Oggi il blog ha un ospite molto speciale: Francesco Muzzopappa, autore di "Dente per dente", edito Fazi Editore (brossurato a 15€):
Se Roma ha la GNAM (Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Bologna il MAMBO (Museo d’Arte Moderna BOlogna) e a Napoli c’è il MADRE (Museo d’Arte contemporanea DonnaREgina), a Varese hanno pensato bene di inaugurare il Mu.CO (Museo d’arte COntemporanea). Qui, a detta dei critici, sono esposte le peggiori opere dei più grandi artisti contemporanei. Tra le altre, un orribile Warhol, un Dalí terrificante, due drammatici Magritte e un Duchamp inguardabile. Leonardo ci lavora da tre anni. È un’assunzione obbligatoria: ha perso due dita in un incidente e insieme alle dita anche i sogni. Ha solo una grande certezza: si chiama Andrea, una ragazza molto cattolica, osservante e praticante, che rispetta alla lettera i dieci comandamenti, non dice parolacce e, soprattutto, non fa sesso. Non fa sesso con lui, però, perché Leonardo, sul punto di farle la sua proposta di matrimonio a sorpresa, la scopre a letto con un altro. Da quel momento, la sua vita va in pezzi. Alla disperazione più nera, tuttavia, segue la vendetta. Leonardo decide di rifarsi su Andrea e sui suoi preziosi comandamenti. Li infrange tutti, sistematicamente, uno dopo l’altro. Con un’ironia corrosiva e una storia scandita da scene esilaranti, Muzzopappa torna a dare il meglio di sé in un’inusuale commedia nera, protagonista un tenero quanto agguerrito ragazzo innamorato.
Ecco cosa ci ha raccontato l'autore di questo romanzo carico di black humour e del quale proprio non potrete fare meno quest'estate!
Non posso non chiedertelo: da dove nasce “Dente per dente”?
Da un’idea che avevo nel mio prezioso taccuino da molto tempo. Ma ha preso il volo solo dopo l’innesto satirico sul mondo dell’arte contemporanea.
Il tuo protagonista, Leonardo, raggiunge il punto di rottura quando scopre che la donna con la quale è pronto a impegnarsi… è impegnata con un altro. A letto. Hai vissuto personalmente un tradimento di questa portata, e ti sei rifatto alla tua esperienza per farci sentire così vicini a Leonardo e alle sue emozioni?
Di quella portata no.
Ma immagino di non essere stato immune alle corna. Ne ho il vago sospetto.
Ho trovato divertentissima l’idea di una vendetta “biblica”: i dieci comandamenti sono sempre fonte di discussione, soprattutto perchè a) ne manca sempre uno quando si prova ad ad elencarli, e b) sembra impossibile riuscire a vivere rispettandoli tutti. Leonardo si mette in testa di fare l’esatto opposto, e io ti chiedo: è possibile anche questo? O a un certo punto dovrebbe subentrare una sorta di “freno” a dirci che basta così?
In “Affari di famiglia” il mio romanzo precedente, la protagonista (aristocratica con il conto in rosso) inscenava il proprio rapimento per ricattare la famiglia e recuperare denaro. Troppo paradossale, mi si diceva. Bene: dopo qualche mese Lapo Elkann ha fatto la stessa cosa ma nella vita reale. Ecco, nelle commedie preferisco non avere freni perché poi arriva l’attualità e mi frega.
Il tuo romanzo riesce nella difficile impresa di far ridere il lettore senza propinargli nemmeno una battuta stantia: quando è complicato costruire un romanzo del genere?
Sono tanto marziale nella fase di stesura quanto inflessibile in quella di revisione. Tutto ciò che mi suona già sentito viene eliminato. Mi piace la ricerca nella battuta, che sia sorprendente, spiazzante e coinvolga l’intelligenza del lettore, parte attiva nel cogliere allusioni, parodie e stilettate caustiche.
Quanto c’è di te in Leonardo, e cosa invece gli hai regalato che a te manca?
Leo si vendica a caldo. Io agirei a freddo perché (purtroppo per me) sono troppo razionale e riflessivo. E poi gli ho regalato una conoscenza delle auto che a me manca completamente. So dov’è il volante, ma se aprissi il cofano di una macchina per capirci qualcosa mi esploderebbero le tempie.
In un’intervista ho letto che il libro della tua vita è “Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares” scritto da Pessoa: quali altre letture ti hanno particolarmente emozionato e formato?
Sono un appassionato di letteratura umoristica e per questo cerco di continuo testi che facciano ridere con intelligenza, prevalentemente stranieri, data la mia venerazione per l’ironia di stampo ebraico. Ma adoro leggere, anzitutto. Ho un debole per il realismo isterico di Zadie Smith (non tutto) e Dave Eggers (non tutto). Ultimamente sto amando Bill Bryson, Will Self e Douglas Coupland. Ma da linguista (non si direbbe, ma sono laureato in lingue e letterature straniere) ho una passione per alcuni grandi classici: Pessoa, certo, ma anche Hardy, Wilde, le Bronte e Miguel Delibes.
Uno dei tuoi “maestri” è Wodehouse - e io sono una grandissima fan di Jeeves - e pensando alla comicità attuale, sia in tv che in forma scritta, mi viene spontaneo chiederti: dove stiamo andando? Da un lato la comicità televisiva sembra tendere sempre di più alla battuta scontata, dall’altro c’è sempre una maggiore attenzione per il black humor…
La letteratura è lo specchio della società e più il livello culturale si assottiglia più la risposta umoristica, per essere compresa, si fa povera e banale. In tv si indugia molto, ultimamente, sulle imitazioni, sulla farsa, o su quei giochi di parole che Dorothy Parker liquidava come “ginnastica ritmica” rispetto all’umorismo più tagliente e sagace. Non è un bel segnale. Anche per questo mi rifugio nei libri o nei vecchi dvd del Flying Circus dei Monty Python (oro nonsense direttamente dal 1969).
Quest'intervista è anche l'ultima tappa di un bellissimo blogtour - e ringrazio moltissimo Fazi Editore per avermi coinvolta, leggere "Dente per dente" mi ha regalato molte risate e anche qualche spunto di riflessione - e non potete perdervi nessuna tappa perchè c'è una sopresa per voi!
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Ecco il calendario per essere sicuri di recuperare tutti i contenuti precedenti:
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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RispondiEliminaUn intervista pazzesca, come il blogtour organizzato. Senza ombra di dubbio il libro finisce in Wl <3
RispondiEliminaSi conclude proprio bene l'interessante blog tour. A questo punto non mi resta che leggere il libro ma sarei ancora più contenta se mi arrivasse in premio a casa...
RispondiEliminaHo condiviso la tappa in Twitter: https://twitter.com/micaelacat/status/880119832238227456
La mia mail è: micaelac@tin.it e in facebook sono Micaela Catanese. Ciao e grazie!
complimenti per il blogtour, mi è piaciuto tanto, proprio come questa intervista!
RispondiEliminaLuigi Dinardo
Bella intervista!
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