Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il nostro tempo nel mondo" di Abby Fabiaschi, edito Nord (rilegato a 16,90€):
Maddy aveva una vita serena. Era una moglie amorevole e una madre meravigliosa, il pilastro della famiglia. O almeno così credevano Brady, il marito, ed Eve, la figlia, prima che Maddy si gettasse dal tetto della biblioteca. Adesso, nessuno dei due sa cosa pensare. E poi Brady non ha idea di come mandare avanti una casa, né tantomeno come comunicare con la figlia adolescente. Anche per Eve non è facile avvicinarsi al padre e nemmeno convivere col senso di colpa per tutte le volte in cui, per egoismo o superficialità, non ha dimostrato alla madre l'affetto che meritava. Eppure Brady ed Eve non sono soli: Maddy è ancora lì, accanto a loro, e non ha perso un briciolo della sua vitalità e caparbietà. E anche del suo senso pratico: quello non è certo il momento di piangersi addosso e naufragare nei rimpianti. Meglio agire e indirizzare in qualche modo i suoi familiari. E così si sforza d’introdurre nella loro vita Rory, una dolce e sorridente maestra elementare, che Maddy spera possa diventare una buona amica per Eve e una nuova moglie per Brady. In effetti, grazie all'influenza benefica di Rory, a poco a poco Brady ed Eve imparano a farsi forza a vicenda e, insieme, troveranno il coraggio di cercare le risposte alle domande che li tormentano. Scoprendo che, a volte, la verità è molto più sorprendente di quanto non ci si aspetti...
E se la morte non fosse la fine di tutto?
Se dopo ci fosse ancora la possibilità di intervenire nella vita di chi amiamo, anche se senza essere visti o sentiti?
Abby non sa dove si trovi, o cosa ci sia esattamente davanti a lei, ma sa di poter ancora fare qualcosa per aiutare il marito Brady e la figlia Eve a superare il dolore dovuto alla sua morte, e non intende mollare sino a quando non avrà trovato una sua degna sostituta.
Questa era la curiosa premessa di "Il nostro tempo nel mondo" ed è stata sufficiente a farmi bramare il romanzo, che ho divorato durante le vacanze di Natale, giorni in cui io e il mio iPad2 siamo davvero entrati in simbiosi e ho potuto portarmi avanti leggendo diverse uscite di inizio 2018.
È una lettura che mi ha catturata da subito, perchè la voce di Maddy e la sua tenera determinazione nel voler trovare un sostegno per il marito e la figlia mal si conciliavano con l'ipotesi di suicidio che, oggettivamente, sembrava l'unica possibile.
Maddy era sola, sul tetto della biblioteca, prima che il suo corpo venisse ritrovato a terra di fronte al palazzo: tuttavia, proprio non si riesce a comprendere le ragioni del suo gesto.
L'immagine che emerge della donna dai pensieri e dai ricordi della figlia e del marito, infatti, è quella di una guida per entrambi, di un mediatore quando padre e figlia discutevano e di una fonte di tenerezza e comprensione quando necessarie.
È proprio questo a mancare, in modo prepotente e assordante: manca l'ancora di Brady, e il sostegno di Eve. Manca quella persona che forse Eve ha dato troppe volte per scontata, il motivo per cui esiste un giorno chiamato Festa della Mamma e che ora non sarà più una festa, in casa loro.
Manca qualcuno con cui parlare davvero, perchè il dolore e il lutto finiscono per allontanarla anche dagli amici, e in fondo manca anche il padre, che cerca troppo spesso conforto nel bicchiere invece che tra le braccia di sua figlia.
Brady non riesce ad accettare che la sua Maddy non ci sia più, e di non essersi accorto del dolore che potrebbe averla portata a saltare dal tetto di un palazzo.
Come ha potuto non vedere che sua moglie aveva bisogno d'aiuto?
È qualcosa che gli fa mettere tutto in discussione, e che mette a dura prova il suo rapporto con Eve.
A mettere tutto a posto potrebbe essere Rory, che sembra proprio la persona giusta per Brady ed Eve: la donna ha a sua volta patito un grande dolore, e sarebbe quindi in grado di comprendere i sentimenti dei suoi famigliari e dare loro conforto.
Funzionerà?
"Il nostro tempo nel mondo" non è un romanzo facile da leggere, e credo non sia stato nemmeno facile da scrivere: il dolore, il rimorso, la nostalgia permeano le sue pagine, ed è impossibile non sentirsi profondamente toccati.
Maddy, dal canto suo, è la perfetta voce fuori campo, alla quale ci si affeziona con dolore, sapendo da subito che, per la donna, non potrà esserci un vero lieto fine: che riesca o no nella sua missione, ha perso la possibilità di stare accanto alla sua famiglia.
Ho apprezzato moltissimo questo personaggio evanescente ma allo stesso tempo simbolo di solidità e stabilità, la sua voce, la sua determinazione.
Forse l'unico limite che posso trovargli é che quello che dovrebbe essere un colpo di scena verso la fine del romanzo è in realtà ampiamente prevedibile, ma a lettura finita è chiaro che questa fosse l'unica conclusione possibile, per Maddy, per Brady e anche per Eve.
Nonostante questo, è stata una lettura appassionante, ricca d'emozione e che mi sento davvero di consigliare a tutti.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
martedì 16 gennaio 2018
"Il nostro tempo nel mondo" di Abby Fabiaschi
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