lunedì 14 novembre 2016

"Fai bei sogni" di Massimo Gramellini: dal libro al film

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Anche "Fai bei sogni" di Massimo Gramellini, edito Longanesi (rilegato a 14,90€), è diventato un film, approdato sui grandi schermi lo scorso giovedì.
"Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.

Ho potuto vedere il film con qualche giorno di anticipo, e ho voluto rileggere il libro prima di scrivere cosa ne pensassi perchè, come confermato dallo stesso Gramellini, libro e film sono abbastazna diversi.
Inizio dicendo che mi è piaciuto com'è stato trasposto il romanzo, e che di fatto la mia unica critica è rivolta più al montaggio che non all'operato di regista e sceneggiatore.
Ho trovato gli attori davvero strepitosi, a cominciare da Valerio Mastandrea e Barbara Ronchi (l'uno nei panni del protagonista, l'altra nel ruolo della madre).
Barbara Ronchi, nello specifico, mi ha conquistata per la grandissima espressività e per la capacità di trasmettere allo spettatore ogni emozione della donna confusa e disperata che interpretava.
La prima forte differenza che ho riscontrato è stata nella personalità di Massimo: sullo schermo è molto più arrabbiato di quanto non fosse sulla carta.
Il che per molti versi lo ha reso più efficace, e di sicuro aggiunge tensione alla pellicola, ma lo fa discostare parecchio dal protagonista del romanzo.
Valerio Mastandrea ha dichiarato di essersi voluto preparare a interpretare il ruolo di Massimo senza leggere il romanzo, e questo potrebbe spiegare questa sostanziale differenza.
Restano il rapporto confuso e mai completamente aperto con il padre, nonostante momentanee aperture come quella che porta Massimo a scoprire il calcio e le gioie (e i dolori) dello stadio.
Resta una carriera nel giornalismo segnata da alcune tappe salienti: lo sport, i reportage da Sarajevo, le lettere dei lettori, e tutto questo accompagnato dalla costante sensazione che quella di Massimo sia una vita a metà.
Arriva anche l'amore, ma è solo la rivelazione di quello che per decenni è stato un segreto di famiglia a sbloccarlo davvero.
A rendergli possibile "lasciare andare" qualcosa che gli ha sempre impedito di andare avanti sul serio.
Ho preferito il film o il libro?
Difficile da dire: il libro mi aveva permesso di immergermi nella storia e di entrare in forte sintonia con il suo protagonista, emozionandomi a un livello al quale il film non è arrivato.
Inoltre, ho trovato che il montaggio tendesse a ricorrere troppo spesso a un brusco stacco da una situazione all'altra, e questo potrebbe rendere più difficile seguire sul serio la storia di Massimo per chi non avesse prima letto il libro.
Io stessa lo avevo letto all'uscita, ed essendo passato un bel po' di tempo ho dovuto andare a rileggermi alcune parti per rinfrescarmi la memoria dopo la visione del film.
Punto a favore: la colonna sonora, che ho trovato davvero azzeccata.

Nel complesso è un buon film, ma ho preferito il libro.
Stavolta va così ;)

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

2 commenti :

  1. Mi sembra di vivere sotto una pietra xD Non sapevo che sarebbe uscito il film!

    E' sempre difficile approcciarsi ad un film dopo aver letto il libro, perché ovviamente le differenze ci sono e possono o meno piacere...

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    1. Stavolta infatti ero contenta che fosse passato un po' di tempo, perchè volevo poter valutare il film di per sè e quando hai la lettura fresca è impossibile. Me lo sono riletto dopo, per verificare che alcune impressioni fossero giuste.
      Devo ammettere che però, nonostante il 90% delle volte io mi trovi a dire "meglio il libro", ci sono stati dei casi in cui invece ho trovato il film molto più gradevole. Va davvero a gusti e sensazioni <3

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