Dopo tre giorni di labbra, unghie e sopracciglia, stasera voglio parlarvi di un libro appena uscito, la traduzione italiana di "Making Faces" di Amy Harmon.
Newton Compton l'ha tradotto "Sei il mio sole anche di notte", e ha scelto di proporlo con una delle copertine più romantiche e gradevoli che abbia visto da un po':
Quella originale era molto più cupa, sofferta e tormentata, e ve la propongo qui sotto:
La copertina originale |
Vi lascio la trama così come la trovate sul libro, e poi inizieranno un sacco di spoiler involontari quindi se non volete che vi venga svelato nulla CHIUDETE IL POST DOPO LA TRAMA :)
Ambrose Young è bellissimo, alto, muscoloso, con lunghi capelli che gli arrivano alle spalle e uno sguardo che brucia di desiderio.
Ma è davvero troppo per una come Fern Taylor.
Lui è perfetto, il classico protagonista di quei romanzi d’amore che Fern ha sempre adorato leggere. E lei sa bene di non poter essere all’altezza di un ragazzo del genere…
Ma la vita a volte prende pieghe inattese.
Partito per la guerra dalla piccola cittadina di provincia in cui i due giovani sono cresciuti, Ambrose tornerà trasformato dalla sua esperienza in prima linea: è sfigurato nei lineamenti e profondamente ferito nell’anima.
Fern riuscirà ad amarlo anche se non è più bello come prima? Sarà in grado di conquistarlo? Saprà curarlo e ridargli la fiducia in sé?
Versione moderna de La bella e la bestia, il nuovo romanzo di Amy Harmon – dopo il grande successo di I cento colori del blu – ci dimostra che in ognuno di noi convivono una parte mostruosa e una meravigliosa creatura e che solo l’amore può essere capace di farle andare d’accordo.
Ora, questa trama funziona sì e no.
E' vero che questo libro racconta la storia d'amore nata e sviluppatasi a più riprese tra Ambrose e Fern.
Ma io ci ho trovato molto di più, e quindi vorrei parlare di tutto quello che non trovate sulla quarta di copertina.
In primo luogo Bailey. Bailey è il cugino di Fern, e soffre di distrofia muscolare. Questo potrebbe renderlo un personaggio isolato e sofferente, che vive ai margini della storia, ed invece Amy Harmon ha fatto di lui il suo terzo protagonista, e a mio parere il personaggio più interessante.
Ironico, sarcastico, intelligente e, seppur sia sempre più dipendente da Fern con l'evolversi della sua malattia, è chiaro fin da subito quanto sia lui in realtà ad essere il centro di gravità della ragazza.
Il suo personaggio è quello che mi ha toccata di più, perché guardare il mondo dal suo punto di vista è terrificante: un'aspettativa di vita di una ventina d'anni, in condizioni sempre peggiori, con la perdita costante del controllo sul proprio corpo. Diciamo che fa sembrare ridicole metà delle paranoie senza fine che alimentano più della metà dei romanzi rosa presenti sul mercato.
Il suo amore mai realizzato per Rita, la bellissima amica di Fern, è romantico e triste allo stesso tempo, e anche se il prezzo che paga per il suo amore è altissimo ottiene la possibilità di lottare ed essere un eroe, esattamente come sognava da ragazzino.
Poi vorrei parlare di una delle parti più belle del romanzo, ovvero lo scambio di lettere tra Ambrose e Fern, abbastanza all'inizio della storia. Nasce come un tranello (una perfetta situazione alla Cyrano de Bergerac, in cui Fern scrive ad Ambrose fingendosi Rita, deprimendo in realtà i suoi pensieri ed i suoi sentimenti) ma allo stesso tempo è ciò che permette ad entrambi di essere più sinceri di quanto non lo siano mai stati.
pag.42: Cominciarono con delle semplici domande. Cose facili, come dolce o amaro, autunno o inverno, pizza o tacos. Ma poi virarono verso temi più profondi, personali, intimi. Avanti ed indietro, domanda e risposta, ed era un po' come spogliarsi, togliendo prima le cose poco importanti: la giacca, gli orecchini, il berretto da baseball. Ben presto i bottoni vennero slacciati, le cerniere aperte e i vestiti scivolarono a terra. Il cuore di Fern palpitava ed il suo respiro diventava più affannoso ad ogni barriera abbattuta, ad ogni metaforico indumento dismesso.
