La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La gemella silenziosa" di S. K. Tremayne, edito da Garzanti (rilegato a 16,90€):
A Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l'isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente le distingueva: stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola spersa nel mare di Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l'inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, improvvisamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più simile a Lydia, la gemella scomparsa. Quando un giorno si scatena una violenta tempesta, Sarah e Kirstie rimangono isolate. Nel buio, col solo mugghiare del vento ad ascoltarle, Kirstie alza gli occhi e sussurra: «Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io». Sarah è devastata e il tarlo dell'errore comincia a torturarle l'anima. Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?
Un romanzo a dir poco travolgente, dalla trama intrisa di angoscia e mistero.
A metà tra il thriller psicologico e la narrativa contemporanea, una storia che corre a mille all'ora senza possibilità di frenata, che non potete assolutamente perdervi.
Questo romanzo aveva tutte le carte in regola per piacermi: centrato sul rapporto tra una madre e i suoi figli (tema che mi affascina da sempre) e sui misteri che circondano il delicato e straordinario legame tra i gemelli, con in più l'alone di mistero dato dall'ambientazione cupa di una sperduta isoletta scozzese, battuta dal vento e dall'alta marea.
Non riesco ad immaginare nulla di più doloroso della perdita di un figlio, e la famiglia Moorcroft in seguito alla tragica morte della figlia Lydia è allo sbando: il padre è un alcolista e un disoccupato, la madre è dilaniata dal dolore anche se cerco di farsi forza, e Kirstie, la gemella sopravvissuta...
Kirstie è un mistero, perché 14 mesi dopo la morte della sorella rivela alla madre di essere Lydia.
E' possibile che la madre si sia sbagliata?
E' possibile che davvero, per tutto quel tempo abbiano pianto la morte della figlia sbagliata?
Sembrerebbe di sì, ad una prima osservazione: Kirstie è cambiata, diventando effettivamente molto simile a Lydia. Stesso modo di manifestare le emozioni, stessi punti di forza e debolezza nello studio, persino il cane di famiglia sembra convinto che quella sia Lydia.
E' stato un tragico errore, o è solo il modo di Kirstie di elaborare il lutto?
Attraverso i ricordi e i pensieri dei genitori rivediamo le gemelle nascere e crescere, arrivando conoscerne le differenti personalità ma scoprendone allo stesso tempo il rapporto di quasi "fusione".
Infatti, se da molto piccole i genitori avevano trovato diversi espedienti per distinguerle e tenerne le identità ben separate, nel periodo precedente all'incidente le gemelle avevano preteso di vestirsi in modo identico, giocando a scambiarsi l'identità.
Kirstie è solo una bambina di sette anni, che ha vissuto un evento traumatico come veder morire la gemella davanti a sé: e se non sapesse più chi è?
Scopriremo altarini e scheletri nell'armadio, e avremo pagina dopo pagina un susseguirsi di piccole sorprese e rivelazioni, perché nulla è come sembra e nessuno è davvero come (o chi) dice di essere.
Impossibile da mettere giù, e questo grazie anche alla prosa scorrevole ed ineccepibile di S. K. Tremayne.
Un romanzo intriso d'angoscia e disperazione, dal ritmo trascinante, che mi ha catturata ed emozionata moltissimo.
Ho letto le ultime cento pagine tutte d'un fiato in treno, e per poco non mi dimenticavo di scendere.
Il finale è pressoché perfetto, in parte imprevedibile, e vi resterà impresso a lungo.
Consigliato a chi non dice di no a un buon thriller psicologico; a chi come me è affascinato dal misterioso legame tra gemelli; a chi cerca sempre un finale sorprendente.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Come ho scritto anche a Luigi, sarà mio! In questo romanzo c'è tutto quello che mi intriga di più... Baci
RispondiEliminaMi ispira un sacco!! Mi tocca prenderlo via!! :D
RispondiEliminaOra che ho appena pubblicato la mia recensione posso finalmente leggere la tua! Devo dire che siamo sulla stessa lunghezza d'onda, tu stavi per dimenticarti di scendere dal treno, io ci ho fatto quasi la nottata perché non volevo lasciarlo! Verso la fine però qualcosa mi puzzava e avevo iniziato a intuire un po'...
RispondiElimina