Buongiorno fanciulle!
Oggi siamo in compagnia di Meg Rosoff e del suo "Fai finta che io non ci sia", appena uscito per Rizzoli (rilegato, €15):
Mila ha dodici anni e vive a Londra con il papà, Gil, e la mamma, Marieka. Sono una famiglia felice, affiatata. Per le vacanze di Pasqua Mila andrà con il padre negli Stati Uniti da un vecchio amico di Gil, Matthew. È tutto pronto, ma alla vigilia della partenza arriva inattesa la telefonata di Suzanne, la moglie di Matthew, che li informa che l’uomo è sparito. Padre e figlia partono lo stesso, decisi a ritrovarlo. Mila, che ha fiuto per i misteri e fa sempre domande, tanto da essersi guadagnata il soprannome di Perguntadora, pregusta il sapore dell’avventura, senza immaginare che ad aspettarla, oltre l’oceano, c’è un enigma troppo intricato e oscuro per lei, un puzzle smontato da troppo tempo, le cui tessere forse non si ricomporranno mai. Intrecciato a una vicenda tesa e carica di suspense, un romanzo di formazione affilato, che segue lo sguardo speciale della sua protagonista, Mila, nella sconcertante scoperta delle ombre e le bugie degli adulti.
Questo romanzo mi è piaciuto da subito. L'ho aperto pensando "voglio solo vedere com'è" e mi sono trovata a pagina 30.
Ho detto "leggo giusto due capitoli prima di dormire" e mi sono trovata a leggerne 18.
Vorrei non partire da Mila, però, ma dalla sua affascinante famiglia.
Da Marieka, la madre musicista che gira il mondo suonando, per esempio, che non è però mai assente o scostante.
Mila cresce affascinata dai suoni e capace di "sentire" la musica, un sentire che va ben oltre l'udito, e per lei la musica è uno strumento potente ed affascinante, intriso di mistero.
Il padre di Mila, Gil, è un traduttore, ed anche la sua professione stimola la curiosità della bambina, suscitandole una delle riflessioni più profonde e toccanti di tutto il romanzo:
pag. 42: "I traduttori in genere conoscono due o tre lingue, ma alcuni ne parlano un numero assurdo; il massimo che mi è capitato di sentire è dodici. Dicono che dopo le prime tre o quattro è più facile.
Quelle inquietanti per me sono le persone che non hanno una madrelingua. [...]
Il pensiero di non avere una madrelingua mi mette in agitazione.
Ci si sente nomadi dentro la propria testa? Non riesco ad immaginare di non avere parole che mi facciano da casa. Di essere orfana della lingua.
Nel suo mondo non ci sono ovviamente solo mamma e papà, ma anche amici vecchi e nuovi.
Dall'amica d'infanzia Cat, con cui ha un rapporto tira-e-molla che spesso la disorienta, ma a cui vuole sinceramente bene, al nuovo amico Jake, con cui si trova subito in sintonia.
Bellissimo il passaggio in cui descrive (parlando di se stessa e Jake) come nasce l'amicizia:
pag. 164: Finora tra noi non c'è stato niente di epocale, ma anche solo stare a parlare di qualcosa può rivelarsi importante quando si è sulla stessa lunghezza d'onda. Mi sono accorta che la magia di trovarsi bene con qualcuno non è una vera magia. Se la spezzi, capisci come funziona. Dici qualcosa di un po' meno centrato e vedi come reagisce l'altro. Se lo coglie, lo spinge a sua volta un po' più in là. E allora è di nuovo il tuo turno. E poi il suo. E così via, finché non è un botta e risposta scherzoso. E a quel punto è amicizia.
Mi sono ritrovata moltissimo in Mila: nella sua curiosità che la porta a catalogare sistematicamente la realtà circostante, nel suo spirito d'osservazione che le permette di vedere ciò che sfugge a chi la circonda, e soprattutto nella sua profondissima empatia.
Mila è un personaggio senza età: ha dodici anni ma potrebbe averne 35 per la sua capacità di "sentire" il mondo attorno a lei, e allo stesso tempo potrebbe averne 5 per la sua, a volte disarmante, ingenuità.
L'ho adorata, passando da momenti in cui avrei voluto parlare con lei davanti a una cioccolata a momenti in cui avrei voluto abbracciarla e dirle che sarebbe andato tutto bene.
