Buon pomeriggio a tutte, fanciulle!
Il mese del mare, del sole e delle vacanze è ahimè giunto al termine, e negli ultimi 31 giorni ho avuto modo di scoprire cosa davvero merita un posto d'onore in valigia e di stare sempre con me.
Ovviamente oltre a qualche amore "di lunga data", ho anche avuto modo di provare qualcosa di nuovo perchè altrimenti non sarei io ;)
E iniziamo subito con una novità della primavera/estate 2017 firmata Garnier SkinActive, il gel struccante micellare nella formulazione per pelli miste/grasse.
Oltre a rimuovere efficacemente il trucco è un gel leggero e fresco, adatto a rimuovere residui di sale, crema solare e oleosità in eccesso dovuta all'esposizione al sole: ho adorato utilizzarlo ogni sera in vacanza, e ho proseguito una volta tornata a casa.
Consigliatissimo come detergente serale perchè multifunzione, accessibile e davvero rinfrescante!
Avete approfittato delle promozioni KIKO sugli smalti?
Acquistandone 3, si aveva diritto ad altri 3 smalti gratis: un'ottima promozione già così, ma cumulata allo sconto estivo in corso nello stesso periodo diventava irresistibile.
A conquistarmi subito, appena entrata in negozio, è stato questo color rame della linea Power Pro.
È già diventato uno dei miei smalti preferiti in assoluto, e detto da una persona che ha circa 100 flaconi conterà pur qualcosa ;)
Prima di partire per Londra avevo avuto modo di mostrarvi la collezione di rossetti Inti-Matte Nudes di Maybelline Newy York, della quale trovate tutti gli swatches su labbra qui.
Tre rossetti della collezione sono venuti con me in vacanza e uno in particolare è stato quello che ho indossato quasi ogni sera per tutto il mese di Agosto: si tratta di "Smoky Rose", e credo proprio che mi farà compagnia anche a Settembre perchè è il colore davvero perfetto per le mie labbra e la mia carnagione.
Bello di giorno, bello di sera, molto cremoso e resistente alle bevande calde e fredde: imbattibile!
Il mare, il sole, il vento sono davvero pericolosi se, come me, dovete destreggiarvi con una chioma lunga ma soggetta alle increspature e alla secchezza sulle punte.
Non c'è olio protettivo che tenga: due settimane di vacanza, e di solito torno che necessito di una spuntata decisa per salvare almeno le radici.
Dico "di solito", perchè quest'anno non è stato così: questa combinazione di shampoo e balsamo, infatti, è riuscita a scongiurare il disastro e a farmi tornare in città con i capelli in perfetta salute.
Uno shampoo più nutriente di quelli che utilizzo di solito, ma che ha combattuto la disidratazione da sole, e un balsamo che ha concluso l'opera senza appesantirli, permettendomi anche di sbizzarrirmi con le acconciature (se mi seguite su Instagram avete visto su Stories che il mio amore del mese è stata la corona di trecce).
Infine, la rivelazione di quest'estate è stato il doposole prolungatore di abbronzatura di Lancaster, che ho continuato ad usare anche in città come crema corpo, per fissare la mia tintarella e mantenere la pelle morbida e nutrita a dovere.
È un doposole che si assorbe velocemente, senza lasciare residui appiccicosi, e privo del profumo di cocco sintetico che caratterizza fin troppi prodotti solari.
Conto di riacquistarlo la prossima estate, senza alcun dubbio, perchè mi è piaciuto moltissimo!
E ci siamo, fanciulle: questi erano i miei preferiti di Agosto, consigliati con il cuore in mano dal primo all'ultimo!
Voi cos'avete amato questo mese?
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
giovedì 31 agosto 2017
mercoledì 30 agosto 2017
Come bilanciare al meglio lavoro e vita privata
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
C'è profumo di rientro nell'aria, e quale momento migliore per riflettere su come gestire al meglio i mesi che verranno?
L'autunno è una stagione intensa, piena di scadenze e novità, e il rischio di ritrovarsi sopraffatti è altissimo: scopriamo insieme come goderci la nuova stagione in arrivo senza annaspare (troppo)!
Prima cosa, importantissima, da ricordare è che non è il lavoro a definirvi.
Non confondete ciò che fate con ciò che siete, perchè non solo vi limita ma nel lungo periodo vi schiaccia. Vuol dire che appena portato a termine un compito ne vorrete subito un altro, e poi un altro, e poi un altro ancora, perchè se è il lavoro a dire chi siete, quando non lavorate non avete e non siete niente.
Al contrario, ponetevi come obbiettivo di non perdere di vista chi siete quando non siete dietro alla vostra scrivania, cosa vi piace e cosa vi appassiona.
Da amante delle liste (sono arrivata ad avere una "lista delle liste", quindi potete capire a chi livello di follia siamo...), devo dirlo: non diventate schiavi della vostra to-do list.
Questo perchè, ahimè, è una lista che non avrà mai fine: ogni giorno porta nuove voci da aggiungere, a prescindere da quante possiate spuntarne, quindi fate un bel respiro e prendetevi un minuto per metabolizzare il fatto che è una lista senza fine, e che va bene così.
Chi mi segue da un po' avrà notato che non sono la persona più attiva del mondo sui social network, che potrebbe sembrare un controsenso visto che, oltre a gestire un blog, con i social network ci lavoro.
Ma il punto è proprio questo: ci lavoro. Quando sono su Facebook non è per guardare video di gattini che rotolano, nè per prendere parte alle sette polemiche del giorno, nè per giocare al gioco più pericoloso di tutti, quello del paragone.
Sapere cosa fanno tutti a ogni ora del giorno non vi aiuterà a raggiungere i vostri obbiettivi, ma vi farà sempre sentire inadeguati, per un motivo o per un altro: la verità è che ci sarà sempre qualcuno che farà qualcosa che vi sarebbe piaciuto fare (rendendovi, almeno per un attimo, invidiosi), qualcuno che si sposa (mentre voi siete single), qualcuno che adotta un nuovo cane, o che compra una nuova macchina, o che viene promosso sul lavoro: smettete immediatamente di fare paragoni, e concentratevi su di voi. Se quelle persone fanno e ottengono di più, spesso il motivo è che, invece di rodersi il fegato, si danno da fare.
Inoltre, tutto ciò che dite si riflette su di voi nella mente di chi vi ascolta e vi legge, quindi intasare i vostri profili di frecciatine e bile che scorre non solo non vi porterà nulla di concreto, ma vi renderà persone acide agli occhi di tutti. In che modo questo potrebbe aiutarvi a migliorare?
E a questo proposito, ricordatevi che diventate come le persone di cui vi circondate, sia in privato che sul lavoro.
Oltre a non diventare un distributore di acidità, allontanatevi da chi lo è: accompagnatevi a chi vi stimola a essere più creativo, più produttivo, a ridere di più e a sentirvi bene.
Certo, se l'acidità è ciò che vi fa stare bene allora sì, quella è la strada giusta.
