La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "SAGA Vol. 1" di Brian K. Vaughan e Fiona Staples, edito da Bao Publishing (brossurato a 14€):
Non sono una lettrice abituale di fumetti e graphic novel, anzi. Tutt'altro.
Fino a quest'anno le uniche due graphic novel che avessi letto erano "Blankets" di Craig Thompson e "Il blu è un colore caldo" di Julie Maroh.
Ma poi su Instagram ho continuato a vedere foto su foto di SAGA, e sembrava piacere a tutti.
Soprattutto sembrava piacere tanto a chi, come me, non è un appassionato di fumetti.
E ora che ho letto il primo volume capisco il perché.
SAGA è una bomba.
Splendidi disegni, originali e spesso oltre il limite dell'inquietante (ma in senso buono), e una storia che sì, a prima vista è molto semplice, ma che mi ha catturata fin dal primo capitolo.
Marko è un soldato o meglio lo era: nel bel mezzo di una guerra galattica che coinvolge pianeti e popolazioni di ogni tipo, lui ha deciso di deporre le armi, arrendendosi.
Fatto prigioniero e detenuto a Cleave, conosce Alana, una delle sue guardie, e tra i due scocca la scintilla.
Fuggono insieme, e la storia si apre con la nascita della loro bambina (che è la voce narrante dell'intera vicenda).
A braccarli ci sono l'esercito reale, e almeno due killer su commissione: riusciranno a salvare se stessi e la piccola, e a raggiungere un luogo sicuro?
Definito il perfetto connubio di fantasy e fantascienza, è il primo fumetto a prendermi sul serio, e questo anche se alcuni dei personaggi mi hanno lasciata perplessa.
La famiglia reale, ad esempio, ha un corpo umano bianco latte e una tv al posto della testa: credo ci fosse dell'ironia, in questo, ma è comunque parecchio strano.
Per non parlare del Segugio, feroce killer su commissione che altro non è che un enorme ragno.
Ho una fobia tremenda dei ragni, e trovarmene uno a tutta pagina non è stato facile.
In tutto questo, però, oltre ai disegni curiosissimi e studiatissimi di Fiona Staples, a spiccare sono due scelte dal punto di vista linguistico.
La prima è quella di inserire molti termini "forti", soprattutto in bocca ad Alana, che ha due splendidi occhi verdi e le ali ma è quando di più lontano da una dolce fatina possiate immaginare.
Potremmo dire che ha la classe e l'eleganza di uno scaricatore di porto, ma allo stesso tempo è una madre premurosa, dolce e protettiva.
La seconda è l'uso continuo dell'ironia e del sarcasmo, che pervadono l'intera storia.
Anche in momenti apparentemente drammatici, c'è sempre qualcuno che dice qualcosa di assolutamente ridicolo, e questo mi è piaciuto tantissimo.
Ho apprezzato alcuni dei messaggi trasmessi dalla storia, a cominciare dall'idea che in un momento in cui la guerra è giunta ad essere un "tutti contro tutti" forse l'atto più coraggioso sia proprio il deporre le armi e rifiutarsi di continuare a portare morte e distruzione.
Continuando con quello che rappresentano Marko e Alana, coppia "mista" e formata da due persone cresciute per odiarsi che invece scoprono di appartenersi.
La loro bimba avrà le corna di lui e le ali di lei, oltre a due splendidi occhi color nocciola che sono il mix perfetto di quelli verdi della mamma e quelli castani del papà.
Non vedo l'ora che sia più grande, e sono curiosissima di scoprire che aspetto le daranno!
Io già bramo i volumi successivi (sperando non saltino fuori delle falene giganti, altra mia stupidissima fobia), che sono disponibili sullo store online di Feltrinelli se non avete una fumetteria nelle vicinanze.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Ne ho sentito parlare molto, ma leggendone qualche pagina mi sono resa conto che i termini forti sono davvero ricorrenti e credo che farei fatica a leggerli!
RispondiEliminaNon sono una grande lettrice di fumetti, giusto un po' di Dylan Dog, qualche Julia, tanto Asterix e tantissimi Topolino... Ho troppo poco tempo... Però ne parli bene, quindi mai dire mai
RispondiEliminaBaci