La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La casa delle foglie rosse" di Paullina Simons, edito da HarperCollins Italia (brossurato a 14,90€) in uscita il 19 Gennaio:
Conni, Albert e Jim sono inseparabili fin dal primo anno di università: vivono, studiano e giocano a basket insieme, legati da un'amicizia totalizzante che ruota intorno all'anima del loro gruppo, la bellissima Kristina Kim, ma che negli ultimi tempi inizia a dare segni di cedimento. Quando il corpo di Kristina viene trovato nudo e semisepolto dalla neve nei boschi che circondano il college, tocca a Spencer O'Malley far luce sulle circostanze poco chiare di una morte che lo turba profondamente, forse per via dell'istintiva affinità che ha provato nei confronti della vittima nel momento stesso in cui l'ha conosciuta, pochi giorni prima. Com'è possibile che nessuno di quegli amici così stretti abbia denunciato la sua scomparsa? O'Malley è sicuro che la chiave di tutto sia lì, nei rapporti intricati e per certi versi inquietanti tra i quattro ragazzi, e le sue domande insistenti portano alla luce una rete di segreti, gelosie, reticenze e mezze verità che vanno ricomposti pezzo per pezzo, come un puzzle misterioso e complesso in cui ogni rivelazione è più scioccante della precedente.
Un romanzo claustrofobico e inquietante, in cui le menzogne vengono smascherate a poco a poco rivelando la fragilità della natura umana.
Ero pronta a leggere il nuovo romanzo di Paullina Simons?
Non vedevo l'ora! La premessa di una storia decisamente diversa dalle precedenti mi aveva incuriosita, e quindi eccomi qui a raccontarvelo.
Quella tra Conni, Albert, Jim e Kristina sembra un'amicizia "da telefilm": immaginate un gruppo di studenti universitari che si divide tra lezioni e partite di basket, tra amicizia e amore.
Solo che le cose non sono assolutamente come sembrano, a cominciare proprio da quella che è la star indiscussa del gruppo: Kristina.
Bella, atletica, campionessa di basket nella squadra universitaria e studentessa non altrettanto brillante (ma che comunque ottiene risultati discreti), impegnata in un rapporto di coppia ricco di alti e bassi con Jim e legata a Conni da una sincera amicizia femminile.
Ma nella vita della ragazza c'è molto di più, C'è sttaa la perdita dei genitori in giovane età, e un matrimonio con un uomo molto più maturo giunto ormai al capolinea.
Kristina sin dalle prime pagine trasmette al lettore il suo bisogno di un cambiamento, di un'emozione forte che la faccia sentire viva, forse. O di un nuovo incontro.
Kristina è un personaggio che mi ha conquistata da subito, al punto che, seppur preparata alla sua morte dalla trama, non ero pronta a vedermela strappare via così.
Non ero nemmeno pronta alle reazioni sconcertanti dei suoi amici: muore la loro migliore amica, per giunta in circostante poco chiare, e loro sembrano... difficile da dire.
Non sembrano addolorati. Non c'è dolore nella loro reazione.
Ed è da qui che prendono il via una serie di riflessioni dell'agente incaricato di risolvere il caso, ed è da qui che il romanzo di Paullina Simons diventa talmente coinvolgente da essere impossibile da posare fino a lettura ultimata.
«Raddrizza la tua vita» disse una vocina nella sua testa.
«Raddrizza la tua vita.»
È questo che mi terrorizza, pensò asciugandosi la faccia.
Non solo la morte. No, a terrorizzarmi è anche il futuro.
Non è un thriller nè un romanzo poliziesco, ma di entrambi presenta gli elementi migliori; non è un romanzo new adult, ma la giovane età dei protagonisti è pienamente rappresentata attraverso la loro caratterizzazione, il loro linguaggio, la loro gestualità; non è solo un'opera di narrativa, perchè è molto, molto di più.
La figura dell'agente Spencer è stata sicuramente quella che mi ha intrigata di più, soprattutto nel momento in cui raduna i tre amici in una stanza dopo la morte di Kristina per osservarne le dinamiche di gruppo: il suo modo di ragionare, di analizzare i comportamenti di ognuno di loro, di formulare teorie contrastanti dando a ognuna la possibilità di rivelarsi quella giusta mi ha tenuta sul bordo della sedia.
È esattamente il personaggio forte di cui ha bisogno un romanzo, sviluppato a 360° e con una storia personale fatta di alti e bassi con il quale non è possibile non entrare in sintonia.
«È questo il problema.
Sembra che siate arrivati
alla fine di un'inchiesta per omicidio e
all'inizio di un'arringa dell'accusa.
Io sono ancora nel mezzo di un'indagine.»
Consiglio la lettura del romanzo sia agli amanti della narrativa sia ai giallisti convinti, perchè i primi saranno conquistati dalla splendida prosa dell'autrice, dal suo uso delle parole e dai personaggi multisfaccettati che ha saputo creare, mentre per i secondi c'è un'indagine complessa e piena di punti oscuri da seguire con il fiato sospeso.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La Simons scrive divinamente *.*
RispondiEliminaDevo recuperarlo al più presto!!