Io ho capito negli ultimi due anni di stare bene quando sono circondata da persone appassionate e motivate, perchè motivano anche me, e di aver bisogno di avere dei modelli di riferimento: persone che, in ciò che fanno, sono molto più brave di me, e dalle quali posso imparare.
Nella vita privata, ho bisogno di persone che mi spingano a fare cose che da sola non avrei il coraggio o lo spirito d'iniziativa di fare, che mi facciano "sciogliere" un po', e che mi facciano ridere.
Riflettete sul tipo di persone che vi rendono felici in privato e sul lavoro, e agite di conseguenza.
Infine, assicuratevi di avere un posto felice. Può essere un luogo fisico (per me è la caffetteria in cui mi sono rifugiata per anni a studiare e a leggere quando volevo "staccare", per esempio), o un luogo mentale (la passeggiata con il cane al parco, per esempio, o il drink con gli amici il venerdì sera), e assicuratevi che, nonostante tutto, ci sia sempre il tempo per rifugiarvici.
Per prendervi del tempo solo per voi, a prescindere da tutto il resto.
Pronti al vostro autunno migliore di sempre? Io di sicuro!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
C'è profumo di rientro nell'aria, e quale momento migliore per riflettere su come gestire al meglio i mesi che verranno?
L'autunno è una stagione intensa, piena di scadenze e novità, e il rischio di ritrovarsi sopraffatti è altissimo: scopriamo insieme come goderci la nuova stagione in arrivo senza annaspare (troppo)!
Prima cosa, importantissima, da ricordare è che non è il lavoro a definirvi.
Non confondete ciò che fate con ciò che siete, perchè non solo vi limita ma nel lungo periodo vi schiaccia. Vuol dire che appena portato a termine un compito ne vorrete subito un altro, e poi un altro, e poi un altro ancora, perchè se è il lavoro a dire chi siete, quando non lavorate non avete e non siete niente.
Al contrario, ponetevi come obbiettivo di non perdere di vista chi siete quando non siete dietro alla vostra scrivania, cosa vi piace e cosa vi appassiona.
Da amante delle liste (sono arrivata ad avere una "lista delle liste", quindi potete capire a chi livello di follia siamo...), devo dirlo: non diventate schiavi della vostra to-do list.
Questo perchè, ahimè, è una lista che non avrà mai fine: ogni giorno porta nuove voci da aggiungere, a prescindere da quante possiate spuntarne, quindi fate un bel respiro e prendetevi un minuto per metabolizzare il fatto che è una lista senza fine, e che va bene così.
Chi mi segue da un po' avrà notato che non sono la persona più attiva del mondo sui social network, che potrebbe sembrare un controsenso visto che, oltre a gestire un blog, con i social network ci lavoro.
Ma il punto è proprio questo: ci lavoro. Quando sono su Facebook non è per guardare video di gattini che rotolano, nè per prendere parte alle sette polemiche del giorno, nè per giocare al gioco più pericoloso di tutti, quello del paragone.
Sapere cosa fanno tutti a ogni ora del giorno non vi aiuterà a raggiungere i vostri obbiettivi, ma vi farà sempre sentire inadeguati, per un motivo o per un altro: la verità è che ci sarà sempre qualcuno che farà qualcosa che vi sarebbe piaciuto fare (rendendovi, almeno per un attimo, invidiosi), qualcuno che si sposa (mentre voi siete single), qualcuno che adotta un nuovo cane, o che compra una nuova macchina, o che viene promosso sul lavoro: smettete immediatamente di fare paragoni, e concentratevi su di voi. Se quelle persone fanno e ottengono di più, spesso il motivo è che, invece di rodersi il fegato, si danno da fare.
Inoltre, tutto ciò che dite si riflette su di voi nella mente di chi vi ascolta e vi legge, quindi intasare i vostri profili di frecciatine e bile che scorre non solo non vi porterà nulla di concreto, ma vi renderà persone acide agli occhi di tutti. In che modo questo potrebbe aiutarvi a migliorare?
E a questo proposito, ricordatevi che diventate come le persone di cui vi circondate, sia in privato che sul lavoro.
Oltre a non diventare un distributore di acidità, allontanatevi da chi lo è: accompagnatevi a chi vi stimola a essere più creativo, più produttivo, a ridere di più e a sentirvi bene.
Certo, se l'acidità è ciò che vi fa stare bene allora sì, quella è la strada giusta.
Io ho capito negli ultimi due anni di stare bene quando sono circondata da persone appassionate e motivate, perchè motivano anche me, e di aver bisogno di avere dei modelli di riferimento: persone che, in ciò che fanno, sono molto più brave di me, e dalle quali posso imparare.
Nella vita privata, ho bisogno di persone che mi spingano a fare cose che da sola non avrei il coraggio o lo spirito d'iniziativa di fare, che mi facciano "sciogliere" un po', e che mi facciano ridere.
Riflettete sul tipo di persone che vi rendono felici in privato e sul lavoro, e agite di conseguenza.
Infine, assicuratevi di avere un posto felice. Può essere un luogo fisico (per me è la caffetteria in cui mi sono rifugiata per anni a studiare e a leggere quando volevo "staccare", per esempio), o un luogo mentale (la passeggiata con il cane al parco, per esempio, o il drink con gli amici il venerdì sera), e assicuratevi che, nonostante tutto, ci sia sempre il tempo per rifugiarvici.
Per prendervi del tempo solo per voi, a prescindere da tutto il resto.
Pronti al vostro autunno migliore di sempre? Io di sicuro!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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martedì 29 agosto 2017
Cos'è la biblioterapia?
con Sofìa Rhei e il suo
"Aspettami fino all'ultima pagina"
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Uno degli argomenti più chiacchierati del 2017 è stato proprio questo: la biblioterapia.
Ma vi siete mai chiesti cosa sia davvero, e come funzioni?
Io sì, e in occasione dell'uscita di "Aspettami fino all'ultma pagina" di Sofìa Rhei, edito Newton Compton (rilegato a 10€), non potevo non documentarmi al riguardo:
Silvia ha quasi quarant’anni, vive e lavora a Parigi e ha una relazione difficile con Alain, un uomo sposato che da mesi le racconta di essere sul punto di lasciare la moglie. Dopo tante promesse, sembra che lui si sia finalmente deciso, ma la fatidica sera in cui dovrebbe trasferirsi da lei, le cose non vanno come previsto. E Silvia, in una spirale di dolore e umiliazione, decide di farla finita con quell’uomo falso e ingannatore e di riprendere in mano la sua vita. Alain però non si dà per vinto, e Silvia non è abbastanza forte da rimanere indifferente alle avances dell’uomo che ama... Dopo giorni e notti di disperazione, viene convinta dalla sua migliore amica a fare visita a un bizzarro terapeuta, il signor O’Flahertie, che sembra sia capace di curare le persone con la letteratura. Grazie ad autori come Oscar Wilde, Italo Calvino, Gustave Flaubert, Mary Shelley, e al potere delle loro storie, Silvia comincia a riflettere su chi sia realmente, su quali siano i suoi desideri più profondi e su cosa invece dovrebbe eliminare dalla sua vita...
