Il 9 Luglio non prendete impegni, anzi, chiudetevi in casa e staccate il telefono: "Patrick Melrose" merita tutta la vostra attenzione, e non solo perchè Benedict Cumbercatch è a dir poco esplosivo, in quella che è forse, ad oggi, la sua interpretazione più forte (al pari dello straordinario lavoro fatto con "The Imitation Game"? Secondo me, sì).
La serie, trasposizione del ciclo narrativo de "I Melrose" di Edward St Aubyn, vede David Nicholls (autore di "Un giorno", accalamatissimo dal pubblico e a sua volta diventato un film di grande successo) alla sceneggiatura ed Edward Berger alla regia: cinque puntate, una per romanzo, costruite però per essere godibili anche nella loro individualità.
Abbiamo potuto vedere in anteprima "Bad News", prima puntata della serie che verrà trasmessa ogni lunedì sera su Sky Atlantic dal 9 Luglio al 6 Agosto, in uno degli appuntamenti di avvio a FEST, il festival delle serie tv che animerà Santeria Social Club a Milano dall'11 al 14 Ottobre, e ascoltare proprio David Nicholls raccontare qualcosa della genesi della sceneggiatura e del lavoro svolto sul set dagli attori e dal regista.
Ma cosa aspettarsi da "Patrick Melrose"?
Una regia formidabile, per cominciare, che unita a un montaggio capace rende la serie pressochè impeccabile: l'alternanza di primi piani, a volte primissimi e molto, molto veloci, a inquadrature capaci di abbracciare davvero l'ambiente circostante, ricorda in parte il lavoro di Wes Anderson in "Grand Budapest Hotel" - senza toni pastello e anzi, con punte di nero che piaceranno tantissimo agli estimatori di Bret Easton Ellis;
Un protagonista eccezionale, un Benedict Cumberbatch al suo meglio che porta sullo schermo la tossicodipendenza al suo peggio: stordimento, esaltazione, astinenza, cedimento. A più riprese, senza pause, e facendo trasparire tra una crisi e l'altra quello che è stato un rapporto col padre fondato sulla paura e sulla violenza. È la sua migliore interpretazione, al pari di quella regalata al pubblico nel 2014 con "The Imitation Game", e non solo per quanto riguarda la prima, intensa puntata: ho avuto la possibilità di vedere anche le quattro puntate successive, e il lavoro svolto da Cumberbatch sul suo personaggio è sublime;
Una sceneggiatura che fa onore al ciclo di romanzi di Edward St Aubyn, trasponendoli al meglio e restituendone allo spettatore spirito ed emozioni: un adattamento che funziona, e che si rivela vincente anche nella scelta di invertire primo e secondo romanzo, presentando al pubblico da subito Patrick Melrose adulto, sconvolto dalla morte del padre e in fondo al tunnel della tossicodipendenza dal quale sembra incapace di riemergere, per poi mostrarne l'infanzia e spiegare così il fattore scatenante,gli abusi subiti da parte di un padre violento e vendicativo e di una madre troppo succube del marito e dell'alcol per poterlo difendere.
Cinque puntate da un'ora circa, per cinque lunedì d'estate: Sky Atlantic regala così al suo pubblico una prima visione di qualità anche in quello che, per la tv in chiaro, è troppo spesso il periodo dei programmi "riempitivi", dei vecchi film rispolverati (purtroppomai quelli di qualità, che sarebbe bello anzi ritrovare in programmazione) e di repliche indesiderate.
Consigliatissima, davvero.
Non perdetevela per nessun motivo.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Una regia formidabile, per cominciare, che unita a un montaggio capace rende la serie pressochè impeccabile: l'alternanza di primi piani, a volte primissimi e molto, molto veloci, a inquadrature capaci di abbracciare davvero l'ambiente circostante, ricorda in parte il lavoro di Wes Anderson in "Grand Budapest Hotel" - senza toni pastello e anzi, con punte di nero che piaceranno tantissimo agli estimatori di Bret Easton Ellis;
Un protagonista eccezionale, un Benedict Cumberbatch al suo meglio che porta sullo schermo la tossicodipendenza al suo peggio: stordimento, esaltazione, astinenza, cedimento. A più riprese, senza pause, e facendo trasparire tra una crisi e l'altra quello che è stato un rapporto col padre fondato sulla paura e sulla violenza. È la sua migliore interpretazione, al pari di quella regalata al pubblico nel 2014 con "The Imitation Game", e non solo per quanto riguarda la prima, intensa puntata: ho avuto la possibilità di vedere anche le quattro puntate successive, e il lavoro svolto da Cumberbatch sul suo personaggio è sublime;
Una sceneggiatura che fa onore al ciclo di romanzi di Edward St Aubyn, trasponendoli al meglio e restituendone allo spettatore spirito ed emozioni: un adattamento che funziona, e che si rivela vincente anche nella scelta di invertire primo e secondo romanzo, presentando al pubblico da subito Patrick Melrose adulto, sconvolto dalla morte del padre e in fondo al tunnel della tossicodipendenza dal quale sembra incapace di riemergere, per poi mostrarne l'infanzia e spiegare così il fattore scatenante,gli abusi subiti da parte di un padre violento e vendicativo e di una madre troppo succube del marito e dell'alcol per poterlo difendere.
Cinque puntate da un'ora circa, per cinque lunedì d'estate: Sky Atlantic regala così al suo pubblico una prima visione di qualità anche in quello che, per la tv in chiaro, è troppo spesso il periodo dei programmi "riempitivi", dei vecchi film rispolverati (purtroppomai quelli di qualità, che sarebbe bello anzi ritrovare in programmazione) e di repliche indesiderate.
Consigliatissima, davvero.
Non perdetevela per nessun motivo.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
I libri non li ho letti, ma ho già puntato la versione integrale di prossima pubblicazione. Per quanto riguarda le serie tv, sono già pronta sul divano!
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