Buonasera a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Grandissime novità per tutti i fan sfegatati delle ragazze Gilmore: le quattro speciali puntate prodotte da Netflix saranno disponibili in uno speciale cofanetto DVD (due dischi, circa 23€) dal 21 Marzo:
Dopo quasi 10 anni dalla fine della serie originale, arriva Una Mamma per Amica – Di Nuovo Insieme. Lorelai (Lauren Graham) gestisce ancora il Dragonfly Inn, e ora vive con Luke (Scott Patterson). Sua figlia Rory (Alexis Bledel), che ora ha 32 anni, deve gestire difficoltà lavorative ed ex-fidanzati, mentre la matriarca Emily (Kelly Bishop) deve abituarsi alla vita da vedova. In quattro capitoli memorabili costellati di ‘incursioni’ dei bizzarri amici di Stars Hollow, le ragazze Gilmore devono affrontare problemi irrisolti di vecchia data, confrontandosi in appassionate discussioni a cuore aperto. Un emozionante, brillante e commovente revival familiare, pieno di sorprese. È bello essere a casa.
Va da sè che dovrò averlo, giusto? Giusto!
E voi, lo acquisterete?
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
mercoledì 28 febbraio 2018
Il Marzo di DeA Planeta
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi scopriamo insieme le uscite di DeA Planeta di Marzo, due romanzi dalle tinte scure ma che, ne sono sicura, ci terranno incollati alle pagine, e l'edizione movie-tie in del capolavoro di Ernest Cline "Ready Player One":
Chiunque abbia la mia età ricorda esattamente dove si trovava e che cosa stava facendo nel preciso istante in cui, per la prima volta, sentì parlare della Caccia. È una fredda mattina di gennaio del 2045 quando la notizia destinata a sconvolgere la vita del giovane Wade rimbalza sugli schermi di tutto il mondo: il creatore di videogiochi più prolifico e geniale di sempre, James Halliday, è morto nella notte senza lasciare eredi. Che ne sarà adesso di OASIS, il formidabile contenitore di universi virtuali da lui ideato? E dei milioni di persone che, ogni giorno, scelgono di trascorrere la propria esistenza nei suoi strabilianti meandri, piuttosto che nella realtà di un pianeta devastato dalle guerre, dalle carestie e dall’ingiustizia sociale? La risposta è contenuta in un video che Halliday stesso ha diffuso poco prima di morire: una caccia al tesoro globale, una sfida virtuale ispirata ai mitici videogiochi della sua (e della nostra) adolescenza.
Chiunque riuscirà a scoprire per primo la serie di indizi disseminati da Halliday, decifrandone il complesso viluppo di citazioni e rimandi, riceverà in premio la sua immensa fortuna e il controllo di OASIS. Per Wade, nerd fino al midollo e appassionato di retrogaming, è l’occasione di riscattare una vita ai margini. Ma la I.O.I., multinazionale tra le più potenti e spregiudicate, non ha alcuna intenzione di restare a guardare, e, pur di mettere le mani su OASIS, si prepara a giocare una partita che più sporca non si può.
Acclamato come il primo, grande romanzo dell’Era digitale, "Ready Player One" è un vero e proprio trionfo dell’immaginazione. Capace di stupire ed emozionare, e di proiettarci in un futuro che è già presente.
È il giorno del quinto compleanno di Puck quando una berlina nera passa a raccogliere lei e la mamma dal marciapiede di un degradato quartiere di Rotterdam. Pochi chilometri, e la sua vita di bambina senza un padre, senza bici e senza un soldo cambia per sempre. Nella imponente villa di Zwijndrecht, con le governanti, il giardino e gli enormi vasi cinesi, la vita scorre opulenta e quasi normale. Se non fosse per l’ostinazione con cui il proprietario, il ricco e impegnatissimo Signor Zio, insiste per lavare personalmente i capelli di Puck tre volte alla settimana. Comincia così, come un disegno infantile un po’ sghembo, pieno di ingenuità e di colori strani, il racconto della piccola Puck. Per assumere, un po’ alla volta, le sfumature sempre più fosche e inquietanti della violenza e dell’innocenza tradita.
Kim Van Kooten prende una storia vera e drammatica – quella dell’amica Pauline Barendregt e del suo “aspirante papà” – e la trasforma in un inno alla vita. Capace di dare voce a chi non ne ha e di dare forma a ciò che mai vorremmo vedere.
Oggi scopriamo insieme le uscite di DeA Planeta di Marzo, due romanzi dalle tinte scure ma che, ne sono sicura, ci terranno incollati alle pagine, e l'edizione movie-tie in del capolavoro di Ernest Cline "Ready Player One":
6 MARZO Rilegato a 17€ |
Chiunque riuscirà a scoprire per primo la serie di indizi disseminati da Halliday, decifrandone il complesso viluppo di citazioni e rimandi, riceverà in premio la sua immensa fortuna e il controllo di OASIS. Per Wade, nerd fino al midollo e appassionato di retrogaming, è l’occasione di riscattare una vita ai margini. Ma la I.O.I., multinazionale tra le più potenti e spregiudicate, non ha alcuna intenzione di restare a guardare, e, pur di mettere le mani su OASIS, si prepara a giocare una partita che più sporca non si può.
Acclamato come il primo, grande romanzo dell’Era digitale, "Ready Player One" è un vero e proprio trionfo dell’immaginazione. Capace di stupire ed emozionare, e di proiettarci in un futuro che è già presente.
13 MARZO Rilegato a 17€ |
Kim Van Kooten prende una storia vera e drammatica – quella dell’amica Pauline Barendregt e del suo “aspirante papà” – e la trasforma in un inno alla vita. Capace di dare voce a chi non ne ha e di dare forma a ciò che mai vorremmo vedere.
27 MARZO Brossurato a 16€ |
Genova 1606. Una spaventosa figura vestita di nero, il volto nascosto dietro una maschera da rapace, si muove nelle tenebre e miete vittime utilizzando uno strano micidiale cappio. Negli stessi giorni il pittore fiammingo Rubens, ospite presso palazzo Doria, scompare nel nulla, facendo temere il peggio. Se l’indagine ufficiale sul feroce assassino è affidata al Bargello e ai suoi birri, che brancolano nel buio, quella sull’artista richiede rapidità e discrezione, per evitare imbarazzi a una delle famiglie più potenti della città. Ecco perché delle ricerche viene incaricata dal Doge, e in gran segreto, la persona più scaltra in circolazione, ma anche la più pericolosa: una donna che non ha paura di niente. È Pietra, la rabdomante: la sua intelligenza le ha procurato molti nemici, ma è a lei che tutti si rivolgono per risolvere i misteri più intricati. Un pomeriggio Pietra trova sulla porta di casa una vecchia dall’aspetto miserevole, che sostiene di essere sua madre, la stessa che l’ha abbandonata in fasce. Pietra non è pronta ad aprirle il suo cuore, ma una tempesta di emozioni sta per abbattersi su tutto.
Questo nuovo romanzo di Lorenzo Beccati è un thriller dirompente, il ritratto suggestivo di una Genova maestosa e piena di insidie, e un sincero omaggio alle straordinarie capacità delle donne in ogni tempo.
Che dite, vi incuriosiscono?
Sono molto felice per il ritorno in libreria di Lorenzo Beccati, soprattutto perchè "Pietra è il mio nome" era uscito nel 2014 per Nord ed era davvero un bel romanzo: ora la protagonista torna in libreria con una nuova storia, e non vedo l'ora di scoprirla!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Un Marzo bellissimo, in casa Nord!
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi scopriamo insieme tutte le uscite di Marzo di Nord, una delle mie case editrici preferite perchè forse è l'unica della quale non sia ancora uscito un titolo che mi abbia delusa.
tenetevi forte, perchè escono #solocosebelle:
Quella sera, in casa scoppia una lite furiosa. Dopo le urla e i pianti, si avverte il rombo di un motore, poi il silenzio. La mattina seguente, le sorelle Tanner sono scomparse. L’auto della diciassettenne Emma viene ritrovata nei pressi della spiaggia: all’interno, solo la borsa e le scarpe della ragazza. Della quindicenne Cassandra, invece, nessuna traccia. Senza ulteriori indizi, le autorità vagliano tutte le ipotesi, per poi congelare il caso.
Tre anni dopo, Cassandra torna a casa... da sola. Racconta che lei ed Emma sono state rapite e tenute prigioniere su una misteriosa isola del Maine, senza telefono, televisione o elettricità. La sua versione dei fatti, però, è piena di buchi; in particolare, il racconto del giorno della scomparsa non coincide con le deposizioni raccolte dai detective. Sembrerebbe che la memoria della ragazza sia ancora compromessa dal trauma eppure, per la psicologa forense Abby Winter, i conti non tornano. È successo qualcosa quella notte di tre anni prima, qualcosa che la famiglia Tanner sta tentando disperatamente di nascondere. In cerca di risposte, la dottoressa rivolge quindi lo sguardo verso la madre, il patrigno e il fratellastro di Cassandra. A poco a poco, nel quadro apparentemente perfetto di quella famiglia come tante, Abby intuisce inquietanti crepe e indizi che conducono lungo una strada costellata di menzogne, inganni e tradimenti. Una strada che Abby sarà costretta a percorrere, se vuole salvare Emma...
Lex e Ian sono amici da sempre. Si sono iscritti al college insieme e insieme hanno fondato la Wingmen Inc, un’agenzia che aiuta le donne a conquistare l’anima gemella. Gli affari vanno così bene che hanno assunto una ragazza per offrire gli stessi servizi agli uomini. Con gran disappunto di Lex, la scelta è caduta su Gabi, la migliore amica di Ian, cui servono soldi per pagarsi gli studi. Lex odia Gabi… o almeno ci prova. L’odio, infatti, è l’unica arma che conosce per difendersi dal suo fascino innocente, dai suoi enormi occhi verdi e dal suo sorriso mozzafiato. E, ora che deve lavorare con lei tutti i giorni, Lex ha bisogno di un’armatura, perché sa che, se solo provasse ad avvicinarsi a Gabi, Ian non glielo perdonerebbe mai…
Gabi è disperata. Ecco perché ha accettato il posto alla Wingmen Inc. Altrimenti si sarebbe tenuta alla larga da Lex. C’era stato un momento in cui Gabi aveva pensato di aver trovato in lui uno spirito affine, ma poi lui l’aveva rifiutata, spezzandole il cuore. Adesso, Gabi lo odia. Odia il suo sorriso seducente, il suo fisico da atleta e l’umorismo disarmante. Soprattutto, odia il modo in cui il cuore batte più forte non appena Lex si avvicina e il vuoto che prova quando lui se ne va. In questi anni, l’unico antidoto è stata la lontananza. Adesso che sono costretti a convivere, Gabi teme che il fuoco sopito sotto la cenere torni a divampare, rischiando di bruciarla. Meno male che pure lui la odia...
Walter odia le parole. Soffre di un disturbo che gli impedisce di articolare bene i suoni e, un giorno, stanco delle prese in giro dei coetanei, ha smesso di provarci. Ha deciso di chiudere la bocca e aprire gli occhi. Adesso, a dodici anni, Walter osserva e nota cose che sfuggono alla maggior parte delle persone, distratte da chiacchiere inutili. Ed è diventato bravissimo a ritrovare le cose perdute. Ecco perché, quando il libro della madre scompare, lui si lancia nella ricerca con l’aiuto del suo unico amico, Milton, un Labrador grassoccio e intraprendente. Insieme, Walter e Milton si avventurano negli angoli dimenticati di New York, incontrando persone che per gli altri sono invisibili: dalla donna che tutte le mattine raccoglie le lattine per strada a una coppia delusa dal mondo, che si è ritirata in un stazione abbandonata della metropolitana. Grazie alle loro storie, Walter scoprirà generosità e speranza, solitudine e rimpianti, ma soprattutto capirà che la vita è un dono troppo prezioso per guardarla scorrere. E così riuscirà non solo a trovare le magiche pagine del libro perduto, ma pure la forza di aprirsi agli altri e di dare voce ai suoi sogni.
È capitato a tutti noi di avere l’impressione di aver perso qualcosa, di sentirci soli e incompresi. Questo romanzo ci ricorda che, nonostante tutto, c’è tanta speranza nel mondo. E che basta avere il coraggio di guardarsi intorno con occhi nuovi e ascoltare il nostro cuore per ritrovare ciò che abbiamo smarrito.
Non so voi, ma io voglio leggerli tutti!
E voglio una Giratempo per avere tante ore in più da dedicare alla lettura, ma sono dettagli...
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Oggi scopriamo insieme tutte le uscite di Marzo di Nord, una delle mie case editrici preferite perchè forse è l'unica della quale non sia ancora uscito un titolo che mi abbia delusa.
tenetevi forte, perchè escono #solocosebelle:
8 MARZO Rilegato a 18€ |
Tre anni dopo, Cassandra torna a casa... da sola. Racconta che lei ed Emma sono state rapite e tenute prigioniere su una misteriosa isola del Maine, senza telefono, televisione o elettricità. La sua versione dei fatti, però, è piena di buchi; in particolare, il racconto del giorno della scomparsa non coincide con le deposizioni raccolte dai detective. Sembrerebbe che la memoria della ragazza sia ancora compromessa dal trauma eppure, per la psicologa forense Abby Winter, i conti non tornano. È successo qualcosa quella notte di tre anni prima, qualcosa che la famiglia Tanner sta tentando disperatamente di nascondere. In cerca di risposte, la dottoressa rivolge quindi lo sguardo verso la madre, il patrigno e il fratellastro di Cassandra. A poco a poco, nel quadro apparentemente perfetto di quella famiglia come tante, Abby intuisce inquietanti crepe e indizi che conducono lungo una strada costellata di menzogne, inganni e tradimenti. Una strada che Abby sarà costretta a percorrere, se vuole salvare Emma...
15 MARZO Rilegato a 16,40€ |
Gabi è disperata. Ecco perché ha accettato il posto alla Wingmen Inc. Altrimenti si sarebbe tenuta alla larga da Lex. C’era stato un momento in cui Gabi aveva pensato di aver trovato in lui uno spirito affine, ma poi lui l’aveva rifiutata, spezzandole il cuore. Adesso, Gabi lo odia. Odia il suo sorriso seducente, il suo fisico da atleta e l’umorismo disarmante. Soprattutto, odia il modo in cui il cuore batte più forte non appena Lex si avvicina e il vuoto che prova quando lui se ne va. In questi anni, l’unico antidoto è stata la lontananza. Adesso che sono costretti a convivere, Gabi teme che il fuoco sopito sotto la cenere torni a divampare, rischiando di bruciarla. Meno male che pure lui la odia...
29 MARZO Rilegato a 16,90€ |
È capitato a tutti noi di avere l’impressione di aver perso qualcosa, di sentirci soli e incompresi. Questo romanzo ci ricorda che, nonostante tutto, c’è tanta speranza nel mondo. E che basta avere il coraggio di guardarsi intorno con occhi nuovi e ascoltare il nostro cuore per ritrovare ciò che abbiamo smarrito.
Non so voi, ma io voglio leggerli tutti!
E voglio una Giratempo per avere tante ore in più da dedicare alla lettura, ma sono dettagli...
