Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi vi propongo il primo dei frutti della mia esprienza al Lucca Comics & Games 2016, ovvero l'intervista a Licia Troisi.
Il suo "Le lame di Myra", primo capitolo della saga del Dominio, è uscito da pochissimo, edito da Chrysalide (rilegato a 19€):
Dopo l'apocalisse dei Cento Giorni d'Ombra, il Dominio è stato quasi interamente ricoperto di ghiacci e nevi. Solo le terre più a Sud rimangono temperate e rigogliose, mentre a Nord si muovono popoli in costante lotta per la sopravvivenza, spesso in guerra tra loro. La grande federazione di clan agli ordini di Acrab ha però un sogno molto più grande che la conquista di un pezzo di terra. Lui non vuole solo trovarsi uno spazio all'interno del Dominio, ma vuole rovesciarlo, distruggendo il potere dei maghi detti Camminanti. La loro magia, infatti, sfrutta la sofferenza degli Elementali, che i Camminanti hanno ridotto in schiavitù, mentre Acrab immagina un regno dove umani ed Elementali convivano.
La strada per arrivarvi, però, passa attraverso la conquista dei numerosi regni che compongono il Dominio, una cruenta battaglia dopo l'altra.
In prima fila nell'esercito di Acrab vi è Myra, che il comandante ha salvato dall'arena degli schiavi e cresciuto come una figlia. La sua abilità con i walud, le spade a forma di mezzaluna, ha assicurato all'esercito di Acrab la vittoria in più di un'occasione.
Ora, però, Myra ha un'altra e più personale battaglia da combattere. A differenza di quanto ha sempre creduto, ha scoperto infatti che la sua famiglia non è stata uccisa per una disputa sulla terra, ma per un segreto che porta alla morte chiunque ne venga a conoscenza.
Myra parte così alla ricerca della verità, in un lungo viaggio attraverso il Dominio con il solo appoggio di Icenwharth, un drago rinnegato dal suo popolo per aver stretto amicizia con un umano. Battaglia dopo battaglia, incontro dopo incontro attraverso lande desolate e città meravigliose, Myra scoprirà così i contorni di una macchinazione destinata a cambiare il destino del suo mondo e, forse, anche a distruggerlo.
Licia Troisi è una persona effervescente e piena di entusiasmo, e chiacchierare con lei insieem alle altre blogger è stata davvero una bella esperienza.
Vi riporto qui le nostre domande, sperano che possano incuriosirvi riguardo all'autrice e al suo nuovo bellissimo libro!
Come è nato il mondo del “Dominio delle Lacrime”?
La mia prima idea è venuta dalla scienza: c’è un vero progetto che prevede di prendere un asteroide e di portarlo sull’orbita della Luna, così da studiarlo e estrapolare minerali rari. Immaginavo questa cosa in modo tragico, del tipo "pensa se l’asteroide si schianta sulla terra e arriva un’era glaciale". Questa è stata l’idea iniziale della quale è rimasto però solo... il freddo! Mi sono immaginata una specie di Europa alternativa, nel passato e nel bel mezzo di un'era glaciale. Poi ho costruito tutto il resto. Dalla cartina è evidente che sia l’Europa. Soprattutto per le lingue dei popoli mi sono ispirata a quelle esistenti, solo un po’ storpiate.
(si riconosce il tedesco, tra le altre, ndr)
Anche per popoli, religioni, usi e costumi è stato tutto progressivo. Il resto fantasia.
Quanto ci hai messo a scrivere il romanzo?
Da quando ho avuto l’idea, fino alla stesura vera e proprio sono passati tre anni.
La scrittura credo intorno ai tre mesi perché l’ho riscritto tre volte.
È stato con me abbastanza a lungo!
Di tutte le tue eroine ce ne è una ( più d'una) alla quale vorresti assomigliare o che ti somiglia maggiormente?
No, perché in loro tendo a mettere le mie debolezze più che i miei punti di forza.
Non vorrei somigliare a nessuna in particolare perché rispecchiano i miei difetti, in particolare il loro essere forti fisicamente ma fragili interiormente. Io credo di essere percepita come una persona sicura, ma dentro di me in realtà c’è il casino più totale. Questa caratteristica rispecchia un po’ tutte le mie protagoniste, e non solo: mi sono ispirata anche al personaggio “Caska” del fumetto Berserk (la prima donna protagonista della serie, ndr). Un personaggio combattente, ma fragile. Queste contraddizioni le inserisco sempre nei miei personaggi.
Armi e abbigliamento sono, in un romanzo, lo specchio della società che un autore va a creare. Nel tuo romanzo c’è una scena che vede la protagonista, Myra, riconoscere la provenienza di un uomo dalle armi che porta con sé. Quanto lavori per creare armi, costumi e abitudini dei tuoi personaggi, e quanto lavoro di ricerca c'è dietro?
Non te lo so dire, non nello specifico almeno. Quando scrivo finiscono nel mio lavoro tantissime cose, viste realmente nel corso della mia vita o registrate solo a livello inconscio. Sono molto visiva, praticamente giro un film mentre scrivo ogni mia storia. Credo che comunque molto mi arrivi dai fumetti, soprattutto er quanto riguarda la costruzione e lo svolgimento delle battaglie e l’estetica delle armature.
Nel romanzo “Le lame di Myra” è particolare il rapporto di Myra con Acrab.
Vediamo l’atteggiamento di lui all’inizio molto paterno, per poi svilupparsi in un interesse di tipo amoroso. È un cambiamento pianificato?
