giovedì 5 aprile 2018

"Se la notte ti cerca" di Romano De Marco: due domande all'autore

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Romano de Marco è tornato in libreria a Marzo con "Se la notte ti cerca", edito Piemme (rilegato a 17,50€), e ho avuto l'opportunità insieme ad altri blogger di fare due domande all'autore dopo aver divorato il thriller in poche ore:
Il brutale omicidio di Claudia Longo, single cinquantenne, nell'esclusivo quartiere Parioli, a Roma, sembra opera di un amante occasionale. Uno dei tanti che la donna era solita ospitare in casa. L'unica a non pensarla così è il commissario Laura Damiani, tornata nella capitale dopo una devastante esperienza lavorativa a Milano. La poliziotta scopre delle connessioni fra quell'omicidio e le morti, apparentemente accidentali, di altre donne sole. Le vittime erano tutte clienti di un raffinato locale per incontri, nel quartiere Eur, il Single. L'unico modo che Laura ha per vederci chiaro è infiltrarsi nel locale, come cliente, all'insaputa dei suoi superiori. Sarà l'inizio di un viaggio allucinante nei misteri di una vita notturna fatta di trasgressione, vizio, segreti innominabili. Laura avrà l'occasione di guardare dentro se stessa e misurarsi con la propria solitudine e i fantasmi di una esistenza perennemente al bivio fra la totale dedizione al lavoro e la scelta di una vita personale più appagante. Ma dovrà fare i conti anche con un'altra realtà: c'è ancora un assassino in circolazione. E il suo prossimo obiettivo sembra essere proprio lei...

Ringrazio Piemme e Romano De Marco per l'opportunità di leggere il romanzo in anteprima e soddisfare così due mie curiosità, e vi invito ovviamente a recuperare anche le domande poste dai miei "compagni d'avventura", ma veniamo a noi!

Leggendo il tuo romanzo, ho avuto la sensazione che uno degli elementi più forti fosse quello della solitudine. Non solo quella di Laura, nel momento in cui si isola per concentrarsi sul lavoro, ma anche quella dei clienti del Single, locale che da un lato sembra incoraggiare gli incontri ma dall'altro mette ancora più in evidenza quanto i suoi avventori siano persone profondamente sole, in cerca di un'emozione forte che colmi il vuoto che hanno dentro. Secondo te, in una società come quella di oggi in cui sembriamo essere sempre in compagnia e sempre iperconnessi agli altri, quanto è facile invece essere soli, e quanto è pericolosa questa solitudine?
L’epoca dei social e della comunicazione globale ha fatalmente contribuito ad accrescere la solitudine, proprio perché ha contribuito a ridurre sempre più rare le occasioni di socializzazione e condivisione reali. La solitudine è pericolosa perché apre la porta alla parte oscura della nostra anima (quella “notte” citata nel titolo) spingendoci a fare scelte che normalmente riterremmo sbagliate e a mortificare la nostra autostima pur di avere un qualsiasi contatto con gli altri. È proprio di questo che racconta il romanzo, di quanto la solitudine ci renda fragili e scoperti, possibili vittime di chi è pronto ad approfittare di questa debolezza. Come l’assassino col quale dovrà misurarsi la mia poliziotta Laura Damiani.

Nel tuo romanzo racconti, soprattutto, le donne. Come vittime, e attraverso il tuo commissario. Quello del femminicidio è un tema "caldo" perchè, sebbene non sia un fenomeno in crescita, non è nemmeno un fenomeno in calo. Credi che la fiction, in particola modo il thriller e il noir, possano aiutare a tenere viva la discussione sull'argomento?
Nella misura in cui oggi la narrativa di genere ha superato il concetto del puro e semplice intrattenimento, candidandosi a raccontare la realtà (pur nel contesto di una “intelaiatura” di fiction) credo che sia quasi un dovere di chi scrive non sottovalutare certe tematiche. Penso al bellissimo romanzo "Le spose sepolte" di Marilù Oliva che affronta proprio la tematica dei femminicidi rimasti senza colpevole (qui trovate la mia intervista all'autrice, se siete curiosi). Io stesso, qualche anno fa, ho partecipato a una bellissima antologia di racconti (tradotta anche in spagnolo) dal titolo "Nessuna più", nella quale quaranta autrici e autori, partendo da un caso di cronaca, costruivano una storia che raccontasse i casi di femminicidio, per sollevare il velo su una sostanziale immobilità del mondo della cultura rispetto a questo tema.

Volete saperne di più? Ecco dove trovare le altre domande rivolte all'autore, e le sue risposte:

Milanonera

50/50 Thriller

Everpop

Il giallista

E domani non perdete l'appuntamento con le due domande di Thriller Nord!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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