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
"La vita in un istante" di Gabrielle Zevin
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La vita in un istante" di Gabrielle Zevin, edito Nord (rilegato a 18€):
Aviva Grossman ha ventun anni e un’unica colpa: essersi innamorata di un importante uomo politico. Ma, quando la relazione diventa di dominio pubblico, i media non hanno pietà: travolta da una valanga di accuse e (falsi) moralismi, Aviva è costretta a fuggire da Miami e a cambiare nome.
Tredici anni dopo, Jane Young abita in un tranquillo paesino del Maine con la figlia Ruby. Tutto cambia quando Ruby inizia a fare ricerche su suo padre, da lei mai conosciuto. Ruby si trova di fronte a una verità sconcertante: possibile che sua madre abbia mentito a tutti sul proprio passato?
Col suo stile delicato, ironico e sorprendente, Gabrielle Zevin ci racconta che cosa significa essere donna nel mondo di oggi, quando agli uomini è concesso tutto, mentre le donne sono ancora giudicate a ogni passo.
Anche oggi parliamo di donne, e stavolta lo facciamo con quella che è una delle mie scrittrici preferite: Gabrielle Zevin, autrice di "La misura della felicità" e "L'altra metà del mondo".
Parliamo di donne che scoprono nel modo peggiore che anche se si sbaglia in due spesso la colpa ricade solo su uno dei due, e di donne che si reinventano con coraggio e determinazione, senza smettere mai di essere fedeli a se stesse.
Parliamo soprattutto di Aviva, che a soli ventun anni scopre che, se vai a letto con un uomo sposato, la colpa ricade soprattutto su di te. Tu sei la rovinafamiglie, tu sei la donna priva di morale.
Poco importa che in quel letto ci si stia in due, insomma, soprattutto quando lui è un uomo importante e tu invece... tu no.
Non è difficile provare empatia nei confronti di Aviva, perchè come si combatte l'amore dei vent'anni? L'amore dei vent'anni è travolgente.
Certo, anche lei fa qualche passo falso. Non è certo un'idea brillante parlare della sua relazione online, perchè sappiamo tutti quanto sia facile scoprire chi si cela dietro personaggi senza nome o con soprannomi... nè è brillante giocarsi così il suo internship al Congresso, giusto?
Ma i vent'anni servono anche a sbagliare, così come a costruirsi una vita diversa.
Aviva si rifugia in una piccola cittadina del Maine, cambiando nome e soprattutto carriera: dal Congresso all'organizzazione di feste e matrimoni, cercando di seppellire per sempre la Aviva Grossman ridotta a una barzelletta dai comici di ogni late show televisivo.
Potrebbe anche riuscire a lasciarsi tutto alle spalle, se non fosse che la sua strada la porta di nuovo a interessarsi di politica (seppure in un contesto diverso) e se non fosse che la figlia Ruby, cresciuta senza che nulla della storia della madre trapelasse, inizia a farsi domande sul padre mai conosciuto...
Gabrielle Zevin racconta le donne, e racconta l'ipocrisia e la misoginia che ancora oggi segnano nel profondo la sfera politica in America (ma anche nel resto del mondo, in fondo): il marito adultero non perde la sua poltrona al Congresso, la sua giovane amante viene ridotta a una caricatura e a uno spauracchio. Non è difficile pensare allo scandalo Lewinsky, seppure con le dovute differenze (qui la madre fuori di testa ansiosa di conservare il vestito macchiato della figlia "per avere le prove" manca, grazie al cielo), e non è difficile pensare a quanto ancora oggi, in ogni contesto, esistano due pesi e due misure.
Aviva sbaglia, ma non sbaglia da sola ed eppure è l'unica a pagare un prezzo così alto.
"La vita in un istante" è però anche una storia di coraggio, perchè ammettiamolo: quanti di noi riuscirebbero a lasciarsi alle spalle tutto quanto e iniziare da capo in un luogo sconosciuto, abbandonando i sogni di una vita e per i quali si è lavorato sodo, e di fare il tutto crescendo anche una figlia da soli? Aviva/Jane cade, ma non solo scopre di sapersi rialzare: scopre di essere in grado di riprendere a camminare, a correre e a scalare le montagne della vita.
Gabrielle Zevin centra il punto anche con il personaggio di Ruby, in cui confluiscono tutte le domande, le insicurezze e le emozioni dell'adolescenza con la grazia e la delicatezza che caratterizzano da sempre la sua scrittura.
C'è sempre un momento in cui, da figli, si affronta l'umanità dei propri genitori e li si fa scendere dal piedistallo che li ospita durante l'infanzia: per Ruby non è facile scoprire la verità sulla madre, e forse c'è un momento in cui ne condanna gli errori, ma ce n'è anche uno in cui comprende quanto la donna abbia imparato da questi e quanto ne abbia fatto tesoro.
Mi è piaciuto immensamente, e non solo perchè la storia di Aviva/Jane e Ruby è al centro di un bellissimo romanzo, ben costruito e con un ritmo che ti cattura sin dalle prime pagine: mi è piaciuto perchè racconta le donne e una parità che ancora non c'è, ma che forse è ogni giorno più vicina nel momento in cui invece di cedere il passo a ogni uomo che incontrano per strada le donne alzano la testa e tirano dritto, lasciando che sia l'uomo a spostarsi di lato. Almeno qualche volta.
Assolutamente da leggere, e una delle letture da fare in vista dell'8 Marzo ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La vita in un istante" di Gabrielle Zevin, edito Nord (rilegato a 18€):
Aviva Grossman ha ventun anni e un’unica colpa: essersi innamorata di un importante uomo politico. Ma, quando la relazione diventa di dominio pubblico, i media non hanno pietà: travolta da una valanga di accuse e (falsi) moralismi, Aviva è costretta a fuggire da Miami e a cambiare nome.
Tredici anni dopo, Jane Young abita in un tranquillo paesino del Maine con la figlia Ruby. Tutto cambia quando Ruby inizia a fare ricerche su suo padre, da lei mai conosciuto. Ruby si trova di fronte a una verità sconcertante: possibile che sua madre abbia mentito a tutti sul proprio passato?
Col suo stile delicato, ironico e sorprendente, Gabrielle Zevin ci racconta che cosa significa essere donna nel mondo di oggi, quando agli uomini è concesso tutto, mentre le donne sono ancora giudicate a ogni passo.
Anche oggi parliamo di donne, e stavolta lo facciamo con quella che è una delle mie scrittrici preferite: Gabrielle Zevin, autrice di "La misura della felicità" e "L'altra metà del mondo".
Parliamo di donne che scoprono nel modo peggiore che anche se si sbaglia in due spesso la colpa ricade solo su uno dei due, e di donne che si reinventano con coraggio e determinazione, senza smettere mai di essere fedeli a se stesse.
Parliamo soprattutto di Aviva, che a soli ventun anni scopre che, se vai a letto con un uomo sposato, la colpa ricade soprattutto su di te. Tu sei la rovinafamiglie, tu sei la donna priva di morale.
Poco importa che in quel letto ci si stia in due, insomma, soprattutto quando lui è un uomo importante e tu invece... tu no.
Non è difficile provare empatia nei confronti di Aviva, perchè come si combatte l'amore dei vent'anni? L'amore dei vent'anni è travolgente.
Certo, anche lei fa qualche passo falso. Non è certo un'idea brillante parlare della sua relazione online, perchè sappiamo tutti quanto sia facile scoprire chi si cela dietro personaggi senza nome o con soprannomi... nè è brillante giocarsi così il suo internship al Congresso, giusto?
Ma i vent'anni servono anche a sbagliare, così come a costruirsi una vita diversa.
Aviva si rifugia in una piccola cittadina del Maine, cambiando nome e soprattutto carriera: dal Congresso all'organizzazione di feste e matrimoni, cercando di seppellire per sempre la Aviva Grossman ridotta a una barzelletta dai comici di ogni late show televisivo.
Potrebbe anche riuscire a lasciarsi tutto alle spalle, se non fosse che la sua strada la porta di nuovo a interessarsi di politica (seppure in un contesto diverso) e se non fosse che la figlia Ruby, cresciuta senza che nulla della storia della madre trapelasse, inizia a farsi domande sul padre mai conosciuto...
Gabrielle Zevin racconta le donne, e racconta l'ipocrisia e la misoginia che ancora oggi segnano nel profondo la sfera politica in America (ma anche nel resto del mondo, in fondo): il marito adultero non perde la sua poltrona al Congresso, la sua giovane amante viene ridotta a una caricatura e a uno spauracchio. Non è difficile pensare allo scandalo Lewinsky, seppure con le dovute differenze (qui la madre fuori di testa ansiosa di conservare il vestito macchiato della figlia "per avere le prove" manca, grazie al cielo), e non è difficile pensare a quanto ancora oggi, in ogni contesto, esistano due pesi e due misure.
Aviva sbaglia, ma non sbaglia da sola ed eppure è l'unica a pagare un prezzo così alto.
"La vita in un istante" è però anche una storia di coraggio, perchè ammettiamolo: quanti di noi riuscirebbero a lasciarsi alle spalle tutto quanto e iniziare da capo in un luogo sconosciuto, abbandonando i sogni di una vita e per i quali si è lavorato sodo, e di fare il tutto crescendo anche una figlia da soli? Aviva/Jane cade, ma non solo scopre di sapersi rialzare: scopre di essere in grado di riprendere a camminare, a correre e a scalare le montagne della vita.
Gabrielle Zevin centra il punto anche con il personaggio di Ruby, in cui confluiscono tutte le domande, le insicurezze e le emozioni dell'adolescenza con la grazia e la delicatezza che caratterizzano da sempre la sua scrittura.
C'è sempre un momento in cui, da figli, si affronta l'umanità dei propri genitori e li si fa scendere dal piedistallo che li ospita durante l'infanzia: per Ruby non è facile scoprire la verità sulla madre, e forse c'è un momento in cui ne condanna gli errori, ma ce n'è anche uno in cui comprende quanto la donna abbia imparato da questi e quanto ne abbia fatto tesoro.
Mi è piaciuto immensamente, e non solo perchè la storia di Aviva/Jane e Ruby è al centro di un bellissimo romanzo, ben costruito e con un ritmo che ti cattura sin dalle prime pagine: mi è piaciuto perchè racconta le donne e una parità che ancora non c'è, ma che forse è ogni giorno più vicina nel momento in cui invece di cedere il passo a ogni uomo che incontrano per strada le donne alzano la testa e tirano dritto, lasciando che sia l'uomo a spostarsi di lato. Almeno qualche volta.
Assolutamente da leggere, e una delle letture da fare in vista dell'8 Marzo ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
martedì 27 febbraio 2018
"Nowhere Girls" di Amy Reed
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Nowhere Girls" di Amy Reed, edito Piemme (rilegato a 17€):
Chi sono le Nowhere Girls? Sono tutte le ragazze, ma per cominciare sono in tre: Grace, tenera e impacciata, è nuova in città, dove si è dovuta trasferire a causa dei pregiudizi nei confronti della madre; Rosina, lesbica e punk, sogna di diventare una rockstar, ma è costretta a lavorare nel ristorante messicano di famiglia; ed Erin, un'asperger con due fissazioni, Star Trek e la biologia marina, vorrebbe assomigliare a un androide ed essere in grado di neutralizzare le emozioni. In seguito a un episodio di stupro rimasto impunito, le tre amiche danno vita a un gruppo anonimo di ragazze per combattere il sessismo nella scuola. Le Nowhere Girls, una moltitudine di voci diverse, dovranno superare la paura e l'imbarazzo per confrontarsi con coraggiosa onestà e opporsi alle minacce di chi si sente forte e non è disposto a mettersi in discussione. Ma alla fine riusciranno in ciò che sembrava impossibile: le cose possono cambiare e tutti hanno diritto alla felicità. Senza compromessi. Senza discriminazioni.
Eccoci qui con una delle letture più intriganti del mio 2018, della quale non vedevo l'ora di parlarvi.
Volevo parlarvi delle Nowhere Girls, perchè loro siamo noi.
Grace, Rosina ed Erin sono tutte noi, e allo stesso tempo sono tre ragazze uniche e straordinarie, le cui vite si intrecciano quando decidono di puntare i piedi e non restare in silenzio di fronte all'ennesima ingiustizia di un mondo che, almeno nel loro caso, è già stato abbastanza ingiusto.
Hanno dovuto lasciare la loro casa, o vorrebbero solo scappare via da una casa opprimente; hanno paura delle emozioni, o vorrebbero riuscire a sentire di più, più a lungo; convivono con una malattia dal nome complesso, o non riescono a dare un nome al disagio che le accompagna ovunque.
È impossibile non ritrovare se stesse in una o in tutte e tre le protagoniste dell'intenso e provocatorio romanzo di Amy Reed, che poteva essere il solito "girl friendship novel" e invece è un vero e proprio inno al coraggio di parlare, di denunciare le ingiustizie e di lottare per ciò in cui si crede.
È anche la celebrazione della forza inarrestabile delle ragazze, di quella che troppo spesso viene sintetizzata in uno stereotipato #girlpower ma che è molto, molto di più: è la capacità di costituire un esercito senz'altre armi che non la propria intelligenza e la propria empatia, è la volontà di essere inarrestabili, è il fare da scudo a chi non è ancora abbastanza forte da poter combattere da sola le proprie battaglie. Dovremmo tutte essere delle Nowhere Girls, e forse a modo nostro lo siamo già.
Non è facile parlare di violenza sessuale, di religione, di sindrome di Asperger e di omosessualità ai lettori più giovani, ma Amy Reed ha superato brillantemente la prova con una prosa aggraziata e allo stesso tempo affilata, e con una storia impossibile da dimenticare che non voglio anticiparvi ma che non posso fare a meno di consigliarvi.
Una delle poche letture a cinque stelle degli ultimi mesi, da fare a ogni età.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Nowhere Girls" di Amy Reed, edito Piemme (rilegato a 17€):
Chi sono le Nowhere Girls? Sono tutte le ragazze, ma per cominciare sono in tre: Grace, tenera e impacciata, è nuova in città, dove si è dovuta trasferire a causa dei pregiudizi nei confronti della madre; Rosina, lesbica e punk, sogna di diventare una rockstar, ma è costretta a lavorare nel ristorante messicano di famiglia; ed Erin, un'asperger con due fissazioni, Star Trek e la biologia marina, vorrebbe assomigliare a un androide ed essere in grado di neutralizzare le emozioni. In seguito a un episodio di stupro rimasto impunito, le tre amiche danno vita a un gruppo anonimo di ragazze per combattere il sessismo nella scuola. Le Nowhere Girls, una moltitudine di voci diverse, dovranno superare la paura e l'imbarazzo per confrontarsi con coraggiosa onestà e opporsi alle minacce di chi si sente forte e non è disposto a mettersi in discussione. Ma alla fine riusciranno in ciò che sembrava impossibile: le cose possono cambiare e tutti hanno diritto alla felicità. Senza compromessi. Senza discriminazioni.
Eccoci qui con una delle letture più intriganti del mio 2018, della quale non vedevo l'ora di parlarvi.
Volevo parlarvi delle Nowhere Girls, perchè loro siamo noi.
Grace, Rosina ed Erin sono tutte noi, e allo stesso tempo sono tre ragazze uniche e straordinarie, le cui vite si intrecciano quando decidono di puntare i piedi e non restare in silenzio di fronte all'ennesima ingiustizia di un mondo che, almeno nel loro caso, è già stato abbastanza ingiusto.