La biblioterapia è la terapia attraverso la lettura come strumento di promozione e crescita culturale personale e collettiva, come strumento di autoaiuto, di acquisizione di conoscenze e promozione di consapevolezza in situazioni di disagio psicologico e sociale oltre che come tecnica psicoeducativa e cognitiva in ambito psicoterapeutico.
Lo psicoterapeuta "prescrive un libro" al paziente, e lo aiuta così a riflettere su se stesso, a confrontarsi, a potenziare le sue capacità cognitive ed emotive sviluppando risorse ed abilità empatiche, acquisendo conoscenze ed elaborando strategie di gestione del disagio psicologico adeguate ed efficaci.
Alla lettura si accompagna così un cambiamento, come un processo evolutivo che trae dall’esperienza del proprio disagio psicologico e dalla propria sofferenza gli stimoli al superamento degli ostacoli e dei vincoli che questa e quello generano. Lo stesso libro può essere letto in momenti diversi della propria vita, e avere un effetto diverso sul lettore: vi è mai capitato, a prescindere dalla terapia, di riprendere in mano un romanzo letto anni prima e scoprire che era in grado di emozionarvi in modo completamente diverso?
Leggere un libro aiuta a crescere?
Assolutamente sì, ed è qualcosa in cui ogni lettore si riconosce senza alcuna fatica: impossibile negare quanto le nostre letture ci formino, al di là della semplice acquisizione di informazioni.
Ma parlare di biblioterapia (e quindi di lettura in un contesto che è quello del percorso terapeutico, e dell'autoaiuto) vuol dire parlare sia di come la lettura di libri scelti aiuti la persona nell'elaborazione di emozioni, sentimenti, percezioni derivati (o non) da eventi traumatici, sia di costruzione di un vero e proprio percorso di autoaiuto, di crescita, educazione e formazione psicologica dell'individuo.
Personalmente, credo di aver fatto inconsciamente ricorso al conforto e al sostegno dato dai libri in più di un'occasione, sebbene al di fuori di un percorso mirato e ben strutturato.
Certo non ho avuto un'esperienza come quella di Silvia, seguita da un biblioterapeuta che sembra proprio sapere il fatto suo!
"Aspettami fino all'ultima pagina" di Sofìa Rhei non è il primo romanzo letto quest'anno che parla di biblioterapia, attenzione!
Qui sul blog avevamo avuto modo di parlare di "Le parole degli altri" di Michaël Uras (qui la mia recensione e qui l'intervista all'autore, che ci ha parlato anche di biblioterapia), ma negli scorsi mesi ho recuperato anche la lettura di "Curarsi con i libri: Rimedi letterari per ogni malanno" di Ella Berthoud e Susan Elderkin, che mi è piaciuto moltissimo e che vi consiglio perchè credetemi: la storia di Silvia vi farà venire voglia di saperne di più ;)
Questo post fa parte del blogtour del romanzo, che vi aspetta in libreria e che spero vi piacerà: non fatevelo scappare!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Uno degli argomenti più chiacchierati del 2017 è stato proprio questo: la biblioterapia.
Ma vi siete mai chiesti cosa sia davvero, e come funzioni?
Io sì, e in occasione dell'uscita di "Aspettami fino all'ultma pagina" di Sofìa Rhei, edito Newton Compton (rilegato a 10€), non potevo non documentarmi al riguardo:
Silvia ha quasi quarant’anni, vive e lavora a Parigi e ha una relazione difficile con Alain, un uomo sposato che da mesi le racconta di essere sul punto di lasciare la moglie. Dopo tante promesse, sembra che lui si sia finalmente deciso, ma la fatidica sera in cui dovrebbe trasferirsi da lei, le cose non vanno come previsto. E Silvia, in una spirale di dolore e umiliazione, decide di farla finita con quell’uomo falso e ingannatore e di riprendere in mano la sua vita. Alain però non si dà per vinto, e Silvia non è abbastanza forte da rimanere indifferente alle avances dell’uomo che ama... Dopo giorni e notti di disperazione, viene convinta dalla sua migliore amica a fare visita a un bizzarro terapeuta, il signor O’Flahertie, che sembra sia capace di curare le persone con la letteratura. Grazie ad autori come Oscar Wilde, Italo Calvino, Gustave Flaubert, Mary Shelley, e al potere delle loro storie, Silvia comincia a riflettere su chi sia realmente, su quali siano i suoi desideri più profondi e su cosa invece dovrebbe eliminare dalla sua vita...
La biblioterapia è la terapia attraverso la lettura come strumento di promozione e crescita culturale personale e collettiva, come strumento di autoaiuto, di acquisizione di conoscenze e promozione di consapevolezza in situazioni di disagio psicologico e sociale oltre che come tecnica psicoeducativa e cognitiva in ambito psicoterapeutico.
Lo psicoterapeuta "prescrive un libro" al paziente, e lo aiuta così a riflettere su se stesso, a confrontarsi, a potenziare le sue capacità cognitive ed emotive sviluppando risorse ed abilità empatiche, acquisendo conoscenze ed elaborando strategie di gestione del disagio psicologico adeguate ed efficaci.
Alla lettura si accompagna così un cambiamento, come un processo evolutivo che trae dall’esperienza del proprio disagio psicologico e dalla propria sofferenza gli stimoli al superamento degli ostacoli e dei vincoli che questa e quello generano. Lo stesso libro può essere letto in momenti diversi della propria vita, e avere un effetto diverso sul lettore: vi è mai capitato, a prescindere dalla terapia, di riprendere in mano un romanzo letto anni prima e scoprire che era in grado di emozionarvi in modo completamente diverso?
Leggere un libro aiuta a crescere?
Assolutamente sì, ed è qualcosa in cui ogni lettore si riconosce senza alcuna fatica: impossibile negare quanto le nostre letture ci formino, al di là della semplice acquisizione di informazioni.
Ma parlare di biblioterapia (e quindi di lettura in un contesto che è quello del percorso terapeutico, e dell'autoaiuto) vuol dire parlare sia di come la lettura di libri scelti aiuti la persona nell'elaborazione di emozioni, sentimenti, percezioni derivati (o non) da eventi traumatici, sia di costruzione di un vero e proprio percorso di autoaiuto, di crescita, educazione e formazione psicologica dell'individuo.
Personalmente, credo di aver fatto inconsciamente ricorso al conforto e al sostegno dato dai libri in più di un'occasione, sebbene al di fuori di un percorso mirato e ben strutturato.
Certo non ho avuto un'esperienza come quella di Silvia, seguita da un biblioterapeuta che sembra proprio sapere il fatto suo!
"Aspettami fino all'ultima pagina" di Sofìa Rhei non è il primo romanzo letto quest'anno che parla di biblioterapia, attenzione!
