Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Nowhere Girls" di Amy Reed, edito Piemme (rilegato a 17€):
Chi sono le Nowhere Girls? Sono tutte le ragazze, ma per cominciare sono in tre: Grace, tenera e impacciata, è nuova in città, dove si è dovuta trasferire a causa dei pregiudizi nei confronti della madre; Rosina, lesbica e punk, sogna di diventare una rockstar, ma è costretta a lavorare nel ristorante messicano di famiglia; ed Erin, un'asperger con due fissazioni, Star Trek e la biologia marina, vorrebbe assomigliare a un androide ed essere in grado di neutralizzare le emozioni. In seguito a un episodio di stupro rimasto impunito, le tre amiche danno vita a un gruppo anonimo di ragazze per combattere il sessismo nella scuola. Le Nowhere Girls, una moltitudine di voci diverse, dovranno superare la paura e l'imbarazzo per confrontarsi con coraggiosa onestà e opporsi alle minacce di chi si sente forte e non è disposto a mettersi in discussione. Ma alla fine riusciranno in ciò che sembrava impossibile: le cose possono cambiare e tutti hanno diritto alla felicità. Senza compromessi. Senza discriminazioni.
Eccoci qui con una delle letture più intriganti del mio 2018, della quale non vedevo l'ora di parlarvi.
Volevo parlarvi delle Nowhere Girls, perchè loro siamo noi.
Grace, Rosina ed Erin sono tutte noi, e allo stesso tempo sono tre ragazze uniche e straordinarie, le cui vite si intrecciano quando decidono di puntare i piedi e non restare in silenzio di fronte all'ennesima ingiustizia di un mondo che, almeno nel loro caso, è già stato abbastanza ingiusto.
Hanno dovuto lasciare la loro casa, o vorrebbero solo scappare via da una casa opprimente; hanno paura delle emozioni, o vorrebbero riuscire a sentire di più, più a lungo; convivono con una malattia dal nome complesso, o non riescono a dare un nome al disagio che le accompagna ovunque.
È impossibile non ritrovare se stesse in una o in tutte e tre le protagoniste dell'intenso e provocatorio romanzo di Amy Reed, che poteva essere il solito "girl friendship novel" e invece è un vero e proprio inno al coraggio di parlare, di denunciare le ingiustizie e di lottare per ciò in cui si crede.
È anche la celebrazione della forza inarrestabile delle ragazze, di quella che troppo spesso viene sintetizzata in uno stereotipato #girlpower ma che è molto, molto di più: è la capacità di costituire un esercito senz'altre armi che non la propria intelligenza e la propria empatia, è la volontà di essere inarrestabili, è il fare da scudo a chi non è ancora abbastanza forte da poter combattere da sola le proprie battaglie. Dovremmo tutte essere delle Nowhere Girls, e forse a modo nostro lo siamo già.
Non è facile parlare di violenza sessuale, di religione, di sindrome di Asperger e di omosessualità ai lettori più giovani, ma Amy Reed ha superato brillantemente la prova con una prosa aggraziata e allo stesso tempo affilata, e con una storia impossibile da dimenticare che non voglio anticiparvi ma che non posso fare a meno di consigliarvi.
Una delle poche letture a cinque stelle degli ultimi mesi, da fare a ogni età.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
martedì 27 febbraio 2018
"Nowhere Girls" di Amy Reed
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Commenti sul post
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Mi intriga molto come libro e spero di riuscire a leggerlo presto. Mi piace leggere libri con temi complessi, ma non è facile trovare autori/autrici che riescano a trattarli come si deve. Il fatto che secondo te Amy Reed ci sia riuscita mi tranquillizza.
RispondiEliminaMon
Questo mi ispira moltissimo!
RispondiEliminaOh. Mio. Dio. Questo libro.
RispondiEliminaIn fondo non permettessimo dal punto di vista letterario, almeno secondo me, ma - Dio! - che messaggio.
Un libro di violenza e di speranza, di annientamento, ma anche di affermazione di sé e rinascita.
Bello, direi un must nella biblioteca di ogni lettore, a maggior ragione se lettrice.
Trovi la mia estatica recensione quiii ahah.
Un abbraccio, bellissima recensione!
Rainy