Durante il suo viaggio svela tanti misteri, ma molte delle sue domande rimarranno per sempre senza una risposta, perché nessuno nella vita ha tutte le risposte. Nemmeno i grandi.
Alla fine del romanzo la troviamo "più vecchia e più saggia", soprattutto se guardiamo a un'altra sua riflessione che mi è entrata nel cuore:
pag. 174: A che punto un bambino diventa una persona adulta?, mi chiedo. Succede di colpo o un po' alla volta, a tappe? C'è un'età, una settimana, un momento in cui tutti i segreti dell'universo vengono rivelati e la maturità scende dal cielo sopra una nuvola, cambiando per sempre il nostro cervello?
La bambina che è in me sguscerà via, un giorno, per non tornare mai più?
Non riesco ad immaginar di vivere una vita intera. O come sarò da grande. Mi sembra una trasformazione così inverosimile. Un giorno potrei diventare la compagna di qualcuno, la madre di qualcuno o il medico legale di qualcuno. Un giorno potrei aver bevuto troppo oppure avere un figlio di cui non avrò mai detto nulla a nessuno. Un giorno potrei fuggire via da tutto, per ragioni solo mie.
La me di adesso non riesce ad immaginare quest'altra me. Non riesco a vedermi adulta. Non riesco a vedermi diversa da come sono ora. Non riesco ad immaginarmi vecchia, sposata o morta.
Non mi ci immagino neppure io a 27 anni, Mila.
Nemmeno io riesco a vedermi sposata, madre o anziana.
In questo senso ho trovato un po' delle mie insicurezze in questa bambina un po' strampalata, che gioca all'agente segreto con la sua migliore amica e considera la sua lingua madre una casa sicura: a tutti il domani fa paura, a dodici anni come a 27.
E' un romanzo per lettori giovani, ma che si può amare anche a 30 anni.
Sicuramente è il libro che avrei voluto leggere a 12 anni, e che regalerei a una bambina di 12 anni domani, senza pensarci due volte.
Stavolta quindi lo consiglio alle mamme, alle zie e alle sorelle e cugine più grandi, come pensiero per le topine di biblioteca più piccine <3
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
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Mi ispira tantissimo! Mi aveva già colpito quando avevo letto dell'uscita..non so nemmeno perché, ad istinto o come un colpo di fulmine e ultimamente, questo metodo, vedo che mi sta regalando delle letture davvero uniche! Ti farò sapere appena l'avrò letto :-)! Bellissima recensione <3
RispondiEliminaAaawww grazie! Sei sempre molto carina!
EliminaÈ un libro molto singolare, e c'è anche un mistero da risolvere, cosa che lo rende una lettura molto piacevole!
Perchè non uscivano questi libri quando avevo l'età giusta? XD
una recensione come sempre bellissime e molto ispiratrice!
RispondiEliminaDevo solo imparare a essere più sintetica, ogni volta mi trovo una schermata infinita di recensione XD
EliminaGrazie mille di essere passata, Svamps!
Ricambio stasera che voglio proprio vedere se tu e Amsterdam mi farete venire fame (visto l'argomento del post...) XD
Baci!
Nemmeno io riesco ad immaginarmi adulta, eppure lo sono, ma a volte penso di avere ancora 18 anni... Il libro mi intriga e, indovina un po'?, finisce nella lista desideri!!!
RispondiEliminaBaci
Le nostre liste dei desideri sono ogni giorno più lunghe XD
EliminaCreo sia davvero difficile sentirsi adulti del tutto, soprattutto oggi, ed è uno dei motivi per cui le parole di Milan mi sono rimaste impresse <3
Baci
Ispira anche me..strano vero? Non lo avrei mai detto! I libri per ragazzi di Rizzoli sono sempre delle graditissime uscite! Prendo nota e segno anche questo titolo.. Baci <3
RispondiEliminaMila è adorabile! Quando ho letto "Sophie sui tetti di Parigi" avrei adottato lei, ora mi porterei a casa Mila... Vero, Rizzoli sta pubblicando tante cose belle <3
EliminaÈ nella rosa delle mie case editrici preferite (ed è quasi faccione-free!)
Baci <3
Ottimo libro senza parole
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