Qui sul blog avevamo avuto modo di parlare di "Le parole degli altri" di Michaël Uras (qui la mia recensione e qui l'intervista all'autore, che ci ha parlato anche di biblioterapia), ma negli scorsi mesi ho recuperato anche la lettura di "Curarsi con i libri: Rimedi letterari per ogni malanno" di Ella Berthoud e Susan Elderkin, che mi è piaciuto moltissimo e che vi consiglio perchè credetemi: la storia di Silvia vi farà venire voglia di saperne di più ;)
Questo post fa parte del blogtour del romanzo, che vi aspetta in libreria e che spero vi piacerà: non fatevelo scappare!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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lunedì 28 agosto 2017
"La mappa che mi porta a te" di J.P. Monninger
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La mappa che mi porta a te" di J.P. Monninger, edito Sperling & Kupfer (rilegato a 18,90€) in uscita il 29 Agosto:
L'amore ci trova. Sempre. È l'estate dopo la laurea, quella della libertà e dei progetti, quando il futuro ti inebria con le sue infinite possibilità e la vita sembra invitarti a percorrere mille strade diverse. Quell'estate, al termine del college, Heather parte per l'Europa con le amiche del cuore. È un viaggio zaino in spalla, alla scoperta della magia del vecchio continente, i romanzi di Hemingway a farle da guida da una capitale all'altra. Ad attenderla al suo ritorno negli Stati Uniti c'è un avvenire già accuratamente tracciato: un impiego sicuro, l'inizio di una carriera importante, le aspettative della famiglia. Ma su un treno notturno da Parigi ad Amsterdam, ecco, inaspettato, l'incontro con Jack, capace in un istante di cambiare il corso del suo viaggio e della sua vita. Jack non segue gli schemi. Lui, la carriera e le aspettative, se le è lasciate alle spalle senza rimpianti. Ora sta attraversando l'Europa seguendo un itinerario annotato in un vecchio taccuino: apparteneva a suo nonno che, dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale, si era concesso di conoscere meglio quei Paesi prima di tornare in America. Per Jack, quel diario è un tesoro prezioso e non esita a condividerlo con la ragazza che lo ha conquistato in un istante. È così che le traiettorie di Heather e Jack si uniscono, in un viaggio dell'anima che è scoprirsi e amarsi, vedere con gli stessi occhi spettacoli mozzafiato, nutrirsi di poesia, suoni, profumi. È un'estate unica, in cui tutto è un sogno possibile. Ma quando, come ogni estate, volgerà al termine, Heather e Jack dovranno decidere se restare compagni di viaggio per la vita o tornare alle rotte prestabilite. Sul loro destino pesa un segreto. E sarà la più grande prova d'amore.
Mi è piaciuto moltissimo, ed è stata una delle anteprime più coinvolgenti dell'estate: è impossibile restare indifferenti di fronte alla storia di Heather e Jack, al loro trovarsi per caso e ritrovarsi solo quando entrambi pronti a scegliersi davvero e per sempre.
Non siete persone da storia d'amore?
"La mappa che mi porta a te" resta la lettura perfetta per voi, perchè è un romanzo che vi porterà in giro per l'Europa e alla scoperta di voi stessi come pochi altri.
Heather è una ragazza con un piano ben preciso: gli studi, il lavoro, il matrimonio e i figli arriveranno in momenti ben definiti e in questo preciso ordine, e guai a chi provasse anche solo a suggerire il contrario. Unica concessione all'improvvisazione (ovviamente nel contesto di un viaggio organizzato con attenzione, si intende...), un giro per l'Europa con lo zaino insieme alle amiche del cuore Amy e Constance, e tenete d'occhio il bellissimo rapporto che le lega perchè è uno dei punti di forza del romanzo.
E proprio mentre il suo treno la porta verso Amsterdam, il destino la porta verso Jack: il ragazzo sta viaggiando con tutt'altro spirito ed itinerario, ma la sua parlantina e i suoi modi colpiscono Heather laddove non si aspettava proprio di essere colpita: al cuore.
J.P. Monninger riesce a racchiudere, in un solo romanzo, un elogio dell'amicizia, un'ode al primo, vero amore e un tributo alla letteratura on the road: "La mappa che mi porta a te" vi farà tornare le tredicenni che guardavano sospirando "Dawson's Creek" ma anche sfilare dal cassetto il passaporto.
Heather e Jack viaggiano su più livelli, da quello strettamente fisico, portando il lettore a spasso con loro per alcune delle più belle città d'Europa, a quello emozionale, coinvolgendolo nella nascita del loro amore, a quello esistenziale, perchè "chi siamo?" "da dove veniamo?" e "dove stiamo andando?" sono domande che ognuno di noi si è posto almeno una volta nella vita.
La prosa di J.P. Monninger è su un altro livello, e sono stata felice, dopo averla adorata in italiano, di averla riletta in lingua originale per poterla apprezzare al cento per cento.
Vi riporto la sua descrizione della città di Parigi, che racchiude alla perfezione lo spirito di questa città in una sola frase:
Unica nota dolente, per me (e sottolineo PER ME, perchè questo è un trend importante che va ancora per la maggiore), trovare anche qui il tema della malattia, in un contesto che forse non lo richiedeva necessariamente - si poteva fare altrimenti, volendo.
Ma nonostante tutto questo NON è un sick romance, anzi!
Il viaggio, in ogni sua sfumatura, è al centro di questa lettura che ho apprezzato moltissimo e che mi sento davvero di consigliarvi, soprattutto se come me avete un debole per i libri che fanno viaggiare con la fantasia (e sì, anche per quelli che fanno battere il cuore).
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La mappa che mi porta a te" di J.P. Monninger, edito Sperling & Kupfer (rilegato a 18,90€) in uscita il 29 Agosto:
L'amore ci trova. Sempre. È l'estate dopo la laurea, quella della libertà e dei progetti, quando il futuro ti inebria con le sue infinite possibilità e la vita sembra invitarti a percorrere mille strade diverse. Quell'estate, al termine del college, Heather parte per l'Europa con le amiche del cuore. È un viaggio zaino in spalla, alla scoperta della magia del vecchio continente, i romanzi di Hemingway a farle da guida da una capitale all'altra. Ad attenderla al suo ritorno negli Stati Uniti c'è un avvenire già accuratamente tracciato: un impiego sicuro, l'inizio di una carriera importante, le aspettative della famiglia. Ma su un treno notturno da Parigi ad Amsterdam, ecco, inaspettato, l'incontro con Jack, capace in un istante di cambiare il corso del suo viaggio e della sua vita. Jack non segue gli schemi. Lui, la carriera e le aspettative, se le è lasciate alle spalle senza rimpianti. Ora sta attraversando l'Europa seguendo un itinerario annotato in un vecchio taccuino: apparteneva a suo nonno che, dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale, si era concesso di conoscere meglio quei Paesi prima di tornare in America. Per Jack, quel diario è un tesoro prezioso e non esita a condividerlo con la ragazza che lo ha conquistato in un istante. È così che le traiettorie di Heather e Jack si uniscono, in un viaggio dell'anima che è scoprirsi e amarsi, vedere con gli stessi occhi spettacoli mozzafiato, nutrirsi di poesia, suoni, profumi. È un'estate unica, in cui tutto è un sogno possibile. Ma quando, come ogni estate, volgerà al termine, Heather e Jack dovranno decidere se restare compagni di viaggio per la vita o tornare alle rotte prestabilite. Sul loro destino pesa un segreto. E sarà la più grande prova d'amore.
