giovedì 28 aprile 2016

"Il tuo castello tra le nuvole" di Barbara Sophia Tammes

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il tuo castello tra le nuvole" di Barbara Sophia Tammes, edito da Sonzogno (brossurato a 16,50€):
Non vedi l’ora di rilassarti? Di prenderti un po’ tempo da dedicare soltanto a te, senza divieti, obblighi o restrizioni? Ecco un libro che insegna a usare il potente mezzo dell’immaginazione per scoprire i propri desideri, uscire dalla routine di tutti i giorni e costruire nuove possibilità. Un approccio originale al benessere e al pensiero positivo in cui anche le illustrazioni, come parte essenziale del metodo, ti aiuteranno a stimolare la fantasia spingendoti a immaginare la tua mente come un castello da arredare, per migliorarti la vita. Focalizzandoti sui tuoi desideri, invece che sulle tue paure, accrescerai le possibilità di far virare la realtà nella direzione giusta e di andare incontro al cambiamento e al successo. Non ti resta che iniziare. Entra nel tuo Castello, rendilo accogliente e grazioso, arredalo seguendo i consigli di Barbara. Percorri ciascuna delle 25 stanze descritte e disegnate per te: alla fine di ogni tappa, anche grazie alle domande che l’autrice ti porgerà tenendoti per mano e guidandoti come una vera amica, ti conoscerai più in profondità. Diventerai così consapevole dei tuoi veri desideri, e riuscirai a esprimerli a parole, a sperimentarli come immagini, a percepirli come profumi, a provarli come emozioni: sarai perfino in grado di trasformare la realtà. Puoi chiamarla profezia che avvera i desideri. Oppure, il tuo Castello tra le Nuvole, quello spazio interiore e unico dal quale si può riemergere rinnovati, tanto da renderlo il posto migliore in cui vivere.

Chi mi conosce sa che vado matta per questo genere di libri, e questo perchè mi permettono di vedere ciò che mi circonda o mi passa per la testa da una prospettiva differente.
Quando questo splendido volumetto, ricco di illustrazioni e spunti interessanti, è arrivato nella mia cassetta postale, è stato un attimo prepararmi una tazza di tè e immergermi nella lettura.

L'espressione "avere una gran confusione in testa" la conosciamo tutti, e un motivo c'è: i pensieri hanno effettivamente bisogno di essere organizzati.
Certo non è semplice, non essendo tangibili, ma Barbara Sophia Tammes propone un modo divertente e sicuramente accattivante di immaginare la nostra mente.
Pensatela come il vostro castello.
Esatto, avete capito bene: un castello di ben 25 stanze, ognuna con la sua funzione: dalla Cucina alla Suite Reale della Malvagità, dalla SPA Mentale alle Stalle Reali, in questo palazzo non manca proprio nulla.

L'autrice accompagna il lettore con leggerezza e ironia in quello che è un vero percorso di auto-osservazione e (semi) auto-analisi, al termine del quale non solo ci si trova con una mente più sgombra e meno confusa, ma ci si conosce decisamente meglio.
Grazie a Sonzogno per la copia cartacea del saggio <3
Potrei dirvi tutto ciò che ho amato di questo volumetto (arricchito da bellissime illustrazioni della stessa autrice), ma sostanzialmente vi farei uno spoiler lungo 220 pagine visto che mi è piaciuto tutto.
Invece, vi voglio parlare delle tre cose che mi hanno colpita di più:

1) devo per forza partire dalla Suite Reale della Malvagità, perchè quando ho letto il capitolo da pagina 188 a 193 mi sono davvero ritrovata. L'idea è che in tutti ci sia una parte oscura e malefica, e che il modo migliore per non farla uscire a far danni sia quello di darle una suite superlussuosa, così bella da far sì che quella cattiveria proprio non voglia saperne di uscire.
L'unico caso in cui potrebbe essere utile farvi ricorso è quello in cui vogliate concedervi uno scatenato attacco di rabbia, ed è per questo che in questa stessa sede Barbara Sophia Tammes ci parla anche dei Manager della Rabbia, ai quali puoi lasciar fare il lavoro sporco di arrabbiarsi per te: l'allenatore, la purista, il frigo e la fiorista. Sono morta dal ridere leggendo i loro profili, e quindi ve li lascio scoprire in libreria (sono cattiva, lo so).

2) il Giardino dei Desideri, perchè andiamo: chi non ne vorrebbe uno?
L'idea è che ogni nostro desiderio vero, profondo, sia come un seme: va piantato nel nostro giardino, coltivato e curato per permettergli di crescere e sbocciare in uno splendido fiore.
Nel concreto, poniamo il caso che qualcuno desideri ardentemente saper scattare delle splendide foto.
Il suo seme sarebbe coltivato frequentando assiduamente un corso di fotografia, scattando e sperimentando con costanza, frequentando mostre e gallerie per trarre ispirazione.
Ricordate Gretchen Rubin e il suo "Cambiare è facile"? Diceva che quello che facciamo ogni giorno conta più di ciò che facciamo una volta ogni tanto, e qui si dice la stessa identica cosa: non potete piantare il seme e chi s'è visto, s'è visto. No, dovete prendervene cura ogni giorno o la piantina muore.

3) il Cestino delle False Idee, che trovate a pagina 142. Qui devono finire le insicurezze, le paranoie e le paturnie, in primis. E poi le aspettative esagerate, gli obbiettivi irraggiungibili, le convinzioni non così convinte e via dicendo. Niente raccolta differenziata: via tutto nel bidone, per ripartire più leggeri.

Questo libro si legge in un baleno, per poi tornare indietro a sottolineare, mettere linguette adesive e riguardare le illustrazioni che lo riempiono di vita e di colore.
Mi è piaciuto moltissimo e mi ha insegnato qualcosa di veramente utile e, nella sua semplicità, illuminante: mi sento di consigliarlo veramente a tutti!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

4 commenti :

  1. Sarà sicuramente il mio prossimo acquisto perché ne parlate tutti così bene e non posso proprio perdermelo :)

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  2. Bene, è già nel mio tablet! Spero di riuscire a leggerlo presto perché sembra proprio carino!!

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  3. Mi sembra veramente interessante, quindi lo prendo, insieme a post it, quadernetto... Baci

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  4. Mi sono ufficialmente innamorata di questo libro: mi sembra di capire che sia un must, per i maniaci dei post-it colorati, come lo sono io.

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