giovedì 30 marzo 2017

"Un'anima che vibra" di Loredana Frescura e Marco Tomatis

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Un'anima che vibra" di Loredana Frescura e Marco Tomatis, edito Leggereditore (rilegato a 14,90€):
Domenica, detta Mimì, diciassette anni, vive con la mamma Caterina e la zia Diletta a Roma. Da un giorno all’altro la sua famiglia si trasferisce in un piccolo paese, Piandiperi, dove la fabbrica presso cui Caterina lavora come operaia ha aperto un nuovo stabilimento. Per Mimì si tratta di un cataclisma che stravolge la sua esistenza tranquilla e rassicurante. Ma proprio in quel paese “sbagliato dalla A alla Z”, dove a dispetto del nome non c’è l’ombra di un albero, e un ragazzo dalla pelle d’ambra può chiamarsi Gaetano e sfrecciare a bordo di un carretto, Mimì, che si sente “sbagliata dall’uno all’infinito”, finirà col trovare sé stessa. Soprattutto, guarderà con occhi nuovi sua madre e scoprirà che non è affatto la donna rinunciataria e fredda che ha sempre creduto. Dietro un’apparenza remissiva e dimessa, Caterina nasconde una forza e una vitalità che Mimì non avrebbe mai immaginato e che sono quanto di più importante una figlia possa imparare dalla madre.

Non è il primo romanzo di Loredana Frescura e Marco Tomatis che leggo, e ancora una volta gli autori hanno fatto centro, con una storia che oltre a raccontarci di Mimì e di sua madre ci permette di scoprire quella che è la vita di provincia "vera", fatta di quartieri in cui tutti si conoscono e dove si riesce comunque a mantenere dei segreti... se si sa fare attenzione.

Premessa: io sono nata e cresciuta in una grande città, Milano, in cui vivo tutt'ora.
Sono abituata ai rumori della città, ai suoi ritmi e alla varietà di persone che posso incontrare ogni giorno uscendo dal mio isolato.
Non so come sarebbe trasferirmi all'improvviso in un paese, e dovermi adattare a una vita completamente diversa. Non sarebbe facile, questo è sicuro.

Per questo, ho trovato affascinante e coinvolgente la storia di Mimì, che inizia come storia di adattamento prima di diventare una storia di crescita.
Mimì è una romana DOC, e trovarsi in un appartamento anonimo a Piandiperi (luogo di cui ignorava l'esistenza fino a pochi giorni prima), lontana dalla sua città e dalle sue amicizie la disorienta non poco.
Dopo la separazione dei genitori - il padre se n'è andato di casa e sta mettendo su famiglia con la nuova compagna, tra l'altro - il rapporto con la madre non è diventato più semplice, anzi.
Mimì, così bramosa di avventura e di novità, non riesce a capacitarsi di quanto semplice e ripetitiva sembri la vita di sua madre Caterina: sempre gli stessi vestiti, un lavoro sempre uguale in fabbrica (proprio lei che era a un passo dalla laurea in ingegneria), mai un'emozione fuori posto.
Non è così che la vorrebbe Mimì, e non è così che Mimì può comprenderla.
Ma è proprio questo che succederà una volta arrivate a Piandiperi: le sfide che affrontano entrambe nella loro nuova vita in provincia le avvicineranno, e permetteranno a Mimì di capire quanta vita e quanta energia si nascondano nel cuore di quella madre così "banale" e "spenta".
Non capita spesso di leggere un romanzo per giovani adulti scritto da autori italiani, escludendo qualche fenomeno prelevato da Wattpad o simili.
E invece qui siamo di fronte a un duo di autori che, insieme, ha regalato ai lettori giovani - e giovanissimi - moltissime belle letture.
Questa non è da meno, e prima di parlare di quanto sia bella l'evoluzione del rapporto tra Mimì e Caterina, parliamo di una cosa che sta a cuore a tutte le lettrici: il grande amore.
Perchè ce n'è uno anche qui, e con un ragazzo dalla pelle color caramello di nome Gaetano che la trascina con sè in una sfrenata corsa in carretto appena conosciuti, così, giusto per rompere il ghiaccio. Un po' la incuriosisce, un po' la irrita, e un po' la fa innamorare perchè a diciassette anni è così che deve andare.
Un amore che accompagna Mimì fino ai diciotto anni e al raggiungimento dell'età adulta, e che si sviluppa in parallelo a quello che è il rapporto al centro del romanzo: quello tra Mimì e la madre.

Quella di Caterina è il personaggio che soprende e conquista di più, e anche se per molti versi si vorrebbe un epilogo diverso per quanto la riguarda, per altri la sua storia è perfetta così.
Una storia di rinascita, di affermazione e di raggiungimento del proprio potenziale perchè lei, ingegnere, lo è sul serio. Anche senza un pezzo di carta che lo provi.
Non è una donna passiva, è una donna tenace. Che sa stringere i denti.
C'è differenza tra il lottare ogni giorno con costanza per raggiungere quello che è un obbiettivo importante e lo schiamazzare occasionalmente per questo o quel motivo, e Mimì lo imparerà rivalutando quella che credeva essere una mamma banale e priva di passione.

Un romanzo straordinario, che mi ha strappato più di una risata ma anche fatto scendere qualche lacrima, dalla prosa ineccepibile e animato da personaggi perfettamente delineati, che resteranno con voi a lungo una volta ultimata la lettura.
Bello, bello, bello! Consigliato!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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