"Perso o solo?", disse solo Ambrose, e Fern rispose: "Preferirei perdermi con te che essere sola senza di te, quindi scelgo persa a una condizione". Ambrose scrisse "Nessuna condizione", al che Fern replicò: "Allora persa, perché sola mi sembra una condizione definitiva, mentre chi è perso può essere ritrovato".
Ritroviamo il loro scambio di domande a pag.142: "Aquiloni o palloncini?" Ferm aveva risposto "aquiloni", perché se fosse stata un aquilone avrebbe potuto volare, ma qualcuno l'avrebbe sempre trattenuta. Ambrose aveva scelto "palloncini". "Mi piace l'idea di volare via, lasciandomi portare dal vento. Non voglio essere trattenuto da nessuno". Ferm si chiese se anche adesso avrebbe risposto allo stesso modo.
Ho trovato molto bella l'idea che anche la più apparentemente insignificante delle domande possa celare al suo interno così tanto della personalità di un individuo.
Ovviamente il tema principale è quello della bellezza: interiore, esteriore, acquisita, perduta.
In tutte le sue sfumature.
A cominciare dalle parole con cui Fern esterna il suo sentirsi una caricatura e indegna delle attenzioni di Ambrose, nella bella poesia che troviamo a pag.84:
Se Dio crea i volti di tutti noi, rideva quando ha fatto me?
E' lui che crea le gambe che non posso camminare e gli occhi incapaci di vedere?
E' lui che arriccia i capelli sulla mia testa perché si ribellino alla spazzola?
E' lui che chiude le orecchie al sordo, per togliergli l'indipendenza?
Il mio aspetto è una coincidenza o solo uno scherzo del destino?
Se lui mi ha fatto così, sbaglio a biasimarlo per le cose che odio?
Per i difetti che sembrano peggiorare ogni volta che mi guardo allo specchio,
per la bruttezza che vedo in me, per la ripugnanza e il timore,
ci scolpisce a suo piacimento, per una ragione che non comprendo?
Se Dio crea i volti di tutti noi, rideva quando ha fatto me?
Fern è capace di vedere la bellezza di tutti ad eccezione della propria, perché anche quando guarda Bailey quello che vede è il suo splendore interiore, riflesso all'esterno.
pag.158: "Se Bailey fosse nato senza la distrofia muscolare, non sarebbe la persona intelligente e sensibile che sembra capire tante cose che noi non comprendiamo. Probabilmente, se fosse cresciuto sano, facendo il lottatore nella squadra di suo padre e si fosse comportato come tutti gli altri ragazzi che conosci, non ti saresti nemmeno accorta di lui. La ragione per cui Bailey è così speciale è che la vita l'ha scolpito fino a renderlo meraviglioso...forse non fuori, ma dentro. Interiormente, Bailey è come il David di Michelangelo. E quando lo guardo, e quando tu lo guardi, è questo che vediamo".
A metà libro avviene un rovesciamento, ovvero troviamo Fern che una volta superata l'adolescenza si è trasformata in una splendida donna (un bel richiamo alla favola del Brutto Anatroccolo) pur continuando a vedersi come la ragazzina magrolina e con l'apparecchio ai denti, e troviamo Ambrose sfigurato e quasi irriconoscibile dall'esplosione che in guerra ha ucciso i suoi migliori amici.
Spariti i capelli castani, sordo e cieco dal lato destro, l'unica cosa che sembra essergli rimasta è la forza fisica.
Ma è una persona sconvolta e totalmente annientata, e stavolta tocca a lui non sentirsi degno dell'amore di Fern. Amore che non si è mai spento, nel cuore della ragazza, e che sarà l'unica cosa capace di riportarlo alla vita.
