Elena Triolo: un nome, una garanzia.
Una delle fumettiste più amate, perchè è impossibile non ritrovare se stesse nelle sue buffe protagoniste di carta e inchiostro alle prese con la linea, gli amori, le amiche o lo shopping.
Stavolta, però, ci racconta un lato di noi stessi sul quale è spesso difficile scherzare, e riesce a strapparci una risata sin dalle prime pagine.
Ecco cosa ci ha raccontato Elena Triolo su Ansia (HOP! Edizioni), il suo rapporto con l'agitazione e l'evoluzione dei suoi disegni!
Raccontare l'ansia divertendo i lettori e allo stesso tempo rispettando le sensazioni di chi è, effettivamente, ansioso: quanto è stato difficile (e quanta ansia ti ha messo addosso)?
Credo che l'Ansia vada presa con ironia e che chi è ansioso sia effettivamente tragicomico di suo, in pratica uno spettacolo da guardare. Rispettare le sensazioni di chi soffre d'ansia è stato facile dato che ne soffro pure io. Non direi che mi ha messo ansia addosso, piuttosto direi che me l'ha levata!
Ho adorato il look che hai regalato ad Ansia: da dove è nata la scelta di rappresentarla così?
L'idea dell'abito vittoriano nasce dalla mia passione per la moda e in particolare per la storia del costume. Lady Ansia ha l'aspetto fisico della protagonista perché del resto è una sua creatura ma indossa uno scuro ed opprimente abito ottocentesco perché allo stesso tempo è minacciosa e soprattutto angosciante, come l'idea di vivere in un'epoca in cui non esistevano antibiotici o in cui potevi morire bruciato se passavi troppo vicino ad una candela.
Impossibile non ritrovare almeno un po' di se stessi nella tua ansiosa protagonista, e sono curiosa: sei una persona ansiosa? Come immagini la tua, di ansia?
Sono ansiosa a periodi, come tutti, ma per le cose più assurde: l'uscita di un mio libro non mi rende ansiosa, nemmeno le presentazioni o le consegne urgenti. In queste situazioni sono l'emblema della buddità. Ma se devo fare il saggio del corso di teatro davanti a 20 persone vado in paranoia due settimane prima. La mia Ansia è come la vedete, supponente, altezzosa e vittoriana.
Quanto è cambiato il tuo modo di disegnare nel tempo, e quanto questo titolo ti ha cambiata? Vedi l'ansia e te stessa in modo diverso?
Il mio modo di disegnare si è fatto via via meno realistico e il segno forse un po' più graffiante e meno ingenuo ma questa forse è un'evoluzione (se di tale si può parlare) che avevo già fatto con il libro precedente "Coco. Vita di Coco Chanel". Più che vedere l'Ansia e me stessa in modo diverso posso dire di conoscerla e conoscermi meglio quindi so esattamente come prenderla e come prendermi.
Hai una sezione preferita all'interno di questo volume? Perchè?
La mia sezione preferita è quella sull'Ansia da bambina/ragazzina, è stato divertentissimo crearla.
Puoi già anticipare qualcosa dei tuoi prossimi lavori? C'è qualche idea su cui ti piacerebbe lavorare?
In uscita a fine mese c'è la prima storia breve scritta e disegnata da me (in precedenza ho lavorato ad un paio di graphic novel ma erano sempre scritti da altri).
Si tratta di una storia realizzata per Manticora Autoproduzioni ambientata in epoca vittoriana.
Grazie a Elena Triolo e a HOP! Edizioni per la disponibilità: Ansia è superconsigliato, anche se c'è un rischio. Potreste affezionarvi a lei e non farla andare più via!
venerdì 7 settembre 2018
Elena Triolo racconta (e disegna) l'ansia
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