Hanno dovuto lasciare la loro casa, o vorrebbero solo scappare via da una casa opprimente; hanno paura delle emozioni, o vorrebbero riuscire a sentire di più, più a lungo; convivono con una malattia dal nome complesso, o non riescono a dare un nome al disagio che le accompagna ovunque.
È impossibile non ritrovare se stesse in una o in tutte e tre le protagoniste dell'intenso e provocatorio romanzo di Amy Reed, che poteva essere il solito "girl friendship novel" e invece è un vero e proprio inno al coraggio di parlare, di denunciare le ingiustizie e di lottare per ciò in cui si crede.
È anche la celebrazione della forza inarrestabile delle ragazze, di quella che troppo spesso viene sintetizzata in uno stereotipato #girlpower ma che è molto, molto di più: è la capacità di costituire un esercito senz'altre armi che non la propria intelligenza e la propria empatia, è la volontà di essere inarrestabili, è il fare da scudo a chi non è ancora abbastanza forte da poter combattere da sola le proprie battaglie. Dovremmo tutte essere delle Nowhere Girls, e forse a modo nostro lo siamo già.
Non è facile parlare di violenza sessuale, di religione, di sindrome di Asperger e di omosessualità ai lettori più giovani, ma Amy Reed ha superato brillantemente la prova con una prosa aggraziata e allo stesso tempo affilata, e con una storia impossibile da dimenticare che non voglio anticiparvi ma che non posso fare a meno di consigliarvi.
Una delle poche letture a cinque stelle degli ultimi mesi, da fare a ogni età.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
lunedì 26 febbraio 2018
"Mi vivi dentro" di Alessandro Milan
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Mi vivi dentro" di Alessandro Milan, edito DeA Planeta (brossurato a 17€) in uscita il 27 Febbraio:
Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui sta cercando di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due scambiano per errore i loro cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi e da un dialogo quasi surreale nasce un invito al cinema, poi a una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. Francesca è bassina, impertinente, ha i capelli biondi arruffati e due occhioni blu che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra: per questo la chiamano Wondy, da Wonder Woman. Alessandro è scherzoso e un po’ goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall’amore che presto li lega. Con lei, giorno dopo giorno impara a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà. E così, insieme, con una forza di volontà che somiglia a un superpotere, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie, quella che non si può vincere. Ma anche dopo la morte sono tante le cose che restano: due figli, un gatto, un bonsai, tanti amici e, soprattutto, una straordinaria capacità di assorbire gli urti senza rompersi mai. Anzi, guardando sempre avanti, col sorriso sulle labbra.
Non è una favola, quella di Alessandro e di Wondy. È però una storia piena di speranza, di amore, di attaccamento alla vita; un inno alla resilienza, quella da esercitare quotidianamente. Perché le storie più belle non hanno il lieto fine: semplicemente non finiscono.
Ho iniziato a leggere "Mi vivi dentro" con il cuore già pieno di dispiacere, perchè ho avuto l'onore e il piacere di incontrare Francesca in occasione dell'uscita di "Breve storia di due amiche per sempre", il suo ultimo romanzo, e sono rimasta colpita dalla sua allegria, la sua forza, la sua personalità travolgente. Era una scrittrice di talento, sì, ma era soprattutto una donna brillante, dal sorriso luminoso e dagli occhi color del mare che non poteva restarti dentro.
"Mi vivi dentro" è la storia di un sentimento, di due vite che diventano una sola, di battaglie che forse si perdono ma forse, in fondo, no perchè un amore così non muore mai del tutto.
La storia di Alessandro e Francesca è quella di due anime affini che si incontrano e che si innamorano "così come ci si addormenta: piano piano... poi profondamente", rubando le parole di un autore molto amato, e che si trovano a costruire una vita insieme come succede a molti di noi quando incontriamo la persona con cui siamo pronti a dire "sei tu, e sarai sempre tu".
Non potevano sapere che il loro "per sempre" non sarebbe durato quanto avrebbero sperato, ma anche nel momento più difficile il loro amore è più forte della paura, più forte del dolore.
È l'amore che muove il mondo, ed è l'amore che ti fa combattere fino in fondo contro un nemico che non puoi sconfiggere, ma al quale puoi impedire di portarti via anche un solo giorno in più del necessario. È l'amore che ti fa stringere i denti quando realizzi che non vedrai crescere i tuoi figli, e che ti fa riassumere in un "pazienza..." tutta la tua rassegnazione, è l'amore che ti fa conservare ancora sul comodino un libro perchè è stato un regalo della tua metà, è l'amore che ti fa alzare dal letto ogni mattina e continuare a vivere quella che doveva essere una vita in quattro e ora è una vita in tre.
#MiViviDentro è una storia d'amore? Assolutamente sì, ed una delle più belle perchè imperfetta, sincera, profondamente vera.
Alessandro Milan non avrebbe potuto rendere omaggio in modo migliore a Francesca Del Rosso, il cui spirito anima ogni pagina e che, ne sono sicura, nessuno di noi potrà dimenticare.
Consigliatissimo, e al di sopra di ogni voto in stelline: ne servono cento, per un libro così.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Mi vivi dentro" di Alessandro Milan, edito DeA Planeta (brossurato a 17€) in uscita il 27 Febbraio:
Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui sta cercando di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due scambiano per errore i loro cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi e da un dialogo quasi surreale nasce un invito al cinema, poi a una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. Francesca è bassina, impertinente, ha i capelli biondi arruffati e due occhioni blu che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra: per questo la chiamano Wondy, da Wonder Woman. Alessandro è scherzoso e un po’ goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall’amore che presto li lega. Con lei, giorno dopo giorno impara a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà. E così, insieme, con una forza di volontà che somiglia a un superpotere, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie, quella che non si può vincere. Ma anche dopo la morte sono tante le cose che restano: due figli, un gatto, un bonsai, tanti amici e, soprattutto, una straordinaria capacità di assorbire gli urti senza rompersi mai. Anzi, guardando sempre avanti, col sorriso sulle labbra.
Non è una favola, quella di Alessandro e di Wondy. È però una storia piena di speranza, di amore, di attaccamento alla vita; un inno alla resilienza, quella da esercitare quotidianamente. Perché le storie più belle non hanno il lieto fine: semplicemente non finiscono.
Ho iniziato a leggere "Mi vivi dentro" con il cuore già pieno di dispiacere, perchè ho avuto l'onore e il piacere di incontrare Francesca in occasione dell'uscita di "Breve storia di due amiche per sempre", il suo ultimo romanzo, e sono rimasta colpita dalla sua allegria, la sua forza, la sua personalità travolgente. Era una scrittrice di talento, sì, ma era soprattutto una donna brillante, dal sorriso luminoso e dagli occhi color del mare che non poteva restarti dentro.
"Mi vivi dentro" è la storia di un sentimento, di due vite che diventano una sola, di battaglie che forse si perdono ma forse, in fondo, no perchè un amore così non muore mai del tutto.
La storia di Alessandro e Francesca è quella di due anime affini che si incontrano e che si innamorano "così come ci si addormenta: piano piano... poi profondamente", rubando le parole di un autore molto amato, e che si trovano a costruire una vita insieme come succede a molti di noi quando incontriamo la persona con cui siamo pronti a dire "sei tu, e sarai sempre tu".
Non potevano sapere che il loro "per sempre" non sarebbe durato quanto avrebbero sperato, ma anche nel momento più difficile il loro amore è più forte della paura, più forte del dolore.
È l'amore che muove il mondo, ed è l'amore che ti fa combattere fino in fondo contro un nemico che non puoi sconfiggere, ma al quale puoi impedire di portarti via anche un solo giorno in più del necessario. È l'amore che ti fa stringere i denti quando realizzi che non vedrai crescere i tuoi figli, e che ti fa riassumere in un "pazienza..." tutta la tua rassegnazione, è l'amore che ti fa conservare ancora sul comodino un libro perchè è stato un regalo della tua metà, è l'amore che ti fa alzare dal letto ogni mattina e continuare a vivere quella che doveva essere una vita in quattro e ora è una vita in tre.
#MiViviDentro è una storia d'amore? Assolutamente sì, ed una delle più belle perchè imperfetta, sincera, profondamente vera.
Alessandro Milan non avrebbe potuto rendere omaggio in modo migliore a Francesca Del Rosso, il cui spirito anima ogni pagina e che, ne sono sicura, nessuno di noi potrà dimenticare.
Consigliatissimo, e al di sopra di ogni voto in stelline: ne servono cento, per un libro così.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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giovedì 22 febbraio 2018
"I fiori non hanno paura del temporale" di Bianca Rita Cataldi
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "I fiori non hanno paura del temporale" di Bianca Rita Cataldi, edito HarperCollins (brossurato a 17€):
Bologna 1997. La stanza è in penombra e i libri e le musicassette sono sparsi dappertutto. Distesa sul letto, la camicia a quadri e i Nirvana sparati nelle orecchie dal walkman, Corinna muove i piedi a tempo e non stacca il naso dalla pagina. Ha sedici anni, i capelli rossi come fili di rame e un viso ricoperto di lentiggini su cui spiccano due occhi d'acciaio. È la figlia del primo grande amore di sua madre che se ne è andato poco prima del parto. Serena, detta Poochie, ha sette anni, i capelli scuri stretti in due codini fermati da elastici a forma di arcobaleno ed è la sua sorellastra. Il suo desiderio più grande è farsi considerare da quella sorella maggiore così misteriosa, sempre rintanata dietro le pagine di un libro e con le cuffie calcate sulla testa. Vivono in una grande e caotica tribù allargata in cui vige il matriarcato e dove per ogni decisione ci si rivolge al consesso delle antenate riunite nella cappella di famiglia al cimitero. Una famiglia fatta di donne dal sangue cocciuto e in cui nessuna tristezza può resistere di fronte al sapore magico di un tiramisù al pistacchio. Eppure l'equilibrio familiare comincia a vacillare quando Corinna riceve una strana scatola da scarpe chiusa malamente con del nastro adesivo. Dentro ci sono degli oggetti apparentemente scollegati tra loro, ma che sono l'ultimo regalo del suo vero padre, scomparso improvvisamente in un incidente. Corinna non ha dubbi: quegli oggetti hanno un significato e lei deve scoprirlo. Decide così di partire, insieme a Serena, per una caccia al tesoro per le vie di Bologna. La scatola in borsa e un sogno tra i capelli ribelli: trovare il segreto delle sue radici e, inevitabilmente, la propria strada nel mondo.
Bianca Rita Cataldi è una narratrice sorprendente e ci regala un meraviglioso romanzo sul potere delle parole. Il legame di due sorelle che si prendono per mano e vanno alla scoperta della vita, una storia di madri e di figlie e di come perdersi a volte può farci rinascere più forti. Come un fiore che sembra appassire sotto un temporale ma che al primo raggio di sole rinasce più colorato e luminoso di prima.
Ci siamo, finalmente "I fiori non hanno paura del temporale" è in libreria e su tutti gli store online!
Non vedevo l'ora di raccontarvi questo romanzo, perchè quella di Serena e Corinna è una storia di sorelle, di donne, di segreti da svelare e sì, anche e soprattutto di coraggio. Lo stesso coraggio con il quale i fiori affrontano la pioggia, che forse a volte piegherà i loro steli ma che mai li spezzerà.
Serena e Corinna sono sorelle, ma non si conoscono: a sette e sedici anni vivono in due universi paralleli, e alla prima sembra impossibile riuscire a raggiungere la seconda, che si isola dal mondo esterno con le sue cuffie e si nasconde dietro a una porta chiusa. Corinna è l'adolescente che siamo stati tutti, e che un po', forse, siamo ancora, mentre Serena è una bambina peculiare in cui la dolcezza dei codini si combina ad una curiosa passione per i cimiteri alimentata anche dall'abitudine di famiglia di rendere partecipi della vita terrena le antenate che riposano nella cappella al camposanto.
Quello di Serena e Corinna è un mondo fatto di donne, donne forti che non si abbattono per i duri colpi inferti loro dalla vita, per gli amori finiti e per quelli mai nati, per ciò hanno perduto: sfidano la vita così come i fragili fiori sfidano la tempesta.
Serena e Corinna sono sorelle che, a un tratto, hanno l'occasione di conoscersi.
L'arrivo di una scatola misteriosa piena di oggetti legati al padre di Corinna è infatti ciò che, finalmente, le porta a confrontarsi e collaborare, ad esplorare la città e a cercare risposte a quelle che, forse, sono domande di entrambe...
Bianca Rita Cataldi dà nuova linfa a un tema classico della letteratura - la ricerca del padre - e proponendolo in chiave femminile e moderna trascina i lettori con sè in quella che non è solo una singolare caccia al tesoro (o caccia alle origini, ma non sono forse essere uno dei tesori che ci portiamo nel cuore?) ma è soprattutto una ricerca di sè e una scoperta dell'altra.
Dire che Corinna parte alla ricerca del padre ma, di fatto, trova sua sorella sembra riduttivo, e in parte lo è, perchè lungo la strada Corinna trova anche se stessa: trova quella parte di sè che stava annegando nel dolore e nelle domande senza risposta.
Serena, dal canto suo, finalmente riesce a superare la porta chiusa e le cuffie, e a farsi sentire da quella che forse, sulla carta, è una sorella solo a metà, ma che nel cuore può esserlo al 110%.
Un romanzo emozionante, intimo e allo stesso tempo universale, che racconta le donne e uno dei legami più forti che esista, quello tra sorelle, dove conta poco il sangue e molto il cuore.
Un romanzo che serviva, che non si lascia dimenticare o posare distrattamente su uno scaffale dopo la lettura, ma le cui parole accompagnano il lettore a lungo.
Mi è piaciuto immensamente: ho riso, ho pianto, mi sono arrabbiata e mi sono sentita scaldare il cuore dalle parole di Bianca Rita Cataldi, da Serena e da Corinna, da una Bologna che sembrava prendere forma attorno a me durante la lettura.
Consigliatissimo!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "I fiori non hanno paura del temporale" di Bianca Rita Cataldi, edito HarperCollins (brossurato a 17€):
Bologna 1997. La stanza è in penombra e i libri e le musicassette sono sparsi dappertutto. Distesa sul letto, la camicia a quadri e i Nirvana sparati nelle orecchie dal walkman, Corinna muove i piedi a tempo e non stacca il naso dalla pagina. Ha sedici anni, i capelli rossi come fili di rame e un viso ricoperto di lentiggini su cui spiccano due occhi d'acciaio. È la figlia del primo grande amore di sua madre che se ne è andato poco prima del parto. Serena, detta Poochie, ha sette anni, i capelli scuri stretti in due codini fermati da elastici a forma di arcobaleno ed è la sua sorellastra. Il suo desiderio più grande è farsi considerare da quella sorella maggiore così misteriosa, sempre rintanata dietro le pagine di un libro e con le cuffie calcate sulla testa. Vivono in una grande e caotica tribù allargata in cui vige il matriarcato e dove per ogni decisione ci si rivolge al consesso delle antenate riunite nella cappella di famiglia al cimitero. Una famiglia fatta di donne dal sangue cocciuto e in cui nessuna tristezza può resistere di fronte al sapore magico di un tiramisù al pistacchio. Eppure l'equilibrio familiare comincia a vacillare quando Corinna riceve una strana scatola da scarpe chiusa malamente con del nastro adesivo. Dentro ci sono degli oggetti apparentemente scollegati tra loro, ma che sono l'ultimo regalo del suo vero padre, scomparso improvvisamente in un incidente. Corinna non ha dubbi: quegli oggetti hanno un significato e lei deve scoprirlo. Decide così di partire, insieme a Serena, per una caccia al tesoro per le vie di Bologna. La scatola in borsa e un sogno tra i capelli ribelli: trovare il segreto delle sue radici e, inevitabilmente, la propria strada nel mondo.
