La Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La data fu scelta perchè in quel giorno nel 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Anche quest'anno, in libreria sono arrivate storie per lettori di tutte le età volte a raccontare questa pagina buia della nostra Storia, attraverso reali testimonianze e opere d'invenzione.
Scopriamone insieme nove, firmate dagli stessi protagonisti o da autori di fama internazionale.
Alex Ehren, protagonista di Il maestro di Auschwitz di Otto B. Kraus (Newton Compton Editori) è uno dei prigionieri di Auschwitz-Birkenau. Ogni giorno che passa la lotta per sopravvivere all’orrore del campo di concentramento si fa sempre più dura. Eppure Alex ha deciso di contravvenire agli ordini dei suoi spietati aguzzini e, di nascosto, dà lezione ai bambini raccolti nel famigerato Blocco 31. È un piccolo gesto di coraggio, che ha però un incredibile valore sovversivo, perché è il solo modo per tentare di proteggerli dalla terribile realtà della persecuzione che sperimentano sulla propria pelle. Eppure, insegnare ai bambini non è l’unica attività proibita a cui Alex si dedica...
Questo romanzo è ispirato alla vera storia di Otto B Kraus, che durante la prigionia nel campo di concentramento osò sfidare le inflessibili regole imposte dai nazisti e creò per i suoi piccoli allievi un’oasi di normalità.
Anche La scelta di Josefine di Doug Gold (Newton Compton Editori) è ispirato a una storia vera. Dopo l’arresto e la tortura dei fratelli da parte dei nazisti, Josefine Lobnik decide di unirsi ai partigiani e combattere per la liberazione della Slovenia. Se questo significa aiutare gli inglesi e gli Alleati, è ben felice di dare il suo contributo. Quando assiste all’esecuzione sommaria di venti innocenti nella piazza della città di Maribor, Josefine teme che la stessa sorte possa essere toccata anche a uno dei suoi fratelli, di cui non ha più notizie. E così prende una decisione coraggiosa: avvicinarsi al campo di lavoro per chiedere notizie a un prigioniero. Quando lo portano al campo Stalag XVIII-D, vicino a Maribor, Bruce Murray promette a sé stesso che farà tutto il possibile per sabotare i tedeschi e scappare. Mentre passeggia lungo la recinzione, una domenica mattina, una giovane donna gli consegna un biglietto. È l’inizio di un grande amore, nato nell’ora più buia della storia europea, e destinato a durare per sempre.
Con L'infermiera di Hitler (Newton Compton Editori), Mandy Robotham trasporta i lettori nella Germania del 1944. Prelevata dal campo di concentramento in cui era prigioniera, Anke Hoff non ha idea del destino che la attende. Quando le viene ordinato di assistere, come ostetrica, qualcuno molto vicino a Hitler è costretta ad accettare: in caso contrario tutta la sua famiglia verrebbe uccisa. Nonostante l’odio per il regime che ha perseguitato lei e i suoi cari, Anke dovrà fare del suo meglio per prendersi cura della misteriosa donna e del bambino che porta in grembo, la cui vita è legata a doppio filo alla sua. Ma nel rifugio di Berghof, la residenza segreta del Führer tra le Alpi bavaresi, niente è come sembra. Molte delle persone lì presenti, infatti, sono sottoposte allo stesso ricatto di Anke. E affezionarsi a uno di loro potrebbe complicare ancora di più le cose, mettendola davanti a una scelta impossibile da compiere. L’amore può sopravvivere agli orrori di una guerra?
Nell'Olanda sotto occupazione nazista la tredicenne Anne Frank inizia a raccontare in un Diario (Mondadori) intimo e personale la sua vita di ogni giorno: è il 1942 e le leggi antisemite colpiscono anche la sua famiglia, che per sfuggire alla deportazione si rifugia in un alloggio segreto, dove sopravvive grazie alla complicità di amici e conoscenti. Qui Anne, che sogna di diventare giornalista o scrittrice, non smette mai di scrivere. Quando nel 1944 il governo olandese lancia un appello per raccogliere testimonianze e documenti di guerra, Anne inizia a rielaborare il suo diario, in vista di una possibile pubblicazione: immagina che diventi un libro dal titolo La casa sul retro ma purtroppo non sopravvive abbastanza a lungo per vedere realizzato il suo sogno. Il Diario, invece, è arrivato fino a noi, e a tantissimi lettori nel mondo: oggi in un'edizione più che mai fedele alla spontaneità delle stesure originali, arricchita dalle illustrazioni di Giulia Tomai.