Di questo libro ho amato come l'autrice abbia inserito temi importanti, come la distrofia muscolare e il tipo di vita che comporta per chi ne soffre, o la violenza domestica attraverso la storia di Rita, a bilanciare quella che rischiava di essere una storia d'amore tormentato come tante.
Mi ha tenuta inchiodata alle pagine per un viaggio in treno ed una colazione, e mi ha lasciato un senso di tristezza misto ad appagamento che solo le belle letture riescono a darmi.
Ho già pronto sull'iPad2 "The Law of Moses", libro successivo della stessa autrice, perché non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di suo.
In italiano trovate "I cento colori del blu", edito sempre da Newton Compton.
Consiglio questo libro a tutte le ragazze amanti della letteratura romantica, a chi ha sempre trovato "La Bella e la Bestia" il film Disney più riuscito e a chi apprezza l'ironia anche in una scena triste.
Elisa è bellissima la tua recensione! Mi piace anche il fatto che ti abbiano colpito gli stessi passaggi che hanno emozionato me. Condivido la tua opinione che la quarta di copertina non sia così esaustiva, anzi forse sminuisca un po' la trama… Non vedevo l'ora di leggere la tua opinione in merito a questo libro e devo dire che le mie aspettative rispetto alla tua recensione sono state pienamente appagate. Un abraccio
RispondiEliminaehm…. abbraccio
EliminaSei stata velocissima!
EliminaA me la quarta di copertina è sembrata solo un voler vendere questo libro come un romanzetto rosa, alla stregua degli altri in catalogo. Però è molto di più, e soprattutto trovo ridicolo che non venga nemmeno nominati Bailey che è tutto fuorchè marginale!
Io quasi lo inserirei tra i fidanzati letterari migliori, perchè l'ho adorato e credo sia quello per cui ho pianto di più in assoluto <3
La Speedy Gonzales dei blog :P
EliminaAnche io ho adorato Bailey, così coraggioso nella sua malattia. Anche se sai già, piangi tantissimo! E per me resta uno dei tre protagonisti del libro, perché senza di lui non sarebbe stato così bello
"La bella e la bestia" è assolutamente il mio film\cartone preferito fin da piccola. La tua recensione e soprattutto le varie frasi riportate mi hanno davvero convinta su come quest'autrice ha reso dei concetti molto poetici e io adoro alla follia questo modo di scrivere. Quest'autrice mi aveva già colpito quand'era uscito "I cento colori del blu", tra un'infinità di uscite mi ero dimenticata di segnarlo e recuperarlo. Trovo dolcissima anche la copertina scelta dalla Newton Compton, la trovo in tema con la storia. Sicuramente vedo di recuperare tutti e due :-)! Bravissima! bacio
RispondiEliminaTi piacerà, davvero!
EliminaAvrei voluto riportare più citazioni ma poi sarebbe venuto un post lunghissimo XD
Devo recuperare "I cento colori del blu", quello me lo ero perso!
Le nostre booklist sono davvero infinite ahahah
Eccomi qui, come promesso!! La tua recensione mi è piaciuta moltissimo, ho acquistato da poco il libro ed è una delle prossime letture che intendo fare.. leggendo la quarta di copertina non avrei immaginato molti dei dettagli che ho ritrovato nella tua recensione e deduco quindi che l'editore si sia voluto maggiormente concentrare sulla storia tra Ambrose e Fern,tralasciando forse l'elemento più forte e di impatto di tutta l'intera questione. Non appena lo leggerò ti saprò dire meglio che ne penso... per adesso, tanti complimenti per la recensione, curata e ben riuscita come al solito!
RispondiEliminaBaci <3
Sì, la trama sul libro parla solo del loro amore tormentato tralasciando tutto il resto XD
EliminaSpero davvero che ti piaccia quanto è piaciuto a me, e grazie a te per essere passata e per averlo segnalato tra le uscite settimanali! <3