Mi è piaciuto moltissimo, ed è stata una delle anteprime più coinvolgenti dell'estate: è impossibile restare indifferenti di fronte alla storia di Heather e Jack, al loro trovarsi per caso e ritrovarsi solo quando entrambi pronti a scegliersi davvero e per sempre.
Non siete persone da storia d'amore?
"La mappa che mi porta a te" resta la lettura perfetta per voi, perchè è un romanzo che vi porterà in giro per l'Europa e alla scoperta di voi stessi come pochi altri.
Heather è una ragazza con un piano ben preciso: gli studi, il lavoro, il matrimonio e i figli arriveranno in momenti ben definiti e in questo preciso ordine, e guai a chi provasse anche solo a suggerire il contrario. Unica concessione all'improvvisazione (ovviamente nel contesto di un viaggio organizzato con attenzione, si intende...), un giro per l'Europa con lo zaino insieme alle amiche del cuore Amy e Constance, e tenete d'occhio il bellissimo rapporto che le lega perchè è uno dei punti di forza del romanzo.
E proprio mentre il suo treno la porta verso Amsterdam, il destino la porta verso Jack: il ragazzo sta viaggiando con tutt'altro spirito ed itinerario, ma la sua parlantina e i suoi modi colpiscono Heather laddove non si aspettava proprio di essere colpita: al cuore.
J.P. Monninger riesce a racchiudere, in un solo romanzo, un elogio dell'amicizia, un'ode al primo, vero amore e un tributo alla letteratura on the road: "La mappa che mi porta a te" vi farà tornare le tredicenni che guardavano sospirando "Dawson's Creek" ma anche sfilare dal cassetto il passaporto.
Heather e Jack viaggiano su più livelli, da quello strettamente fisico, portando il lettore a spasso con loro per alcune delle più belle città d'Europa, a quello emozionale, coinvolgendolo nella nascita del loro amore, a quello esistenziale, perchè "chi siamo?" "da dove veniamo?" e "dove stiamo andando?" sono domande che ognuno di noi si è posto almeno una volta nella vita.
La prosa di J.P. Monninger è su un altro livello, e sono stata felice, dopo averla adorata in italiano, di averla riletta in lingua originale per poterla apprezzare al cento per cento.
Vi riporto la sua descrizione della città di Parigi, che racchiude alla perfezione lo spirito di questa città in una sola frase:
Paris is the cupped hand of a woman
accepting a match light from a man
at a small round table
under a chestnut tree
thirty minutes before a rainstorm.
Unica nota dolente, per me (e sottolineo PER ME, perchè questo è un trend importante che va ancora per la maggiore), trovare anche qui il tema della malattia, in un contesto che forse non lo richiedeva necessariamente - si poteva fare altrimenti, volendo.
Ma nonostante tutto questo NON è un sick romance, anzi!
Il viaggio, in ogni sua sfumatura, è al centro di questa lettura che ho apprezzato moltissimo e che mi sento davvero di consigliarvi, soprattutto se come me avete un debole per i libri che fanno viaggiare con la fantasia (e sì, anche per quelli che fanno battere il cuore).
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
venerdì 25 agosto 2017
#BTS Episode II: come scegliere la merenda giusta,
insieme a Degustabox
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Secondo appuntamento con #BTS, la serie dedicata al rientro a scuola (ma anche al lavoro, o al solito tran tran), e oggi parliamo di una cosa che mi sta molto a cuore: le merende.
Sono una grande sostenitrice delle merende e degli spuntini, e ho sempre uno snack in borsa: la Degustabox di Agosto era proprio a tema #BackToSchool, e le merende erano al centro di tutto (com'è giusto che sia!).
Scopriamola insieme e, nel frattempo, chiacchieriamo un po' di quest'argomento così affascinante...e goloso! Non si è mai troppo grandi per uno spuntino prelibato ;)
TUC protagonista assoluto della box con tre prodotti perfetti per merende, spuntini, aperitivi improvvisati post-lezioni: sono curiosissima di assaggiare i "TUC Crisp gusto paprika", mentre conosco e adoro già i cracker originali e il formato in pacchetto monoporzione - ideali da tenere in borsa!
Anche le "Focaccelle" di Mulino Bianco sono un prodotto che conosco già, e sono buonissime se tamponate appena appena con la carta assorbente per rimuovere l'olio in eccesso e scaldate un istante nel tostapane. Perdono il sapore di prodotto confezionato, e resta tanta golosità.
Il riso e la pasta sono buoni, ma è bello anche variare un po', quindi ben vengano il riso rosso, l'orzo, il farro e anche l'avena (anche se io di solito con l'avena faccio i biscotti, ehm...).
Lo userò sicuramente!
Infine, due bevande al caffè di Moka Instinct, "Moka Still" e "Moka Sparkling": sostanzialmente, un caffè lungo freddo e una bibita frizzante al caffè. Non sono una fan del caffè freddo, ma a Fratello piace e di sicuro per quando serve una botta di caffeina immediata avere queste in frigo è un'ottima soluzione ;)
Non compro mai nulla a prezzo pieno e raccolgo coupon in ogni dove, quindi alla prima promozione sulle Galatine sfrutterò il buono sconto trovato nella Degustabox per prenderne una confezione per Madre.
Che dite, facciamo un bilancio?
Questo il contenuto della box, il cui valore è di 29,93€ e il cui prezzo pieno al pubblico è di 15,99€:
Il rapporto qualità/prezzo è ottimo, e trovare 15 prodotti significa pagarli poco più di 1€ l'uno: se considerate che solo l'olio costerebbe 3,89€ di sicuro non ci si può lamentare!
Mi è piaciuto tornare bambina con le caramelle della mia infanzia, sono felice di avere merende a volontà per le prossime settimane e di poter provare anche stavolta qualcosa di nuovo.
Degustabox resta consigliatissima, e se utilizzate il mio codice ELISAM-5E09 nell'apposito box in fase di acquisto avrete uno sconto di 6€ sulla prima box ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Secondo appuntamento con #BTS, la serie dedicata al rientro a scuola (ma anche al lavoro, o al solito tran tran), e oggi parliamo di una cosa che mi sta molto a cuore: le merende.
Sono una grande sostenitrice delle merende e degli spuntini, e ho sempre uno snack in borsa: la Degustabox di Agosto era proprio a tema #BackToSchool, e le merende erano al centro di tutto (com'è giusto che sia!).