Otto di Tomi Ungerer (Mondadori) riesce in un intento importante: raccontare ai più piccoli l'occupazione nazista e le sue conseguenze drammatiche. Questa è infatti la storia dell'orsetto Otto e di due bambini: tre compagni di gioco inseparabili, che solo una stella gialla cucita sul petto e la crudeltà della guerra riuscì a dividere. Ma non per sempre, perché un giocattolo amato non si abbandona mai davvero. Per fortuna Otto ha imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e ritrovata, perché in un'imbottitura c'è spazio per tantissimi ricordi...
La guerra di Catherine di Julia Billet e Claire Fauvel (Mondadori) racconta invece la storia di Rachel, giovane studentessa ebrea, che frequenta una scuola speciale, la Maison di Sèvres, e ama guardare il mondo attraverso la sua Rolleiflex. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale è però costretta a fuggire e a cambiare identità. Aiutata da una rete di partigiani, Catherine - questo il suo nuovo nome - dovrà nascondersi in luoghi sempre diversi e imparare a fidarsi di persone nuove, senza mai separarsi dalla sua macchina fotografica. Da questo lungo viaggio prenderà vita la sua testimonianza per immagini che invita a non dimenticare la bellezza nascosta nel quotidiano e che celebra gli eroi anonimi, che mettono a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. Un viaggio che l'aiuterà a crescere e che la trasformerà in una donna libera.
Il pedalatore di luce di Sivia Buscaglia (Il battello a vapore) trasporta i lettori nella Parigi occupata del 1942. L'Europa è travolta dalla guerra e Parigi è stretta nella morsa dell'occupazione nazista. Bebel ha vent'anni e una passione, la bicicletta: gli dà lavoro come pedalatore al cinema Dumas, lo accompagna nei suoi giri per la città occupata e lo porta... a investire una bella ragazza dai capelli e dal carattere di fuoco, Esther Mendel. Tra Bebel ed Esther è colpo di fulmine, una scoperta meravigliosa che per un momento fa dimenticare gli orrori della guerra. Ma Esther non può sognare a lungo, perché sul petto ha cucita la stella a sei punte che le ricorda qual è la spaventosa realtà: è ebrea ed è in pericolo. Una storia di amore e avventura, per non dimenticare il coraggio della solidarietà.
Germania, 1944. Iris, la protagonista di A un passo da un mondo perfetto di Daniela Palumbo (Il battello a vapore) ha undici anni, quando si trasferisce con la famiglia in un paese vicino a Berlino. Il padre è un capitano delle SS promosso a vicecomandante del campo di concentramento che sorge laggiù, mentre la madre è una donna autoritaria con una grande passione per i fiori. La nuova casa è bellissima, grande e circondata da un immenso giardino, di cui si prende cura un giardiniere. Di lui Iris sa ben poco, sa solo che è ebreo e che tutte le mattine arriva dal campo, per poí tornarci dopo il tramonto. A Iris è vietato rivolgergli la parola perché è pericoloso, ma la curiosità è più forte di lei. Comincia ad avvicinarsi di nascosto a quello sconosciuto con la testa rasata e la divisa a righe. Comincia anche a lasciargli piccoli regali nel capanno degli attrezzi, in un cassetto segreto, e lui ricambia con disegni abbozzati su un quaderno. Così, giorno dopo giorno, tra i due nasce un'amicizia clandestina fatta di gesti nascosti e occhiate fugaci, un'amicizia in grado di far crollare il muro invisibile che li separa e di capovolgere il mondo perfetto in cui Iris credeva di vivere.
Lettura imprescindibile è Scolpitelo nel vostro cuore di Liliana Segre (Piemme), viaggio nella memoria dal binario 21 d Auschwitz e ritorno, curato da Daniela Palumbo.
«La memoria di Liliana Segre cerca il suo approdo nel presente. Le sue parole lo svelano: racconta di se stessa in guerra come una profuga, una clandestina, una rifugiata, una schiava lavoratrice. Usa espressioni della nostra contemporaneità affinché la testimonianza del passato sia un ponte per parlare dell'oggi. Qui e ora. E, interrogando il presente, Liliana indica quel futuro che solo i ragazzi in ascolto potranno, senza indifferenza e senza odio, disegnare, inventare, affermare» afferma Daniela Palumbo nella sua introduzione, e questo messagio è ancora più importante oggi, in un momento in cui l'odio rischia di prendere ancora una volta il sopravvento.
mercoledì 15 gennaio 2020
Giornata della Memoria: letture per non dimenticare
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