Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Il ritorno in libreria di Silvia Montemurro con il suo "La casa delle farfalle", edito Rizzoli (brossurato a 18,50€), non poteva lasciarmi indifferente, soprattutto con una trama così:
Anita ha trent'anni e insegna biologia all'Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov'è cresciuta - in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli... In questo romanzo ricco di grazia e femminilità si intrecciano due storie mozzafiato, dal passato ai giorni nostri. Perché la forza dell'amore, quello vero, non si dissolve con il trascorrere degli anni ma perdura nel tempo.
Ma perchè "destinazione Giappone"?
Perchè ho pensato di farvi fare un piccolo tuffo in questo paese magico, a cominciare dal condividere con voi la leggenda della farfalla bianca, che apre il romanzo di Silvia:
Un vecchio di nome Takahama viveva in una casetta dietro il cimitero. Piaceva ai vicini, ma era considerato un uomo strano dal momento che nessuno l’aveva mai visto avere un rapporto con una donna. Un’estate Takahama stava così male che invitò sua sorella con suo figlio a venire a trovarlo per rendergli gli ultimi giorni di vita più facili. Un giorno, mentre osservavano il vecchio che dormiva, dalla finestra entrò una farfalla bianca e si fermò sul suo cuscino. Madre e figlio tentarono di allontanarla, ma la farfalla continuava a tornare, almeno per un paio di volte. Quando la farfalla uscì dalla stanza per ultima volta, il nipote Takahamin si mise a seguirla. Il ragazzo vide che la farfalla volava diritto ad una tomba. Volò brevemente intorno alla tomba ed improvvisamente scomparve. Il giovane allora corse al sepolcro e lo fissò da tutti i lati. Improvvisamente notò un foglio bianco su cui era scritto Akiko. Morta quando aveva 18 anni. Il giovane rapidamente tornò a casa e disse a sua madre ciò che aveva visto. Nel frattempo, Takahama morì. Quando la giovane madre sentì quello che era successo, il suo cuore si riempì di gioia. «Akiko» mormorò, «Quando era giovane, tuo zio era fidanzato con una bella ragazza di nome Akiko. Pochi giorni prima del matrimonio, lei improvvisamente si ammalò e morì. Il giorno del suo funerale, Takahama giurò che non avrebbe più guardato altre donne, e che fino alla fine della sua vita avrebbe vissuto vicino la sua tomba per prendersi cura di lei. In tutti questi anni aveva mantenuto la sua promessa. Ogni giorno andava alla sua tomba e le portava fiori. Negli ultimi momenti della sua vita non era più in grado di mantenere la sua promessa, allora Akiko è venuta da lui. La farfalla bianca è in realtà la sua anima.»
L'ho trovata una leggenda molto romantica ed emozionante, e un'ottima apertura per quello che è il romanzo più bello letto a Maggio.
La storia di Anita, Yoko e Lucrezia mi ha fatta sognare un po' ed emozionare tantissimo, perchè cosa c'è di meglio di un segreto famigliare - e di un amore passato - per stimolare la curiosità?
Un'altra leggenda giapponese fa capolino tra le pagine del romanzo, raccontata ad Anita dalla piccola Yoko: la storia di una splendida principessa ammaliata dalla bellezza del lago, e rapita dalle sue acque, il cui canto torna a farsi sentire nelle notti di luna piena.
É soprattutto questo, il Giappone che traspare dal romanzo di Silvia Montemurro: il Giappone delle leggende, degli spiriti e dei misteri.
Il Giappone che si svela attraverso un kimono ritrovato tra scatole impolverate piene di ricordi, o la storia di una ragazzina salvata da un soldato tedesco, disposto a rischiare la sua vita per proteggerla da una delle guerre più violente della storia.
La storia di Yu Kari, Cho e Yoko è quella di una dinastia di donne in fuga e, allo stesso tempo, alla ricerca di radici solide: una storia di madri perdute e figure materne incontrate al momento giusto, di paure e di rinunce ma anche di amore.
"La casa delle farfalle" è un romanzo meraviglioso, che ho letto in una notte e che avrei voluto lungo il doppio, e in sé racchiude tanta, tantissima vita.
E proprio per questo, perchè non scoprirne altri due aspetti grazie a "Diario di un sogno" e "Il bello di esser letti"?
Vi invito a scoprire entrambi gli articoli perchè per me sono stati la perfetta lettura di accompagnamento al caffè negli ultimi due giorni, e perchè ho ritrovato tanti spunti che la lettura del romanzo mi aveva lasciato.
Romanzo che, ovviamente, è consigliatissimo: Silvia non delude mai!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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Commenti sul post
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Molto intrigante il tuo post! Non vedo l'ora di leggere il libro. Che belle queste leggende e poi le storie intrecciate dei personaggi! E' sicuramente un bel libro da non perdere. Grazie.
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