Bianca Rita Cataldi è una narratrice sorprendente e ci regala un meraviglioso romanzo sul potere delle parole. Il legame di due sorelle che si prendono per mano e vanno alla scoperta della vita, una storia di madri e di figlie e di come perdersi a volte può farci rinascere più forti. Come un fiore che sembra appassire sotto un temporale ma che al primo raggio di sole rinasce più colorato e luminoso di prima.
Ci siamo, finalmente "I fiori non hanno paura del temporale" è in libreria e su tutti gli store online!
Non vedevo l'ora di raccontarvi questo romanzo, perchè quella di Serena e Corinna è una storia di sorelle, di donne, di segreti da svelare e sì, anche e soprattutto di coraggio. Lo stesso coraggio con il quale i fiori affrontano la pioggia, che forse a volte piegherà i loro steli ma che mai li spezzerà.
Serena e Corinna sono sorelle, ma non si conoscono: a sette e sedici anni vivono in due universi paralleli, e alla prima sembra impossibile riuscire a raggiungere la seconda, che si isola dal mondo esterno con le sue cuffie e si nasconde dietro a una porta chiusa. Corinna è l'adolescente che siamo stati tutti, e che un po', forse, siamo ancora, mentre Serena è una bambina peculiare in cui la dolcezza dei codini si combina ad una curiosa passione per i cimiteri alimentata anche dall'abitudine di famiglia di rendere partecipi della vita terrena le antenate che riposano nella cappella al camposanto.
Quello di Serena e Corinna è un mondo fatto di donne, donne forti che non si abbattono per i duri colpi inferti loro dalla vita, per gli amori finiti e per quelli mai nati, per ciò hanno perduto: sfidano la vita così come i fragili fiori sfidano la tempesta.
Serena e Corinna sono sorelle che, a un tratto, hanno l'occasione di conoscersi.
L'arrivo di una scatola misteriosa piena di oggetti legati al padre di Corinna è infatti ciò che, finalmente, le porta a confrontarsi e collaborare, ad esplorare la città e a cercare risposte a quelle che, forse, sono domande di entrambe...
Bianca Rita Cataldi dà nuova linfa a un tema classico della letteratura - la ricerca del padre - e proponendolo in chiave femminile e moderna trascina i lettori con sè in quella che non è solo una singolare caccia al tesoro (o caccia alle origini, ma non sono forse essere uno dei tesori che ci portiamo nel cuore?) ma è soprattutto una ricerca di sè e una scoperta dell'altra.
Dire che Corinna parte alla ricerca del padre ma, di fatto, trova sua sorella sembra riduttivo, e in parte lo è, perchè lungo la strada Corinna trova anche se stessa: trova quella parte di sè che stava annegando nel dolore e nelle domande senza risposta.
Serena, dal canto suo, finalmente riesce a superare la porta chiusa e le cuffie, e a farsi sentire da quella che forse, sulla carta, è una sorella solo a metà, ma che nel cuore può esserlo al 110%.
Un romanzo emozionante, intimo e allo stesso tempo universale, che racconta le donne e uno dei legami più forti che esista, quello tra sorelle, dove conta poco il sangue e molto il cuore.
Un romanzo che serviva, che non si lascia dimenticare o posare distrattamente su uno scaffale dopo la lettura, ma le cui parole accompagnano il lettore a lungo.
Mi è piaciuto immensamente: ho riso, ho pianto, mi sono arrabbiata e mi sono sentita scaldare il cuore dalle parole di Bianca Rita Cataldi, da Serena e da Corinna, da una Bologna che sembrava prendere forma attorno a me durante la lettura.
Consigliatissimo!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
martedì 20 febbraio 2018
Catrice "Active Warrior": tutte le foto!
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Oggi scopriamo insieme la collezione "Active Warrior" di Catrice Cosmetics, in arrivo tra Aprile e Maggio:
Freedom of Movement: attività fisica e mentale in armonia con il corpo e con le proprie esigenze. Questo nuovo trend sportivo si riflette nello Stile Athleisure come nella Limited Edition “Active Warrior”. La collezione propone prodotti altamente performanti che si distinguono per le texture a lunga durata e a prova di sudore. Connect with your body!
BASE VISO IN SPRAY EFFETTO RINFRESCANTE (5,69€)
Spray fissante con nebulizzatore per un make-up a lunga durata. Può essere utilizzato come primer, spray fissante o come ritocco rinfrescante da portare sempre con sé! Resistente al sudore!
CIPRIA VISO EFFETTO RINFRESCANTE (5,69€)
Delicata polvere viso opacizzante dall’effetto soft-focus. Fissa il make-up per performance particolarmente durature. Resistente all’acqua e al sudore.
EYELINER OCCHI RESISTENTE ALLO SPORT (3,79€)
Eyeliner resistente all’acqua e a lunga durata che unisce la semplice applicazione della matita occhi alla precisione di un eyeliner liquido. Con temperino integrato,per un’applicazione precisa.
Disponibile nella tonalità 01 The GREYtest Alive.
EPIC SEX-PROOF TINTA LABBRA (5,19€)
Tinta labbra in due nuance forti dalla texture leggera che donano colore immediato a lunga durata lasciando una gradevole sensazione sulle labbra.
Disponibile nelle tonalità 01 AdREDnaline e 02 Heatwave.
EPIC ACTIVE ILLUMINANTE VISO RESISTENTE ALLO SPORT (4,95€)
Illuminante cremoso e resistente all’acqua arricchito con particelle shimmer ultra-sottili. Il pratico applicatore floccato permette di illuminare specifiche aree del viso. Disponibile in due colori, 01 Work It Out! e 02 Gym Beam.
SALVIETTE RINFRESCANTI E DEODORANTI (2,89€)
Freschezza a portata di mano: pratiche salviettine rinfrescanti che rimuovono gli odori indesiderati in modo delicato ed efficace. Con una fragranza tonificante!
Sembra perfetta per chi, con l'arrivo della bella stagione, tira fuori le scarpe da corsa pronto a rimettersi in forma... come dovrei fare io, in effetti ;)
Che dite, vi incuriosisce?
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Oggi scopriamo insieme la collezione "Active Warrior" di Catrice Cosmetics, in arrivo tra Aprile e Maggio:
Freedom of Movement: attività fisica e mentale in armonia con il corpo e con le proprie esigenze. Questo nuovo trend sportivo si riflette nello Stile Athleisure come nella Limited Edition “Active Warrior”. La collezione propone prodotti altamente performanti che si distinguono per le texture a lunga durata e a prova di sudore. Connect with your body!
BASE VISO IN SPRAY EFFETTO RINFRESCANTE (5,69€)
Spray fissante con nebulizzatore per un make-up a lunga durata. Può essere utilizzato come primer, spray fissante o come ritocco rinfrescante da portare sempre con sé! Resistente al sudore!
CIPRIA VISO EFFETTO RINFRESCANTE (5,69€)
Delicata polvere viso opacizzante dall’effetto soft-focus. Fissa il make-up per performance particolarmente durature. Resistente all’acqua e al sudore.
BASE VISO ANTI IMPERFEZIONI IN STICK (4,59€)
Primer viso in stick opacizzante dal visibile effetto soft-focus. Può essere applicato come base prima del fondotinta o semplicemente per ritoccare il make-up.EYELINER OCCHI RESISTENTE ALLO SPORT (3,79€)
Eyeliner resistente all’acqua e a lunga durata che unisce la semplice applicazione della matita occhi alla precisione di un eyeliner liquido. Con temperino integrato,per un’applicazione precisa.
Disponibile nella tonalità 01 The GREYtest Alive.
EPIC SEX-PROOF TINTA LABBRA (5,19€)
Tinta labbra in due nuance forti dalla texture leggera che donano colore immediato a lunga durata lasciando una gradevole sensazione sulle labbra.
Disponibile nelle tonalità 01 AdREDnaline e 02 Heatwave.
EPIC ACTIVE ILLUMINANTE VISO RESISTENTE ALLO SPORT (4,95€)
Illuminante cremoso e resistente all’acqua arricchito con particelle shimmer ultra-sottili. Il pratico applicatore floccato permette di illuminare specifiche aree del viso. Disponibile in due colori, 01 Work It Out! e 02 Gym Beam.
SALVIETTE RINFRESCANTI E DEODORANTI (2,89€)
Freschezza a portata di mano: pratiche salviettine rinfrescanti che rimuovono gli odori indesiderati in modo delicato ed efficace. Con una fragranza tonificante!
Sembra perfetta per chi, con l'arrivo della bella stagione, tira fuori le scarpe da corsa pronto a rimettersi in forma... come dovrei fare io, in effetti ;)
Che dite, vi incuriosisce?
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
lunedì 19 febbraio 2018
"La promessa" di Sarah Dunn
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La promessa" di Sarah Dunn, edito DeA Planeta (rilegato a 17€), in uscita il 20 Febbraio:
Un buon matrimonio, una famiglia e, insieme, il brivido di una relazione segreta e travolgente. E se avere tutto fosse possibile? Se lo chiedono Owen e Lucy, alle prese con le certezze e i compromessi di ogni coppia sposata vicina ai quaranta. La sera in cui, dopo qualche bicchiere di troppo, i loro amici Thom e Victoria confessano di volersi concedere un periodo di “infedeltà programmata”, Lucy e Owen si scoprono tentati dall’idea. E, stilata una lista di semplici regole (una su tutte: vietato innamorarsi), aprono le porte del matrimonio a sei mesi di trasgressione. Ma dall’infrangere le regole al ritrovarsi con il cuore infranto il passo può essere breve. Tra sorprese e complicazioni di ogni genere, i due dovranno combattere per ciò che più conta: l’occasione di conoscersi e amarsi per quello che sono davvero.
Acclamato dai media e dalle lettrici americane, "La Promessa" è la storia di un matrimonio difficile come tanti, unico come tutti. Esilarante e romantico come il più appassionato dei baci.
Ero supercuriosa, perchè uno dei miei grandi dubbi riguardo al matrimonio è proprio questo: una sola persona per il resto della vita? E come si fa ad avere la garanzia che non vorremo mai nessun altro?
Per questo la sola idea di sei mesi di "vacanza dal matrimonio" mi sembrava intrigante, e Sarah Dunn non mi ha delusa. Anzi.
Mi sono affezionata da subito a Lucy e Owen, coppia innamorata alle prese con la routine di ogni coppia sposata da un po' e con le difficoltà legate a crescere un figlio come Wyatt, che richiede costante attenzione e una terapista di certo non economica.
I due si destreggiano tra il lavoro, il figlio, la casa e resta ben poco tempo per cose come il romanticismo e la passione, ma si sono adagiati in quella che credono essere la normalità per le coppie sposate. Questo fino a quando una coppia di amici svela di aver fatto un accordo molto singolare: qualche mese di libertà, per seguire i propri istinti e ritrovare la scintilla della passione senza distruggere il matrimonio.
Owen e Lucy provano a ignorare la cosa, ma poco dopo si trovano a fissare le loro regole e a stringersi la mano, siglando l'accordo: sei mesi. Sei mesi di "vacanza", in cui poter fare sesso extraconiugale senza tradire, e senza divorziare perchè nessuno dei due desidera perdere l'altro.
Queste le regole:
I sei mesi che seguiranno li vedranno impegnati a scoprire su se stessi e sull'altro molto più di quanto avrebbero creduto possibile, e di capire fino in fondo cosa voglia dire essere sposati e amare qualcuno "per sempre"...
Sarah Dunn aggira con facilità ogni rischioso clichè, regalando ai lettori un romanzo fresco, a tratti divertente e a tratti più intenso, sul matrimonio, su come cambi la vita e l'indole di chiunque ne faccia parte, e sul suo vero significato.
Lucy e Owen sono una di quelle coppie alle quali la frase "era destino che stessero insieme" si adatta alla perfezione: dopo un fugace incontro in ascensore quando Lucy ha solo 26 anni e stava per affrontare un colloquio per il lavoro dei suoi sogni, i due si ritrovano due anni dopo per puro caso e da quel momento sono inseparabili.
Sono una coppia stabile, che ha affrontato con tenacia tutti gli aggiustamenti a cui è dovuta sottostare negli anni, e che forse proprio per questo ha perso di vista il fatto che l'amore non è sempre una lotta per tenere insieme i pezzi. L'amore è anche la semplicità di stare insieme, di godere della reciproca compagnia, di piacersi, di sedursi l'un l'altro.
In un mondo perfetto non si avrebbe bisogno di uscire dal giardino di casa per scoprire di avere già tutto questo a casa propria, ma se invece fosse così? Cosa ci sarebbe di male?
La verità è che Sarah Dunn mette nero su bianco quello che, a volte, ci sentiamo in colpa a pensare: il matrimonio oggi è qualcosa di molto più difficile da gestire di quanto non lo fosse per una o due generazioni fa. Da un partner pretendiamo tutto, anche quando noi stessi non siamo in grado di dare tutto, e la pretesa di perfezione ci condanna al fallimento perchè ahimè, tale perfezione non esiste.
È vero, una volta si stava insieme cinquant'anni, ma dal compagno ci si aspettava molto meno, si restava nel proprio ruolo e non si usciva da lì: non si pretendeva che il marito fosse attento a ogni dettaglio, nè che la moglie fosse una femme fatale.
E in parte è in questo "tranello" che cadono Lucy e Owen, quando prendersi cura di Wyatt annienta quasi del tutto la femminilità di Lucy e lo stress di dover provvedere al benessere di tutti annienta la serenità di Owen. Quello che apparentemente sembra un periodo di separazione è in realtà solo l'inizio di un percorso pieno di errori e di ostacoli da superare per ritrovarsi, e per amarsi davvero di nuovo. Non perchè "era destino", ma perchè lo si sceglie, ogni giorno. Con il cuore.
È un romanzo coraggioso, ma allo stesso tempo ironico e sì, a volte inaspettatamente romantico, che consiglio a tutti. Promosso a pieni voti.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La promessa" di Sarah Dunn, edito DeA Planeta (rilegato a 17€), in uscita il 20 Febbraio:
Un buon matrimonio, una famiglia e, insieme, il brivido di una relazione segreta e travolgente. E se avere tutto fosse possibile? Se lo chiedono Owen e Lucy, alle prese con le certezze e i compromessi di ogni coppia sposata vicina ai quaranta. La sera in cui, dopo qualche bicchiere di troppo, i loro amici Thom e Victoria confessano di volersi concedere un periodo di “infedeltà programmata”, Lucy e Owen si scoprono tentati dall’idea. E, stilata una lista di semplici regole (una su tutte: vietato innamorarsi), aprono le porte del matrimonio a sei mesi di trasgressione. Ma dall’infrangere le regole al ritrovarsi con il cuore infranto il passo può essere breve. Tra sorprese e complicazioni di ogni genere, i due dovranno combattere per ciò che più conta: l’occasione di conoscersi e amarsi per quello che sono davvero.
Acclamato dai media e dalle lettrici americane, "La Promessa" è la storia di un matrimonio difficile come tanti, unico come tutti. Esilarante e romantico come il più appassionato dei baci.
