martedì 18 aprile 2017

"Le parole degli altri" di Michaël Uras

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa è dedicata a "Le parole degli altri" di Michaël Uras, edito Nord (rilegato a 16,90€):
Per tutti arriva il momento di scegliere cosa fare nella vita. Ed è arrivato anche per Alex. Lui, però, ha avuto un’idea geniale: perché non mettere a frutto la sua smisurata passione per i libri e il suo intuito nel saper leggere il cuore delle persone? Così si è inventato un mestiere: il biblioterapeuta. Invece di medicine, Alex dispensa ai suoi pazienti precisi consigli di lettura e li accompagna nella scoperta del potere salvifico delle parole: Aspettando Godot per chi ha troppo da fare, Il giovane Holden per chi ha paura di ribellarsi, l'Odissea per ritrovare il proprio posto nel mondo... E, grazie a quei consigli, le persone stanno meglio: sta meglio Yann, il ragazzo innamorato che non riesce a dichiararsi; sta meglio Anthony, il calciatore travolto dal successo, e sta meglio Robert, l'uomo d'affari che ha smarrito se stesso. Tutto sembra andare per il meglio, finché Alex non si rende conto che, in realtà, anche nella sua vita c’è qualcosa che non va. Pure lui deve riuscire a cambiare, a «guarire». Ma, si sa, consigliare gli altri è semplice, mentre risolvere i propri problemi può essere un’impresa impossibile. Soprattutto quando non si ha idea da quale libro cominciare...

Ve lo avevo presentato qui dichiarandomi incuriosita, e ci credete se vi dico che l'ho letto in due pomeriggi? La storia di Alex e della sua peculiare professione mi ha rapita, e non vedevo l'ora di raccontarvela!

Alex, grande appassionato di libri e avido lettore, esercita una professione curiosa che disorienta i più: è un biblioterapeuta.
Fermamente convinto che la lettura dei libri giusti possa aiutare i suoi pazienti a fare chiarezza sui propri problemi e a trovare una soluzione, Alex assiste persone molto diverse e per ognuna di loro sceglie quelli che diventeranno dei veri e propri modelli e spunti di riflessione.
Per Yann, ragazzo rimasto sfigurato e incapace di parlare dopo un incidente, "Thomas l'impostore" di Jean Cocteau e "Il giovane Holden" di J.D. Salinger sembrano proprio essere ciò che ci vuole.
E che dire di Anthony, astro dello sport ma intimamente insoddisfatto della sua vita?
Per lui è facile: "Odissea" di Omero, e chissà che seguendo il viaggio di Ulisse non riesca anche lui a ritrovare se stesso.
Il terzo paziente che ci è dato di incontrare è Robert, malato di iperlavoro che non ricorda l'ultima volta in cui si è preso un giorno di vacanza.
La lettura per lui è "Oblomov" di Ivan Aleksandrovič Gončarov, e lo affascinerà più di quanto non vorrà ammettere.
Certo, se solo fosse così facile per Alex risolvere anche i propri, di problemi!
Tra i conflitti irrisolti con genitori che non lo hanno mai sostenuto, una compagna, Mélanie, che se n'è andata di casa, e una padrona di casa arcigna che vuole sfrattarlo, per lui non si mette affatto bene!
Un nome che sa di Francia e un cognome che sa di Sardegna, Michaël Uras affascina il lettore catturandolo fin dal primo incontro con Alex, che da un lato sembra conoscere il contenuto di ogni libro e dall'altro sembra non sapere assolutamente nulla del mondo.
Non ha saputo comunicare con la compagna nel modo giusto, per esempio, e in fondo non ha mai dimostrato di possedere alcun talento: Alex legge, legge moltissimo ed è convinto che sia tutto ci che serve.
Affidarsi alle parole di grandi autori e pensatori è il suo metodo, lo stesso metodo che applica anche ai suoi pazienti, e per molti di loro funziona - anche se non per tutti.
Soprattutto sembra non funzionare più proprio per lui!
Pagina dopo pagina, scopriamo la storia di quest'uomo dal fisico non abbastanza virile da soddisfare le ambizioni paterne, troppo sognatore per andare incontro a quelle della madre e troppo poco passionale per rendere felice una donna come Mélanie che sì, apprezza i passi dei libri recitati a memoria a ogni piè sospinto ma ogni tanto non direbbe di no a un brivido in più - come non capirla, in fondo...

"Le parole degli altri" è la storia di un uomo che impara, attraverso i racconti altrui, a scrivere quello più importante: quello della sua vita.
Le discussioni con i suoi pazienti e una svolta improvvisa nel rapporto con Mélanie lo aiuteranno a capire chi vuole essere e come diventarlo, o almeno come iniziare a provarci.
Perchè in fondo nella vita, come nella lettura, si procede una pagina alla volta.

Mi è piaciuto moltissimo, e non solo perchè amo i libri che parlano di libri.
Mi è piaciuto perchè la prosa di Michaël Uras è splendida, perchè il ritmo è sostenuto e la storia di Alex accattivante e profonda al tempo stesso.
Impossibile non riflettere su se stessi, sulle proprie letture e su come esse ci abbiano o ci possano cambiare dopo aver letto "Le parole degli altri"!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

1 commento :

  1. Io non sono rimasta pienamente soddisfatta :( è una bellissima storia, ma non ho trovato quel quid che mi aspettavo.

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