La storia tira proprio verso l’amore. All’inizio mi stavo facendo molti problemi, perchè di fatto la loro relazione si avvicinava all’incesto, ma poi ho realizzato che doveva andare così. In generale il libro parla proprio dei rapporti complicati, soprattutto tra genitori e figli. Questo lo devo anche al fatto che sono diventata mamma e vedo mia figlia crescere: mi rendo conto ogni giorno di quanto non sempre quello che vogliono i genitori sia giusto per i figli, che sono persone distinte con un proprio carattere e modo di fare. Molti genitori non lo capiscono e nel libro gioco su questo fatto.
Per creare il eprsonaggio di Acrab a chi ti sei ispirata?
La prima fonte di ispirazione è il Leonardo Da Vinci del telefilm “Da Vinci’s demons”: personaggio pazzo e inventore. Contemporaneamente volevo un uomo con un obiettivo di conquista.
Io ho pensato subito ad Alessandro Magno.
Esatto, Acrab è un mix tra i due.
Quando inizi una nuova serie pianifichi già tutto?
Pianifino tanto ma devio anche molto.
Ccerco di sapere almeno da dove sto partendo, dove finirò e di fissare gli avvenimenti principali lungo il percorso. Un libro è un viaggio e l’autore è un cicerone, quindi deve sapere dove andare.
Mi faccio guidare dalla storia: qualsiasi avvenimento io inserisca, è perché in quel momento la storia lo esige.
Sei un’astrofisica, e l’anno scorso hai scritto di questo argomento nel tuo “Dove va a finire il cielo”. Come è stato scrivere qualcosa che rappresentasse quest'altra parte di te, e cosa ne hanno pensato i tuoi lettori fidati?
È stato molto bello perché era una cosa che volevo fare da tantissimo tempo.
La divulgazione scientifica in realtà è qualcosa che ho iniziato a fare praticamente in contemporanea al mio inizio con la scrittura creativa, quando il mio professore mi ha permesso di lavorare nell’osservatorio astronomico universitario. Una volta che i miei romanzi fantasy hanno iniziato a prendere il via, e la mia carriera lavorativa ha iniziato a muoversi inequivocabilmente verso la scrittura, ho cercato un modo per conciliare le due cose. Credo sia andata molto liscia. Alla gente è piaciuto e anzi, alcuni mi hanno detto che scrivo meglio libri e articoli di divulgazione piuttosto che opere di narrativa. È stato bello.
Parliamo delle tue copertine, che sono splendide.
Intervieni nelle scelte degli illustratori e grafici?
No, in linea di massima lascio il campo libero a loro. La copertina è un fatto editoriale e mi affido alla casa editrice che ne sa più di me. Io le vedo e do un giudizio. Qualche volta abbiamo cambiato qualcosa, come ad esempio la cover della versione economica di Pandora, che all’inizio era troppo infantile rispetto a come l’avevo immaginata.
Le cover a cui ho lavorato di più sono quelle della nuova edizione tascabile delle “Cronache del mondo emerso” dove abbiamo il ritratto di un diverso personaggio su ogni volume: lì ho dato moltissime indicazioni.
A cosa stai lavorando ora?
In questo momento a Pandora 3, che dovrebbe uscire nei primi sei mesi del 2017.
Della serie faranno parte quattro libri, quindi è il penultimo, ed è sempre ambientato a Roma e dintorni.
Quando finirò Pandora 3 scriverò il secondo della saga del Dominio.
Qual è la prima persona in assoluto a leggere i tuoi romanzi?
Mio marito. Li legge un po’ per volta, mano a mano che scrivo. Dopo di lui tocca al mio editor.
Come scegli i nomi dei personaggi?
In genere li prendo dai nomi delle stelle, anche Myra è una stella. Gli altri personaggi provengono da nomi storpiati, molti anche solo a suono.
Oltre che una scrittrice sei anche una lettrice: cosa leggi?
Di tutto. Sto leggendo un fantasy al momento, “Il colore della magia” di Terry Pratchett.
Prima di questo ho letto “Le solite sospette” di John Niven, un libro meraviglioso e comico.
Hai mai riletto un tuo libro dopo averlo pubblicato?
No. Primo, perché quando arriva il momento della correzione delle bozze devo leggere tutto il libro in una giornata: una cosa davvero devastante che ti porta quasi ad odiare il tuo manoscritto. Secondo, perché è definitivo: se trovo qualcosa che non mi piace non posso più cambiarla, e mi arrabbio.
Devo dire che dovrei smettere di adottare questa politica perché comincio a non ricordarmi bene i miei primi lavori. Fortuna che c’è Wikipedia! Ho fatto persino una donazione al sito, perchè mi ha davvero tolta dai guai in un sacco di occasioni.
"Le lame di Myra" è in libreria da Ottobre, e vi consiglio caldamente di leggerlo perchè è davvero un primo volume da cinque stelle: segreti, trame tessute nell'ombra, assassini e guerrieri che si scontrano per la sopravvivenza e la supremazia sullo sfondo di u mondo ghiacciato.
La prosa di Licia Troisi è scorrevole e dal ritmo trascinante, e non riuscirete a posarlo prima di averlo finito (per poi restare con un fortissimo desiderio di avere già il secondo volume a disposizione).
Consigliatissimo!
Spero che l'intervista vi sia piaciuta, e ringrazio di cuore Mondadori per l'opportunità di incontrare l'autrice.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
giovedì 10 novembre 2016
Chiacchierata con Licia Troisi, su "La saga del Dominio", la scrittura e la divulgazione scientifica
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Grande Licia <3 Una bellissima persona e una grande autrice! Non vedo l'ora di leggere questo suo ultimo capolavoro!
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