Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Come dire ti amo ad alta voce" di Karole Cozzo, edito da Sperling&Kupfer (rilegato a 17,90€):
Jordyn preferisce stare al di sotto dei radar. Odia la sensazione di avere gli sguardi degli altri addosso, l'ha sempre odiata. Ne ha avuti troppi nel corso degli anni, anche se non erano su di lei, per essere precisi. Perché Jordyn Michaelson ha sedici anni, grandi occhi color nocciola e un segreto di nome Phillip, suo fratello. Quando la sua famiglia si è trasferita in Pennsylvania, le è sembrata l'occasione perfetta per ricominciare da zero: una nuova città, un nuovo quartiere, una nuova scuola. Una nuova vita. Da allora Jordyn ha tenuto tutti a distanza costruendo, giorno dopo giorno, un inespugnabile castello di bugie, per far sì che nessuno potesse scoprire la verità sulla sua famiglia. Né i suoi nuovi amici né tantomeno Alex, il ragazzo che ha baciato la scorsa estate e che non ha mai smesso di sognare. Ma è più facile a dirsi che a farsi, e le cose sono inevitabilmente destinate a complicarsi non appena il fratello inizia a frequentare la sua stessa scuola. Jordyn imparerà presto che le bugie hanno un costo, a volte decisamente molto alto. Saprà trovare il coraggio di dire la verità prima di perdere tutto, per sempre?
Uno dei romanzi YA più belli letti quest'anno? Probabilmente sì.
Bello perchè affronta un tema molto importante, quello dell'autismo e di come esso influisca non solo sulla vita del disabile ma su quella di tutti coloro che lo circondano, e lo fa con la giusta delicatezza e leggerezza, arrivando dritta al cuore del lettore.
Jordyn lo ha scoperto da piccola, che Philip non sarebbe mai stato il fratellino che lei si era immaginata.
Invece delle corse nei prati e dei pomeriggi di gioco, tanti medici e tanti momenti in cui i suoi genitori l'hanno trascurata per dedicarsi solo alui, perchè Philip è autistico e questo rende necessaria un'attenzione costante e totale da parte di tutti.
Jordyn sa di non potersi arrabbiare con lui per questo, ma quando viene ostracizzata a scuola perchè "sorella di quello matto", si spaventa.
È solo questo che sarà destinata a essere? La sorella di Philip, di quello diverso?
No, non può essere così: una volta arrivata al liceo, Jordyn ha deciso di nascondere a tutti l'esistenza del fratello, e ha funzionato.
È diventata persino una delle ragazze popolari, ma alla fine dell'estate, al momento di rientrare a scuola, due amare sorprese l'attendono:
1) il ragazzo che le piace, Alex, si è fidanzato con una bellissima ragazza;
2) Philip per qualche settimana frequenterà la sua scuola.
Addio segreto, addio reputazione, addio alla vita quasi perfetta che la ragazza si era costruita con tanta fatica.
Il personaggio di Jordyn è un personaggio che aveva bisogno di essere raccontato, perchè ci soffermiamo spesso a pensare a come sia difficile la condizione di chi soffre di una determinata condizione, ma troppo poco a pensare a chi invece ne patisca le conseguenze per via indiretta.
La ragazza è bella, sana, brava a scuola e nello sport, eppure nel suo cuore c'è un grande dolore inespresso.
Il dolore di una bambina che si è vista "portare via" i genitori, che hanno dedicato a lei molto meno tempo di quanto avrebbe voluto per lei "poteva farne ameno": lo metto tra virgolette perchè nessun bambino può fare a meno del tempo dei suoi genitori. Nemmeno quelli sani.
Ma i genitori hanno solo 24 ore a disposizione, e il mondo non è perfetto.
Quel fratello con il quale non è mai riuscita a costruire un vero rapporto, al quale non è mai riuscita a dire veramente "ti voglio bene", è sì la persona che proteggerebbe a spada tratta in ogni secondo, ma è anche la persona che, involontariamente, l'ha resa sentimentalmente arida.
Arriva il momento di vivere il suo primo amore, e Jordyn... non può.
Non sa come si fa.
Come dire «Ti amo» ad alta voce, quando non sai dirlo nemmeno a tuo fratello?
Karole Cozzo ha scritto un romanzo dolce, tenero e allo stesso tempo molto serio, perchè attraverso la paura di Jordyn, la diversità di Philip e la bontà di Alex ci insegna come si fa non solo a dire «ti amo” ad alta voce, ma anche a vivere ad alta voce.
Anzi, spendiamola, una parola su Alex!
Alex è il primo amore che ogni genitore sogna per la propria figlia: in estate fa il volontario nei campi estivi per ragazzini con problemi, nel tempo libero si prodiga per la costruzione di un parco giochi per disabili, e si comporta con Jordyn come il migliore degli amici e il migliore degli innamorati ogni singola volta.
E questo non perchè sia perfetto. Semplicemente perchè lui la ama così com'è, e vuole che sia felice. Punto.
I tre punti a favore del libro sono il bellissimo percorso di crescita personale compiuto da Jordyn, il modo in cui l'autrice ha trattato il tema dell'autismo e ha reso realistico il personaggio di Philip, Alex (ok, sono quattro, ma non potevo non mettere Alex!) e la bellissima prosa.
Pulita, senza troppi fronzoli, dritta al punto, e nonostante questo mi sono ritrovata in ogni emozione di Jordyn, e mi sono commossa verso la fine quando... Non ve lo dico.
Vi dico solo che c'è una conversazione tra la ragazza e sua madre che mi ha dato una bella strizzata al cuore, e poi... Poi vedrete XD
Vi dico anche che NON MUORE NESSUNO e di questo ringrazio tantissimo l'autrice perchè avevo bisogno di leggere un romanzo che per emozionarmi non ricorresse alla barbara uccisione del protagonista.
L'autrice è stata così gentile da chacchierare con me online, e da concedermi un'intervista per permettervi di conoscere meglio lei (anche la storia del suo cognome italiano!) e il suo libro, e la troverete prestissimo qui sul blog.
Intanto vi consiglio fortemente il romanzo, perchè io rientro nella categoria di persone che forse devono ancora imparare a vivere davvero ad alta voce, anche se ogni giorno mi avvicino un po' di più all'obbiettivo.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
giovedì 22 settembre 2016
"Come dire ti amo ad alta voce" di Karole Cozzo
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