Ero supercuriosa, perchè uno dei miei grandi dubbi riguardo al matrimonio è proprio questo: una sola persona per il resto della vita? E come si fa ad avere la garanzia che non vorremo mai nessun altro?
Per questo la sola idea di sei mesi di "vacanza dal matrimonio" mi sembrava intrigante, e Sarah Dunn non mi ha delusa. Anzi.
Mi sono affezionata da subito a Lucy e Owen, coppia innamorata alle prese con la routine di ogni coppia sposata da un po' e con le difficoltà legate a crescere un figlio come Wyatt, che richiede costante attenzione e una terapista di certo non economica.
I due si destreggiano tra il lavoro, il figlio, la casa e resta ben poco tempo per cose come il romanticismo e la passione, ma si sono adagiati in quella che credono essere la normalità per le coppie sposate. Questo fino a quando una coppia di amici svela di aver fatto un accordo molto singolare: qualche mese di libertà, per seguire i propri istinti e ritrovare la scintilla della passione senza distruggere il matrimonio.
Owen e Lucy provano a ignorare la cosa, ma poco dopo si trovano a fissare le loro regole e a stringersi la mano, siglando l'accordo: sei mesi. Sei mesi di "vacanza", in cui poter fare sesso extraconiugale senza tradire, e senza divorziare perchè nessuno dei due desidera perdere l'altro.
Queste le regole:
Nessuno deve sapere;
Vietato parlarne, anche tra di noi;
Vietato spiare;
Niente bugie;
Sì al sexting, ma solo fuori casa;
E soprattutto, non innamorarsi.
I sei mesi che seguiranno li vedranno impegnati a scoprire su se stessi e sull'altro molto più di quanto avrebbero creduto possibile, e di capire fino in fondo cosa voglia dire essere sposati e amare qualcuno "per sempre"...
Sarah Dunn aggira con facilità ogni rischioso clichè, regalando ai lettori un romanzo fresco, a tratti divertente e a tratti più intenso, sul matrimonio, su come cambi la vita e l'indole di chiunque ne faccia parte, e sul suo vero significato.
Lucy e Owen sono una di quelle coppie alle quali la frase "era destino che stessero insieme" si adatta alla perfezione: dopo un fugace incontro in ascensore quando Lucy ha solo 26 anni e stava per affrontare un colloquio per il lavoro dei suoi sogni, i due si ritrovano due anni dopo per puro caso e da quel momento sono inseparabili.
Sono una coppia stabile, che ha affrontato con tenacia tutti gli aggiustamenti a cui è dovuta sottostare negli anni, e che forse proprio per questo ha perso di vista il fatto che l'amore non è sempre una lotta per tenere insieme i pezzi. L'amore è anche la semplicità di stare insieme, di godere della reciproca compagnia, di piacersi, di sedursi l'un l'altro.
In un mondo perfetto non si avrebbe bisogno di uscire dal giardino di casa per scoprire di avere già tutto questo a casa propria, ma se invece fosse così? Cosa ci sarebbe di male?
La verità è che Sarah Dunn mette nero su bianco quello che, a volte, ci sentiamo in colpa a pensare: il matrimonio oggi è qualcosa di molto più difficile da gestire di quanto non lo fosse per una o due generazioni fa. Da un partner pretendiamo tutto, anche quando noi stessi non siamo in grado di dare tutto, e la pretesa di perfezione ci condanna al fallimento perchè ahimè, tale perfezione non esiste.
È vero, una volta si stava insieme cinquant'anni, ma dal compagno ci si aspettava molto meno, si restava nel proprio ruolo e non si usciva da lì: non si pretendeva che il marito fosse attento a ogni dettaglio, nè che la moglie fosse una femme fatale.
E in parte è in questo "tranello" che cadono Lucy e Owen, quando prendersi cura di Wyatt annienta quasi del tutto la femminilità di Lucy e lo stress di dover provvedere al benessere di tutti annienta la serenità di Owen. Quello che apparentemente sembra un periodo di separazione è in realtà solo l'inizio di un percorso pieno di errori e di ostacoli da superare per ritrovarsi, e per amarsi davvero di nuovo. Non perchè "era destino", ma perchè lo si sceglie, ogni giorno. Con il cuore.
È un romanzo coraggioso, ma allo stesso tempo ironico e sì, a volte inaspettatamente romantico, che consiglio a tutti. Promosso a pieni voti.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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venerdì 16 febbraio 2018
"Stronze si nasce" di Felicia Kingsley: il romanzo e due chiacchiere con l'autrice!
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Stronze si nasce" di Felicia Kingsley, edito Newton Compton (rilegato a 10€):
Allegra Hill è brillante, onesta e altruista. Ma anche un’eterna seconda. Fin dagli anni della scuola c’è sempre qualcuno che la precede. Sempre. E senza dimenticarsi di umiliarla anche un po’. Chi è costei? Ma la classica stronza! Quella di Allegra si chiama Sparkle Jones. Non solo la vita di Sparkle è perfetta, ma la biondissima e splendente ragazza riesce a ottenere sempre tutto ciò che vuole. Ma il tempo passa e a ventisei anni Allegra ha finalmente una casa tutta per sé e un lavoro nell’agenzia immobiliare più prestigiosa di Londra. Il passato, però, non sembra volerla dimenticare e mette di nuovo Sparkle Jones sulla sua strada. Questa volta le cose sembrano andare diversamente e la nemica di una vita le appare sotto un’altra luce... E tutto questo proprio quando l’incontro con un bellissimo imprevisto dagli occhi verdi come smeraldi sembra in grado di sparigliare le carte. Tra feste, intrighi e cene non proprio a lume di candela, in corsa tra le strade di una Londra magnifica, forse, per Allegra è arrivato il momento di scoprire se davvero quello che vuole è la felicità. Questa volta non può lasciare l’ultima mano alla sua adorabile, odiata stronza numero uno!
Felicia Kingsley è tornata, eccome se è tornata!
Dopo il frizzante, romantico e appassionante "Matrimonio di convenienza", in libreria arriva "Stronze si nasce", e fidatevi se vi dico che questo romanzo è la cura per qualsiasi malumore o malanno di stagione.
Vi sfido a non ritrovarvi almeno un po' in Allegra, che nonostante abbia lasciato il liceo da un po' non era affatto pronta a trovarsi di fronte Sparkle: bellissima e sicura di sè come ai tempi della scuola, e capace di farla sentire di nuovo la ragazza anonima e imbranata che era.
Poco importa che Allegra Hill abbia un nuovo lavoro, che sia dotata e piena di voglia di impegnarsi, che abbia una splendida borsa firmata a completare il suo look: Sparkle è più affascinante, più in gamba, più... più tutto. Anche più stronza, certo, ma non con lei: anzi, a tratti Allegra quasi soccombe alla sua "sparkliness"!
Ma è davvero possibile che sia questo, quello che vuole? Diventare come Sparkle?
La soluzione è diventare stronze, o, in fondo, stronze si nasce?
Se amate i romanzi di Sophie Kinsella, se siete fan di Kristan Higgins, mollate tutto e precipitatevi in libreria perchè "Stronze si nasce" è esattamente il romanzo che cercate.
È tutto ciò che amate, e anche di più.
L'autrice gioca con abilità con quelle che sono le nostre paure (prima tra tutti, trovare l'ex-nemesi del liceo alla scrivania accanto in ufficio), i nostri sogni e sì, anche le nostre ambizioni: Allegra è una ragazza che vuole farcela da sola, che vuole raggiungere i suoi obbiettivi senza scorciatoie o favoritismi, ma ha anche paura di sbagliare e di fallire. Di deludere i genitori, e soprattutto se stessa.
È anche una ragazza che rischia di perdersi l'amore, ma per fortuna sul suo cammino incontra Duke e... non mancheranno romanticismo e sentimenti, mettiamola così.
Dovete tuffarvi di testa tra le pagine di questa storia frizzante, piena di svolte e dal finale rosa di cui si ha bisogno, soprattutto quando ci si infila sotto le coperte alla fine di una lunga giornata e si vuole sognare un po'.
Ho avuto la bellissima opportunità di intervistare l'autrice, e potevo forse non cogliere l'occasione per conoscere meglio quella che, secondo me, è l'unica che potrebbe essere la "nostra" Sophie Kinsella?
Ecco cosa mi ha raccontato!
"Stronze si nasce" è strepitoso, complimenti! Da un lato racconta la storia di un'eterna seconda (con la quale è facilissimo entrare in sintonia) , dall'altra restituisce un ritratto efficace di una di quelle persone alle quali "viene sempre tutto facile". Quanto di te - o di persone a te vicine - è finito in Sparkle e Allegra?
Allegra compie un’evoluzione, e a un certo punto assorbe persino il modo di fare di Sparkle, quindi le linee dei due personaggi s’incrociano. C’è un momento in cui la protagonista smette di essere un personaggio del tutto positivo. Ho pensato fosse una scelta delicata, perché in genere le protagoniste vanno amate, sostenute dall’inizio alla fine - questa, almeno, è una delle caratteristiche del rosa - ma in questo caso ho voluto osare mettendo in campo personaggi con difetti e che commettono errori. Umani. Per caratterizzarli ho usato la mia esperienza diretta e quella di persone che conosco. Posso dire di aver messo un po’ di me in entrambe, in una percentuale di 70/100 su Allegra e 30/100 su Sparkle. L’ingenuità, la politica delle seconde chance, il beneficio del dubbio, la voglia di andare d’accordo con tutti, l’ansia da prestazione al lavoro, l’insicurezza su tutto ciò che faccio le ho di serie. Ma anche il mettersi a testa bassa e farsi il mazzo. Di Sparkle c’è quello che vorrei essere (in positivo, s’intende): carismatica, trascinatrice nata, saper leggere le persone come un libro aperto per riuscire a non farsi fregare. Il resto glielo lascio.
Ho adorato il concetto di Sparkliness, il potere di Sparkle di ammaliare tutti e ottenere ciò che vuole senza nemmeno chiedere. Ammetto che un po' glielo invidio: senza diventare delle stronze, pensi sia possibile trovare il "nostro" modo di brillare?
Una volta qualcuno mi disse: occhio a cercare se stessi, perché se ci si trova non è detto che ci si piaccia. Sparkle conosce se stessa, sa come usare i suoi pregi a suo vantaggio e occultare i suoi difetti. Senza diventare stronze, suppongo che per brillare ci si debba mettere nell’ottica di mostrare al mondo sempre il nostro lato migliore e fare dei propri difetti la nostra forza perché nessuno possa usarli contro di noi. Allegra si dà una svegliata a un certo punto, capisce che è lei la prima e unica a dover parlare per se stessa e, nel momento in cui questo suo lato viene fuori, anche le persone intorno a lei percepiscono il cambio di atteggiamento e la sua self-confidence, e si pongono in modo diverso nei suoi confronti. Bisogna collaborare con se stessi, essere disposti a conoscersi e non è detto che sia un processo immediato. Io stessa mi sto ancora conoscendo e ogni romanzo che scrivo è un pezzettino in più di me che viene fuori.
Sembra scontato dire che tutti, come Allegra, vorremmo liberarci degli stronzi che affollano le nostre vite. Ma voglio rovesciare questo pensiero e chiederti: non pensi che, in fondo, un po' ci servano? Magari senza la "tua" stronza, questo libro non esisterebbe!
Qui ti do ragione al 100%. Il famoso “non tutto il male viene per nuocere” calza a meraviglia. Sparkle è stata la secchiata d’acqua gelata che serviva ad Allegra per darsi una svegliata, per “venire fuori”. A un certo punto ha capito di essere davanti a un bivio: continuare ad autocommiserarsi e piangersi addosso, o fare qualcosa. Ha smesso di cercare scuse e scelto di fare qualcosa.
La “mia” splendida stronza, nonostante i tiri mancini, i bastoni tra le ruote e le pugnalate alle spalle mi ha dato la dose di sviluppo che mi serviva. L’ho citata anche nei ringraziamenti!
Allegra è una giovane donna che, in fondo, non ha mai lasciato il liceo: crede che iniziare un nuovo lavoro basti a darle un nuovo inizio, ma di fatto è solo quando arriva alla fine del suo percorso di crescita che davvero può iniziare una nuova fase della sua vita.
È un cosa in cui io, per esempio, mi ritrovo tantissimo: faccio ancora molta fatica a inserirmi in un ambiente nuovo e a fare amicizia dopo cinque anni di bullismo (che allora non si chiamava così, ma esisteva già). Secondo te, lasciamo mai del tutto il liceo, o una piccola parte di noi resta ferma lì?
Parli di bullismo? Sei con la persona giusta! Io le ho prese... e dalle femmine!!! Mi tiravano certi calci che a Gennaro Gattuso hanno dato il cartellino giallo per molto meno!
La scuola è un ambiente più complicato di quello che si pensa, perché è un micromondo in un sistema chiuso che riproduce gli stessi gruppi sociali della vita “là fuori”, e tutto ciò che accade nel sistema liceo ha un grosso impatto per chi ne fa parte. È l’età in cui si forma il carattere del ragazzo/a, che prova sulla sua pelle il conflitto tra crearsi un propria individualità e appartenere a un gruppo. Fare parte di una squadra rende le cose più facili perché la collettività deresponsabilizza. Ci sono i ribelli, i contestatori, gli sportivi, i politicamente impegnati, i discotecari, i tamarri, i fighetti, i nerd (che - attenzione! - non sono gli sfigati, anzi, sono piuttosto snob nei confronti di chi non ha padronanza pari allo loro su questo o quell’argomento!), e i non schierati. I non schierati sono i veri loser perché non avendo bandiere sono facili bersagli. Se per tutta la vita ti sei trovata nella condizione di giocare in difesa, anche da adulta è difficile costruirsi quella fiducia in te stessa per presentarsi in giro a testa alta e chiedere a gran voce che ti venga dato ciò che ti è dovuto. Non so dirti con certezza se lasciamo il liceo, ma forse è il liceo che non lascia noi. Questo però è il mio parere, ci tengo a sottolinearlo.
Sempre collegandomi al desiderio di Allegra di un nuovo inizio, lei parla di "giorni zero", dai quali inizia una nuova fase significativa della vita. Tu senti di avere già vissuto uno di questi "giorni zero" (o magari più di uno)? In questo senso, diventare un'autrice pubblicata da casa editrice è stato un nuovo inizio, o una nuova fase di un percorso che ritieni iniziato con la scrittura e l'autopubblicazione?
Come Allegra ho creduto diverse volte di essere al mio “giorno zero” per poi accorgermi che era una falsa partenza, ma di sicuro vedere “Matrimonio di convenienza” pubblicato da Newton Compton è stata una grossa iniezione di fiducia. Per scaramanzia preferisco non considerarlo un giorno zero, piuttosto l’occasione di mettermi alla prova in qualcosa di nuovo, di cui imparo sempre di più ogni giorno e dove sento di riuscire a mettere una grossa parte di me stessa. È un giorno zero ogni volta che qualcuno che ha letto il mio romanzo mi scrive dicendomi cosa ha provato durante la lettura, perché sento che ciò che ho fatto ha in qualche modo creato un legame ed è un incentivo a fare sempre di più e meglio.
Sei un'autrice molto attiva sul web, usi con disinvoltura i social network e hai un confronto costante con le lettrici. Quanto ti ha arricchita la possibilità di confronto in questi anni, e quali credi siano i pregi e i difetti di questo contatto facile e frequente tra lettori e scrittori?
