venerdì 15 novembre 2019

I miei grandi classici: Angela Frenda, e la rivalutazione della crostata

«Restituiamo dignità alla crostata, che sembra semplice ma è in realtà un piatto trasformista. Basta cambiare un solo ingrediente, e si ottiene qualcosa di totalmente diverso. Lanciamo un movimento per la rivalutazione della crostata!»


Angela Frenda è frizzante, divertente, esplosiva: impossibile incontrarla e non trovarsi ad ascoltarla incantati mentre racconta la sua ultima fatica, I miei grandi classici (Solferino). Ed è altrettanto impossibile non volersi precipitare a casa, indossare un grembiule e infornare un pollo arrosto con patate.
Quella raccontata da Angela Frenda tra le pagine de I miei grandi classici è la cucina di casa, nella sua accezione più emozionale: i grandi classici del titolo sono «i piatti che rassicurano, che preparo quando salta fuori una cena all'improvviso e devo essere sicura che riesca bene».
I suoi cavalli di battaglia, e chi non ne ha almeno un paio?
Sfogliare il suo libro vuol dire entrare in casa sua e nella sua cucina, e allo stesso tempo sentirsi davvero a casa propria, e dalla lettura al trovarsi con le mani affondate in un impasto il passo è davvero brevissimo.
Un grande desiderio era anche quello di restituire alla cucina di casa la sua dignità, ed è un tema a cui Angela Frenda tiene particolarmente.
«Tutte noi, quano portiamo in tavola un piatto, cerchiamo di presentarlo al meglio. Cucina di casa non significa cucina raffazzonata, e il messaggio che vorrei che arrivasse è che sì, questa è una cucina semplice, ma anche molto curata e bella da vedere.»


I grandi classici di Angela Frenda sono piatti italiani, tradizionali, ma non solo: ci si trova a passeggiare in Francia e in Inghilterra, per citarne due, e non ci si ferma qui.
«Sono convinta che le ricette nascondano delle storie, universali e personali, e sono le storie a renderle speciali: dal dolce che un'amica ci ha insegnato a preparare al piatto che abbiamo gustato quando siamo usciti a cena per la prima volta con il nostro compagno.
Dobbiamo riportare le storie nei ricettari, perchè se no le sviliamo. Quando ricette ci sono per gli spaghett al pomodoro? Eppure la mia non sarà mai uguale a quella di nessun altro.
Si parla molto di storytelling, e credo vada riportato anche in cucina.»
Uno storytelling e una narrazione che sono, per tradizione, prettamente femminili (con l'eccezione di qualche voce maschile), nonostante in Italia abbiamo grandi ricettari ma non un grande food writing.

I miei grandi classici è un volume di inedita eleganza, soprattutto nella sua componente fotografica, che riesce a trasmettere il calore della casa e dell'intimità domestica senza rinunciare a uno scatto di altissimo livello.
«Quando dico di voler restituire alla cucina di casa la sua dignità, mi riferisco al fatto che, alla fine, le persone dove cucinano? A casa. Quanti di noi sono chef, e quanti di noi sono persone che cucinano ogni giorno senza farlo di professione? Basti pensare, tra l'altro, al fatto che anche la cucina stellata stia recuperando molto delle radici personali, delle ricette tramandate. Per forza, altrimenti ci perdiamo.»
Ed è anche in quest'ottima che, secondo Angela Frenda bisogna fare qualcosa per salvare i secondi piatti, vittima del nostro mangiare meno, e nel notro privilegiare gli antipasti (più leggeri e su cui si sperimenta di più) e i primi (a cui, oggettivamente, non rinunceremmo mai).
«Abbiamo lavorato su questo, e alleggerito molti dei secondi proposti, anche pensando al fatto che, inevitabilmente, si mangia sempre meno carne» aggiunge l'autrice, sottolineando però che il filetto al forno alle erbe è un piatto molto semplice da preparare, e quindi perchè non cimentarsi?

I miei grandi classici è un invito a riscoprire la gioia di cucinare e di mangiare insieme a chi amiamo, a sporcarci le mani di farina e a infornare una crostata in un pomeriggio di pioggia: esattamente ciò di cui abbiamo bisogno.
Consigliato.


I miei grandi classici di Angela Frenda (Solferino) è in libreria, al prezzo di copertina di 18€.

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