Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Crash" di Barbara Poscolieri, edito Dunwich Edizioni (ebook a 3,99€):
Alessandro Alari è un giovane pilota romano della scuderia Speed-Y, in corsa per il titolo mondiale del Grand Race. Durante il Circuito di Roma rimane vittima di un incidente in cui perde entrambe le gambe. Il mondo dei motori è sconvolto, così come tutte le persone vicine al pilota. Solo Alessandro crede che un ritorno alle gare sia ancora possibile, con o senza gambe. Inizia quindi un percorso di accettazione e di riabilitazione, supportato dalla fidanzata Federica, dai genitori e dagli amici, con l’obiettivo di riguadagnarsi il posto che merita nella vita e in pista. Ma nel frattempo la Speed-Y ha trovato un nuovo pilota e sembra non credere nel suo recupero. La fiducia di Alessandro vacilla e anche il rapporto con Federica ne risente. Si rifugia quindi nel suo piccolo paese d’origine, dove ritrova la serenità in una vita semplice. Ma il Grand Race invoca il suo nome e, per quanto Alessandro cerchi di ignorarne il richiamo, le corse restano parte di lui.
Bello, bello, bello.
Il romanzo di Barbara Poscolieri mi ha presa sin dalle prime pagina, nelle quali assistiamo al terribile incidente di Alessandro: uno scontro tra vetture che porta il suo compagno di scuderia a tranciare di netto il muso della sua vettura, portandosi via anche le gambe di quello che fino a quel momento era forse il pilota-rivelazione del Grand Race.
Alessandro, però, si sveglia in ospedale con una sola convinzione in testa: quella di tornare a guidare, e a correre. Ha sempre detto che avrebbe vinto il Grand Race, e non gli servono le gambe per farlo.
Non quando si può riadattare la sua macchina.
Certo, all'inizio sembra tutto perfetto: la macchina è pronta, la sua fidanzata Federica è un angelo, e i tifosi lo adorano.
Poi però subentrano le paure: e se non fosse più capace di guidare come prima? Se Federica se ne andasse? Se lui non potesse più essere la persona di prima?
È la paura a farlo letteralmente scappare a casa, nella sua vecchia stanza, a sporcarsi le mani nell'officina del padre e a ritrovare i vecchi amici.
La domanda è: tornerà ad essere Alessandro Alari, grande pilota? O il futuro che lo attende è diverso?
Mi è piaciuto moltissimo, ed era tanto che un romanzo non mi prendeva così.
L'autrice riesce a raccontare un uomo abituato a vivere a trecento all'ora nel momento in cui è costretto non solo a rallentare, ma a fermarsi.
Ne riesce a raccontare la paura, la frustrazione, il dolore della riabilitazione e quello nel suo cuore.
Nel giro di un istante ha perso quello che sapeva esere un futuro da vincitore, e quello che deve imparare è a esserlo in modo diverso.
Solo, non sa come fare, e ho trovato di una dolcezza disarmante il suo rifugiarsi nella casa e nella routine di famiglia, quasi a voler ricominciare da capo.
Sarà proprio uno dei suoi amici d'infanzia a dargli la scossa che gli serve, e soprattutto ci penserà Federica, a dimostrargli che lui potrà essere tante cose, ma non sarà mai un uomo a metà.
E in fondo nel terrore di Alessandro di non essere abbastanza e di non essere all'altezza delle aspettative possiamo ritrovarci tutti, piloti e non.
La prosa e i dialoghi di Barbara Poscolieri sono promossi a pieni voti, e così i suoi indimenticabili personaggi: cinque stelle.
Consigliatissimo, a lettori e lettrici: è uno dei romanzi più belli che ho letto quest'anno.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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