La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Deathdate" di Lance Rubin, edito da De Agostini Young Adult (rilegato a 14,90€), in uscita il 22 Settembre:
Vi siete mai chiesti come sarebbe un mondo in cui tutti conoscono la data precisa della propria morte? Un mondo in cui nessuno ha più niente da vincere o da perdere? Questo è il mondo di Denton Little, diciassette anni e un'unica certezza. Morirà la notte del ballo scolastico. La sua vita è sempre stata piuttosto normale, ma - ora che mancano solo due giorni alla fine - Denton sente di non avere più tempo da sprecare. In meno di quarantotto ore vuole collezionare più esperienze possibili. Ma le cose si complicano quando Denton incontra uno strano tizio che dice di avere un messaggio da parte della madre, morta ormai da molti anni. All'improvviso le ultime ore di Denton si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata ricerca della verità, e forse di una via di uscita.
Ho letto questo romanzo quando è uscito, incuriosita (anche se sembra macabro, lo so) dalla copertina. Quella originale ha il titolo in viola, e un bel carro funebre la attraversa tutta.
Mi ha colpita l'idea di un romanzo per giovani adulti con una copertina simile, e visto che mi è piaciuto TANTO sono molto contenta che sia stato tradotto e portato in Italia da De Agostini YA.
Premessa finita, parliamo di questo romanzo a tratti distopico, a tratti vagamente thriller, pieno di ironia e da cui è impossibile staccarsi fino a quando non si giunge all'ultima pagina.
Distopico perché quello di Denton è un mondo in cui ognuno di noi, dalla nascita, conosce il giorno esatto del proprio decesso. E può sembrare "positivo", nel senso che sarebbe sicuramente rassicurante sentirsi dire "Tranquillo, la scampi fino agli 80!", ma io ho iniziato a riflettere fin da subito sulla questione.
Sarebbe poi così positivo?
Voglio dire, innanzitutto sai che la scampi ma non COME: e se agli 80 ci arrivi, sì, ma ridotto davvero TANTO male? Non sarebbe meglio un colpetto nel sonno e via, anche se dieci anni prima?
E fino a che punto conoscere la propria data di scadenza condizionerebbe il modo di ognuno di noi di vivere la propria vita?
Io, ad esempio, se sapessi di dover morire a 30 anni, avrei sicuramente priorità diverse da chi magari fosse destinato a raggiungere i 75 anni d'età.
Inoltre, in questo mondo in cui tutto (o quasi) è già deciso, non puoi nemmeno morire prima: nemmeno in caso di incidente gravissimo potresti andare al creatore in anticipo, no.
Ti ridurresti a un vegetale e resteresti in quello stato fino alla tua data di morte prestabilita.
Detto così, di aspetti positivi non ne restano molti, anzi.
Secondo me è un mondo abbastanza angosciante.
Io preferisco non sapere!
Il romanzo si apre su quelle che dovrebbero essere le ultime ore di vita per il povero Denton, condannato a morire il giorno del suo ballo di fine anno.
Insomma, non solo è uno dei pochi a essere destinati a morire prima ancora di aver finito il liceo, nemmeno il contentino di portare la sua fidanzata al ballo.
Si sveglia a casa del suo migliore amico, in pieni postumi da sbornia, convinto di aver perso a verginità con Veronica (sorella del suddetto amico): è completamente spaesato, e come se non bastasse nota la comparsa di un preoccupante sfogo puntellato di rosso di cui ignora provenienza e conseguenze.
Sarà forse quello, ad ucciderlo?
Sono ultime ore impegnatissime, perché Denton deve innanzitutto andare al suo funerale.
Ebbene sì, nel suo mondo il funerale te lo fanno da vivo, e a me è subito venuta in mente una delle più belle battute di "Il grande freddo":"Strana cosa, i funerali. Fanno una gran festa per te, sapendo che non puoi partecipare!".
Appunto, qui si può. Le persone che ami leggono pensieri e lettere, fanno discorsi, e dopo oltre mangiare si arriva persino ballare. Non ci si fa mancare nulla, d'altronde poi i giochi si chiudono.
Ho trovato fantastico il mondo in cui Lance Rubin presenta una situazione così assurda e paradossale in modo lucido e perfettamente coerente, al punto da renderlo quasi credibile.
Dal decimo capitolo in avanti, più o meno, le cose cambiano.
Al funerale di Denton appare un uomo che si professa il ginecologo che ha assistito alla sua nascita, e che conosceva bene la madre.
Gli mette in mano un biglietto pregandolo di chiamarlo appena qualcosa o qualcuno gli sembri strano, e trasmette a Denton un senso di inquietudine che il ragazzo fa fatica a scacciare: sua madre è morta da anni, perché riapparire ora all'improvviso? E da chi dovrebbe stare lontano?
C'entra forse con la sua data di morte?
A casa dell'amico di sempre spunta persino una misteriosa cartolina piena di sue foto schedate ed etichettate, e questo insinua in lui dubbi anche sulla simpatica e amorevole madre del compagno di giochi e migliore amico.
Tra sfoghi misteriosi, famiglie piene di segreti e incidenti sfiorati, la domanda sorge spontanea: e se Denton non dovesse davvero morire?
Non dicendovi altro della trama, giustamente, voglio consigliarvi fortemente questo libro, che è per ragazzi ma non solo (io sulla questione della data di morte ho riflettuto a lungo, e non solo su quella) e che è scritto in modo davvero BELLO.
Potrei usare mille altri aggettivi, dirvi che la prosa è pulita, elegante, e che il vocabolario è giovane ma abbastanza ricco, e via dicendo, ma no.
La cosa migliore che posso fare è dire che questo libro è semplicemente e unicamente BELLO.
E' un libro che ho amato mesi e mesi fa, è un libro che regalerei a un ragazzino oggi, ed un libro che vorrò assolutamente nella mia libreria. Entra nella rosa dei "l'avrei voluto leggere a 13 anni".
E' un libro che fa pensare, e che allo stesso tempo diverte: è intriso d'ironia, di sarcasmo e di battute frizzanti che vi strapperanno ben più di un sorriso e forse anche qualche risata.
Lance Rubin riesce in ogni situazione a trovare il perfetto equilibrio tra scherzo e serietà, riuscendo a raccontare una storia intensa senza però farle mancare la leggerezza.
Consigliato e riconsigliato, sono 4,5 stelline perché 4 non bastavano proprio.
Un bacio tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
ps. Il 28 marzo 2016 esce "Birthdate", sempre per De Agostini.
Mi intriga molto,lo aggiungo alla mia lunghissima wishlist <3
RispondiEliminaChe particolare... M'ispira.. Solo che io c'ho una spiccata preferenza per l'elemento macabro e visto che sarebbe un libro per ragazzi immagino che questa componente sia un pò limita, giusto..? Comunque particolare, anche come idea regalo un pò originale.. Lo terrò presente.. Buona giornata :)
RispondiEliminaLo devo leggere,finalmente una storia diversa lontana dai soliti luoghi comuni <3 .Bellissima recensione come sempre. Un abbraccio
RispondiEliminaPartiamo dalla recensione, lo sai vero che quando hai citato Il grande freddo la sottoscritta ha avuto un sussulto di gioia?!? Lo avevo adocchiato già questa estate e ovviamente lo prenderò! Bacioni
RispondiEliminanon lo conoscevo,mi ispora un sacco! bella la copertina originale!
RispondiEliminahttp://www.audreyinwonderland.it/
Interessante! :)
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