lunedì 15 febbraio 2016

Chiacchierata con Estelle Laure, su "La notte che ho dipinto il cielo", Dylan Thomas e l'adolescenza

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata alla chiacchierata con Estelle Laure, autrice di "La notte che ho dipinto il cielo" (rilegato a 14,90€) che esce domani per De Agostini Young Adult:
Per Lucille, diciassette anni e una passione per l'arte, l'amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo. Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n'è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrenny sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l'una dall'altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l'amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un'altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L'unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi...


Abbiamo avuto la possibilità di fare le nostre domande a Estelle Laure a fine Settembre, a Torino, e quindi via alla chiacchierata. Abbiamo parlato di Lucille, di amore.... E anche di poesia!

1) Hai detto altre volte che scrivere per i ragazzi è una sfida, e quindi è spontaneo chiederti quali siano stati i libri per ragazzi che ti hanno colpita di più come lettrice, e che abbiano eventualmente ispirato anche il tuo modo di scrivere.
Credo che noi scrittori siamo influenzati da ciò che leggiamo mentre stiamo scrivendo, e io leggo parecchio, anche se forse non quanto voi. Cerco di leggere almeno un libro a settimana, ecco, e un libro che ho letto mentre scrivevo "La notte che ho dipinto il cielo" è "Winter's Bone" ("Un gelido inverno" di Daniel Woodrell, ndr).
Invece quando ero davvero molto giovane amavo "Le cronache di Narnia", "A Wrinkle in Time" ("Nelle pieghe del tempo", ndr): i ragazzi ora adorano i lavori di John Green, Emily Lockhart, e li adoro anch'io. Leggo moltissima letteratura YA, e almeno una volta al mese un libro destinato ai lettori ancora più giovani.
E per quanto riguarda i tuoi autori di riferimento in generale? Anche grandi autori del passato, non per forza contemporanei.
Adoro Cormac McCarthy, William Faulkner e Kurt Vonnegut. Questi sono assolutamente i miei preferiti.
Tra i miei propositi c'è sicuramente quello di prendermi un anno e leggere più romanzi scritti da donne, perchè tendo a favorire i lavori di scrittori. Tra i contemporanei, sicuramente Stephen King, ma ho apprezzato anche "Ender's Game" di Orson Scott Card ("Il gioco di Ender", ndr).
Devo citare per forza anche "The Outsiders" (di S.E. Hinton, da noi "I ragazzi della 56° strada", ndr).
Quello che è strano è che ho sempre apprezzato i libri in cui c'è di mezzo la magia, ma non scrivo nulla di simile.
Libro preferito di Stephen King?
"Shining" mi ha terrorizzata, e poi "The Body" (novella contenuta nell'antologia "Stagioni diverse" uscita nel 1982, ndr).

2) Parliamo del libro, o meglio, dei tuoi personaggi. Lucille, la protagonista del tuo romanzo, ha 17 anni. Com'è tornare a vestire i panni di un'adolescente? Hai incontrato qualche difficoltà nel gestire questa fase di passaggio tra infanzia e adolescenza?
Io a sedici anni sono andata via di casa, quindi sicuramente nell'indipendenza improvvisa di Lucille c'è qualcosa di me. Tuttavia io non dovevo occuparmi di una sorella più piccola (anche se ho un fratello), ma vivevo invece con un gruppo di amici. Lavoravamo, e io sono riuscita a frequentare l'università con le mie sole forze.
Credo che, appena seduta alla mia scrivania, il mio primo pensiero sia stato per il personaggio di Wren, la sorella minore di Lucille. Mi è arrivata subito, senza sforzo, e ho iniziato a pensare "E se avessi dovuto prendermi cura di una bambina a diciassette anni?". Da lì è iniziato tutto.
Ricordo inoltre il periodo dei miei sedici anni molto meglio di quanto ricordo i miei trentacinque anni, e questo ha aiutato nella stesura del romanzo.

3) Condividi con Lucille qualcosa di più dell'età in cui è arrivata l'indipendenza? Ad esempio la passione per l'arte?
L'arte mi appassiona, nonostante io sia veramente negata per quanto riguarda il disegno.
Non potrei disegnare un omino stilizzato come si deve nemmeno per salvarmi la vita.
Però molti dei miei amici sono artisti, e ho potuto chiedere a loro.

