Un'affascinante reinterpretazione del mito di Arianna, Teseo e dell'abbandono più celebre della mitologia greca, quella che fa capolino tra le pagine di L'isola dell'abbandono di Chiara Gamberale (Feltrinelli), ultima fatica letteraria dell'autrice che torna in libreria a pochi mesi di distanza dalla ristampa del suo esordio Una vita sottile.
Come una novella Arianna, la protagonista di Chiara Gamberale ha vissuto il trauma dell'abbandono dieci anni prima quando Stefano, il suo primo amore, l'ha lasciata sola sull'isola di Naxos.
E su quell'isola sente il bisogno di tornare oggi, perchè da quando è diventata madre il suo mondo e la sua prospettiva su di esso si sono ampliati e ristretti, fino a restare deformi.
A Naxos, allora, è finito un amore, e ne è iniziato un altro: ma cosa resta oggi, di tutto questo?
Chiara Gamberale si lascia alle spalle i trentenni irrisolti che più volte sono stati protagonisti dei suoi romanzi, per affrontare il tema della maternità. Una maternità lontana dai clichè, ma in cui molte lettrici sapranno ritrovare la propria.
Il "miracolo della vita" è qualcosa che travolge, abbattendo muri faticosamente alzati e demolendo le sicurezze: è un amore che nasce, ma anche una vita che finisce. Quella di prima.
L'isola dell'abbandono diventa allora una metafora non solo di coloro che ci hanno lasciato indietro, ma anche del nostro lasciare indietro una versione di noi che non esiste più, e del nostro abbandonarci al futuro, per quanto incerto.
Un romanzo sull' ἀπόλειψης, quindi, ma anche un νόστος contemporaneo, con un'eroina alle prese con una delle missioni più difficili: riuscire a tornare indietro, per poter andare avanti.
Un ritorno sui propri passi, per poi potersi abbandonare all'ignoto del futuro perchè nella vita, per quanto si possa rimuginare, pianificare, ipotizzare, alla fine aveva ragione Doris Day: que sera, sera.
L'isola dell'abbandono di Chiara Gamberale (Feltrinelli) è in libreria, al prezzo di copertina di 16,50€.
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