Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Non tutto si dimentica" di Wendy Walker, edito da Nord (rilegato a 16,90€):
Tutti sanno cose successo a Jenny Kramer quella sera. Non capita spesso che una tranquilla cittadina di provincia sia teatro di un crimine e la notizia ha sconvolto l'intera comunità: durante una festa a casa di amici, Jenny è stata aggredita da un uomo, che poi è fuggito senza lasciare traccia. Tutti lo sanno, tranne Jenny. Perché lei è stata sottoposta a una terapia farmacologica sperimentale, che le ha cancellato dalla memoria quella terribile esperienza. O almeno così speravano i medici. In realtà, il corpo di Jenny non ha dimenticato e, a poco a poco, i demoni del passato iniziano a intaccare l'apparente serenità del presente, trascinando la ragazza sull'orlo del suicidio. E nemmeno i suoi genitori riescono a superare il trauma, ossessionati dall'idea che chi ha distrutto la vita della figlia sia ancora in libertà. Secondo il dottor Forrester, il terapeuta di Jenny, la ragazza non ha scelta: deve recuperare i ricordi di quella sera. Anche a costo di portare alla luce verità che gettano più di un'ombra sulla superficie perfetta di quella tranquilla cittadina di provincia...
Bello, bello, bello.
Crudo, inquietante e di sicuro mi ha tolto la voglia di andare a una festa, ma bello.
In un periodo in cui si parla molto di violenza e di abusi, questo romanzo pone una serie di interessanti spunti di riflessioni.
Senza dirvi troppo della trama, e per non rischiare di rovinarvi la lettura, ecco il quadro di base da cui tutto ha inizio.
Ci troviamo in una di quelle cittadine un po' sonnolente e molto, molto tranquille nelle quali sembra non accadere mai nulla di interessante.
La vita dei suoi abitanti scorre senza particolari scossoni, e poi unaragazzina come tante, Jenny, viene brutalmente violentata a quella che doveva essere una semplice festa di ragazzini.
Allo stupro, però non segue ciò che ci aspetteremmo (da un lato una caccia allo stupratore e dall'altro un percorso di terapia per Jenny, per superare il trauma della violenza).
No, quello che succede dopo è ciò che rende questo romanzo particolare: a jenny viene somministrato un medicinale ancora in fase di test che le permette di dimenticare completamente la violenza subita, per permetterle di andare avanti con la sua vita.
Questo le rende impossibile identificare lo stupratore e rende nulla una sua eventuale testimonianza in tribunale, e rende di fatto impossibile ottenere quella giustizia che il padre tanto vorrebbe.
La madre, in tutto questo, sembra quasi più preoccupata di "ciò che penseranno gli altri soci del country club" piuttosto che dell'equilibrio psicologico di sua figlia...
E ovviamente, come la stessa trama vi anticipa, qualcosa va storto: se il cervello di Jenny ha infatti rimosso il ricordo della violenza, esiste anche una memoria del corpo, e quella non è stata cancellata.
Non solo non è stata cancellata, ma se ci pensiamo bene, il suo stesso corpo è come una bottiglia in cui sono state chiuse a forza tutte le emozioni legate all'episodio (dolore, rabbia, paura...) e che è stata tappata a forza, impedendo loro di uscire.
Indovinate un po' cosa succederà nel momento in cui verrà guidata da un terapeuta nel recupero di quel ricordo?
Esatto: usciranno, e usciranno col botto.
Cosa rende questo romanzo così coinvolgente?
Innanzitutto la sua voce narrante.
A raccontare la storia è infatti Alan, il terapista che un anno dopo la violenza prova a guidare Jenny attraverso il delicato processo di recupero del suo ricordo perduto attraverso gli odori, i colori, i vestiti e ripetendo con lei intere conversazioni affinchè possa ricordare chi sia il suo aggressore.
Ammetto che mi aspettavo di trovare la voce della ragazza, e che mi ha impressionata favorevolmente l'abilità con cui l'autrice ha saputo creare una voce così diversa dalla sua eppure così coinvolgente.
Ho apprezzato moltissimo tutto ciò che viene spiegato dal punto di vista medico riguardo questa terapia sperimentale (e sul perchè non sarebbe una soluzione vincente in nessun caso): nella note dell'autore a fine libro viene spiegato che la sua fonte d'ispirazione è stata una procedura reale attualmente in fase di test su pazienti militari che soffrono di stress post-traumatico, quindi mi informerò più in là perchè sono curiosa di sapere che risultati emergeranno da simili sperimentazioni.
È un romanzo che sa di thriller, con un colpevole da smascherare e una forte tensione di fondo che cresce mano a mano che tutti gli scheletri negli armadi della "tranquilla" cittadina vengono allo scoperto.
La prosa dell'autrice è scorrevole, le descrizioni accurate ma senza rallentare il ritmo della narrazione, e sebbene molto crudo in alcuni punti (ma si parla di stupro, era inevitabile) è sicuramente un romanzo che ho apprezzato e che consiglio.
Soprattutto a chi fosse un forte lettore di thriller e volesse buttarsi su qualcosa di narrativa, perchè del thriller ha un certo retrogusto che è impossibile non percepire.
Vi ricordo anche che Warner Bros ha già annunciato l'adattamento cinematografico del romanzo.
Il progetto è stato affidato alla Pacific Standard, produttrice del film campione di incassi tratto dal bestseller "Gone Girl – L’amore bugiardo".
Reese Witherspoon, attrice e proprietaria della Pacific Standard, ha già annunciato su Instagram il nuovo progetto cinematografico.
Non vedo l'ora di vedere questa storia portata sul grande schermo!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
lunedì 28 novembre 2016
"Non tutto si dimentica" di Wendy Walker
Etichette:
devilishly stylish
,
nord
,
Pagine e Parole
,
recensione non tutto si dimentica
,
recensione wendy walker non tutto si dimentica
,
wendy walker non tutto si dimentica
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Trama interessante. Sono un'appassionata del genere e mi incuriosiscono alcuni punti della storia. Senz'altro è un libro a cui darò un possibilità!
RispondiElimina