Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata alla mia tappa del blogtour di
"Consigli pratici per uccidere mia suocera" di Giulio Perrone, edito
Rizzoli (rilegato a €):
Leo era sposato con Marta - seducente, comprensiva, i piedi ben piantati per terra - e con lei aveva un sogno, aprire una libreria. Poi ha conosciuto Annalisa - tenerissima, vitale, lo sguardo sempre rivolto al futuro - e ha mandato all'aria il suo matrimonio, iniziando con lei una nuova vita che sembrava finalmente appagarlo. Ma mettere radici non è il suo forte, tantomeno fare scelte definitive e impegnarsi troppo a lungo in qualcosa. Lo sa chiaramente, eppure non riesce a essere diverso. Così ha sentito Marta al telefono, si sono rivisti, hanno fatto l'amore, e adesso Leo si ritrova nella paradossale situazione di avere come amante... la propria ex moglie. Dividersi tra due donne che ti vogliono per sé e che si odiano può essere eccitante, all'inizio, ma alla lunga diventa una discesa infernale tra bugie, scuse improbabili, sensi di colpa e la consapevolezza di stare rimandando, insieme alle decisioni importanti, anche la possibilità di realizzare i propri sogni. Per Leo è arrivato il momento di scegliere - già, ma quale delle due? - e di certo non lo aiuta avere come unici modelli un padre che ha il vizietto del gioco e racconta d'essere stato la controfigura di Dustin Hoffman nel Laureato, e un datore di lavoro che lo assilla per sapere in che modo eliminare propria suocera...
Un romanzo divertente, che non rinuncia ai momenti di serietà e che soprattutto conquisterà i lettori con i singolari retroscena del mondo editoriale in cui si muove Leo.
La mia recensione del romanzo la trovate
qui, ma oggi sono pronta a condividere con voi alcuni passaggi del libro e i cinque motivi per cui non dovreste proprio lasciarvelo scappare!
Cominciamo proprio dall'inizio, ovvero da quando troviamo Leo a letto con Marta - e scopriamo che sì, ha raccontato una frottola all'attuale compagna per essere lì e ancora sì, Leo è un uomo la cui mente tende a vagare... anche in presenza di una bella donna senza vestiti addosso:
«Il primo pensiero che ti si forma in testa appena hai finito di fare l’amore con una donna è spesso decisivo. Dà un nome e un senso a quel rapporto. E le variabili sono infinite: spaziano dalla voglia di stringerla a te e sussurrarle parole dolci, al passare rapidamente in rassegna i cinema ancora aperti per l’ultimo spettacolo.
Sensazioni minime, percezioni che raramente sbagliano.
Incespico per un istante in questa piccola grande verità mentre Marta si gira rapidamente su se stessa, allontanandosi da me.
Si mette in ginocchio sul letto e raccoglie in una coda i capelli umidi di tutto quello che siamo stati in quest’ora scarsa.
Ricordo perfettamente la prima volta che gliel’ho visto fare, molti anni fa. Io adoro le donne con la coda ma lei, con aria da scienziata del look, mi spiegò come in realtà fosse solo un modo rapido per darsi un’apparenza dignitosa quando non c’è tempo per una doccia.
E ora ne abbiamo di tempo?
Controllo l’orologio e cerco di calcolare quanto mi resta della partita di calcetto che avrei dovuto giocare... e che in teoria sto giocando. Tengo conto di arrivo, preparazione, durata... e persino di qualche battuta con gli amici negli spogliatoi. Poi considero il tragitto di ritorno verso casa, con condimento di un po’ di traffico. Presumibilmente poco, alle dieci di sera di un lunedì come un altro.
Ormai spacco il minuto.
Certo, possono sempre sorgere delle emergenze, e quelle sono difficili da gestire, non c’è piano che tenga: la telefonata che ti arriva all’improvviso e non sai... Faccio finta di non aver sentito? Ma se richiama? Oppure rispondo? Se però si accorge che non sono dove ho detto di essere?
