martedì 21 agosto 2018

«Sono nata per essere abbandonata»: Mary Shelley, "Frankenstein" e un film per raccontarne la storia

Frankenstein è sempre stato il racconto di un abbandono, quello di un creatore/padre e quello della società umana, e non sorprende che sia questa la chiave di lettura scelta per raccontarne la genesi e, soprattutto, portare sul grande schermo la vita tumultuosa e anticonformista della sua autrice, Mary Shelley (nata Godwin) nel film omonimo.

«Sono nata per essere abbandonata» è forse la battuta più significativa pronunciata da Elle Fanning, scelta per interpretare l'aspirante autrice di storie di fantasmi che, in giovane età, lascerà la casa paterna per seguire l'amore incarnato nella figura di Percy Bysshe Shelley (Douglas Booth).


Fanning e Booth rendono giustizia a quella che è forse una delle storie d'amore più tormentate e sregolate storie d'amore della letteratura? Assolutamente sì.
Mary Shelley appassionerà non solo i lettori, ma anche gli amanti delle grandi storie d'amore, e strapperà un sorriso anche alle femministe perchè dopo aver perso tre figli, il benestare della società e la speranza di riuscire in ciò che era fin da bambina il suo più grande sogno (scrivere racconti di fantasmi), la donna vedrà il suo romanzo in libreria, vincendo anche l'ultima battaglia: quella per avere il suo nome in copertina.
Frankenstein, infatti, poco si prestava a essere opera di una donna, e l'unico editore che accettò di pubblicare le prime 500 copie acconsentì a patto che uscisse in forma anonima e con la prefazione di Percy Bysshe Shelley (al quale fu, all'inzio, attribuita l'intera opera).


La storia di Mary Shelley, del suo amore e della sua lotta per vedere affermati i suoi diritti a discapito delle convenzioni sociali, dura due ore, ma quando iniziano a scorrere i titoli di coda sembra di essersi seduti al cinema solo pochi minuti prima.
Complici scenografie e costumi impeccabili, e una colonna sonora sublime (le musiche sono di Amelia Warner), e una regia stellare a opera di Haifaa al-Mansour, Mary Shelley cattura, emoziona, commuove.
Impossibile non precipitarsi in libreria e scoprire (o riscoprire) Frankenstein, dopo.
Impossibile non voler restare in compagnia di Mary Shelley per qualche ora ancora.

Mary Shelley arriva nelle sale il 29 Agosto, distribuito da Notorious Pictures.

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