martedì 22 ottobre 2019

"Lontano dagli occhi" di Paolo Di Paolo

«Lontano dagli occhi, lontano dal cuore» recita il detto che, almeno una volta nella vita, ci è stato propinato da qualcuno più vecchio - ma non necessariamente più saggio. Ma sarà poi vero?
Il nuovo romanzo di Paolo Di Paolo (Feltrinelli) suggerisce il contrario.


Roma, inizio anni Ottanta.
Tre storie di maternità, quelle di Luciana, Valentina e Cecilia si snodano lungo le 189 pagine di questo romanzo a tratti malinconico, a tratti incoraggiante, e sempre poetico.
Ogni protagonista rappresenta una sfaccettatura di quel mistero e quella magia che caratterizzano la gestazione, da Luciana - vittima della crisi economica e giornalista in un giornale in procinto di chiudere i battenti per sempre, incinta di quello che considera il suo grande amore, ma che dal canto suo è semplicemente un ragazzo di passaggio, andato altrove inseguendo sogni tutti suoi - a Valentina, incinta troppo presto e in fuga da una famiglia che vorrebbe farle dare il bambino in adozione soprattutto per salvare le apparenze, a Cecilia - incinta senza un compagno con cui dividere paure e preoccupazioni, che torna da chi ha condiviso con lei l'intimità per chiedere conforto e supporto al momento del parto.

Un romanzo meravigliosamente scritto e profondamente femminile, in cui agli uomini spetta un ruolo secondario ma non sempre marginale, e nel quale è facile ritrovare anche i dubbi e le preoccupazioni legati alla maternità oggi, a trent'anni (ormai quasi quaranta...) di distanza.
Crescere un figlio da sole spaventava allora e spaventa oggi, avere un figlio troppo presto è ancora guardato con disappunto (ma non è forse più discutibile giocare a fare gli scienziati e forzare maternità quando l'età non è più quella giusta?), e si cerca ancora il conforto di un amico, quando si sente di non potercela fare da sole.
Il «lontano dagli occhi» del titolo trova nel romanzo una duplice valenza: se da un lato può essere riferito ai padri, sempre lontani (sia quelli delle protagoniste, che o mancano o non sono di supporto, sia quelli dei loro figli), è inevitabile pensare che, in parte, si riferisca anche a quei figli non ancora del tutto presenti, ma già fortemente reali.
Figli che hanno già dei bisogni, delle esigenze, che reclamano un posto in un mondo nel quale le loro madri faticano già a trovare il loro.
E forse è davvero questo, il problema di oggi: le donne possono veramente essere libere di essere madri, se non sono ancora davvero libere di essere donne? È una riflessione da fare.

Da leggere con attenzione, sopratutto le ultime pagine, in cui Paolo Di Paolo svela al lettore di chi sia lo sguardo che ha seguito le tre donne per le strade della città, e gli pone così un'interessante sfida: esistono davvero una Luciana, una Cecilia e una Valentina, o sono solo tre possibili storie, forse solo immaginate?
Consigliatissimo.


Lontano dagli occhi di Paolo Di Paolo (Feltrinelli) è in libreria, al prezzo di copertina di 16€.

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