La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Dannate ragazze" di Robin Wasserman, edito HarperCollins (rilegato a 18€):
Novembre 1991. La notte di Halloween Craig Ellison, star della squadra di basket della scuola superiore di Battle Creek, si avventura nel bosco da solo e scompare. Tre giorni dopo lo ritrovano con una pallottola in testa e una pistola in mano, e quel gesto all'apparenza inspiegabile sconvolge profondamente i membri di quella tranquilla cittadina della Pennsylvania, già turbati da voci inquietanti sulla presenza di sette sataniche nella zona. Hannah Dexter, diciassettenne brillante ma solitaria, incontra Lacey Champlain poco tempo dopo la tragedia. Capelli nerissimi e una passione per Kurt Cobain che sfiora l'ossessione, Lacey è una ragazza carismatica e dal fascino perverso che si insinua nella vita e nella mente dell'impressionabile Dex, plasmandone il carattere a propria immagine e somiglianza fino a risvegliare una parte ribelle e oscura di lei che le trascina in una spirale di violenza sempre più febbrile e pericolosa.
Esce oggi uno dei romanzi più discussi in America degli ultimi anni, e non potevo tardare oltre: dovevo dirvi cosa ne ho pensato!
Robin Wasserman, con le sue "Dannate ragazze", mi ha fatto pensare - in parte - a un film che qualche anno fa aveva fatto scalpore: "Thirteen".
Ricordate come una sicura di sè e sguaiata Nikki Reed plagiava e portava ben lontana dalla retta via un'ingenua Evan Rachel Wood?
Ecco, il rapporto tra Dex e Lacey mi ha trasmesso qualcosa di simile.
Un romanzo che cattura, quello di Robin Wasserman, perchè ha tutti gli ingredienti giusti: una sonnacchiosa città di provincia, una morte improvvisa e apparentemente inspiegabile di quello che è il golden boy della scuola superiore locale, una serie di atti vandalici nelle chiese che fanno pensare all'intervento di una setta satanica...
Siamo all'inizio degli anni Novanta, quando a fare paura non sono i kamikaze o le autobomba, ma le stelle a cinque punte e le croci capovolte, e quando la musica di Kurt Cobain, bello e dannato per eccellenza, riempie le camere da letto di milioni di ragazzine.
Ragazzine come Lacey, che per il cantante nutre una vera e propria ossessione.
E in fondo, Lacey è la ragazza dannata per eccellenza: una folta chioma corvina e una personalità oscura che non potrebbe essere più lontana dal carattere vivace e dalla mente sagace di Hannah.
Ma si sa che gli opposti si attraggono, e che il confine tra amicizia, amore e odio non è poi così definito...
Un romanzo crudo. Decisamente crudo, ma che non potrà non conquistare i fan di Bret Easton Ellis: le adolescenti di Robin Wasserman mentono, nascondono, manipolano, feriscono... e uccidono.
Non si fermano di fronte a nulla, perse in un mondo solo loro in cui il bene e il male sono due concetti praticamente privi di senso ma dove una grandd certezza c'è: il loro legame.
"Dannate ragazze" si apre e si chiude con un morte crudele, ingiusta ma inevitabile: sta a voi scoprire chi sarà l'ultima - si spera - vittima di Lacey e Dex, e a che punto si possa arrivare quando si decide che un segreto vale una vita. Che è meglio essere sicure di non poter essere punite per le proprie azioni, anche a costo di uccidere a sangue freddo.
Questo non l'ho letto tutto d'un fiato, anzi: è un libro a tratti doloroso, e il personaggio di Lacey mi ha creato non pochi problemi. Dannata nel profondo perchè ormai priva della capacità di provare empatia e compassione, Lacey è sostanzialmente l'anticristo per qualsiasi madre di giovane ragazzina: è l'ultima persona al mondo che vorresti vicina a tua figlia, perchè come il serpente sedusse Eva con le sue parole suadenti, Lacey affascina per il suo sprezzo delle regole e il suo farsi beffe delle convenzioni.
Il crescendo di violenza che caratterizza le ultime cento pagine del romanzo è davvero degno dell'autore di "American Psycho" e "Glamorama", e lì sì che non ci si riesce a staccare dalle pagine nemmeno per versarsi una tazza di tè.
Biscogna scoprire cosa ne sarà di Nikki, attirata nel bosco da Lacey e Dex, e soprattutto sapere una volta per tutte cosa sia successo a Craig: si è davvero ucciso, o c'è dietro qualcosa di non detto e che potrebbe cambiare per sempre il rapporto tra le due inseparabili?
