Tutti i giorni, a Parigi, Juliette prende il metrò: stessa ora, stessa linea. Quando non è troppo assorta in un romanzo, ama perdersi a osservare i lettori intorno a lei: il collezionista di libri rari, la studentessa di matematica, la ragazza che piange a pagina 247. Li guarda con curiosità, come se dai loro gusti letterari potesse entrare in qualche modo nella loro vita e dare colore alla sua, così monotona, così prevedibile.
È facile, per un lettore, ritrovarsi nella curiosità della protagonista di La ragazza che leggeva nel metrò di Christine Féret-Fleury (Sperling&Kupfer): quanti di voi sbirciano le letture dei compagni di viaggio? E non è snervante, non riuscire a identificarne il titolo o l'autore?
Quello che manca davvero, nella vita di Juliette, è l'imprevisto. Il suo lavoro in un'agenzia immobiliare consiste soprattutto nel compilare documenti vari e spulciare faldoni di un colore spento e senza brio, e persino il solito tragitto casa-lavoro-casa finisce per venirle a noia.
Per questo, un giorno, decide all'improvviso di scendere qualche fermata prima e fare una strada diversa dal solito per andare al lavoro. Un cambio di percorso che segnerà la sua vita oltre ogni aspettativa, perché in quelle strade sconosciute incontrerà Soliman, che vive circondato di vecchi volumi ed è convinto che un libro, se donato alla persona giusta, può cambiare il corso del destino.
Ci crede al punto da coordinare una rete di LiberaLibri, che ricevono da lui una selezione di titoli e si adoperano affinchè ogni copia capiti tra le mani del lettore "giusto".
Sull'onda di un entusiasmo che non provava da troppo tempo, Juliette lascia il lavoro in agenzia e si improvvisa LiberaLibri, nonché sostituta di Soliman quando deve assentarsi e le affida non solo la sua attività ma anche la figlioletta Zaïde, alla quale ogni lettore non potrà fare a meno di affezionarsi.
La ragazza che leggeva nel metrò è un libro per chi ama i libri, questo è fuori discussione, ma ha un altro punto a suo favore: l'assenza di una storia d'amore che, in questo contesto, lo avrebbe reso l'ennesimo romanzo ambientato a Parigi, con i libri, una lettrice e un finale tutto cuori.
Magari con la Tour Eiffel sullo sfondo, che non guasta mai.
Manca del tutto la Parigi da cartolina, mentre la città emerge attraverso i nomi delle sue strade, i suoi rumori e i suoi odori. Una città viva, e non da fotoromanzo.
Ottima anche la lista di titoli presente in coda al volume, che permette a ogni lettore di immergersi tra le stesse pagine che ispirano i cambi di rotta, le decisioni e le riflessioni di Juliette in questo percorso di crescita personale a 360° che si sviluppa senza interruzioni da pagina 1 a 208.
Consigliato per un pomeriggio di pioggia, accompagnato a una buona tazza di tè... e, ovviamente, a una scatola di macarons.
La ragazza che leggeva nel metrò di Christine Féret-Fleury (Sperling&Kupfer) è in libreria, al prezzo di copertina di 17,90€.
martedì 21 maggio 2019
"La ragazza che leggeva nel metrò" di Christine Féret-Fleury
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