Scopriamola insieme e, nel frattempo, chiacchieriamo un po' di quest'argomento così affascinante...e goloso! Non si è mai troppo grandi per uno spuntino prelibato ;)
TUC protagonista assoluto della box con tre prodotti perfetti per merende, spuntini, aperitivi improvvisati post-lezioni: sono curiosissima di assaggiare i "TUC Crisp gusto paprika", mentre conosco e adoro già i cracker originali e il formato in pacchetto monoporzione - ideali da tenere in borsa!
Anche le "Focaccelle" di Mulino Bianco sono un prodotto che conosco già, e sono buonissime se tamponate appena appena con la carta assorbente per rimuovere l'olio in eccesso e scaldate un istante nel tostapane. Perdono il sapore di prodotto confezionato, e resta tanta golosità.
Questi invece sono una novità, per me: BBWOW! di Ventura è un pratico mix di frutta secca e gocce di frutta monoporzione, nella variante con mandorle sgusciate o con arachidi tostate.
Personalmente sono una fan sfegatata delle arachidi (al punto da non comprarle mai, se no divoro il barattolino intero XD) e questo sarà il mio prossimo spuntino dopo una sessione di scrittura o di revisione particolarmente intensa.
Se preferite preparare da soli il vostro mix di frutta secca e semi, ecco qui una ricetta superveloce che fa al caso vostro ;)
Queste mi hanno fatta tornare agli anni Novanta, perchè Galatine e Big Babol andavano forte quando ero alle elementari (nella preistoria, più o meno): non mangiavo una Big Babol da allora, ed è stato stranissimo assaggiarne di nuovo una!
Ero pronta a sparare a tutto volume le Spice Girls e riesumare le mie scarpe di Fornarina XD
Non ho mai assaggiato il latte di soia, men che meno al cacao, quindi "SOYA Choco" di Alpro è un prodotto che dovrò testare sul serio. Ogni bric è dotato di cannuccia sul retro, e anche qui siamo in pieno mood zaino-succo di frutta-merenda: il mio must era succo all'albicocca e crostatina, il meglio del meglio!
Non praticissimi da portare in giro, ma vorrai fartela una tazza di tè quando torni a casa, no?
Ecco, io accompagnerò la mia con i "Frollini Bio di Farro" di Poggio del Farro, con golose gocce di cioccolato. Non si dice mai di no a un biscotto o a del cioccolato, del resto.
Il prodotto del mese, come indicato da volantino, era prò questo, il mix "5 cereali" di Barilla, con il quale potrebbe uscire un insalata fredda strepitosa, ottima anche come pranzo al sacco.Il riso e la pasta sono buoni, ma è bello anche variare un po', quindi ben vengano il riso rosso, l'orzo, il farro e anche l'avena (anche se io di solito con l'avena faccio i biscotti, ehm...).
Da quando vivo da sola, ho realizzato che il Sacro graal di queste box è la bottiglia d'olio, perchè lo utilizzo ogni singolo giorno per cucinare. Quindi evviva per l'olio extravergine di oliva "Classico" di Monini nel flacone "premi e spremi", più leggero e con il quale è più semplice dosare senza versare. Lo inauguro stasera sulla mia insalatona ;)
Penultimo prodotto, e perfetto se abbinato ai cracker che abbiamo visto all'inizio, il "Pestato di olive" di Madama Oliva è l'ideale per tartine saporite, buonissimo sul pane tostato o, se aggiungete una punta di panna, come condimento per la pasta (così com'è non vi dà quel sugo cremoso che vi torvate invece se aggiungete la panna, senza esagerare!).Lo userò sicuramente!
Infine, due bevande al caffè di Moka Instinct, "Moka Still" e "Moka Sparkling": sostanzialmente, un caffè lungo freddo e una bibita frizzante al caffè. Non sono una fan del caffè freddo, ma a Fratello piace e di sicuro per quando serve una botta di caffeina immediata avere queste in frigo è un'ottima soluzione ;)
Non compro mai nulla a prezzo pieno e raccolgo coupon in ogni dove, quindi alla prima promozione sulle Galatine sfrutterò il buono sconto trovato nella Degustabox per prenderne una confezione per Madre.
Che dite, facciamo un bilancio?
Questo il contenuto della box, il cui valore è di 29,93€ e il cui prezzo pieno al pubblico è di 15,99€:
Mi è piaciuto tornare bambina con le caramelle della mia infanzia, sono felice di avere merende a volontà per le prossime settimane e di poter provare anche stavolta qualcosa di nuovo.
Degustabox resta consigliatissima, e se utilizzate il mio codice ELISAM-5E09 nell'apposito box in fase di acquisto avrete uno sconto di 6€ sulla prima box ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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giovedì 24 agosto 2017
Una merenda in rosa, da Peggy Porschen Cakes
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Quella che vi racconto oggi è la merenda così come potete viverla nel locale più rosa - e adorabile - nel quale metterete mai piede: Peggy Porschen Cakes (116 Ebury St, Belgravia, Londra).
È probabilmente anche il locale londinese più instagrammato degli ultimi mesi, ed ecco il motivo:
Qui Barbie ed Elle Woods si sentirebbero a casa, e mi ci sono sentita anche io: tra lampadari di cristallo e meravigliose rose rampicanti, biciclette rosa e deliziosi cupcake... what's not to love?
Quello della merenda, da Peggy Porschen Cakes, è un affare serio.
Ogni dolce è artigianale, ogni dolce è di giornata e soprattutto, ogni dolce è assolutamente delizioso... oltre ad essere - quasi nella totalità dei casi - rosa. O impreziosito da almeno un dettaglio di questo adorabile colore.
Non ho saputo dire di no al loro tè floreale, servito in teiere e tazze di ceramica rosa, e nemmeno al cupcake fragola e champagne che, onestamente, aveva proprio il mio nome scritto sopra.
I loro cupcakes sono morbidi, non eccessivamente burrosi, dolci e guarniti con una glassa soffice, che si scioglie in bocca (e che vorreste mangiare con il cucchiaino direttamente dalla planetaria).
Ma Peggy Porschen Cakes è anche limonata fresca, spumante rosè, biscotti glassati in colori pastello, nonchè un locale curato nei minimi dettagli, dai tavolini in marmo alle scatole portadolci.
Imperdibile se passate da Londra, se amate il rosa e se siete golosi: i loro cupcake sono strepitosi, e sono tutt'ora consigliati da Vanity Fair UK.
I prezzi sono contenuti, considerato il servizio attento e il locale curato, ed è una delle location più gettonate dalle blogger e youtuber londinesi quindi non dimenticate di scattare anche voi una foto (o settemila, come ho fatto io...)!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Quella che vi racconto oggi è la merenda così come potete viverla nel locale più rosa - e adorabile - nel quale metterete mai piede: Peggy Porschen Cakes (116 Ebury St, Belgravia, Londra).