Nella mia vita privata sono una persona molto riservata (credo di non caricare nulla su Instagram da tipo due mesi), ma siamo nel 2018, e se fai qualcosa destinato al pubblico dominio i social sono fondamentali. I romani per incontrarsi e discutere si ritrovavano nel foro (se Alberto Angela, per caso, leggesse questa mia intervista, si ritirerebbe per indignazione), oggi ci si incontra nelle piazze virtuali che sono Facebook, Instagram, i blog, i forum (ah, no? Alby!, Forum, fori, seconda declinazione, dal latino = Piazza!) e attraverso questi mezzi ho l’occasione di parlare con una ragazza di Torino, e dopo cinque minuti con una di Palermo, il tutto restando seduta alla mia scrivania. Tutte mi trasmettono la loro esperienza, chi di lettura e chi di scrittura, ci confrontiamo sui nostri gusti in fatto di romanzi, cinema, tv, se mi chiedono consigli sul self publishing li do volentieri e si crea un rapporto che va oltre a quello di lettore-autore tenendo sempre viva quella componente umana che si rischia di perdere quando si contano follower e like. Il difetto dei social è questo: trasforma le persone in numeri, perciò sono sempre molto contenta quando qualcuno mi contatta, perché vedo le persone.
Lo ammetto: sono corsa subito a sbirciare la playlist in fondo al romanzo, e mi ha resa molto felice trovare Alice Cooper, Placebo, Paramore e B.o.B.
Hai gusti eclettici! Hai scritto che questi brani ti hanno ispirata: è una questione di emozioni trasmesse dal brano, di testo, di ritmo...? Come si passa da una canzone alla creazione di una scena?
Ascolto musica 24 ore su 24, e di solito è in macchina mentre guido che rimango “folgorata” dalla canzone che passa in radio. A volte è la melodia che genera un’atmosfera particolare che si ricollega al tema del romanzo, e vedo i personaggi agire nella mia fantasia. Altre volte sono le parole, azzeccate al punto che sembrano quasi uscire dalla bocca dei miei personaggi. Prima di passare alla scrittura, però, rielaboro e riguardo la scena mille volte. Solo quando la mia regia mentale dà l’ultimo ciack, la scrivo.
Ultima domanda: sei quasi salva!
Si dice che una foto valga più di mille parole, e siamo tutti Instagrammer appassionati, quindi... se dovessi scegliere tre scatti dalla tua gallery per dire ai lettori "eccomi, sono io e sono così", quali sceglieresti e perché?
La prima: i giornalini di Barbie. Io sono una Barbie Girl e per tutti gli anni ‘90 ho sognato di vivere in un Barbie World: la villa con piscina, il cavallo, un milione di vestiti, la Jaguar fucsia decapottabile, feste di gala ogni sera, il tutto svegliandomi il giorno dopo con la possibilità di scegliere se fare la veterinaria o il Presidente degli Stati Uniti, la prima ballerina o l’astronauta.
Cosa dice di me? Che faccio l’architetto ma da ragazzina volevo fare la veejay su MTV e condurre TRL, e adesso scrivo anche romanzi rosa.
La seconda: quella con il biliardino. Sono una persona competitiva ma mi piace divertirmi mentre combatto per raggiungere il mio obiettivo. Lotto per me e per chi è in squadra con me con tutte le mie forze e non mollo finché non si gioca l’ultima pallina.
La terza: io nel mezzo del nulla in Croazia, sull’isola di Pag. Sono una zingara, mi piace viaggiare e cambiare meta spesso e la mia vacanza ideale sono i tour on-the-road, sia in compagnia sia da sola. Auguro a tutti, nella vita, di fare un viaggio da soli, di avere il coraggio di non aspettare che siano gli altri a dirci quando è l’ora di partire: si è obbligati a convivere con se stessi, a piacersi, a scoprire cosa ci piace e cosa non ci piace, a interagire con gli sconosciuti e abbattere anche i propri limiti.
Sono salva ora?
Direi proprio di sì!
Ringrazio Newton Compton e Felicia Kingsley per questa splendida opportunità, e torno a consigliarvi "Stronze si nasce", magari non come stile di vita (brillare sì, diventare come Sparkle magari no XD) ma sicuramente come lettura scacciapensieri, spassosa e molto, molto accattivante ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Stronze si nasce" di Felicia Kingsley, edito Newton Compton (rilegato a 10€):
Allegra Hill è brillante, onesta e altruista. Ma anche un’eterna seconda. Fin dagli anni della scuola c’è sempre qualcuno che la precede. Sempre. E senza dimenticarsi di umiliarla anche un po’. Chi è costei? Ma la classica stronza! Quella di Allegra si chiama Sparkle Jones. Non solo la vita di Sparkle è perfetta, ma la biondissima e splendente ragazza riesce a ottenere sempre tutto ciò che vuole. Ma il tempo passa e a ventisei anni Allegra ha finalmente una casa tutta per sé e un lavoro nell’agenzia immobiliare più prestigiosa di Londra. Il passato, però, non sembra volerla dimenticare e mette di nuovo Sparkle Jones sulla sua strada. Questa volta le cose sembrano andare diversamente e la nemica di una vita le appare sotto un’altra luce... E tutto questo proprio quando l’incontro con un bellissimo imprevisto dagli occhi verdi come smeraldi sembra in grado di sparigliare le carte. Tra feste, intrighi e cene non proprio a lume di candela, in corsa tra le strade di una Londra magnifica, forse, per Allegra è arrivato il momento di scoprire se davvero quello che vuole è la felicità. Questa volta non può lasciare l’ultima mano alla sua adorabile, odiata stronza numero uno!
Felicia Kingsley è tornata, eccome se è tornata!
Dopo il frizzante, romantico e appassionante "Matrimonio di convenienza", in libreria arriva "Stronze si nasce", e fidatevi se vi dico che questo romanzo è la cura per qualsiasi malumore o malanno di stagione.
Vi sfido a non ritrovarvi almeno un po' in Allegra, che nonostante abbia lasciato il liceo da un po' non era affatto pronta a trovarsi di fronte Sparkle: bellissima e sicura di sè come ai tempi della scuola, e capace di farla sentire di nuovo la ragazza anonima e imbranata che era.
Poco importa che Allegra Hill abbia un nuovo lavoro, che sia dotata e piena di voglia di impegnarsi, che abbia una splendida borsa firmata a completare il suo look: Sparkle è più affascinante, più in gamba, più... più tutto. Anche più stronza, certo, ma non con lei: anzi, a tratti Allegra quasi soccombe alla sua "sparkliness"!
Ma è davvero possibile che sia questo, quello che vuole? Diventare come Sparkle?
La soluzione è diventare stronze, o, in fondo, stronze si nasce?
Se amate i romanzi di Sophie Kinsella, se siete fan di Kristan Higgins, mollate tutto e precipitatevi in libreria perchè "Stronze si nasce" è esattamente il romanzo che cercate.
È tutto ciò che amate, e anche di più.
L'autrice gioca con abilità con quelle che sono le nostre paure (prima tra tutti, trovare l'ex-nemesi del liceo alla scrivania accanto in ufficio), i nostri sogni e sì, anche le nostre ambizioni: Allegra è una ragazza che vuole farcela da sola, che vuole raggiungere i suoi obbiettivi senza scorciatoie o favoritismi, ma ha anche paura di sbagliare e di fallire. Di deludere i genitori, e soprattutto se stessa.
È anche una ragazza che rischia di perdersi l'amore, ma per fortuna sul suo cammino incontra Duke e... non mancheranno romanticismo e sentimenti, mettiamola così.
Dovete tuffarvi di testa tra le pagine di questa storia frizzante, piena di svolte e dal finale rosa di cui si ha bisogno, soprattutto quando ci si infila sotto le coperte alla fine di una lunga giornata e si vuole sognare un po'.
Ho avuto la bellissima opportunità di intervistare l'autrice, e potevo forse non cogliere l'occasione per conoscere meglio quella che, secondo me, è l'unica che potrebbe essere la "nostra" Sophie Kinsella?
Ecco cosa mi ha raccontato!
"Stronze si nasce" è strepitoso, complimenti! Da un lato racconta la storia di un'eterna seconda (con la quale è facilissimo entrare in sintonia) , dall'altra restituisce un ritratto efficace di una di quelle persone alle quali "viene sempre tutto facile". Quanto di te - o di persone a te vicine - è finito in Sparkle e Allegra?
Allegra compie un’evoluzione, e a un certo punto assorbe persino il modo di fare di Sparkle, quindi le linee dei due personaggi s’incrociano. C’è un momento in cui la protagonista smette di essere un personaggio del tutto positivo. Ho pensato fosse una scelta delicata, perché in genere le protagoniste vanno amate, sostenute dall’inizio alla fine - questa, almeno, è una delle caratteristiche del rosa - ma in questo caso ho voluto osare mettendo in campo personaggi con difetti e che commettono errori. Umani. Per caratterizzarli ho usato la mia esperienza diretta e quella di persone che conosco. Posso dire di aver messo un po’ di me in entrambe, in una percentuale di 70/100 su Allegra e 30/100 su Sparkle. L’ingenuità, la politica delle seconde chance, il beneficio del dubbio, la voglia di andare d’accordo con tutti, l’ansia da prestazione al lavoro, l’insicurezza su tutto ciò che faccio le ho di serie. Ma anche il mettersi a testa bassa e farsi il mazzo. Di Sparkle c’è quello che vorrei essere (in positivo, s’intende): carismatica, trascinatrice nata, saper leggere le persone come un libro aperto per riuscire a non farsi fregare. Il resto glielo lascio.
Ho adorato il concetto di Sparkliness, il potere di Sparkle di ammaliare tutti e ottenere ciò che vuole senza nemmeno chiedere. Ammetto che un po' glielo invidio: senza diventare delle stronze, pensi sia possibile trovare il "nostro" modo di brillare?
Una volta qualcuno mi disse: occhio a cercare se stessi, perché se ci si trova non è detto che ci si piaccia. Sparkle conosce se stessa, sa come usare i suoi pregi a suo vantaggio e occultare i suoi difetti. Senza diventare stronze, suppongo che per brillare ci si debba mettere nell’ottica di mostrare al mondo sempre il nostro lato migliore e fare dei propri difetti la nostra forza perché nessuno possa usarli contro di noi. Allegra si dà una svegliata a un certo punto, capisce che è lei la prima e unica a dover parlare per se stessa e, nel momento in cui questo suo lato viene fuori, anche le persone intorno a lei percepiscono il cambio di atteggiamento e la sua self-confidence, e si pongono in modo diverso nei suoi confronti. Bisogna collaborare con se stessi, essere disposti a conoscersi e non è detto che sia un processo immediato. Io stessa mi sto ancora conoscendo e ogni romanzo che scrivo è un pezzettino in più di me che viene fuori.
Sembra scontato dire che tutti, come Allegra, vorremmo liberarci degli stronzi che affollano le nostre vite. Ma voglio rovesciare questo pensiero e chiederti: non pensi che, in fondo, un po' ci servano? Magari senza la "tua" stronza, questo libro non esisterebbe!
Qui ti do ragione al 100%. Il famoso “non tutto il male viene per nuocere” calza a meraviglia. Sparkle è stata la secchiata d’acqua gelata che serviva ad Allegra per darsi una svegliata, per “venire fuori”. A un certo punto ha capito di essere davanti a un bivio: continuare ad autocommiserarsi e piangersi addosso, o fare qualcosa. Ha smesso di cercare scuse e scelto di fare qualcosa.
La “mia” splendida stronza, nonostante i tiri mancini, i bastoni tra le ruote e le pugnalate alle spalle mi ha dato la dose di sviluppo che mi serviva. L’ho citata anche nei ringraziamenti!
Allegra è una giovane donna che, in fondo, non ha mai lasciato il liceo: crede che iniziare un nuovo lavoro basti a darle un nuovo inizio, ma di fatto è solo quando arriva alla fine del suo percorso di crescita che davvero può iniziare una nuova fase della sua vita.
È un cosa in cui io, per esempio, mi ritrovo tantissimo: faccio ancora molta fatica a inserirmi in un ambiente nuovo e a fare amicizia dopo cinque anni di bullismo (che allora non si chiamava così, ma esisteva già). Secondo te, lasciamo mai del tutto il liceo, o una piccola parte di noi resta ferma lì?
Parli di bullismo? Sei con la persona giusta! Io le ho prese... e dalle femmine!!! Mi tiravano certi calci che a Gennaro Gattuso hanno dato il cartellino giallo per molto meno!
La scuola è un ambiente più complicato di quello che si pensa, perché è un micromondo in un sistema chiuso che riproduce gli stessi gruppi sociali della vita “là fuori”, e tutto ciò che accade nel sistema liceo ha un grosso impatto per chi ne fa parte. È l’età in cui si forma il carattere del ragazzo/a, che prova sulla sua pelle il conflitto tra crearsi un propria individualità e appartenere a un gruppo. Fare parte di una squadra rende le cose più facili perché la collettività deresponsabilizza. Ci sono i ribelli, i contestatori, gli sportivi, i politicamente impegnati, i discotecari, i tamarri, i fighetti, i nerd (che - attenzione! - non sono gli sfigati, anzi, sono piuttosto snob nei confronti di chi non ha padronanza pari allo loro su questo o quell’argomento!), e i non schierati. I non schierati sono i veri loser perché non avendo bandiere sono facili bersagli. Se per tutta la vita ti sei trovata nella condizione di giocare in difesa, anche da adulta è difficile costruirsi quella fiducia in te stessa per presentarsi in giro a testa alta e chiedere a gran voce che ti venga dato ciò che ti è dovuto. Non so dirti con certezza se lasciamo il liceo, ma forse è il liceo che non lascia noi. Questo però è il mio parere, ci tengo a sottolinearlo.
Sempre collegandomi al desiderio di Allegra di un nuovo inizio, lei parla di "giorni zero", dai quali inizia una nuova fase significativa della vita. Tu senti di avere già vissuto uno di questi "giorni zero" (o magari più di uno)? In questo senso, diventare un'autrice pubblicata da casa editrice è stato un nuovo inizio, o una nuova fase di un percorso che ritieni iniziato con la scrittura e l'autopubblicazione?
Come Allegra ho creduto diverse volte di essere al mio “giorno zero” per poi accorgermi che era una falsa partenza, ma di sicuro vedere “Matrimonio di convenienza” pubblicato da Newton Compton è stata una grossa iniezione di fiducia. Per scaramanzia preferisco non considerarlo un giorno zero, piuttosto l’occasione di mettermi alla prova in qualcosa di nuovo, di cui imparo sempre di più ogni giorno e dove sento di riuscire a mettere una grossa parte di me stessa. È un giorno zero ogni volta che qualcuno che ha letto il mio romanzo mi scrive dicendomi cosa ha provato durante la lettura, perché sento che ciò che ho fatto ha in qualche modo creato un legame ed è un incentivo a fare sempre di più e meglio.
Sei un'autrice molto attiva sul web, usi con disinvoltura i social network e hai un confronto costante con le lettrici. Quanto ti ha arricchita la possibilità di confronto in questi anni, e quali credi siano i pregi e i difetti di questo contatto facile e frequente tra lettori e scrittori?