4) E a parte Lucille, c'è qualcosa di reale anche negli altri personaggi del romanzo? Si ispirano a persone che fanno parte della tua vita?
Fred (il capo di Lucille, ndr) è una persona vera. Io ho lavorato per un uomo di nome Fred, e mi ha permesso di utilizzare il suo nome, entusiasta di ritrovarsi nel romanzo.
E' buffo perchè è il personaggio meno realistico del libro ma è anche quello più vero.

5) Hai un aneddoto del periodo in cui stavi scrivendo il romanzo che ti va di condividere con i tuoi lettori?
Quando ho scritto quello romanzo stavo attraversando un periodo di crisi: mi sentivo come se la mia vita stesse letteralmente cadendo in pezzi.
Credo di aver preso tanto dalle mie sensazioni, da ciò che stavo vivendo, e averlo in un certo senso intessuto nella trama della mia storia.
Non ho un aneddoto da condividere, ma solo perchè non era un periodo particolarmente divertente della mia vita, anzi. C'era decisamente poco di cui ridere.
E quando hai finito di scriverlo? Qual è stato il tuo primo pensiero?
"Oddio, è terribile!"
Scherzi a parte, ero molto nervosa. Pensavo che se non fosse piaciuto la mia carriera di scrittrice non sarebbe nemmeno iniziata: avevo messo tutta me stessa nel romanzo, e non avrei potuto dare più di così. Quindi, se fosse stato rifiutato, forse avrei dovuto pensare a qualche altro lavoro.

6) Hai mai desiderato, rileggendo il tuo lavoro, di poter cambiare qualcosa?
Oh, sì, e l'ho fatto. Ma non posso dire cosa ho cambiato, perchè è verso la fine del romanzo.

7) Torniamo un attimo al cercare un lavoro. Come si decide di diventare scrittori, o meglio, nel tuo caso com'è accaduto?
Ho iniziato a scrivere queste storie, che chiamavo "Storie fantastiche", quando avevo sette o otto anni, appena trasferita negli USA dall'Inghilterra. Erano storie molto noiose, su una "famiglia felice" con madre, padre, figli e un cane, ma erano completamente diverse da quella che era la mia vita reale.
Però ho iniziato a farlo seriamente solo dopo la nascita di mio figlio.
Chi ti ha incoraggiata?
Quando ero all'università, il primo a incoraggiarmi è stato Matt De La Peña (autore YA), che è stato anche un mio insegnante. Quando gli ho fatto leggere una storia sugli angeli a cui stavo lavorando mi ha guardata e mi ha fatto notare che ero la persona più concreta che conoscesse, e che forse non era quella la mia strada.

8) Riesci a definire il tuo libro con una parola?
Me ne vengono in mente due, e sono aggettivi: "obsessed" e "besotted" (entrambi esprimono l'idea di essere ossessionati da qualcosa, con diverse sfumature di significato, ndr).

9) Hai una musa, o una fonte d'ispirazione particolare?
Mia figlia, che ha una personalità molto forte: è buffa, e non si comporta di certo bene quanto Wren ma è felice, speranzosa, piena di energia e di voglia di vivere. La osservo, e mi sento subito ispirata.

10) Ultimissima domanda, ed è sulla scelta del titolo. Quello originale è "The Raging Light": c'è un legame particolare tra quest'espressione e la storia?
Sì, è un verso di Dylan Thomas (dalla sua poesia "Do not go gentle into that good night", ndr) che mi ha sempre fatto venire i brividi.
Do not go gentle into that good night.
Rage, rage against the dying of the light.
E' una poesia in cui mi ritrovo moltissimo, e il titolo è in parte un mio omaggio a una poesia che mi ha ispirata. Il collegamento è con quella che è la mia scena preferita del romanzo, che non posso rivelare perchè sarebbe uno spoiler. Ma capirete leggendo!
Eccoci tutti insieme!
Estelle è quella al centro <3
Spero vi abbia fatto piacere leggere la nostra chiacchierata, e vi segnalo ancora il romanzo "La notte che ho dipinto il cielo" di cui presto vi proporrò anche la mia recensione.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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