La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il dominio del fuoco" di Sabaa Tahir, edito da Nord (rilegato a 16,90€):
Laia è una schiava, Elias un soldato. Insieme cambieranno il mondo…
Laia era solo una bambina, tuttavia ricorda bene il periodo in cui, quando ne sentiva il bisogno, poteva trovare conforto nella lettura. È stato prima che l’Impero conquistasse la sua terra, ricca d’arte e di cultura, trasformandola in un mondo grigio, dove la scrittura è proibita e in cui basta una parola di troppo per essere condannati a morte. Laia lo sa fin troppo bene, perché è ciò che è successo ai suoi genitori. Quindi ha imparato a non fare domande, a non protestare, a non lamentarsi. Ma tutto cambia quando suo fratello Darin viene arrestato per tradimento. Per lui, Laia è disposta a rischiare tutto. Perciò scappa di casa e si unisce ai ribelli, che faranno di lei una spia infiltrata nell’Accademia, il luogo in cui vengono formati i guerrieri dell’Impero e in cui è stato condotto anche Darin…
Da dieci anni, Elias non conosce altra realtà di quella dell’Accademia. Dieci anni di durissimo addestramento, durante i quali si è distinto per forza, coraggio e abilità, al punto che ormai non c’è nessuno che possa reggere il confronto con lui. Elias è la promessa su cui l’Impero ha riposto tutte le sue speranze. Eppure, più aumenta la fiducia degli ufficiali nei suoi confronti, più lui vacilla, divorato dai dubbi. Vuole davvero diventare l’ingranaggio di un meccanismo spietato e senza scrupoli? Quando incontrerà Laila, Elias troverà la risposta. E il suo destino sarà segnato.
AMO questo libro.
Ne ho amato ogni pagina, ogni capitolo e ogni paragrafo.
Cinque stelline pienissime, perché Sabaa Tahir ha creato un mondo straordinariamente cupo e privo di speranza, per poi porne il seme nei cuori di Elias e Laia.
Una storia che sa di distopia ma che non è priva di quella componente fantasy che mi conquista sempre.
Sabaa Tahir gioca con alcuni elementi tipici del genere distopico, tra i quali un Impero crudele e assetato di sangue, un esercito privo di scrupoli ed umanità, un popolo soggiogato.
Ma poi rimescola le carte, perché in questo romanzo nessuno è come credete che sia, ad eccezione di Marcus e della Comandante (loro sono proprio crudeli come sembrano).
Fin dalle prime pagine vengono alla luce molti segreti della vita di Laia ed Elias, grazie alla doppia voce narrante che ci permette di seguire entrambi i personaggi: scopriamo chi fossero davvero i genitori di Laia e Darin, e cosa stesse facendo veramente qust'ultimo prima di essere catturato dalle forze militari. Che hanno l'inquietante nome di Maschere, dalla maschera d'argento che portano sul volto e che va a fondersi con la loro pelle fino ad essere inamovibile.
E' grazie alla verità sulle sue origini che Laia ottiene l'aiuto che le serve per liberare il fratello... O almeno così sembra.
La Resistenza, un gruppo di ribelli che combatte con ogni mezzo l'Impero, sembra infatti disposta ad aiutarla, ma Laia potrà davvero fidarsi di loro?
Scopriamo anche quali pensieri attraversano la mente di Elias, e cosa pensi davvero dell'Impero che è stato cresciuto ed addestrato per servire.
Può il soldato perfetto, quello che addirittura qualcuno vorrebbe vedere alla guida dell'Impero intero, essere in realtà un aspirante disertore?
Fatto desistere dal suo tentativo di fuga, si trova a partecipare alle Selezioni per proclamare il nuovo Imperatore: proprio lui che a questo Impero darebbe volentieri fuoco solo per proclamarne la fine.
Le Selezioni si compongono di quattro prove, una più dolorosa e terrificante dell'altra, inclusa una in cui si trova a dover uccidere senza pietà qualcuno di molto, molto, molto importante per lui: ne vale la pena? Possibile che non ci sia un'alternativa?
Grazie a NORD per questa bellissima copia cartacea del romanzo <3 |
A cominciare dal fatto che il mondo creato da Sabaa Tahir è veramente (e volutamente) orribile: deserti inospitali, un regno in cui buona parte della popolazione vive in povertà e nel terrore, e un' Accademia militare dove i giovani soldati vengono addestrati senza che manchino la violenza e la paura.
Tutta la parte in cui Elias descrive il meccanismo di selezione delle nuove reclute è agghiacciante, e una delle prime scene a cui assistiamo è, giusto per entrare nello spirito della cosa, la fustigazione di un bambino, frustato fino alla morte.
Lo scopo non è solo rendere i soldati forti e imbattibili nel combattimento, no: è quello di strappare loro ogni minima traccia di umanità, attraverso una costante esposizione al dolore, alla paura e alla freddezza.
Elias è diverso, però: lui la sua anima ce l'ha ancora e se la tiene stretta, e questo anche grazie alla migliore amica Hel.
Unica ragazza ammessa all'Accademia, tosta da morire e che potrebbe fare polpette di tre quarti buoni dei suoi compagni, Hel mi è piaciuta subito.
E' chiaro fin dall'inizio che per lei Elias è molto più di un amico, e ho apprezzato come Sabaa Tahir ha gestito la questione dell'attrazione fisica, facendo ammettere a Elias di aver talvolta pensato a lei "in quel modo", ma più che altro perché lei è l'unica ragazza nei paraggi.
Per lui è sempre stata e resta un'amica, e questo porterà a qualche attrito tra i due che va ben oltre la normale litigata.
Alla fine Hel risulta sempre quella con la pagliuzza più corta in mano (arrivate al finale e poi ditemi che non ho ragione!) e ha quindi tutta la mia simpatia.
Anche se ovviamente io volevo Elias e Laia insieme.
Elias e Laia sono da un lato la classica coppia "gli unici due che non posso stare insieme, e invece..." che spesso troviamo in questo genere di libri, ma dall'altro credo che stavolta Sabaa Tahir sia stata intelligente.
Intelligente nel proporci non la solita storia d'amore tormentata e disastrata, ma qualcosa di più.
Laia, per Elias, è una scelta.
E' la scelta tra seguire l'Impero o seguire il suo cuore, tra due possibili versioni di se stesso, e il mantra terrificante che lo accompagna fin da bambino (una frase detta dal nonno su morti e uccisioni, immaginate l'allegria) viene sostituito nel cuore e nella mente del ragazzo dalle parole di Laia che lo supplica di non farsi strappare via la sua anima e di restare se stesso. Molto meglio.
Tra i personaggi secondari è imperdibile quello della cuoca: tenente d'occhio, perché ha innumerevoli doti nascoste ed è decisamente meglio non farla arrabbiare.
Bellissime le descrizioni di Rupenera, e dell'inquietante Accademia militare, e avvincente il continuo avvicendarsi di piccoli colpi di scena, tra rivelazioni grandi e piccole che vi impediranno di mettere giù il romanzo una volta iniziato.
Consigliatissimo a chi ama il genere distopico, a chi brama storia avventurose, a chiunque voglia leggere qualcosa di BELLO con tutte le maiuscole.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
No basta, devo assolutamente averlo!
RispondiEliminaEsattamente come Clari <3
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