Nella mia vita privata sono una persona molto riservata (credo di non caricare nulla su Instagram da tipo due mesi), ma siamo nel 2018, e se fai qualcosa destinato al pubblico dominio i social sono fondamentali. I romani per incontrarsi e discutere si ritrovavano nel foro (se Alberto Angela, per caso, leggesse questa mia intervista, si ritirerebbe per indignazione), oggi ci si incontra nelle piazze virtuali che sono Facebook, Instagram, i blog, i forum (ah, no? Alby!, Forum, fori, seconda declinazione, dal latino = Piazza!) e attraverso questi mezzi ho l’occasione di parlare con una ragazza di Torino, e dopo cinque minuti con una di Palermo, il tutto restando seduta alla mia scrivania. Tutte mi trasmettono la loro esperienza, chi di lettura e chi di scrittura, ci confrontiamo sui nostri gusti in fatto di romanzi, cinema, tv, se mi chiedono consigli sul self publishing li do volentieri e si crea un rapporto che va oltre a quello di lettore-autore tenendo sempre viva quella componente umana che si rischia di perdere quando si contano follower e like. Il difetto dei social è questo: trasforma le persone in numeri, perciò sono sempre molto contenta quando qualcuno mi contatta, perché vedo le persone.
Lo ammetto: sono corsa subito a sbirciare la playlist in fondo al romanzo, e mi ha resa molto felice trovare Alice Cooper, Placebo, Paramore e B.o.B.
Hai gusti eclettici! Hai scritto che questi brani ti hanno ispirata: è una questione di emozioni trasmesse dal brano, di testo, di ritmo...? Come si passa da una canzone alla creazione di una scena?
Ascolto musica 24 ore su 24, e di solito è in macchina mentre guido che rimango “folgorata” dalla canzone che passa in radio. A volte è la melodia che genera un’atmosfera particolare che si ricollega al tema del romanzo, e vedo i personaggi agire nella mia fantasia. Altre volte sono le parole, azzeccate al punto che sembrano quasi uscire dalla bocca dei miei personaggi. Prima di passare alla scrittura, però, rielaboro e riguardo la scena mille volte. Solo quando la mia regia mentale dà l’ultimo ciack, la scrivo.
Ultima domanda: sei quasi salva!
Si dice che una foto valga più di mille parole, e siamo tutti Instagrammer appassionati, quindi... se dovessi scegliere tre scatti dalla tua gallery per dire ai lettori "eccomi, sono io e sono così", quali sceglieresti e perché?
La prima: i giornalini di Barbie. Io sono una Barbie Girl e per tutti gli anni ‘90 ho sognato di vivere in un Barbie World: la villa con piscina, il cavallo, un milione di vestiti, la Jaguar fucsia decapottabile, feste di gala ogni sera, il tutto svegliandomi il giorno dopo con la possibilità di scegliere se fare la veterinaria o il Presidente degli Stati Uniti, la prima ballerina o l’astronauta.
Cosa dice di me? Che faccio l’architetto ma da ragazzina volevo fare la veejay su MTV e condurre TRL, e adesso scrivo anche romanzi rosa.
La seconda: quella con il biliardino. Sono una persona competitiva ma mi piace divertirmi mentre combatto per raggiungere il mio obiettivo. Lotto per me e per chi è in squadra con me con tutte le mie forze e non mollo finché non si gioca l’ultima pallina.
La terza: io nel mezzo del nulla in Croazia, sull’isola di Pag. Sono una zingara, mi piace viaggiare e cambiare meta spesso e la mia vacanza ideale sono i tour on-the-road, sia in compagnia sia da sola. Auguro a tutti, nella vita, di fare un viaggio da soli, di avere il coraggio di non aspettare che siano gli altri a dirci quando è l’ora di partire: si è obbligati a convivere con se stessi, a piacersi, a scoprire cosa ci piace e cosa non ci piace, a interagire con gli sconosciuti e abbattere anche i propri limiti.
Sono salva ora?
Direi proprio di sì!
Ringrazio Newton Compton e Felicia Kingsley per questa splendida opportunità, e torno a consigliarvi "Stronze si nasce", magari non come stile di vita (brillare sì, diventare come Sparkle magari no XD) ma sicuramente come lettura scacciapensieri, spassosa e molto, molto accattivante ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
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giovedì 15 febbraio 2018
"Il regno del male" di Sandro Ristori
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il regno del male" di Sandro Ristori, edito Newton Compton (rilegato a 9,90€):
Quando il sacerdote avvicina la fiamma al braccio di Kausi e Coral, il segno si accende subito. E la loro vita è condannata: chi porta il Segno non può vivere con gli altri. I due ragazzi devono abbandonare il villaggio, valicare le Grandi Paludi, inoltrarsi in una terra di cui si parla solo nei miti e nelle leggende, e dalla quale nessuno ha mai fatto ritorno. Tutto il Regno è in ginocchio: da ovest una terribile epidemia di peste infuria e decima intere Regioni; il re è troppo debole e pavido per opporsi ai suoi avidi duchi e ai barbari che premono alle frontiere del nord; a sud intere popolazioni sono in marcia per sfuggire alla fame e alla guerra. E quando nella Tredicesima regione l’erede del duca Courtenaray finisce nelle mani di Rakha, ragazza dal fascino misterioso e con una strana luce negli occhi, gli eventi iniziano a vorticare sempre più velocemente, scatenando una tempesta capace di travolgere ogni cosa. Nobili corrotti schiacciano la miseria della plebe, l’ambizione e la sete di potere spingono oscuri personaggi a tramare nell’oscurità. Quale sarà il destino del Regno?
È sempre interessante scoprire un traduttore in veste di romanziere, e Sandro Ristori non delude, dimostrando non solo di saper restituire al lettore le voci di autori stranieri ma anche di saperlo conquistare con la propria.
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il regno del male" di Sandro Ristori, edito Newton Compton (rilegato a 9,90€):
Quando il sacerdote avvicina la fiamma al braccio di Kausi e Coral, il segno si accende subito. E la loro vita è condannata: chi porta il Segno non può vivere con gli altri. I due ragazzi devono abbandonare il villaggio, valicare le Grandi Paludi, inoltrarsi in una terra di cui si parla solo nei miti e nelle leggende, e dalla quale nessuno ha mai fatto ritorno. Tutto il Regno è in ginocchio: da ovest una terribile epidemia di peste infuria e decima intere Regioni; il re è troppo debole e pavido per opporsi ai suoi avidi duchi e ai barbari che premono alle frontiere del nord; a sud intere popolazioni sono in marcia per sfuggire alla fame e alla guerra. E quando nella Tredicesima regione l’erede del duca Courtenaray finisce nelle mani di Rakha, ragazza dal fascino misterioso e con una strana luce negli occhi, gli eventi iniziano a vorticare sempre più velocemente, scatenando una tempesta capace di travolgere ogni cosa. Nobili corrotti schiacciano la miseria della plebe, l’ambizione e la sete di potere spingono oscuri personaggi a tramare nell’oscurità. Quale sarà il destino del Regno?
Ero curiosissima di scoprire una nuova voce del fantasy italiano: è un genere letterario in cui abbondano gli autori d'oltreoceano, ma di nostrano... di nostrano non c'è moltissimo.
Sandro Ristori è il traduttore di "La donna di ghiaccio" di Robert Bryndza, "Il libro dei viaggi nel tempo" di James Wyllie e Johnny Acton, e "9 giorni" di Gilly Macmillan (co-tradotto insieme ad Anna Leoncino), tutti editi Newton Compton, e arriva ora in libreria con il primo capitolo di una saga che si preannuncia avvincente.
Mi è piaciuto da subito il personaggio di Coral, e mi sono appassionata alla sua storia di fuga e scoperta: nella sua vita le leggende e i tranelli hanno uguale peso, e se il romanzo si apre proprio con il racconto di un mito doloroso una ragione c'è. Poche pagine, e scopriamo quanto il destino di Coral dipenda da quella storia: dovrà lasciare la sua famiglia e la sua casa, quella che sembrava una vita faticosa, sì, ma anche sicura e priva di particolari scossoni.
Inizia così quello che non sarà solo un esilio, ma l'inizio di una grande avventura: Ristori porta alla mente del lettore il viaggio di Frodo ne "Il signore degli anelli" e di Arya Stark ne "Il trono di spade", costruendo un mondo dalle molteplici ambientazioni che piacerà ai fan di entrambe le serie, e quel mix di losche trame e giochi di potere che ha reso celebre la saga di George R.R. Martin.
Due delle mappe presenti nel romanzo |
Sono molto felice di aver potuto leggere "Il regno del male" in anteprima, e aspetto con ansia il volume seguente perchè voglio tornare nel Regno al più presto ;)
Un bacio a tutte fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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mercoledì 14 febbraio 2018
"36 domande per farti innamorare di me" di Vicky Grant
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "36 domande per farti innamorare di me" di Vicky Grant, edito Chrysalide/Mondadori (rilegato a 16,90€):
Hildy ha diciotto anni e frequenta l’ultimo anno di liceo. Di buona famiglia, è una studentessa modello fin troppo rispettosa delle regole.
Paul ha quasi diciannove anni, non ha un lavoro fisso ed è meravigliosamente sfrontato e intrigante. Hildy e Paul non si conoscono e appartengono chiaramente a mondi distanti anni luce. È probabile che non si sarebbero mai incontrati se non avessero deciso di partecipare, ognuno per le proprie ragioni, a un esperimento organizzato dal dipartimento di psicologia dell’università. Una ricerca che si propone di rispondere a un quesito semplice quanto ambizioso: può l’amore – sentimento nobilissimo e raro di cui grondano romanzi, film e canzoni pop – essere “pilotato” se non addirittura costruito a tavolino? Per capirlo, Hildy e Paul (vedi alla voce cavie) dovranno rispondere insieme a un questionario di 36 domande.
Di risposta in risposta, alternando le risate ai pianti e passando attraverso arrabbiature, segreti inconfessabili, bugie, fughe improvvise e ritorni inaspettati potrebbero accorgersi che forse, al di là delle loro evidenti differenze, qualcosa di profondo li unisce. Che si tratti di quella cosa che inizia per A di cui tutti sembrano andare in cerca?
"36 domande per farti innamorare di me" è un romanzo fresco, moderno, pieno di “cuore” e di humour che, nel momento stesso in cui lo avrete terminato, vi lascerà con il desiderio bruciante di trovare subito uno sconosciuto tutto vostro con il quale rispondere al questionario.
E, forse, trovare l’amore.
Delle 36 domande che potrebbero portarti a costruire un legame con il tuo partner, sconosciuto fino a quel momento, aveva parlato anche la stampa italiana circa tre anni fa, ed era qualcosa che mi aveva incuriosita. Mi sono chiesta se fosse vero, se bastasse davvero sedersi di fronte a uno sconosciuto e rispondere sinceramente a un questionario per stimolare la nascita di un legame.
Se lo è chiesto anche Vicky Grant, ecco che la storia di Hildy e Paul ha preso forma.
Hildy e Paul mi sono piaciuti da subito. Lei è imbranata, agitata, sempre di corsa e con una situazione famigliare complicata da gestire (genitori che litigano, fratello minore abbandonato a se stesso di cui occuparsi...), lui è taciturno, distaccato e apparentemente interessato solo ai 40$ del compenso dell'università. Non c'entrano nulla l'uno con l'altra, eppure insieme funzionano: l'atteggiamento un po' sbruffone e provocatorio di lui tira fuori la parte arrabbiata di lei, e l'innocenza di lei tira fuori la parte tenera ed empatica di lui.
Pagina dopo pagina, domanda dopo domanda (e disegno dopo disegno: Paul disegna e scarabocchia con entusiasmo, e spesso le sue risposte sono accompagnate da buffe vignette per Hildy), è impossibile non sentirsi coinvolti nella loro storia.
Li si vede innamorarsi piano piano, aprirsi l'una con l'altro, e mentre le domande del test fanno sì che rivelino tutti i loro pensieri più profondi, sono le domande che iniziano a fare a se stessi a cambiare le carte in tavola.
Hildy inizia a capire che non è suo compito rimettere insieme i cocci del matrimonio fallito dei genitori, e che forse suo fratello è abbastanza grande da potersela cavare da solo, e Paul inizia ad avere voglia di qualcosa di più di una chiacchierata occasionale...
Consigliatissimo, davvero: è sicuramente uno dei romanzi YA più carini in uscita nel 2018 (e giusto in tempo per San Valentino. Lo trovate anche qui, insieme ad altre letture perfette per l'occasione).
Non riuscirete a posarlo una volta iniziato, e vorrete un Paul tutto vostro ;)
Inoltre, Mondadori sta postando sull'account Instagram @librimondadori queste divertenti card con le domande del test, così possiamo divertirci tutti a rispondere e... conoscerci meglio!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "36 domande per farti innamorare di me" di Vicky Grant, edito Chrysalide/Mondadori (rilegato a 16,90€):
Paul ha quasi diciannove anni, non ha un lavoro fisso ed è meravigliosamente sfrontato e intrigante. Hildy e Paul non si conoscono e appartengono chiaramente a mondi distanti anni luce. È probabile che non si sarebbero mai incontrati se non avessero deciso di partecipare, ognuno per le proprie ragioni, a un esperimento organizzato dal dipartimento di psicologia dell’università. Una ricerca che si propone di rispondere a un quesito semplice quanto ambizioso: può l’amore – sentimento nobilissimo e raro di cui grondano romanzi, film e canzoni pop – essere “pilotato” se non addirittura costruito a tavolino? Per capirlo, Hildy e Paul (vedi alla voce cavie) dovranno rispondere insieme a un questionario di 36 domande.
Di risposta in risposta, alternando le risate ai pianti e passando attraverso arrabbiature, segreti inconfessabili, bugie, fughe improvvise e ritorni inaspettati potrebbero accorgersi che forse, al di là delle loro evidenti differenze, qualcosa di profondo li unisce. Che si tratti di quella cosa che inizia per A di cui tutti sembrano andare in cerca?
"36 domande per farti innamorare di me" è un romanzo fresco, moderno, pieno di “cuore” e di humour che, nel momento stesso in cui lo avrete terminato, vi lascerà con il desiderio bruciante di trovare subito uno sconosciuto tutto vostro con il quale rispondere al questionario.
E, forse, trovare l’amore.
Delle 36 domande che potrebbero portarti a costruire un legame con il tuo partner, sconosciuto fino a quel momento, aveva parlato anche la stampa italiana circa tre anni fa, ed era qualcosa che mi aveva incuriosita. Mi sono chiesta se fosse vero, se bastasse davvero sedersi di fronte a uno sconosciuto e rispondere sinceramente a un questionario per stimolare la nascita di un legame.
Se lo è chiesto anche Vicky Grant, ecco che la storia di Hildy e Paul ha preso forma.
Hildy e Paul mi sono piaciuti da subito. Lei è imbranata, agitata, sempre di corsa e con una situazione famigliare complicata da gestire (genitori che litigano, fratello minore abbandonato a se stesso di cui occuparsi...), lui è taciturno, distaccato e apparentemente interessato solo ai 40$ del compenso dell'università. Non c'entrano nulla l'uno con l'altra, eppure insieme funzionano: l'atteggiamento un po' sbruffone e provocatorio di lui tira fuori la parte arrabbiata di lei, e l'innocenza di lei tira fuori la parte tenera ed empatica di lui.
