Girls Just Wanna Binge-Watch l'accattivante titolo (e ammettetelo: lo avete letto cantando), e il tema è uno dei più attuali: come le serie tv hanno cambiato e stanno cambiando il ruolo delle donne che lavorano dietro le quinte delle produzioni cinematografiche e televisive.
«Showrunner più famosa è sicuramente Shonda Rhimes» interviene Eva Carducci, «la prima ad aver offerto la possibilità di diversificare la figura femminile staccandosi nettamente dagli stereotipi alla Sex & The City. Rhimes ha saputo creare figure femminili dalle mille sfaccettature, più autentiche in cui riusciamo davvero ad identificarci.»
«E non dimentichiamo che, fino a pochi anni fa, i ruoli complessi per le donne mancavano, sia al cinema che in televisione. Lo scopo di molte attrici era essere, semplicemente, attraenti» sottolinea Valentina Ariete, raccontando un aneddoto su Thandie Newton costretta a recitare un'intera scena a seno scoperto, senza che la cosa avesse un senso al di là del mostrarne le curve.
La discussione continua, tra un veloce dibattito sui premi e sulla percentuale di vittorie al femminile (sono poche? Sono strumentali? È ancora corretto parlare di vittorie al femminile, o dovremmo limitarci a parlare di vittorie?), e un momento-verità sulla competizione al femminile perchè «nessuno gioca sporco come una donna!», anche in casi in cui fare rete sarebbe la scelta vincente.
Si chiude con la consapevolezza che «non bisogna discriminare nè sul genere nè sui generi», come sottolinea Eva Carducci, «perchè si fanno ancora troppe differenze, e si dà ancora troppo spazio a stereotipi e falsi miti.»
FEST continua: prossima tappa, l'incontro Scrivere e interpretare le donne: Gomorra - La Serie e Il Miracolo. Trovate la cronaca qui.
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