Una prosa splendida, una storia inquietante e una protagonista - Lacey - che non dimenticherete facilmente. Leggetelo riascoltando l'intera discografia dei Nirvana, e dopo riguardate anche "Belli e dannati": era il 1991, e River Phoenix dannato lo era davvero. Sarebbe morto due anni dopo di overdose fuori dal Viper Room. Kurt Cobain sarebbe morto l'anno seguente, suicida.
Robin Wasserman ci riporta laggiù, a quelli che sono stati gli angeli neri di una generazione intera e delle icone per quella successiva, e lo fa con un romanzo assolutamente imperdibile.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Robin Wasserman, con le sue "Dannate ragazze", mi ha fatto pensare - in parte - a un film che qualche anno fa aveva fatto scalpore: "Thirteen".
Ricordate come una sicura di sè e sguaiata Nikki Reed plagiava e portava ben lontana dalla retta via un'ingenua Evan Rachel Wood?
Ecco, il rapporto tra Dex e Lacey mi ha trasmesso qualcosa di simile.
Un romanzo che cattura, quello di Robin Wasserman, perchè ha tutti gli ingredienti giusti: una sonnacchiosa città di provincia, una morte improvvisa e apparentemente inspiegabile di quello che è il golden boy della scuola superiore locale, una serie di atti vandalici nelle chiese che fanno pensare all'intervento di una setta satanica...
Siamo all'inizio degli anni Novanta, quando a fare paura non sono i kamikaze o le autobomba, ma le stelle a cinque punte e le croci capovolte, e quando la musica di Kurt Cobain, bello e dannato per eccellenza, riempie le camere da letto di milioni di ragazzine.
Ragazzine come Lacey, che per il cantante nutre una vera e propria ossessione.
E in fondo, Lacey è la ragazza dannata per eccellenza: una folta chioma corvina e una personalità oscura che non potrebbe essere più lontana dal carattere vivace e dalla mente sagace di Hannah.
Ma si sa che gli opposti si attraggono, e che il confine tra amicizia, amore e odio non è poi così definito...
Un romanzo crudo. Decisamente crudo, ma che non potrà non conquistare i fan di Bret Easton Ellis: le adolescenti di Robin Wasserman mentono, nascondono, manipolano, feriscono... e uccidono.
Non si fermano di fronte a nulla, perse in un mondo solo loro in cui il bene e il male sono due concetti praticamente privi di senso ma dove una grandd certezza c'è: il loro legame.
"Dannate ragazze" si apre e si chiude con un morte crudele, ingiusta ma inevitabile: sta a voi scoprire chi sarà l'ultima - si spera - vittima di Lacey e Dex, e a che punto si possa arrivare quando si decide che un segreto vale una vita. Che è meglio essere sicure di non poter essere punite per le proprie azioni, anche a costo di uccidere a sangue freddo.
Questo non l'ho letto tutto d'un fiato, anzi: è un libro a tratti doloroso, e il personaggio di Lacey mi ha creato non pochi problemi. Dannata nel profondo perchè ormai priva della capacità di provare empatia e compassione, Lacey è sostanzialmente l'anticristo per qualsiasi madre di giovane ragazzina: è l'ultima persona al mondo che vorresti vicina a tua figlia, perchè come il serpente sedusse Eva con le sue parole suadenti, Lacey affascina per il suo sprezzo delle regole e il suo farsi beffe delle convenzioni.
Il crescendo di violenza che caratterizza le ultime cento pagine del romanzo è davvero degno dell'autore di "American Psycho" e "Glamorama", e lì sì che non ci si riesce a staccare dalle pagine nemmeno per versarsi una tazza di tè.
Biscogna scoprire cosa ne sarà di Nikki, attirata nel bosco da Lacey e Dex, e soprattutto sapere una volta per tutte cosa sia successo a Craig: si è davvero ucciso, o c'è dietro qualcosa di non detto e che potrebbe cambiare per sempre il rapporto tra le due inseparabili?
Una prosa splendida, una storia inquietante e una protagonista - Lacey - che non dimenticherete facilmente. Leggetelo riascoltando l'intera discografia dei Nirvana, e dopo riguardate anche "Belli e dannati": era il 1991, e River Phoenix dannato lo era davvero. Sarebbe morto due anni dopo di overdose fuori dal Viper Room. Kurt Cobain sarebbe morto l'anno seguente, suicida.
Robin Wasserman ci riporta laggiù, a quelli che sono stati gli angeli neri di una generazione intera e delle icone per quella successiva, e lo fa con un romanzo assolutamente imperdibile.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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