Pagina dopo pagina, domanda dopo domanda (e disegno dopo disegno: Paul disegna e scarabocchia con entusiasmo, e spesso le sue risposte sono accompagnate da buffe vignette per Hildy), è impossibile non sentirsi coinvolti nella loro storia.
Li si vede innamorarsi piano piano, aprirsi l'una con l'altro, e mentre le domande del test fanno sì che rivelino tutti i loro pensieri più profondi, sono le domande che iniziano a fare a se stessi a cambiare le carte in tavola.
Hildy inizia a capire che non è suo compito rimettere insieme i cocci del matrimonio fallito dei genitori, e che forse suo fratello è abbastanza grande da potersela cavare da solo, e Paul inizia ad avere voglia di qualcosa di più di una chiacchierata occasionale...
Consigliatissimo, davvero: è sicuramente uno dei romanzi YA più carini in uscita nel 2018 (e giusto in tempo per San Valentino. Lo trovate anche qui, insieme ad altre letture perfette per l'occasione).
Non riuscirete a posarlo una volta iniziato, e vorrete un Paul tutto vostro ;)
Inoltre, Mondadori sta postando sull'account Instagram @librimondadori queste divertenti card con le domande del test, così possiamo divertirci tutti a rispondere e... conoscerci meglio!
A presto <3
martedì 13 febbraio 2018
Cinque letture per San Valentino
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata alle letture per San Valentino, e ne ho selezionate cinque che ho avuto modo di apprezzare moltissimo:
Hildy ha diciotto anni e frequenta l’ultimo anno di liceo. Di buona famiglia, è una studentessa modello fin troppo rispettosa delle regole.
Paul ha quasi diciannove anni, non ha un lavoro fisso ed è meravigliosamente sfrontato e intrigante. Hildy e Paul non si conoscono e appartengono chiaramente a mondi distanti anni luce. È probabile che non si sarebbero mai incontrati se non avessero deciso di partecipare, ognuno per le proprie ragioni, a un esperimento organizzato dal dipartimento di psicologia dell’università. Una ricerca che si propone di rispondere a un quesito semplice quanto ambizioso: può l’amore – sentimento nobilissimo e raro di cui grondano romanzi, film e canzoni pop – essere “pilotato” se non addirittura costruito a tavolino? Per capirlo, Hildy e Paul (vedi alla voce cavie) dovranno rispondere insieme a un questionario di 36 domande.
Di risposta in risposta, alternando le risate ai pianti e passando attraverso arrabbiature, segreti inconfessabili, bugie, fughe improvvise e ritorni inaspettati potrebbero accorgersi che forse, al di là delle loro evidenti differenze, qualcosa di profondo li unisce. Che si tratti di quella cosa che inizia per A di cui tutti sembrano andare in cerca?
L'ho scelto perchè è giovane, fresco, inaspettato e, a tratti, molto divertente.
Paul e Hildy interagiscono in quel modo buffo carico di tensione, tenerezza e ironia che mi piace tanto trovare in una coppia sulla carta, e il romanzo è davvero ben costruito, con un ottimo equilibrio tra brani di prosa, dialoghi, chat e buffi disegni di Paul.
Honeysuckle Jones ha bisogno di un uomo. O meglio, questo pensano le sue migliori amiche Nell e Tash, che ora hanno una missione: aiutarla a trovare quello giusto. Deve essere intelligente, attento, divertente, ma soprattutto non dev'essere goffo. Insomma, deve avere delle buone mani. Da pianista, per esempio. Il nuovo vicino di casa di Honey, l'ex chef Hal, non è certo il candidato ideale: è scorbutico, asociale, e non suona nemmeno il pianoforte. Eppure, nonostante l'antipatia evidente, la sua voce ha un certo non so che, e sembra in grado di sviluppare una qualche alchimia, scariche elettriche, cose del genere. Peccato che sia decisamente l'uomo sbagliato. Ma quando Honey scopre il vero motivo che si nasconde dietro tanta ostilità, decide di concedergli un'altra occasione... di diventarle simpatico. Perché a volte sono le note dissonanti a rendere una musica perfetta.
L'ho scelto perchè è facile ritrovarsi nella situazione di Honeysuckle, e chiedersi se esista davvero l'uomo giusto anche per noi, là fuori. Di sicuro non ci aspetteremmo di trovare un animo affine in quel rompiscatole del nostro vicino di casa, eppure a volte succede.
Quella di Honeysuckle e Hal è una storia romantica, a tratti divertente, mai stucchevole: è esattamente ciò di cui si ha bisogno a San Valentino! Trovate la recensione completa qui.
Quando Sara Escribano, alla soglia dei trent’anni, si rende conto che le scelte fatte fino a quel momento non le hanno permesso di realizzare nulla di concreto, decide di mettere da parte la chimica, rinunciare al concorso per insegnanti e investire nel suo vero sogno: quello di riaprire l’atelier della nonna paterna. Nel pittoresco quartiere di Malasaña, a Madrid, la piccola bottega aspetta la giusta occasione per tornare a brillare e Sara, circondata da una famiglia divertente, maldestra e sull’orlo dell’implosione, investe tutte le proprie energie nella realizzazione di straordinari oggetti piumati. Persino quando il fidanzato Roberto decide di partire per Parigi per un anno, lasciandola sola e alle prese con un’impresa, e una vita, che fatica a decollare. A complicare ulteriormente le cose ci pensa anche Lu, la sorella minore, che di punto in bianco annuncia alla famiglia le sue imminenti nozze con Aarón, il grande amore adolescenziale di Sara perso di vista alla fine della scuola. Il suo arrivo non fa che creare ancora più scompiglio,e riempirla di dubbi. E se la relazione con Roberto, a causa della distanza, si fosse infilata lungo un crinale pericoloso? E se la grande sfilata organizzata dall’amico David – che potrebbe essere il suo trampolino di lancio - si rivelasse un enorme fallimento? Tra laboratori allagati e incursioni notturne allo zoo, in un’altalena di alti e bassi, «piccoli» incidenti e «grandi» drammi… Sara scoprirà cosa e chi vuole veramente e che il karma, davvero, non c’entra niente!
L'ho scelto perchè andiamo, quante volte diamo la colpa al "karma" se le cose vanno storte? La premessa era intrigante quanto bastava, e il romanzo si legge tutto d'un fiato: la famiglia di Sara è un vortice di energia, affetto e confusione, e l'amore non manca tra le pagine di quello che è stato un caso letterario in Spagna e che, lo so, conquisterà anche voi.
Mi dicono che sono dotato. Beh, ovviamente non intendo solo in quel senso...
Ho anche un discreto cervello e un cuore grande. E mi piace usare tutti i miei doni al meglio.
Sono, in pratica, un ragazzo d’oro.
La mia vita scorreva tranquilla finché mi sono ritrovato alle prese con una coinquilina provocante, in una situazione davvero complicata... Perché riuscire a scovare un appartamento a New York è più difficile che trovare il vero amore. Così, anche se adesso vivo con la sorellina del mio migliore amico, estremamente sexy e incredibilmente affascinante, so perfettamente come mi devo comportare: posso resistere a Josie, sono disciplinato e so tenere le mani a posto, anche se condividiamo solo cinquanta metri quadrati e le tentazioni sono tante. Ma io le ho sempre ignorate, almeno fino alla notte in cui lei ha insistito per infilarsi sotto le mie coperte...
L’avrebbe aiutata a dormire dopo ciò che era successo quel giorno, diceva.
Vi dò un indizio: nessuno dei due ha dormito...
Vi ho già detto che lei è anche la mia migliore amica?
Che è brillante e stupenda sotto ogni punto di vista?
Immagino che queste qualità rendano anche lei una ragazza d’oro...
L'ho scelto perchè ho letto questo romanzo lo scorso Novembre, e mi sono trovata a divorare gli altri tre volumi della serie (è una serie di autoconclusivi) nel giro di una settimana e mezza.
Lauren Blakely racconta l'amore in ogni sua sfaccettatura, nei suoi aspetti divertenti, passionali, imbarazzanti, teneri, confusi... In questo romanzo in particolare si sofferma sull'amicizia che diventa amore, e Chase e Josie raggiungono livelli di adorabilità e, allo stesso tempo, di passione davvero alti. Trovate la recensione completa qui.
Cosa succede quando una pasticciera tutto pepe incrocia sul suo cammino il contabile più sexy di tutta Chicago?
Le scappatelle ai matrimoni non portano mai a nulla di buono, soprattutto se il matrimonio è quello di un ex-fidanzato.
Chi indugia in questo vizioso passatempo conosce le regole. Entra. Rimorchia. Esci. Nessuna aspettativa di una relazione. Solo sconcio sesso da matrimonio.
Dylan Sparks conosce il protocollo. E anche se sperimenta il miglior sesso della sua vita con un perfetto sconosciuto mortalmente affascinante, è assolutamente decisa a mettere la parola fine alla loro avventura insieme con la serata.
Quello che Dylan non immagina è che a Reese Carrol delle regole non importa nulla. Lui vuole più che una sola notte, e sa di essere troppo irresistibile perché Dylan si lasci sfuggire quest’occasione.
Reese non vorrebbe mai lasciarla andare. Dylan è decisa a proteggere il suo cuore.
Chi avrà la meglio in questa dolce dipendenza, combattuta a colpi di ironiche battaglie e tregue bollenti?
L'ho scelto perchè Dylan e Reese sono la nota bollente di questo San Valentino. J. Daniels rovescia lo schem tipico del romance con una protagonista che non vuole legami e un protagonista al quale non basta certo una sola notte, e trasforma la passione in amore alternando sesso al calor bianco e corteggiamento super romantico, offrendo alle lettrici il meglio dei due mondi.
Trovate la recensione completa qui.
Non resta altro da fare se non correre in libreria e immergersi nella lettura ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata alle letture per San Valentino, e ne ho selezionate cinque che ho avuto modo di apprezzare moltissimo:
Rilegato a 16,90€ |
Paul ha quasi diciannove anni, non ha un lavoro fisso ed è meravigliosamente sfrontato e intrigante. Hildy e Paul non si conoscono e appartengono chiaramente a mondi distanti anni luce. È probabile che non si sarebbero mai incontrati se non avessero deciso di partecipare, ognuno per le proprie ragioni, a un esperimento organizzato dal dipartimento di psicologia dell’università. Una ricerca che si propone di rispondere a un quesito semplice quanto ambizioso: può l’amore – sentimento nobilissimo e raro di cui grondano romanzi, film e canzoni pop – essere “pilotato” se non addirittura costruito a tavolino? Per capirlo, Hildy e Paul (vedi alla voce cavie) dovranno rispondere insieme a un questionario di 36 domande.
Di risposta in risposta, alternando le risate ai pianti e passando attraverso arrabbiature, segreti inconfessabili, bugie, fughe improvvise e ritorni inaspettati potrebbero accorgersi che forse, al di là delle loro evidenti differenze, qualcosa di profondo li unisce. Che si tratti di quella cosa che inizia per A di cui tutti sembrano andare in cerca?
L'ho scelto perchè è giovane, fresco, inaspettato e, a tratti, molto divertente.
Paul e Hildy interagiscono in quel modo buffo carico di tensione, tenerezza e ironia che mi piace tanto trovare in una coppia sulla carta, e il romanzo è davvero ben costruito, con un ottimo equilibrio tra brani di prosa, dialoghi, chat e buffi disegni di Paul.
Brossurato a 16,90€ |
L'ho scelto perchè è facile ritrovarsi nella situazione di Honeysuckle, e chiedersi se esista davvero l'uomo giusto anche per noi, là fuori. Di sicuro non ci aspetteremmo di trovare un animo affine in quel rompiscatole del nostro vicino di casa, eppure a volte succede.
Quella di Honeysuckle e Hal è una storia romantica, a tratti divertente, mai stucchevole: è esattamente ciò di cui si ha bisogno a San Valentino! Trovate la recensione completa qui.
Rilegato a 17,90€ |
L'ho scelto perchè andiamo, quante volte diamo la colpa al "karma" se le cose vanno storte? La premessa era intrigante quanto bastava, e il romanzo si legge tutto d'un fiato: la famiglia di Sara è un vortice di energia, affetto e confusione, e l'amore non manca tra le pagine di quello che è stato un caso letterario in Spagna e che, lo so, conquisterà anche voi.
Brossurato a 17,90€ |
Ho anche un discreto cervello e un cuore grande. E mi piace usare tutti i miei doni al meglio.
Sono, in pratica, un ragazzo d’oro.
La mia vita scorreva tranquilla finché mi sono ritrovato alle prese con una coinquilina provocante, in una situazione davvero complicata... Perché riuscire a scovare un appartamento a New York è più difficile che trovare il vero amore. Così, anche se adesso vivo con la sorellina del mio migliore amico, estremamente sexy e incredibilmente affascinante, so perfettamente come mi devo comportare: posso resistere a Josie, sono disciplinato e so tenere le mani a posto, anche se condividiamo solo cinquanta metri quadrati e le tentazioni sono tante. Ma io le ho sempre ignorate, almeno fino alla notte in cui lei ha insistito per infilarsi sotto le mie coperte...
L’avrebbe aiutata a dormire dopo ciò che era successo quel giorno, diceva.
Vi dò un indizio: nessuno dei due ha dormito...
Vi ho già detto che lei è anche la mia migliore amica?
Che è brillante e stupenda sotto ogni punto di vista?
Immagino che queste qualità rendano anche lei una ragazza d’oro...
L'ho scelto perchè ho letto questo romanzo lo scorso Novembre, e mi sono trovata a divorare gli altri tre volumi della serie (è una serie di autoconclusivi) nel giro di una settimana e mezza.
Lauren Blakely racconta l'amore in ogni sua sfaccettatura, nei suoi aspetti divertenti, passionali, imbarazzanti, teneri, confusi... In questo romanzo in particolare si sofferma sull'amicizia che diventa amore, e Chase e Josie raggiungono livelli di adorabilità e, allo stesso tempo, di passione davvero alti. Trovate la recensione completa qui.
Brossurato a 13,90€ |
Le scappatelle ai matrimoni non portano mai a nulla di buono, soprattutto se il matrimonio è quello di un ex-fidanzato.
Chi indugia in questo vizioso passatempo conosce le regole. Entra. Rimorchia. Esci. Nessuna aspettativa di una relazione. Solo sconcio sesso da matrimonio.
Dylan Sparks conosce il protocollo. E anche se sperimenta il miglior sesso della sua vita con un perfetto sconosciuto mortalmente affascinante, è assolutamente decisa a mettere la parola fine alla loro avventura insieme con la serata.
Quello che Dylan non immagina è che a Reese Carrol delle regole non importa nulla. Lui vuole più che una sola notte, e sa di essere troppo irresistibile perché Dylan si lasci sfuggire quest’occasione.
Reese non vorrebbe mai lasciarla andare. Dylan è decisa a proteggere il suo cuore.
Chi avrà la meglio in questa dolce dipendenza, combattuta a colpi di ironiche battaglie e tregue bollenti?
L'ho scelto perchè Dylan e Reese sono la nota bollente di questo San Valentino. J. Daniels rovescia lo schem tipico del romance con una protagonista che non vuole legami e un protagonista al quale non basta certo una sola notte, e trasforma la passione in amore alternando sesso al calor bianco e corteggiamento super romantico, offrendo alle lettrici il meglio dei due mondi.
Trovate la recensione completa qui.
Non resta altro da fare se non correre in libreria e immergersi nella lettura ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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