È probabilmente anche il locale londinese più instagrammato degli ultimi mesi, ed ecco il motivo:
Qui Barbie ed Elle Woods si sentirebbero a casa, e mi ci sono sentita anche io: tra lampadari di cristallo e meravigliose rose rampicanti, biciclette rosa e deliziosi cupcake... what's not to love?
Quello della merenda, da Peggy Porschen Cakes, è un affare serio.
Ogni dolce è artigianale, ogni dolce è di giornata e soprattutto, ogni dolce è assolutamente delizioso... oltre ad essere - quasi nella totalità dei casi - rosa. O impreziosito da almeno un dettaglio di questo adorabile colore.
Non ho saputo dire di no al loro tè floreale, servito in teiere e tazze di ceramica rosa, e nemmeno al cupcake fragola e champagne che, onestamente, aveva proprio il mio nome scritto sopra.
I loro cupcakes sono morbidi, non eccessivamente burrosi, dolci e guarniti con una glassa soffice, che si scioglie in bocca (e che vorreste mangiare con il cucchiaino direttamente dalla planetaria).
Ma Peggy Porschen Cakes è anche limonata fresca, spumante rosè, biscotti glassati in colori pastello, nonchè un locale curato nei minimi dettagli, dai tavolini in marmo alle scatole portadolci.
I prezzi sono contenuti, considerato il servizio attento e il locale curato, ed è una delle location più gettonate dalle blogger e youtuber londinesi quindi non dimenticate di scattare anche voi una foto (o settemila, come ho fatto io...)!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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mercoledì 23 agosto 2017
#BTS Episode I: i cinque titoli imperdibili di Settembre
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
... sogna di studiare all'estero, magari... chissà, proprio in Giappone:
Per la prima volta da tanto tempo, torna sul blog una vera e propria serie di post a tema, e parliamo di ritorno a scuola con #BTS, ovvero #BackToSchool!
Scopriremo insieme tutto ciò che ci farà compagnia nel nostro rientro: i libri da non perdere, le nail-art ispirate alla scuola (ebbene, sì), il beauty-case perfetto da infilare nello zaino, il pranzo al sacco ideale e molto altro!
E partiamo proprio dalle letture, da scoprire o da consigliare alla compagna di scuola che potrebbe apprezzarle se...
... sogna di trovare l'amore là dove non se lo aspetterebbe mai:
... è un'attivista convinta ed appassionata, che difende le cause in cui crede a spada tratta:
La recensione in anteprima di questo romanzo vi aspetta qui! |
... vorrebbe sentirsi meno parte della tappezzeria e più sotto i riflettori:
... legge per esplorare mondi fantastici e pieni di magia:
Quale romanzo vi accompagnerà sull'autobus andando a lezione?
Cosa infilerete nello zaino?
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
lunedì 21 agosto 2017
"Nulla, solo la notte" di John Williams
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Nulla, solo la notte" di John Williams, edito Fazi Editore (rilegato a 13,50€):
"Questa stanza è come la mia anima: sporca e disordinata". L'anima di Arthur Maxley è opaca, stretta nell'incertezza della giovane età e in una biografia familiare amara, dove la protezione dei genitori si è polverizzata quando era ancora un ragazzino. Arthur spende la giornata estiva che fa da cornice a questo romanzo breve a San Francisco: qui ci sono le feste di Max Evartz, dove si beve troppo, e l'amico Stafford Lord, sempre in ritardo e terribilmente lamentoso, un giovane viziato da sogni irrealizzabili. Ma non sono le frequentazioni quanto i pensieri ad affollare la mente di Arthur, frammenti di ricordi di un'infanzia che ha al centro una voragine, una madre perduta senza sapere quale sia stata la causa e un padre, uomo d'affari sempre in giro per i continenti, il quale proprio in questo giorno è in città e propone al figlio un incontro. Ed è allora che le parole non si trovano e quelle che vengono pronunciate sono troppo poche e deboli, in un dialogo che non concede nulla al rapporto tra un genitore e un figlio. È a partire da Luisant's, un club immerso nelle strade della metropoli, che consuma la notte e la delusione, un cocktail dopo l'altro con una donna che diventa compagna di solitudini e seduzioni.
Manca sempre meno all'uscita di "Augustus" di John Williams, e per prepararmi ho deciso di recuperare la lettura di "Nulla, solo la notte" che languiva in libreria dal #SalTo16 (ebbene, sì).
E meno male che l'ho fatto!
Meno male perchè "Nulla, solo la notte" è davvero una gemma.
La parabola discendente (o forse no) di un uomo che deve riuscire a liberarsi di tutte le sconfitte che lo hanno sempre definito, per trovare (forse) se stesso.
Non in uno squallido locale troppo buio e troppo caldo, non nelle chiacchiere vuote con un padre che lo ha tenuto a distanza, non ricordando una madre instabile che ha distrutto la sua famiglia, non pensando alla vita vuota e priva di successi che conduce.
Ma chissà, questa potrebbe essere la sera giusta.
Quella in cui incontrare una donna e, complice un bicchiere di troppo, toccare il fondo.
Perchè dal fondo si può solo risalire, anche quando si è Arthur Maxley.
Il primo lavoro di John Williams è già un capolavoro, e questo è ciò che ci fa rendere conto ancora una volta di essere davanti all'opera di un autore straordinario.
"Stoner" era una perla rara, ma" Nulla, solo la notte" non è da meno.
Bastano poche righe, ed è come se Arthur Maxley fosse seduto accanto a noi, le spalle curve e lo sguardo spento, con i suoi ricordi troppo dolorosi e la sua mancanza di entusiasmo per la vita.
Ma sarà sempre quell'unica, orribile notte a definire Arthur e a condizionare ogni sua azione, o l'uomo riuscirà a scrollarsi di dosso il passato e andare avanti?
Con una prosa raffinata e pulita, in cui nulla manca e nulla è di troppo, John Williams ci racconta la perdita dell'innocenza e il tramonto delle ambizioni, ma anche - chissà - la possibilità di un nuovo inizio.
Semplicemente sublime, e assolutamente da scoprire.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Nulla, solo la notte" di John Williams, edito Fazi Editore (rilegato a 13,50€):
"Questa stanza è come la mia anima: sporca e disordinata". L'anima di Arthur Maxley è opaca, stretta nell'incertezza della giovane età e in una biografia familiare amara, dove la protezione dei genitori si è polverizzata quando era ancora un ragazzino. Arthur spende la giornata estiva che fa da cornice a questo romanzo breve a San Francisco: qui ci sono le feste di Max Evartz, dove si beve troppo, e l'amico Stafford Lord, sempre in ritardo e terribilmente lamentoso, un giovane viziato da sogni irrealizzabili. Ma non sono le frequentazioni quanto i pensieri ad affollare la mente di Arthur, frammenti di ricordi di un'infanzia che ha al centro una voragine, una madre perduta senza sapere quale sia stata la causa e un padre, uomo d'affari sempre in giro per i continenti, il quale proprio in questo giorno è in città e propone al figlio un incontro. Ed è allora che le parole non si trovano e quelle che vengono pronunciate sono troppo poche e deboli, in un dialogo che non concede nulla al rapporto tra un genitore e un figlio. È a partire da Luisant's, un club immerso nelle strade della metropoli, che consuma la notte e la delusione, un cocktail dopo l'altro con una donna che diventa compagna di solitudini e seduzioni.
