Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Una perfetta sconosciuta" di Alafair Burke, edito Piemme (rilegato a 18,50€):
Immagina che la polizia arrivi a casa tua e ti mostri una foto in cui tu - con i capelli di quel tuo rosso inconfondibile, il tuo cappotto blu - stai baciando un uomo. Peccato che quell'uomo sia stato trovato morto trentuno ore prima, e tu non ricordi di averlo mai baciato. Anzi, lo conoscevi appena. Era il tuo nuovo capo, l'uomo che ti aveva dato in gestione la galleria per conto di un misterioso proprietario. Il lavoro dei tuoi sogni: ti era sembrato troppo facile, troppo bello per essere vero. Eppure tutto era andato liscio, la galleria esisteva davvero, avevi firmato un contratto regolare. Adesso, però, guardando quella foto capisci che non c'era niente di regolare. Niente di facile. Perché là fuori qualcuno sta cercando di incastrarti, anche se non riesci a immaginare il motivo. Qualcuno che sa molte cose di te. E che forse ti è molto vicino... In questo thriller in cui nulla è come sembra, Alice Humphrey vede crollare intorno a sé, come un castello di carte, ogni certezza. Compresa quella più importante: la sua stessa innocenza.
Alafair Burke è tornata in libreria forte del successo di "La ragazza nel parco", e proprio non si poteva non leggere anche "Una perfetta sconosciuta". Non dopo che il suo lavoro precedente mi era piaciuto così tanto.
Il 2017 è l'anno delle Alice. Ho già letto sei romanzi in cui la protagonista o un personaggio spalla si chiamano così.
Detto questo, la storia di Alice Humphrey è assolutamente unica e inconfondibile, sia per l'ineccepibile costruzione e svolgimento della trama, sia per il crescendo di tensione che si respira fin dalle prime pagine e che trascina il lettore capitolo dopo capitolo verso un finale non del tutto prevedibile.
Il romanzo si apre con la nostra protagonista intenta a scrutare con sguardo confuso una foto che la ritrae intenta a baciare un uomo,e non un uomo qualsiasi.
Si tratta di Drew, l'affascinante sconosciuto rivelatosi poi alla ricerca di una direttrice per una nuova galleria d'arte sul punto di aprire: esattamente il lavoro che Alice sognava con tutta se stessa, e che ora era lì a portata di mano.
Pazienza se il proprietario era un eccentrico personaggio che cercava attraverso la galleria di lanciare le disgustose opere artistiche del giovane fidanzato del momento, e pazienza se il nome da lui imposto per la galleria - Highline Gallery - faceva pensare più a un centro commerciale che a un nuovo santuario dell'arte.
In fondo era pur sempre un inizio.
E invece nulla è andato come doveva andare: ora Alice si trovaa fissare una foto che immortala un bacio che non ricorda di aver dato, a un uomo che ha visto giacere a terra morto in una pozza di sangue.
Com'è potuto accadere?
È potuto accadere perchè qualcuno - di cui l'autrice è ben attenta a non far trapelare troppo presto l'identità - la sta incastrando.
Al punto che Alice arriverà a dubitare dei suoi stessi ricordi, oltre che di ciò che le è stato raccontato e offerto per far sì che si trovasse nel posto giusto e al momento giusto.... per essere incastrata.
Non voglio fare nessuno spoiler, nemmeno il più piccolo, quindi mi limiterò a dire perchè il personaggio di Alice funziona, e perchè "Una perfetta sconosciuta" dovrebbe assolutamente avere un posto nella vostra libreria.
Alice è come noi.
È giovane, ma non abbastanza da poter pensare di avere ancora "tutta la vita davanti", e anzi, è in quell'età in cui si comincia a fare un bilancio di ciò che si è già raggiunto.
Ricordate quella puntata di "Friends" in cui Rachel entrava in crisi all'idea di stare appena incominciando a lavorare come cameriera ed essere indipendente quando le sue amiche erano già sposate, incinte, laureate o con lavori da sogno?
Ecco, Alice è così. Alice ha studiato Arte credendo di poter fare grandi cose grazie alla sua passione e al suo gusto, per poi scoprire di non essere - semplicemente - abbastanza brava.
È andata avanti a spintoni e grazie ai soldi dei genitori, ma da persona indipendente non se la cava benissimo.
Per questo il lavoro offertole da Drew è come un'oasi nel deserto per un assetato, e per questo è la vittima perfetta: è troppo disperata per dire di no, per indagare di più, per fare domande.
E a proposito di domande, ne avrete moltissime durante la lettura, ma non temete: tutte troveranno risposta, perchè Alafair Burke non lascia nulla al caso.
"Una perfetta sconosciuta" è come un arazzo perfettamente intessuto, in cui ogni punto si intreccia perfettamente con il precedente ed il successivo.
Non è un thriller particolarmente crudo, ma non deluderà chi aveva apprezzato i precedenti lavori dell'autrice, nè i fan di "Una vita perfetta" e "La ragazza del treno".
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
martedì 14 marzo 2017
"Una perfetta sconosciuta" di Alafair Burke
Etichette:
alafair burk una perfetta sconosciuta
,
edizioni piemme
,
Pagine e Parole
,
piemme
,
recensione alafair burke una perfetta sconosciuta
,
recensione una perfetta sconosciuta
,
thriller
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Questo mi ispira moltissimo!! Ha una copertina pazzesca! Speriamo di avere, presto, il tempo per leggerlo!
RispondiElimina