascosto di notte.
"La notte che ho dipinto il cielo" è uno straordinario romanzo YA sulla famiglia, l'amore e il diventare adulti. Una storia intensa, che leggerete con il cuore in mano e lo stomaco un po' strizzato, perchè Estelle Laure vi farà provare ogni singola emozione di Lucille: fremerete per la sua rabbia, piangerete per la sua tristezza e tremerete per la sua paura.
Crescerete con lei, e imparerete tre lezioni.
La prima è che la famiglia vera, quella più importante, è quella composta da persone che vogliono restare insieme, e questo prescinde dalla biologia.
La seconda è che anche nel momento di più cupo abbandono c'è la possibilità, per una scintilla di bontà, di illuminare il cammino.
La terza, infine, è che siamo sempre più forti di quanto crediamo, e questo perchè c'è sempre qualcosa per cui valga lapena lottare superando se stessi e i propri limiti.
Per Lucille questo "qualcosa" sono, in realtà, due cose: la sorellina Wren e il cuore di Digby.
Grazie a DeA per la copia ARC del romanzo (alla quale ho cambiato la copertina, quella originale era diversa) |
Com'è possibile che una persona si trasformi da un semplice accessorio di quella casa che è la tua vita - un bel tavolino, per esempio - nelle sue stesse fondamenta, nel suo impianto idraulico, in quella trave portante senza la quale l'intera struttura crollerebbe? Com'è possibile che una minuscola e anonima stella diventi il tuo Sole?
Esiste uomo tanto codardo da non preferire cadere almeno una volta piuttosto che vacillare in eterno? La maggior parte delle persone passa la vita a vacillare. Non si concedono mai di cadere, neanche di provarci. Vanno avanti a fare quello che pensano di dover fare. Non cercano mai di scoprire qual è la loro vera natura, perché significherebbe tirare fuori un coraggio che molti non hanno.
Fiducia. Cosa significa, veramente? Quando ti fidi di qualcuno è come consegnargli il coltello con cui poterti pugnalare.
Estelle Laure parla di sentimenti con spontaneità e freschezza, consegnando allo stesso tempo al lettore quello che è uno dei romanzi YA più eleganti, raffinati e curati che abbia letto.
Il tutto senza che cotanta cura lo renda freddo perchè, come ho detto in precedenza per "Golden Boy" di Abigail Tarttelin, se non avrete voglia leggendo di abbracciare Lucille e fare da scudo tra lei e il resto del mondo, siete davvero delle brutte persone.
Ma sono sicura che non sia il vostro caso, e quindi volate in libreria!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
ps. Volete saperne di più?
Partecipate al BlogTour del romanzo! Vi faremo scoprire i personaggi, conoscere l'autrice, e anche sbirciare la nail-art ispirata alla copertina. Qui la mia tappa, dove trovate ovviamente il calendario con tutte le altre.
E queste sono tra le citazione che mi sono segnata anch'io! Recensione stupenda <3 Bacio
RispondiEliminaDire che ho amato questo romanzo, è dire poco.
RispondiEliminaHo perso il conto di tutte le citazioni che mi sono segnata!
<3
Anche io l'ho sottolineato tantissimo!!! Recensione che condivido dalla prima all'ultima parola
RispondiEliminaBaci
Che bella recensione :)
RispondiEliminaSono ancora più curiosa di leggerlo!