Manca sempre meno all'uscita di "Augustus" di John Williams, e per prepararmi ho deciso di recuperare la lettura di "Nulla, solo la notte" che languiva in libreria dal #SalTo16 (ebbene, sì).
E meno male che l'ho fatto!
Meno male perchè "Nulla, solo la notte" è davvero una gemma.
La parabola discendente (o forse no) di un uomo che deve riuscire a liberarsi di tutte le sconfitte che lo hanno sempre definito, per trovare (forse) se stesso.
Non in uno squallido locale troppo buio e troppo caldo, non nelle chiacchiere vuote con un padre che lo ha tenuto a distanza, non ricordando una madre instabile che ha distrutto la sua famiglia, non pensando alla vita vuota e priva di successi che conduce.
Ma chissà, questa potrebbe essere la sera giusta.
Quella in cui incontrare una donna e, complice un bicchiere di troppo, toccare il fondo.
Perchè dal fondo si può solo risalire, anche quando si è Arthur Maxley.
Il primo lavoro di John Williams è già un capolavoro, e questo è ciò che ci fa rendere conto ancora una volta di essere davanti all'opera di un autore straordinario.
"Stoner" era una perla rara, ma" Nulla, solo la notte" non è da meno.
Bastano poche righe, ed è come se Arthur Maxley fosse seduto accanto a noi, le spalle curve e lo sguardo spento, con i suoi ricordi troppo dolorosi e la sua mancanza di entusiasmo per la vita.
Ma sarà sempre quell'unica, orribile notte a definire Arthur e a condizionare ogni sua azione, o l'uomo riuscirà a scrollarsi di dosso il passato e andare avanti?
Con una prosa raffinata e pulita, in cui nulla manca e nulla è di troppo, John Williams ci racconta la perdita dell'innocenza e il tramonto delle ambizioni, ma anche - chissà - la possibilità di un nuovo inizio.
Semplicemente sublime, e assolutamente da scoprire.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
sabato 19 agosto 2017
NOTD: KIKO Milano Smart Fast Dry Nail Lacquer
in "#030 Blu Cobalto"
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Nuovo giorno, nuovo smalto: la promozione KIKO Milano sugli smalti è in scadenza, quindi eccon un altro suggerimento se foste ancora indecise sui colori da portarvi a casa:
Il colore del giorno è un bellissimo blu, lo #030 Blu Cobalto" della linea Smart Fast Dry Nail Lacquer di KIKO Milano (2,50€ per 7ml, al momento in promozione a 2€ e incluso nella promozione "acquista 3 smalti e ricevi 3 smalti gratis di cui vi parlavo qui).
Un blu scuro che trovo elegantissimo, una tonalità che adoro sfoggiare in autunno e che è un dupe perfetto di un blu meraviglioso proposto da Essie due anni fa, "Style Cartel" - swatches qui - quindi se allora non avevate trovato lo smalto o non avevate voluto spendere 12€ adesso potete rimediare spendendone solo 2.
Pennello super, asciugatura rapida e ottima resistenza quando la sottoscritta si è dimenticata di aver appena fatto le mani e ha deciso di aprire una lattina con le unghie: consigliatissimo e assolutamente da avere entro l'autunno ;)
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Nuovo giorno, nuovo smalto: la promozione KIKO Milano sugli smalti è in scadenza, quindi eccon un altro suggerimento se foste ancora indecise sui colori da portarvi a casa:
Il colore del giorno è un bellissimo blu, lo #030 Blu Cobalto" della linea Smart Fast Dry Nail Lacquer di KIKO Milano (2,50€ per 7ml, al momento in promozione a 2€ e incluso nella promozione "acquista 3 smalti e ricevi 3 smalti gratis di cui vi parlavo qui).
Un blu scuro che trovo elegantissimo, una tonalità che adoro sfoggiare in autunno e che è un dupe perfetto di un blu meraviglioso proposto da Essie due anni fa, "Style Cartel" - swatches qui - quindi se allora non avevate trovato lo smalto o non avevate voluto spendere 12€ adesso potete rimediare spendendone solo 2.
Pennello super, asciugatura rapida e ottima resistenza quando la sottoscritta si è dimenticata di aver appena fatto le mani e ha deciso di aprire una lattina con le unghie: consigliatissimo e assolutamente da avere entro l'autunno ;)
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
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venerdì 18 agosto 2017
NOTD: KIKO Milano Smart Fast Dry Nail Lacquer in
"#039 Vintage Red"
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Questo venerdì sarà all'insegna del rosso tramonto, a cominciare dallo smalto che mi accompagnerà nelle prossime ore:
Lui è "039 Vintage Red" di KIKO Milano, e fa parte del range permanente della linea Smart, gli smalti ad asciugatura rapida (2,50€ per 7ml).
Grazie ad un pennello davvero ottimo, il colore si stende alla perfezione senza sbavature e senza bollicine, e stavolta lo smalto è perfettamente coprente in sole due passate leggere.
Anche questo smalto partecipa alla duplice promozione che vede tutta la linea Smart in saldo a 2€ invece di 2,50€ e che vi permette di ricevere tre smalti gratis ogni tre smalti acquistati (è un "paghi 3 prendi 6", insomma), che abbatte il costo dello smalto riducendolo a 1€ a flacone.
Avete tempo fino al 20 Agosto, e potete approfittarne sia nei negozi che sul sito, quindi se avete puntato almeno tre colori tra i 78 disponibili è il vostro momento ;)
Qui potete vedere lo "016 Vino Scuro", assolutamente da avere in vista dell'autunno.
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Questo venerdì sarà all'insegna del rosso tramonto, a cominciare dallo smalto che mi accompagnerà nelle prossime ore:
Lui è "039 Vintage Red" di KIKO Milano, e fa parte del range permanente della linea Smart, gli smalti ad asciugatura rapida (2,50€ per 7ml).
Grazie ad un pennello davvero ottimo, il colore si stende alla perfezione senza sbavature e senza bollicine, e stavolta lo smalto è perfettamente coprente in sole due passate leggere.
Anche questo smalto partecipa alla duplice promozione che vede tutta la linea Smart in saldo a 2€ invece di 2,50€ e che vi permette di ricevere tre smalti gratis ogni tre smalti acquistati (è un "paghi 3 prendi 6", insomma), che abbatte il costo dello smalto riducendolo a 1€ a flacone.
Avete tempo fino al 20 Agosto, e potete approfittarne sia nei negozi che sul sito, quindi se avete puntato almeno tre colori tra i 78 disponibili è il vostro momento ;)
Qui potete vedere lo "016 Vino Scuro", assolutamente da avere in vista dell'autunno.
Un bacio a tutte, fanciulle!
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