Credo che anni fa qualcuno abbia anche inventato una app che riproduceva rumori di sottofondo adatti a ogni situazione: dalla pizzeria con tanto di scugnizzo napoletano che grida “Guagliò, e quella marinara al tavolo 12?” al treno col controllore, dal centro commerciale alle cascate del Niagara, fino al campo di calcetto appunto. C’era pure il generatore di interferenze, mi pare.
Forse non aveva tutti i torti, dovrei ricordarmi come si chiama e scaricarla.»
E poi questo paragrafo in cui Leo riflette sull'amore (ma anche su se stesso), che mi ha conquistata subito e che non potevo non proporvi:
«Credo fermamente che l’amore non sia fatto di grandi gesti ma di continuità. Non è la gara dei cento metri, è la maratona. Chi riesce a stare silenziosamente vicino a qualcuno, a esserci e non assentarsi per periodi troppo lunghi di bagordi, sesso o distrazioni varie, ama veramente. Chi pensa di cavarsela con regali fantasmagorici o clamorose esternazioni pubbliche di affetto, è solo egoriferito.
Il problema è che io non sono mai stato bravo nelle corse lunghe, al contrario sono bravissimo nei recuperi all’ultimo secondo... quindi fatevi due conti.
Il mostro è dentro di noi, mai fuori.»
Ma come non proporvi poi uno spaccato dal suo lavoro in casa editrice, sotto la guida di un Editore davvero fuori dal comune?
«Il tavolone ovale della sala riunioni ha sempre dato ai nostri incontri del martedì un peso specifico in più. Comincio a ripassare il discorso che ho preparato sulle mie proposte, compresa la contraerea alle obiezioni che probabilmente saranno sollevate. Arriverà il momento in cui dovrò sacrificare i due autori belgi per far approvare o almeno passare in seconda lettura il romanzo dell’americano underground. Sono pronto alla battaglia.
Ricordo che l’editore mi fece una lunghissima lezione di editoria il primo giorno in cui decise che sarei entrato in quel ristrettissimo gruppo di persone che aveva l’incarico di immaginare e decidere con lui le mirabolanti cose che la Ranieri Malosi avrebbe offerto ai lettori. «Jack London ricevette seicento lettere di rifiuto prima di vendere il suo primo racconto. Mentre ventidue editori rifiutarono i Dubliners di Joyce... Ti rendi conto dell’importanza di quello che facciamo qui? Della responsabilità che abbiamo? Della fiducia che ripongo in te? Noi qui facciamo cultura, facciamo la storia...»
Un privilegio non da poco.
Il rituale prevede che sia lui ogni volta ad aprire l’incontro dicendoci come vanno le vendite delle ultime uscite e quali perle ha personalmente scoperto. Ogni volta c’è qualche autore che lo ha solleticato o un eBook autoprodotto che ha visto salire nella classifica di Amazon senza un apparente motivo. Elena è quella incaricata di andare subito a verificare se si possa far firmare un contratto veloce all’astro nascente e rilanciarlo in libreria.
«Cari ragazzi, oggi sono particolarmente felice di avervi qui per comunicare una bellissima novità che riguarderà le nostre prossime riunioni» esordisce l’editore sfiorando con la mano destra i baffetti alla francese che si è fatto crescere da qualche mese. Ritiene che gli diano un tocco vagamente aristocratico ma anche tremendamente cool.
L’altra mano è saldamente conficcata nei pantaloni a scacchi su cui cade una camicia celestina con in basso a sinistra le iniziali ERM. Le camicie per lui devono sempre essere fatte a mano e personalizzate.
La figlia, Adelaide, che siede come al solito alla sua destra, adora la sua eccentricità e ha stimolato in ogni modo questo vezzo di abbigliarsi da dandy ottocentesco.»
E mi fermo qui perchè è proprio a questa riunione che viene svelata a Leo e ai suoi colleghi la GRANDE idea del suo Editore, e cosa comporterà questa idea per tutti loro: non posso - e non voglio - fare spoiler quindi... a voi scoprire di cosa si tratta!
