Si fa presto a dire IT.
Sì, proprio loro: i tecnici che chiamate quando il votro computer non funziona come dovrebbe, e che con pazienza vi guidano attraverso ogni procedura, anche la più elementare.
Li abbiamo chiamati tutti in preda al panico almeno una volta nella vita, ma i sicuro non erano divertenti quanto Moss e Roy, protagonisti di The IT Crowd, sitcom britannica scritta da Graham Linehan e prodotta da Ash Atalla, diponibile su Netflix.
Trasmessa da Channel 4 tra il 2006 e il 2010 (più un episodio speciale nel settembre 2013), The IT Crowd è ambientata negli uffici della Reynholm Industries, società londinese guidata da Douglas Reynholm, uomo di dubbia moralità che strappa ben più di un sorriso durante la visione.
Nel seminterrato, isolati dal resto dei reparti aziendali, lavorano (non troppo, va detto), Moss e Roy, unici dipendenti del reparto IT.
Il loro luogo di lavoro ricorda un magazzino abbandonato, e il livello di disordine e sporcizia sono a dir poco allarmanti, ma i due sembrano esserne del tutto inconsapevoli.
Moss (Richard Ayoade) e Roy (Chris O'Dowd) sono geek incapaci della benchè minima interazione, nonchè disprezzati, ignorati e considerati dei perdenti dal resto dei dipendenti della Reynholm Industries. Roy si vendica ignorando il telefono con la speranza che smetta di squillare, e nel fare ricorso a un messaggio registrato che ripeta a ogni ignaro interlocutore le stesse domande, da «Ha provato a spegnerlo e riaccenderlo?» a «Sicuro sia collegato alla presa?».
Una curiosità: indossa una T-shirt nerd diversa in ogni episodio, sfidando il pubblico a riconoscerne riferimenti o apprezzarne l'ironia.
Moss è un genio, ma solo riguardo tutto ciò che attiene la tecnologia o la scienza: si rivela incapace, invece, di risolvere problemi semplici, della vita di ogni giorno.
Ma al fianco di Moss e Roy c'è anche Jen (Katherine Parkinson), che non sa nulla di computer e che ha una personalità non proprio cristallina, ma che finisce per affezionrsi davvero ai due imbranati che si trova a dirigere.
Il suo ruolo sarebbe quello di gestire le relazioni dei due tecnici con il resto dell'azienda, cosa che non sempre le riesce. Non ha molta fortuna nemmeno in amore, e nel corso delle quattro stagioni la si vede alla prese con uomini di ogni tipo.
The IT Crowd funziona? Sì e no.
Funzionano gli attori, ma set e montaggio tradiscono un budget ridotto (e nel caso non lo fosse, speso male), rendendo forzati molti sketch.
Assolutamente da vedere in lingua originale, per evitare il fastidioso doppiaggio di Moss.
Risente del tempo passato, ma ha un delizioso sapore retrò: la puntata dedicata al social network "del momento" che permette di ritrovare i vecchi amici e comunicare con loro, vede i tre protagonisti alle prese con messaggi a tutte le ore, inviti a provare odiosi videogiochi e tutto ciò che, sostanzialmente, si affronta su Facebook anche nel 2018. Più attuale di così non si può.
È sicuramente una di quelle serie che Netflix permette di scoprire quando fanno capolino tra i consigli della piattaforma, e il numero ridotto di puntate (sei a stagione, di 24 minuti ciascuna) permette di godersele in un'unica, divertente maratona.
Preparate i popcorn!
martedì 2 ottobre 2018
The IT Crowd: diverte ancora dopo dodici anni?
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