Per scrivere la recensione di Figlio del lupo di Romana Petri (Mondadori), si rivela necessario lasciar passare qualche giorno dalla lettura dell’ultima pagina.
Ci vuole tempo, per lasciar decorrere liberamente quel mix di emozioni, sensazioni, ritmi che porta con sé. Difficile anche chiamarlo col suo titolo vero, perché, quando si parla di questo libro, viene naturale parlare di La vita di Jack London.
Non un complimento, ma un reale e doveroso riconoscimento ad un’autrice italiana, capace di immedesimarsi nel protagonista con pensieri, parole e intensità di racconto, al punto che il lettore arriva a chiedersi come faccia ad averlo incontrato...
Romana Petri, una tra le penne più brillanti dei giorni nostri, che da sempre illustra con estremo realismo vite normali, con il suo ultimo libro ci racconta una storia straordinaria.
Un po’ romanzato e po’ veritiero, Figlio del lupo rende onore alla vita di uno degli autori più famosi d’America, Jack London, scrittore prescelto fin dalla tenera età.
Sì, perché Jack da sempre sapeva di essere destinato a grandi successi, come era consapevole di aver poco tempo da vivere, in attesa di una morte precoce: complice una mamma visionaria ed il suo eterno dialogo con l’aldilà.
Un’anima irrequieta, perennemente alla ricerca dell’avventura e instancabile stakanovista, ha passato una vita a sfinirsi per gli altri. E a scrivere. Molte volte, ormai sfinito da una mente che non conosce pause, scriveva solo per guadagnare.
Mosso da una passione irrefrenabile, studia da auto-didatta perché attratto dal potere delle parole e di quello che sono in grado di esprimere. Ognuna con le sue sfumature, è proprio da questi stimoli che inizia a scrivere fin da giovanissimo.
Nonostante la voglia di imparare, ha dedicato i primi anni della sua carriera ad attività meno creative e più "pratiche", come il pugile, il cacciatore di foche, l'agente di assicurazioni, il cercatore d'oro, che ha amato l'ombra azzurra delle foreste e la smagliante solarità dei mari.
Spedisce i primi articoli ai quotidiani, e puntualmente se li vede tornare a casa.
Ma c’è una costante che accompagna tutti gli iniziali mancati risultati ed i futuri successi di Jack London: la madre Flora. Mai dolce ma sempre incoraggiante, con la fiducia cieca che solo una mamma sa provare, affianca il giovane scrittore spronandolo in ogni sua avventura.
Ma Jack passerà tutta la sua esistenza, circondato da donne adoranti.
Flora, Eliza la sorella acquisita e poi responsabile del Ranch che il fratello acquisterà sforando tutti i suoi risparmi, Bessie la prima moglie di un matrimonio "ragionato", Charmian la seconda consorte d’unione inizialmente passionale e poi non più tale. E le due figlie, che però non accetterà mai di amare in quanto non maschi.
La vita dello scrittore altalena tra voglie improvvise di circumnavigare il mondo, via mare, appunto, e settimane chiuso in camera a scrivere fino allo sfinimento.
Fermo non ci è mai stato: ha sempre dedicato il suo tempo a produrre.
E siamo certi che, se non se ne fosse andato così presto, ci avrebbe regalato ancora nuove emozioni.
Figlio del lupo di Romana Petri (Mondadori) è in libreria, al prezzo di copertina di 19,50€.
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