Ultimo estratto, una riflessione di Leo sulle donne che mi ha fatto sorridere durante la lettura:
«Quando hai a che fare con una donna che ti interessa devi partire da un assunto fondamentale: hai già perso.
Quelle che puoi attuare sono strategie di contenimento, al massimo di aggiustamento.
D’altronde, nel novantanove per cento dei casi, nei primi dieci minuti in cui ci parli lei avrà già deciso se c’è o meno una possibilità che ti si conceda. Se c’è, da quel momento puoi solo peggiorare la situazione. In caso contrario, non esistono forme di recupero né chance di farle cambiare idea, sei spacciato.
I sostenitori a oltranza della tecnica dell’amico premuroso o della conquista per sfinimento sono avvertiti.»
Questi erano solo quattro dei miei passaggi preferiti: se leggerete "Consigli pratici per uccidere mia suocera", ne troverete molti altri!
Se leggerete il romanzo...
1)
vi verrà l'irrefrenabile desiderio di un piatto di pasta alla carbonara da Marcello.
Non potendo, replicherete a casa e questo vorrà dire che non solo avrete tra le mani un favoloso romanzo da leggere ma anche un buonissimo piatto di pasta davanti: ditemi voi se non è una gran serata;
2)
capirete che forse questa storia del "beato tra le donne" è un po' una bufala, perchè tra scuse da inventare, litigi via sms, sesso rapido e insoddisfacente, quella di Leo non è che sia una vita amorosa tutta rose e fiori. Coccolate il compagno o la compagna che avete, e ricordatevi di sbarazzarvene sul serio prima di passare al successivo. Two is not megl che one!
E ovviamente sapete cosa viene proprio bene, a letto, tra le braccia del suddetto compagno?
Leggere un libro... come questo, ad esempio;
3) siete lettori?
Dovete leggere questo libro solo
per scoprire un quadro fin troppo veritiero del mondo editoriale.
Tutto ciò che vi sembrerà più assurdo, è vero.
Il personaggio dell'editore, poi, vi ricorderà probabilmente un editore romano in particolare, famoso per le numerose uscite e i prezzi bassi, e questo vi farà divertire ancora di più;
4) "Consigli pratici per uccidere mia suocera"
è il libro che vi farà rivalutare vostro padre.
Esatto, quell'uomo noioso, abitudinario e brontolone che spesso vi fa ammattire.
Lo rivaluterete dopo aver conosciuto Dustin, l'uomo che si è presentato di punto in bianco alla porta di Leo dicendogli che - sorpresa! - era suo padre, e che, oltre a girare per la città con un'auto rossa sospetta (che non guida nemmeno troppo bene), si indebita con loschi figuri e racconta in giro di essere stato niente meno che la controfigura di Hoffman in "Il laureato".
Insomma, finchè non vi arrivano gli strozzini in casa a minacciarvi a causa dei debiti di vostro padre, o finchè non vi trovate a dover evitare che vostro padre vi carichi in auto una squillo, non potete proprio lamentarvi. Viva i papà noiosi e abitudinari;
5) le ricerche di Leo, volte a scoprire come si possa fare ad uccidere una suocera, vi porteranno a
conoscere numerosi, peculiarissimi modi in cui si può morire.
Che detto così è macabro, ma pensateci: quante situazioni assurde possiamo davvero immaginare, senza suggerimenti, in cui nostra suocera possa rimetterci le penne?
Alcune di quelle scovate da Leo non mancheranno di strapparvi una risata.
Soprattutto se, alla sua suocera fittizia, sostituirete la vostra. Quella che "lei non lo cucina così", quella che "le donne dovrebbero occuparsi di più dei loro mariti e meno del lavoro", quella che "ai miei tempi, con i figli, ci si comportava diversamente".
Quella che vorreste strozzare, insomma.
E allora facciamovelo leggere, questo romanzo!
Abbiamo una copia autografata del romanzo, oltre a una splendida agendina e a un quadernino Book Pusher, realizzati dalla casa editrice fondata dall'autore (Giulio Perrone Editore), in cerca di casa!
Come fare a provare ad adottarli?
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Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3